mercoledì 28 marzo 2012

Melmo report alla Locanda di Roberto a Grotte di Castro...

Odio ripetermi, ma se non lo facessi non potrei parlarvi delle new entry sul menu di Roberto Puccini.
Sabato 10 Marzo, la bella giornata, per niente guastata da un ventaccio inesorabile, ci ha portato di nuovo a Grotte di Castro e quindi, per la proprietà transitiva, da Roberto a pranzo.

La locanda è sempre la stessa, ben preparata e pronta ad accoglierti.
In piu' quel giorno, c'era un computer portatile, acceso in modalità presentazione, che girava le foto della nevicata del giorno 11 febbraio, quando anche lì circa 80 centimetri di neve hanno rallegrato la situazione...

Ma veniamo a noi...le "nuove entrate" che vi voglio sottoporre all'attenzione sono essenzialmente tre piatti che ho gustato e che non avevo ancora "addentato" nelle precedenti scorribande.


Questo piatto che vedete sopra è la fantastica matriciana di mare.
Composta da spada, spigola, guanciale, pomodorini secchi e pecorino.
Detta così sembra pazzia, in realtà è uno dei primi piu' buoni mangiati in vita mia.
E non esagero...Ve la ripropongo in un'altra foto nella speranza di farvela "capire" meglio...!

Davvero buona.
L'altra new entry è un secondo piatto: trancio di pesce spada con funghi porcini.

Se la presentazione è bella, in bocca era molto meglio.
Il reiterato mare e monti di cui tanto si tratta e tanto si dice, trova in questo secondo piatto la sintesi perfetta.
Pietanza delicata, equilibrata e dalla giusta porzione.
A chiudere questa mini rece...un dolce.
Si tratta della famosa crostata ricotta e pera.


Consigliata dai suoceri, che vanno spesso da Roberto, devo dire è un bell'invito a chiudere il pasto nel migliore dei modi.
Con la cioccolata sopra "ricamata", il pan di spagna a chiudere sopra e sotto e la cannella mixata al punto giusto nella ricotta.
Sapete quanto sono ghiotto...ebbene prima o poi potrei intrufolarmi in cucina a vedere da quale libro magico esca la ricetta!

Scherzi a parte, Roberto l'ho trovato un po' piu' indaffarato del solito, ma la qualità del mangiato è rimasta a livelli altissimi e con l'estate alle porte e Sofia che cresce...non vorrei dover tornare al piu' presto a documentarvi di nuove eccellenti pietanze.
D'altronde è un mestiere duro, ma qualcuno lo deve pur fare !


Marco.

martedì 27 marzo 2012

Passata la sbronza...


E' inutile che tenti di spiegarvi quanto "movimento", positivo s'intende, abbia portato la nascita di Lorenzo...quante telefonate, quanti messaggi, quante cosa da fare, quante mail da girare, vedere, controllare e cosi via.
Il blog è rimasto un po' appeso, ma era il minimo.

Da domani il blog riprenderà la programmazione normale (se mai ne avesse una...) e ci sarà una bella mini recensione sul mio amico Roberto di Grotte di Castro e su alcuni piatti nuovi...di piu' non dico.

A Stefano, e Roberta ed a Lorenzo va un abbraccio forte, forte e l'augurio di serene giornate da passare tutti insieme.

Marco.

venerdì 23 marzo 2012

Ah Ste'...benvenuto nel club dei Papà !!


Quando tanti, tantissimi anni fa, l'ho conosciuto non avrei mai pensato di poter fare un pezzo così lungo di vita insieme.
Stefano in primo liceo era essenzialmente uno dei piu' tranquilli, rassicuranti e meno scalcianti di tutti.
In realtà, fisicamente non me lo ricordo benissimo, per due motivi: primo perchè la mia memoria è assorbita quasi completamente dalle ragazze della sezione B che mi facevamo morire, secondo perchè amici come Stefano non invecchiano mai. Sono sempre uguali.
Aveva una faccia pulita, fin d'allora, di cui ci si poteva fidare. Atteggiamento burbero che faceva da maschera ad enormi sorrisi.
E così, un po' per gioco, un po' perchè era uno dei pochi che sopportava ridendo, era spesso il sottoposto di scherzi pazzeschi...
Me ne vengono in mente talmente tanti che raccontarli tutti sarebbe da pazzi, ma il migliore, quello si, è da scrivere.
Il pischello era un patito dei motori e non passava giorno che ci spiegasse come intendeva modificare il suo Si della Piaggio.
Marmitta, ruote, motori truccati...non so se avesse un amico meccanico oppure avesse trasferito l'officina sotto il suo garage, sta di fatto che arrivava a scuola (inverno o estate non importava)sempre in sella al suo "cavallo" motorizzato.
Giubbbbotto all'ultima moda e casco bellissimo pieno di adesivi sgargianti...
Fu proprio il suo casco a finire sotto la cattadra senza che lui se ne accorgesse.
Il prof si siede, c'intruppa, guarda sotto e ride (per fortuna) e tirandolo fuori fa il classico: "di chi è questo ?" Tutti a ridere, meno Stefano che tornando al banco mi guarda e me le promette....non ricordo cosa ho dovuto offrirgli per sventare la piu' galattica delle cascate sulla gengiva !


Tra uno scherzo e l'altro, tra un compito in classe passato (da lui, è ovvio)e una corsa in moto, è passato velocemente il liceo e l'università ci ha allontanato soltanto fisicamente. Io alla Sapienza, lui a Tor Vergata.
La musica, le feste, il fantacalcio sono stati solo alcuni momenti di vita convissuta che mi ricordo. Ne abbiamo fatte tante insieme ed ognuna con qualche sfumatura diversa.
Non eravamo i piu' temerari, ma i piu' presenti e i piu' organizzatori si.
Non c'era pizza, escursione in discoteca, cornetto di notte che non passasse da noi.
Pian piano che il gruppo di amici del liceo si disgregava, per tutti i motivi del mondo, noi riuscivamo a rimanere comunque in contatto. Solo per citarne una che deve far pensare, mi ricordo a memoria solo tre numeri di telefono fisso: casa dei miei, casa di Simo e casa di Stefano da celibe.
Agrodolce fu la vacanza in Calabria, noi due e venti amici, che insieme a risate, cozze avariate e bagni, ci diede anche qualche dispiacere.
Una delle poche, considerando un certo periodo, passate insieme, ed è strano a pensarci bene.Forse ci vedevamo talmente tanto durante l'anno che almeno in vacanza non volevamo sopportarci oltre...
Poi tanti altri accadimenti in cui la vita ci ha dato e ci ha tolto molto.
Fino al periodo dell'economia insieme...si perchè il Grande ad un certo punto ha deciso che la facoltà, che io avevo scelto qualche anno prima, poteva essere buona anche per lui e così, ironia della sorte ci siamo trovati a preparare anche alcuni esami insieme.
Il tutto tra una marea di tornei di calcetto iniziati per vincere e finiti con la vittoria dei play out, giocati in campi sconcertanti della periferia romana, ma sacri perchè ci vedevano compiere gesta eroiche-tragiche-comiche.
E poi le scommesse sportive...io che ho sempre vinto molto giochicchiando qua e la che non riesco a prenderne una quando mi metto in società con lui.
Le bischerate da fidanzati con rispettive consorti condite da mangiate faraoniche e bevute mostruose. Intasamenti di barbecue, bistecche scotte, gamberi che scappavano dalla piastra, serate finite sulla spiaggia con 2200 lire in tasca in quattro, tuffi in piscina semi-seri....uh quante ne ricordo.
Voltandomi indietro devo dire che...insomma: ce la siamo saggiamente goduta.
In mezzo a tante esperienze di vita diverse,a volte belle, altre volte molto dolorose, siamo diventati grandi...se diventare grandi significa mettere qualche volta in piu' la giacca e pensare di piu' ad altre cose serie.
Ma chiamarci brutto, losco, cazzone panato nelle nostre email simil serie è un lusso a cui continuiamo a non rinunciare.
Penso di poter dire, a ragione, che ci siamo sempre stati l'uno per l'altro.

E' quindi facile oggi, di fronte a questo avvenimento straordinario della sua vita, scorgermi francamente emozionato come quando è capitato a me, e rivedere con occhi umidicci questo "film" lungo piu' di metà della mia\nostra vita arricchirsi di una new entry tanto importante, quanto unica.


Da domani i pannolini ruberanno un po' di spazio alla tua cantina, ma tu se ti trovi in difficoltà, a qualunque ora, sai già che fare: alza il telefono e chiama.


Marco.

giovedì 22 marzo 2012

Benvenuto Lorenzo !






Tanti complimentissimi a papà Stefano e a mamma Roberta !



Marco.

mercoledì 21 marzo 2012

Terra di lavoro,cantina Galardi, anno 2005



Ero al primo assaggio di questo vino, l'ho bevuto insieme a Stefanello e ad Alessio in una mega cena fatta a casa di quest'ultimo.

Il vino prende il nome dalla provincia dell'antico Regno delle Due Sicilie che comprendeva l'odierno territorio di Caserta.
I vitigni sono l'Aglianico ed il Piedirosso,i vigneti da cui nasce questo prodotto sono situati a 400 mt s.l.m. in mezzo a castagneti ed uliveti digradanti verso il golfo di Gaeta, alle pendici di un antico vulcano spento.

Premetto subito che non mi è piaciuto e che è andato molto al di sotto delle attese.
In bocca si è presentato scarico e eccessivamente corto.
Al naso aveva senza dubbio qualche punto in piu', amarena e fragola in sottofondo, ma anche li siamo ad una insufficenza piena.
Forse l'unica cosa "buona" di questa bottiglia è stato il colore del vino:il rosso rubino aveva un tessuto cromatico apprezzabile e abbastanza complesso.

Mentre la cena procedeva,l'ho riassaggiato sperando di trovare un evoluzione positiva del tutto, ma devo dire che il miglioramento che speravo non c'è stato anche se qualcosina, ma proprio qualcosina, si muoveva.

Calcolando anche la fascia di prezzo, non proprio economica, direi un'esperienza da non consigliare.


Marco.

domenica 18 marzo 2012

In questo momento...

Insieme ad altri cinque grandi appassionati di vino, ci stiamo dirigendo verso l'Abruzzo.


Saranno due giorni di grandi bevute e di grandi mangiate.
Visiteremo tre aziende della regione e cercheremo di capirci di piu' sui vitigni autoctoni della regione.


Sono organizzatissimo: macchinetta fotografica, schede per appunti già compilate, schede per appunti da prendere, etc, etc.


Per la prima volta, da quando esiste questo blog, vado in gitarella senza neanche un altro componente del Melmo e ciò mi dispiace.
E' vero che il momento è talmente intasato di fiocchi celesti che era davvero impossibile pensare diversamente.

Berrò anche per Stefano e Bob... ;-)

Marco.

mercoledì 14 marzo 2012

Syrah Case Via anno 2007, cantina Fontodi.




Il Syrah Case Via è uno dei prodotti della scuderia Fontodi che tanto mi piace.
Questo 2007 mette in mostra un naso abbastanza complesso con more e confettura di visciole su tutto.
Quelli bravi direbbero che sul finire si puo' sentire una lieve sfumatura di pepe...

In bocca ti sorprende per la sua delicatezza, buona la struttura tannica presente a tratti vellutata.
Si beve bene, come tutti i prodotti di questa casa, e dimostra una insospettabile persistenza.

Ho bevuto questa bottiglia in uno dei tanti giorni di febbraio in cui si doveva rimanere a casa accanto al focolare per via degli agenti atmosferici non proprio usuali ed è stata una piacevole riscoperta.
Peccato solo non averne piu' in cantina.

Prezzo della bottiglia sui 12 euro, consigliato.

Marco.

sabato 10 marzo 2012

Ristorante DocKing 9 a Fiumicino.

Sia ben chiaro in via Monte Cadria, al civico numero 9, in località Isola Sacra,a Fiumicino non ci sono capitato per caso.
Avevo già visitato altre volte questo locale che adesso vi racconterò.

La location è particolare ed è in qualche modo ricordata dalla traduzione del nome, che in italiano significa proprio "attracco9".
Il locale è ubicato al centro di un circolo nautico e dispone di una deliziosa verandina che si affaccia sul fiume; la struttura interna,invece, è realizzata interamente in legno marino e tende a creare un'atmosfera "tipica" ed elegante.


Secondo me se d'estate, con il sole alto a fulminare tutto, l'estetica vale otto, d'inverno in quelle giornate in chiaro-scuro con nubi all'orizzonte ed un gradevole tepore sentito sulla pelle entrando, l'estetica arriva ad un nove abbondante.

Ed è stato proprio una sera di Febbraio che mi ha riportato a visitare questo locale.

Locale che è composto, esterni esclusi ed utilizzabili solo d'estate, dalla verandina che ospita una ventina di coperti e dal "dentro" che ad occhio e croce ne potrebbe ospitare un po' di piu'.
L'arredamento non è pesante, ma niente è lasciato al caso. Il gioco di luci rende la cena preferibile al pranzo. Atmosfera unica, piacevolezza da scoprire con calma e relax al seguito.

Per tutta la serata si sono succeduti, nel servirci, due camerieri, un ragazzo ed una donna, entrambi gentili e garbati. Piu' "tecnica" e dai toni "particolareggianti" lei, piu' tranquillo ed essenziale lui.

Noi abbiamo optato per una cena classica fatta di tanti piccoli antipasti e poi a seguire quello che "la panza" richiedeva.

Durante la visita ho potuto appuntare solo due elementi negativi,entrambi di un certo peso.
Il primo è la lista dei vini: molto scarna, lasciava poca scelta, ed era stata composta con poca fantasia e preparazione. Per cui si potevano trovare "vinacci" assolutamente fuoriluogo e non c'era traccia di molte etichette adatte al luogo ed alle pietanze offerte. I prezzi erano sempre alti ed in alcuni casi esagerati...

Il secondo lo dico subito, almeno mi tolgo il peso, è la mancanza del menu "cartaceo".
E' stato perfino carino ascoltare tutte le descrizioni delle pietanze, ma ritengo che un locale di questo genere debba per forza avere il menu cartaceo con un minimo di spiegazioni e con i prezzi a fianco di ogni singola pietanza.

Andiamo alla cena che nel complesso è stata davvero buona.
La batteria di antipasti è stata gradevole con picchi di vero godimento al palato.
Venivano portati a coppie ed erano poco di piu' di un boccone a testa, ma ben fatti, curati e "cotti" al punto giusto.


Spero che le foto rendano l'idea.


Questo a destra è stato il mio preferito: cipollina rossa e fritto delicatissimo di calamaro servito tiepido.


Anche la parmigiana alla siciliana, a sinistra, è stata notevole.


Simo non ha preso il primo, io invece ho gradito i paccheri con zucchine, provola e vongole. Piatto straordinariamente equilibrato, con le zucchine un tantino troppo dolci, ma direi da assaggiare e riassaggiare e riassaggiare senza remore.


I due secondi gustati sono stati davvero diversi tra loro.
Simo ha preso la rana pescatrice cotta alla griglia, accompagnata da una scorza di arancio ed un pezzetto di limone.
Sono riuscito ad assaggiarne un pezzettino prima che Simo la divorasse e devo dire che era davvero ben preparata e molto buona.


Io mi sono "lanciato" sulla tagliata di tonno.
Premesso che è un piatto che io gradisco molto e che dove possibile assaggio volentieri, devo dire che quello mangiato al Docking è stato davvero molto buono. Sapore squisito, spessore dei pezzi di tonno "giusto" e condimento ottimo.
Non so cosa aggiungere: da applausi.


Simo avendo ancora un po' di spazietto...ha assaggiato anche un dolce: il tortino alla crema.
Non me ne voglia lo staff e lo chef del Docking, ma di tutto quello che abbiamo "addentato" in quella serata, il dolce è stata la cosa piu' banale e piu' scarsa. Un tortino senza infamia e senza lode, che ha malinconicamente chiuso la serata.


Questo qui sotto è stato il vino scelto. Si tratta di una bottiglia del nostro "amico" Gewurz che garba molto alla signora e che io bevo sempre con relativo piacere.


A chiudere, ma non abbiamo le foto, un passito molto buono per Simo e un amaro(montenegro) per il sottoscritto.

Il conto totale è stato di 110 euro scontato a 105 e teneva conto di tutto quello detto piu' una bottiglia d'acqua e un caffee.
Il vino ha inciso per 18 euro.

Considerazioni finali.

Un bellissimo posto con una buona cucina, la location è sempre molto suggestiva ed averlo trovato un po' piu' vuoto del solito, quindi con meno confusione,me lo ha fatto sembrare ancora migliore.
Ritengo che sia un locale da visitare che mette insieme tanti elementi per trascorrere una buona serata ed anche uno dei migliori per il rapporto qualità\prezzo con cucina di pesce.
L'offerta è buona ed abbastanza ampia, la cucina non sarà quella cinque stelle da sboroni, ma merita considerazione; vi consiglio sempre il tavolino in verandina.


Docking 9
Via Monte Cadria, 9
00054 Fiumicino (RM)
info@docking9.com
Telefono 06 6580697
Chiuso il lunedì

Visitato sabato 18 febbraio a cena.

Marco.

mercoledì 7 marzo 2012

Grappa di Barbaresco dei Produttori di Barbaresco



Chi segue questo blog sa che di grappe non ne capisco una mazza....tuttavia nel fare questo "pezzo" faccio dei sentiti ringraziamenti a Bob che mi ha permesso di mettere naso e bocca a contatto con questo buon prodotto.

A me è piaciuta.
Non ne conosco il prezzo nè le caratteristiche precise, ma è stato un bel digestivo e solo il profumo mi ha ricordato la gita dei due giorni fatta nelle langhe.
Forse è stato quello...

Magari qualcuno piu' esperto passa di qua e completa la mini-rece del prodotto, per me è un bel sette e mezzo !

Marco.

lunedì 5 marzo 2012

domenica 4 marzo 2012

Un mese fa...la Neve !

A me la neve piace da morire...
Quindi adesso vi "beccate" queste foto del giardino innevato !


Ne ho fatte tantissime, queste sono quelle che mi piacciono di piu'.


A terra c'erano circa 30 centimetri di neve...


Per la mia gioia e anche quella di Sofia che ha giocato finchè ha potuto con la dama bianca.


Che spettacolo !

Ripensarci adesso, ad un passo dalla primavera, mi mette tanta malinconia...

Marco.

venerdì 2 marzo 2012

Sfursat 5 stelle, anno 2005, cantina Nino Negri .

Vino bevuto in compagnia del buon Stefanello.


Lo Sfurzat , o sforzato, a me piace. Di solito mi lascia sempre abbastanza soddisfatto e questa bottiglia non è stata l'eccezione che confermava la regola.
La cantina Nino Negri poi...di solito regala ottimi vini ai consumatori.
Lo Sfursat cinque stelle è il prodotto top della cantina che generalmente riesce a produrre qualcosa come 800mila bottiglie l'anno tra i vari vinelli.
L'anno 2005 è stato premiato un po' da tutti e quindi non sto qui anch'io ad usare superlativi ridondanti o aggettivi da grande enosborone.
E' molto buono e lo consiglio.


Colore rosso rubino abbastanza carico, al naso un mix difficile da decifrare ma gradevole, ricordo frutti di bosco, cioccolato e liquirizia.
Al palato una buona potenza, un tannino forte, ma non troppo e nel complesso abbastanza bilanciato.
Finale lunghetto...forse la bottiglia poteva anche migliorare con un altro po' di tempo in cantina.

Il costo della bottiglia varia nella fascia di prezzo 45-50 euro.
Come detto sopra, consigliato.

Marco.