venerdì 5 ottobre 2007

Una favola chiamata...Porto.


Il vino di Porto, chiamato in tutto il mondo il Porto, è un vino liquoroso portoghese prodotto esclusivamente da uve provenienti dal Portogallo, e piu’ precisamente dalla regione del Duoro.
Questa regione è situata a circa cento chilometri a est della città di Porto.

Se vogliamo raccontare un po’ di storia su questo vino conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo non si puo’ non partire dalla vendemmia 1820.
Quella vendemmia produsse uve ricche e dolci, che portarono ad un vino morbido e straordinariamente dolce.
Questo prodotto, del tutto nuovo, fece lievitare il mercato del vino e l’apprezzamento fu talmente unanime, insieme alle richieste, che i mercanti di Porto cominciarono a pensare di farlo venire sempre così.
In effetti gli agricoltori per la successiva vendemmia cercarono di emulare lo stesso vino, usando però uve diverse.
Fu aggiunta una forte dose di acquavite al mosto durante la fermentazione in modo di fermarla e per aumentare il grado alcolico del futuro vino.
Anche stavolta andò tutto bene.La “tattica” funzionò e il successo fu solo una gradita conseguenza.
E’ chiaro che le tecniche ed i mezzi negli anni si sono evoluti, sono cambiati e migliorati, ma è fuor di dubbio che se oggi beviamo questo vino, molto merito va dato a quella vendemmia particolare del 1820.
Oggi possiamo parlare senza sbagliare di fermentazione incompleta fermata ad uno stato piu’ o meno iniziale dall’aggiunta di una “grappa” di vino, con un contenuto d’alcol molto alto, pari al 77%.

All’epoca le torride condizioni climatiche costringevano i produttori del Porto a trasportare il loro vino, attraverso le tradizionali barchos, lungo il corso del fiume Duoro al fine di farlo riposare a Vila Nova de Gaia, sulla costa atlantica del paese.
Tutto ciò al fine di ricercare un clima piu’ adatto alla maturazione.
Questa pratica è stata obbligatoria fino al 1985 per legge, oggi alcuni produttori conservano ancora questa tradizionale usanza , ma per lo piu’ utilizzando i moderni camion al posto dei barcos.


L’enologia portoghese vive fortissimamente di Porto.
Anche se oggi i prodotti in esportazione sono aumentati e la produzione ci parla di un’ottima qualità anche per i vini da tavola, tutto gira intorno a questo celebre vino.
Sono sette i tipi fondamentali di vino di Porto:le categorie di base(bianco, ruby e tawny.) e i pregiati (lo stesso Tawny invecchiato fino a dieci anni, il Colheita e il Lbv.)
In assoluto il piu’ prestigioso e ricercato dagli appassionati è il Vintage.
Per tutti, nella “componentistica”, si deve parlare di un mix di uve di diverse zone e di diverse annate, vinificate con tecniche differenti.
Da alcuni anni sta prendendo piede un nuovo prodotto, chiamato Single Quinta, che ha come caratteristica quella di provenire da un’unica tenuta.



La celebrità del Porto ha portato via, via benefici turistici anche per tutta la zona in cui esso è prodotto.
La valle del Duoro, da sempre dimora del vino Porto, oggi è una delle zone piu’ visitate e piu’ fotografata dai turisti che si recano in Portogallo.
Questa sua “fotogenicità” e questa suggestività è dovuta anche al fatto che l’area è una zona che presenta non poche difficoltà ai viticoltori.
Le pareti delle colline sono molto inclinate ed i vigneti sono coltivati in terrazze ricavate nel terreno con molta difficoltà.
Per chi volesse girare questi posti splendidi, il consiglio che posso dare è di farlo,nella stagione estiva (da marzo ad ottobre), a bordo di uno dei tantissimi House Boat.
Si tratta di una gita che attraversa la regione per circa cento chilometri navigando il fiume Duoro.
E’ sicuramente un itinerario insolito ed originale,che da modo di vedere e visitare le famose Quintas.
Le Quintas sono le fattorie annesse alla case padronali storiche in origine di nobili inglesi che li si stabilirono per avviare la produzione vinicola.
Oggi appartengono alle grandi famiglie di produttori di vino.
Queste caratteristiche abitazioni sono case dalle mura bianche , con il tetto tutto ricoperto da piante rampicanti e all’interno hanno un piastrellato appositamente rinfrescante per contrastare l’asfissiante caldo esterno.
Da circa metà degli anni ottanta , all’interno di queste aziende agricole, è possibile anche acquistare vino e ciò ha ulteriormente fornito fascino a questo magico itinerario.

La possibilità di essere accolti in spazi appositamente organizzati per degustare il Porto insieme ad altri prodotti tipici della zona ha portato ad un incremento delle visite e allo sviluppo di nuove formule di turismo tutte legate ai prodotti della terra.
Lungo il tragitto si possono ammirare circa un centinaio di Quintas, ormai tutte possono offrire un’ospitalità di grande qualità e con i necessari confort per una vacanza a cavallo tra tradizione, storia, grandi sapori e tranquillità.
La caratteristica bella/brutta è che ogni Quintas ha poche camere per gli ospiti, per cui è consigliabile la prenotazione con qualche mesetto d’anticipo.
Molto affascinante rimane il periodo della vendemmia, tra settembre e i primissimi giorni di ottobre,quando è possibile vedere la raccolta delle uve a mano e il trasporto dei contenitori fatto direttamente a dorso nei tratti piu’ aspri che non consentono una meccanizzazione del sistema di raccolta.




Finisce qui questo piccolo, e mi rendo conto per niente esauriente, viaggio nei segreti e nella storia del Porto.La mia idea era di raccontare, per sommi capi, il Porto senza pretesa alcuna di fare un racconto per forza convincente e per forza esaustivo.
Spero di esserci riuscito...

Marco.

2 commenti:

  1. Complimenti a Marco.

    Aggiungo che gli Inglesi, che il vino non lo possono fare perchè il clima non glielo consente, ma che di vino capiscono molto e spendono parecchio, vanno matti per il Porto!

    Stefano

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  2. Il Porto di qualità costa molto, ma ti da molta soddisfazione...

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