sabato 30 maggio 2009

Milk, il film.


Molto bello questo film, anche se un po' forte. Decisamente il migliore visto negli ultimi tempi.
Sio tratta della biografia di Harvey Milk, il primo gay dichiarato eletto ad una carica pubblica. Sean Penn è fortissimo, e anche il resto del cast decisamente in gamba. Molto belle le immagini dei titoli di coda, che fanno vedere l'attore prima e l'interpretato dopo, facendo notare anche la somiglianza di faccia.

Il film è ambientato in una San Francisco anni '70 molto scenica che, nella zona denominata Castro, era diventata il ritrovo o meglio il rifugio dio diversi gay, in fuga da altre comunità sparse per il paese.
Il protagonista si apre un negozio di foto-ottica, ma alla fine farà ben poco di quel mestiere, essendo da subito impegnato in battaglie per i diritti civili ed in particolare per i gay.

In alcuni punti devo dire che il film si perde un po' e si contorce un po' su particolari forse poco utili, però nel complesso ribadisco che è un bel film.

Stefano.

venerdì 29 maggio 2009

Sassicaia anno1994, cantina Tenuta San Guido.



Mettermi a scrivere dela bontà di questo vino sarebbe poco utile e sicuramente ridondante. Tra l'altro siamo stati veramente sfigati: questo vino sapeva abbondantemente di tappo. Però, come succede sempre ai grandi vini, anche se sanno di tappo e se ti vorresti piallare le narici per risentire quei profumi caratteristici che i grandi vini (e specie i bordolesi) sanno dare, anche se fatichi a buttarlo giù perchè pensi che poss solo che essere peggio, qualcosa da dire al palato ce l'aveva lo stesso.

Poco, forse il 10-15% di quanto potrebbe esprimere poi questo vino, ma qualcosa è sempre meglio di niente. Aboliamo la vista e l'olfatto allora e concentriamoci sulla bocca. In mezzo al bel po' di marcio, riuscivi comunque a cavare note caratteristiche di frutta rossa matura e di spezie. Ma al di la di quello che si poteva interpretare vale senza dubbio la pena sottolinearne la complessità di sapori, la potenza del gusto abbinata ad una raffinetezza scossa neanche tanto dal grave incidente di percorso (il tappo).



Insomma, un gran bel peccato che aiuta comunque a porre un dilemma (di cui parlavo con Marco): ma il Sassicaia, è un vino da invecchiamento?
E, posto che lo sia, vale la pena aspettare tanto?



Stefano.

giovedì 28 maggio 2009

Coniglio allo spumante.



La ricetta è simpatica, è una cavolata da fare ed è tratta da enotime.

Ingredienti (4 persone): 1,5 kg coniglio a pezzi, 80 g burro, 1 spicchio
d'aglio,1/2 bottiglia di spumante secco, 1 foglia d'alloro, rosmarino, olio
extravergine d'oliva, sale.

Lavare e asciugare i pezzi di coniglio. Soffriggere l'aglio, il rosmarino e l'alloro in poco olio e burro. Appena l'aglio si imbiondisce, aggiungere il coniglio e farlo insaporire e rosolare rigirandolo spesso per circa 5-6 minuti. Condire con il sale grosso e poi bagnare con lo spumante.

Infine cuocere a fuoco lento per circa 45-50 minuti.

mercoledì 27 maggio 2009

Vino e fasi lunari.



Tutta colpa della Luna: se il vino non è buono, la ragione potrebbe non essere come è stato prodotto e conservato, bensì il giorno e l’ora in cui è stata stappata la bottiglia. Questo almeno è quanto sostengono due catene di supermercati britannici, Tesco e Marks & Spencer, che hanno deciso di seguire il calendario redatto da un’anziana sostenitrice della biodinamica e di non organizzare assaggi nei giorni in cui, secondo le fasi lunari, il vino non darebbe il suo meglio e non farebbe quindi una bella figura con i critici.

Il calendario viene pubblicato da 47 anni da Maria Thun, una bisnonna tedesca che divide il mese in giorni «frutta», «fiore», «foglia» e «radice» a seconda dell’effetto che la Luna avrebbe su tutti gli organismi viventi. I giorni «frutta» e «fiore» sono i migliori per assaggiare il vino, mentre i giorni «foglia» e «radice» sono i peggiori.Tesco utilizza il calendario da oltre due anni per decidere i giorni in cui organizzare i suoi tre ’tasting’ annuali con gli esperti e la stampa, mentre Marks & Spencer si è addirittura spinto oltre, e consiglia ai suoi clienti di non aprire le bottiglie più preziose nei giorni «radice». I due supermercati insieme vendono circa un terzo di tutto il vino consumato nel Regno Unito.

Jo Aherne, produttrice di vino per la catena Marks & Spencer, è diventata una sostenitrice della teoria dopo che una volta, per lavoro, si è trovata ad assaggiare 140 vini nell’arco di due giorni. «Prima del ’tasting’ non ero assolutamente convinta, ma la differenza tra le due giornate era così marcata che sono rimasta a bocca aperta», ha detto. Anche i critici del Guardian, che ha riportato la notizia, hanno assaggiato alcune bottiglie in giorni diversi ed hanno notato che tra i giorni «foglia» ed i giorni «frutta» cinque vini su sette mostravano miglioramenti.

em>I biodinamici vanno sempre più di moda, pare. Io ho avuto modo di averci a che fare e devo dire che non sono i pazzi che qualcuno vuole far credere. E' gente che crede in alcuni valori e in alcune filosofie, senza schiamazzi e senza imposizioni. Se volete fidarvi bene, se no potete rivolgervi altrove non sarete giudicati male per questo. Però devo dire che nel complesso i prodotti biodinamici, specie il vino, hanno una personalità che in altri vini non sempre è riscontrabile. Ai posteri l'ardua sentenza!


Stefano.

martedì 26 maggio 2009

Ristorante Il Porticciolo, Trevignano Romano.



Qualche domenica fa, approfittando di una delle prime belle giornate di sole (anche se molto ventosa), abbiamo approfittato per fare una scampagnata sul lago di bracciano. Capofila la famiglia Bulgari (Valeria e Massi, che avete già conosciuto per gli articoli "The Dark Knight") profonda conoscitrice del territorio e insieme a noi la famiglia Soppo, i nostri vicini di casa. Non andavo a Bracciano da tanti anni e la gitarella è stata piuttosto bella.

Per non smentire la fama di affamati, tutta la gitarella è stata orientata intorno al "pranzo" che si è consumato nel ristorante "Il Porticciolo" poco fuori il centro di Trevignano.

Il posto è molto carino, da sul lago (anche se il fabbricato dove si mangia non è proprio sulla spiaggia). Arredamento sobrio, senza fronzoli, e servizio cortese e puntuale.

Abbiamo preso:
- Antipasto Il Porticciolo: un misto di bruschette, frittini, e cose varie molto buono e sufficientemente ampio;


- Cannelloni di persico: buonissimi anche se la quantità era per due.


- Coregone gratinato: il coregone è il classico pesce di lago, in particolare di quello di bracciano. Era buono, ma il gratin copriva un po' il suo sapore che come è noto è molto delicato come per tutti i pesci di acqua dolce. Molto meglio lo stesso pesce condito con la salsa verde che ha preso Valeria. Non ho la foto perchè mi sono scordato.
- Dolce: un ottimo tiramisù fatto in casa, per fortuna senza pandispagna.


Come vino un Frascati del Conte Zandotti (la carta non permetteva grande scelta ne voli pindarici visto che alcuni hanno preso la carne).

Conto totale: manco 35 euri a persona che per tutto quello che ci siamo "sfonnati", comprese varie acque e caffè, è molto corretto.
Consigliato.

Stefano.

lunedì 25 maggio 2009

Cà del Bosco Rosè.



Primo assaggio per me di questo vino, che sostanzialmente è il prestige in formato rosato. Cà del Bosco è ormai una delle celebri case spumantistiche italiane, in quella bella zona vocata che è la Franciacorta.

Il vino ha due facce: robusto e vinoso da un lato, poco intraprendente dall'altro. Mi spiego: ha le caratteristiche di freschezza e acidità giuste, con un gusto succoso niente male il che lo rende secondo me un vinello a tutto pasto, pronto anche a sfide impegnative tipiche dei rossi (se siete amanti dell'accoppiamento ovviamente e se vi va di provare qualcosa di diverso). Però non ha quel di più che ci si aspetta da un cà del bosco. E' vero che è poi alla fine sempre un vino base ed è vero pure che sono rimasto un po' scottato dal saten di questa casa da cui mi aspettavo onestamente di più.

Nel complesso, direi che lo devo rigiudicare magari in confronto con qualche altro rosè.



Stefano.

sabato 23 maggio 2009

Il poliziotto che ride,di Maj Sjowall Per Wahloo.



E' il secondo libro che leggo della "saga" e devo dire che sono effettivamente molto belli.
Questo libro è molto intricato,intenso, ricco di colpi di scena e coinvolgente.
Alcune situazioni sono spiazzanti ed altre non si fa in tempo a capirle che subito vengono superate dagli eventi.
L'ho trovato molto piu' "poliziesco" del primo che ho letto.

Due note di merito: la prima all'ambientazione (sapete quanto subisca il fascino del grande Nord Europa...) e la seconda alle descrizioni degli stati d'animo dei personaggi principali.

Leggerò, piano piano, anche tutti gli altri e verificherò...


Il poliziotto che ride, editore Sellerio, prezzo 12, 00 euro.

Marco.

venerdì 22 maggio 2009

Comprare vino con la crisi.



da Il Giornale:

Baratti, gruppi d'acquisto, garage sale. Il vino nei giorni di crisi si compra (e si vende) anche così. Sfuggendo ai canali commerciali tradizionali, gli enoappassionati si arrangiano e cercano la bottiglia preferita, l'annata mancante alla propria collezione, la chicca sconosciuta con lo sconto comunicando con altri vinomaniaci, approfittandone anche per socializzare davanti a un buon bicchiere.



Il fenomeno, del quale si occupa l'ultimo numero di Winenews, la fanzine elettronica sul vino, è ormai talmente evidente che anche il Vinitaly, la più importante rassegna italiana del settore, che si apre la prossima settimana alla Fiera di Verona (inaugurazione il 2 aprile, poi avanti fino al 6), se ne occuperà.



Ma vediamo più nel dettaglio le tre tendenze, che sfruttano al meglio anche i moderni canali di comunicazione come gli sms e internet. Il baratto viene condotto soprattutto online, in siti specializzati, blog e forum dove gli appassioanti, oltre a scambiarsi pareri e consigli sulle proprie scoperte enologiche, ne approfittano anche per scambiarsi doppioni. Più articolato invece il ricorso ai Gruppi di acquisto vino, che ripercorrono le strade aperte in altri ambiti commerciali. Formati mediamente da cinque-dieci persone i Gav saltano l'intermediazione (e i ricarichi) degli enotecari e si rivolgono direttamente ai produttori non solo italiani ma anche stranieri (francesi in primis).



I monomaniaci sono favoriti, perché naturalmente l'acquisto di un grande quantitativo di un'unica tipologia garantisce un sostanzioso sconto, oltre all'abbattimento dei costi. Amanti del Brunello o del Barolo, dello Champagne o del Bordeaux, conosciutisi magari online, mettono insieme un sostanzioso ordine e poi spediscono uno di loro a prelevare le bottiglie direttamente in cantina, ciò che trasforma anche la spesa in una sorta di pellegrinaggio alcolico. I Gav sono specializzati: più diffusi al Nord e al Centro, composti prevalentemente da uomini sai 35 ai 55 anni, di reddito medio, sono composti da persone che destinano un budget mensile al vino e cercano così di sfruttarlo al meglio.



Naturalmente i Gav sono una risorsa anche per i produttori. I più intelligenti organizzano e promuovono loro stessi i gruppi d'acquisto, sapendo bene che sono clienti interessanti e fedeli.Terza strada per acquistare o vendere vini a prezzi scontati è il «garage sale». Anche qui l'idea è mediata dall'esperienza americana in fatto di mercatini domestici. Solo che in questo caso in vendita non finiscono lampade e vecchi vinili, ma quella bottiglia di Brunello impolverata ma perfettamente conservata ritrovata in cantina. Chi ha una bella cantina ma deve disfarsene oppure vuole rinnovarla o ancora metterla «a reddito» prepara una mailing list di amici, amici di amici e appassionati, li invita generalmente nel fine settimana in giardino (per chi ce l'ha) o in casa e vende le bottiglie spesso anche in lotti preconfezionati. I più raffinati organizzano addirittura delle aste. Occasioni molto amate dagli enoappassionati, perché come sempre accade nei mercatini, è possibile trovare qualche chicca assoluta a prezzi accessibili. E naturalmente qualche bottiglia a fine mercatino viene stappata e consumata al momento. Per brindare a una trattativa andata in porto.


Stefano.

giovedì 21 maggio 2009

Montepulciano d'Abruzzo Villa Gemma, cantina Masciarelli.



Per me il vino di Masciarelli ha un significato particolare: è stata la prima casa a farmi capire che anche un bianco può avere sfaccettature incredibili, che non è solo roba da pesce e che può dare grandi esperienze: aspetti che molti oggi ancora non capiscono.

Comunque è del rosso che parliamo oggi. Un rosso che non ti aspetti, devo dire sinceramente. In mezzo a grandissime bocce non è passato inosservato e ha fatto la sua porca figura.

Il colore è un bellissimo rosso rubino, con qualche nota granata.
Al naso da subito l'impressione di una spropositata potenza: sprizza alcol e profumi fruttosi da tutti i "pori", accompagnati anche da spezie (pepe su tutte) e vaniglia. Al palalto è una vera delizia: quella fruttosità evidente al naso vene confermata, con una virata che dal maturo tende alla confettura. Si aggiungono anche note tostate e un po' di vaniglia. La sua forza è decisa anche in bocca e il gisto è pieno ed avvolgente. Non ha sicuramente la complessità, la finezza e l'eleganza di un brunello o di un langarolo, però ha tutto per piacere e per affascinare, compreso un bel finale carico.

Senza dubbio il più buon montepulciano d'abruzzo mai bevuto.


Stefano.

mercoledì 20 maggio 2009

Gnocchetti sardi biancoverdi


Ricetta tipica sarda (tratta da enotime).

Ingredienti (per 4 persone): 350 grammi di pasta tipo gnocchetti sardi; 100 grammi di ricotta dura; 1 mazzetto abbondante di rucola selvatica;1 spicchio di aglio; 5 cucchiai di olio extravergine di oliva; Sale e pepe per insaporire.

Preparazione: Monda e asciuga la rucola, quindi tagliala a striscioline sottili. Metti a bollire l'acqua per la pasta e, al bollore, salala poco, quindi getta gli gnocchetti. Unisci alla pasta in cottura circa la metà della rucola.
Scalda in una padella l'olio e aromatizzalo con uno spicchio di aglio, sbucciato e leggermente schiacciato. Toglilo quando comincia a diventare scuro. Scola la pasta, quindi falla saltare in padella con l'olio aromatizzato.
Unisci la restante rucola a striscioline. Completa con la ricotta grattuggiata, mescolando bene. Servi subito la preparazione abbondantemente cosparsa di pepe appena macinato.

martedì 19 maggio 2009

Dinavolo.



Fugace ma bel ricordo di una degustazione a Roma, durante la manifestazione Vini Naturali, è quello di Dinavolo, azienda di Giulio Armani.
E' un enologo piacentino che fa, oltre ai suoi vini, anche il vino di un'azienda chiamata La Stoppa, di cui parlo a parte.
Purtroppo nella confusione non ho potuto capire molto, se non che i vini è sono molto buoni.

Ser qualcuno ha info su questi vini, faccia un cenno a noi poveri ignoranti!


Stefano.

lunedì 18 maggio 2009

Alcolici o superalcolici: questo è il dilemma!



da Agi:
Il consumo di alcol in Italia cambia faccia. Se e' stabile la diffusione numerica negli ultimi dieci anni, stanno cambiando radicalmente le modalita' di consumo, soprattutto tra i piu' giovani, con la crescita dell'abitudine di bere fuori pasto e il raddoppio del consumo di superalcolici ai danni dei 'classici' vino e birra. Secondo quanto riporta il rapporto Istat su Uso e abuso di Alcol in Italia, aggiornato all'anno 2008, Tra il 1998 e il 2008, la quota di consumatori di bevande alcoliche e' sostanzialmente stabile (intorno al 70%).

Tuttavia, non si puo' trascurare che si stiano consolidando, soprattutto nei giovani e nei giovani adulti, comportamenti piu' vicini ad un modello di consumo di tipo nord europeo, basato principalmente su occasioni di consumo al di fuori dei pasti. Il passaggio a un diverso modello di consumo risulta piu' evidente tra i giovani di 18-24 anni. Infatti, tra il 1998 e il 2008 i maschi in questa fascia di eta' che consumano alcol tutti i giorni sono passati dal 22,4% al 16,2%; quelli che consumano in modo occasionale dal 57,4% al 62,9%; i consumatori fuori pasto dal 39,9% al 49,4.

Per le donne nella stessa fascia d'eta' questo stesso andamento risulta ancora piu' evidente: le consumatrici giornaliere diminuiscono, nonostante la gia' bassa quota di partenza (dal 5,8% al 3,3%), quelle occasionali raggiungono quasi la quota dei maschi (dal 51,5% al 58,6%), mentre per il consumo fuori pasto si osserva l'incremento maggiore rispetto al resto della popolazione: dal 20,8% al 33,5%.

Il cambiamento di abitudini riguarda non soltanto la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il tipo di bevande consumate. Accanto alla riduzione dei consumatori di solo vino o birra, aumentano quelli che consumano solo altri alcolici (aperitivi, amari e superalcolici) o che combinano le due tipologie. Analogamente a quanto osservato per le modalita' di consumo i cambiamenti nel tipo di bevanda assunta riguardano soprattutto i giovani di 18-24 anni. Per gli uomini di questa eta' si riduce la quota di quanti bevono solo birra (dal 13,3% al 7,5%) e vino e birra (dal 8,9% al 5,7%), mentre aumenta per quelli che consumano solo aperitivi, amari e superalcolici (dal 3,2% al 6%).

Tra le giovani consumatrici diminuiscono le bevitrici di sola birra (dall'11,7% al 6,6%) e vino e birra (dal 6,4% al 4,5%), mentre aumentano sia quelle che bevono solo aperitivi, amari e superalcolici (dal 7,6% al 10,5%), sia quelle che combinano tutti i diversi tipi di bevande (dal 15,7% al 19,6%). Inoltre, negli ultimi anni si stanno ormai consolidando modelli di consumo di alcol tipici dei paesi del Nord Europa, in particolare tra i giovani. Infatti, oltre alla crescita tra i giovani del consumo di alcolici fuori pasto, dal 2003, la quota di coloro che sono coinvolti nel binge drinking (il consumo di 6 o piu' bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione) e' ormai un dato stabile.


Stefano.

sabato 16 maggio 2009

Omicidio al Savoy, di Maj Sjowall Per Wahloo.


Ho impiegato un bel po' di tempo a leggere questo libro, nonostante ne avessi molta voglia per almeno due motivi.
Il primo era perchè tutti parlavano di questa saga ripubblicata da Sellerio e che veniva molto sponsorizzata anche da Camilleri.
Il secondo era perchè era rimasto l'ultimo libro da leggere, prima di comprarne di nuovi...
Poi invece tra notti insonni passate a riscaldar camomille, tra impegni di vario genere e aste a cui partecipare, ho lasciato per rimandare la lettura a lungo.
Dunque se pur con due o tre pause d'intermezzo, sono riuscito a finirlo e devo dire che sono moderatamente soddisfatto.
All'inizio ho impiegato molto tempo a focalizzare i personaggi, tutti con nomi scandinavi e con amicizie d'altrettanti nomi difficili.
Poi, quando la storia ha preso corpo ed i ruoli mi son stati chiari, tutto è scivolato piu' velocemente ed ho apprezzato di piu' anche il tono del poliziesco.
Il libro narra di un omicidio di un ricco e potente uomo d'affari...

Consigliato.

Omicidio al Savoy, editore Sellerio, prezzo 14 euro.

Marco.

venerdì 15 maggio 2009

Coro Ottava Nota: XIII concerto di primavera



Domenica 17 Maggio 2009 – ore 21,00
Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo
Musiche di Vivaldi, Bach, Mozart
Coro Ottava nota - Direttore F. De Angelis
Orchestra Musici Liriensis
Due mondi uniti nella Musica
XIII Concerto di Primavera
Giovedì 21 Maggio 2009 – ore 21,00
Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo
Houghton College Choir N.Y. USA direttore Brandon P. Johnson
Coro Giovanile Diapason Direttore F. De Angelis
Ingresso libero
PROGRAMMA


CONCERTO PER OBOE VIOLINO ARCHI E CEMBALO IN RE minore BWV 1060
- J. S. BACH

JESUS BLEIBET MEINE FREUDE dalla Cantata 147
- J.S. BACH
per coro e orchestra

DOMINE DEUS dal
Gloria in RE MAGGIORE - A. VIVALDI
per soprano, oboe, violoncello e continuo


TANTUM ERGO K V 142 - W. A. MOZART
per soprano, coro e orchestra

AVE
VERUM - W. A. MOZART
per coro e orchestra

CREDO RV 591 in Mi minore -
A. VIVALDI
per coro a 4 voci miste,archi e basso continuo


Primo Violino – LORETO GISMONDI
Oboe – SANDRO MARCHETTI
Cembalo – PAOLA SELCI

Soprano – KEIKO MORIKAWA




Il Coro "Ottava Nota" dell'Associazione Musicale dei CastelliRomani è l'espressione più autentica dell'Associazione,formato dagli stessi soci con un organico medio di circa 25 elementi. Il Coro nasce nel 1996 e vive da allora sull'entusiasmo dei coristi che partecipano a tutti gli eventi musicali che vengono programmati e messi in opera dall' A.M.C.R. Il Coro partecipa da diversi anni alla Messa degli Artisti presso la Chiesa di S. Maria in Montesanto a. Piazza del Popolo a Roma; collabora e promuovediversi eventi di beneficenza. Il Coro ha partecipato a prime assolute promosse dall'A.M.C.R. quali ad esempio lo spettacolo "La parola e il canto", con un programma di brani rinascimentali inediti su testi danteschi e michelangioleschi aprendo con esso il "Festival delle Ville Tuscolane" del 1998, e l'esecuzione del Singspiel giovanile di F. Schubert "Claudine von Villa Bella", su testo diW. Goethe. Grazie ai suoi contatti internazionali il "Coro Ottava Nota", con l'A.M.C.R., ha promosso le due edizioni del Festival di Musica Corale "Coralmente perl'infanzia" e "Coralmente per la Pace", nell'anno giubilare del 2000. Nel giugno 2006 e 2007 ha partecipato alla Giornata Europea della Musica, che si è svolta contemporaneamente in varie città europee. Il suo repertorio si volge anche al periodo barocco: infatti nel 2006 il Coro "Ottava Nota" ha eseguito in varie importanti occasioni "Il Gloria" di A. Vivaldi. Il Coro è iscritto all'Associazione Regionale Cori del Lazio.

Fabio de Angelis diplomato in Musica Corale e Direzione di Coro ed in Didattica della Musica dirige dori dal 1991, nella zona dei Castelli Romani; Ha seguito corsi con Hogset, Horvath per il metodo Kodàly, e Di Segni per il metodo Dalcroze; ora, tra i vari corsi di esercitazioni corali che tiene presso le scuole pubbliche di ogni ordine e grado, dirige il Coro "Ottava Nota" di Frascati dell'Associazione Musicale dei Castelli Romani (A.M.C.R.). Con loro partecipa alle varie rassegne stagionali che si tengono nella nostra regione e fuori. Intensa la sua attività con i giovani; negli ultimi anni, ha collaborato con una decina di Istituti scolastici fondando il Coro "Diapason", costituito da giovani liceali, e il "Piccolo Coro G. Rossini" costituito da bambini della Scuola Media Inferiore. Divide l'attività di direttore da quella di compositore e arrangiatore di brani per coro. Alcuni suoi brani sono stati pubblicati in riviste di settore come "La Cartellina" e "L'offerta Musicale" diretta da G. Acciai.

Paola Selci, pianista romana, dopo il diploma in Pianoforte presso il Conservatorio “L. Refice” di Frosinone ha seguito corsi di perfezionamento di Musica da Camera con B. Canino e di interpretazione con C. Rosen e con A. Ciccolini. Ha iniziato gli studi di Clavicembalo con V. Alcalay: attualmente li prosegue sotto la guida di F. Brancacci. Ha, inoltre, compiuto gli studi organistici con il M° J. Goettche e con F. Del Sordo. Ha collaborato con compositori di spicco del panorama italiano, tra i quali E. Morricone, sotto la cui direzione ha inciso l’opera “TRE SCIOPERI”, su testi di P. Pasolini, e S. Cipriani. Intensa la sua attività concertistica, specialmente nella musica da camera. Come pianista accompagnatore ha “doppiato” le voci di Andrea Giordana e Arnoldo Foà. Attiva anche all’estero, si è esibita alla “Beijin Concert Hall” di Pechino nel 1996, nel 2002, in tourneè nel Regno Unito, si è esibita nelle principali città del Galles e dell’Inghilterra e nel 2003 ha partecipato alla tournee organizzata dall'Associazione Britannica "Musica Rediviva" nelle principali località della Provenza, in Francia. Come Direttore Artistico dell’Associazione Musicale dei Castelli Romani ha curato la realizzazione di importanti eventi nell'area dei Castelli Romani. Dalla fondazione dell'Associazione è do-cente di Pianoforte nella Scuola di Musica della stessa. L suo impegno musicale, oltre che nella pratica, si dirige anche verso la ricerca musicale, specialmente nel campo della Musica Antica.

L’ Ensemble “Musici Lirienses” nasce nell’anno 2003 all’ interno dell’ass.musicale “Liri Ensemble” di Sora, è formata da musicisti che collaborano con istituzioni concertistiche e orchestrali come: Orchestra della RAI, Filarmonici di Roma, Giovanile Italiana, la YouthWorld Orchestra, l’Orchestra Novecento. Recentemente è stata invitata ad eseguire in prima mondiale musiche di Jose Garcia presso l’ambasciata del Brasile in Roma, riscuotendo notevole successo. Ha tenuto tournee in Francia. ha al suo attivo incisioni sia di musica sacra sia musica barocca con particolare interesse per il compositore A.Vivaldi. Svolge intensa attività concertistica proponendosi come fine quello della divulgazione musicale nel territorio.

Sandro Marchetti, si è brillantemente diplomato in OBOE al Conservatorio di Musica “L. Refice” di Frosinone, sotto la guida del M° Bruno Incagnoli. Ha collaborato con l’Orchestra “O.Respighi” di Frosinone, l’Ensamble Cameristico Italiano, l’Euterpe Ensamble e l’Orchestra sinfonica di Latina. Con l’International Chamber Ensamble ha effettuato una tournee in Giappone sotto la direzione del M° F. Carotenuto. Ha inoltre collaborato sia in qualità di solista, sia in qualità di 1° oboe con diverse Orchestre quali, l’Orchestra “Giovani Musicisti” di Caserta, l’Orchestra “T.L.Da Victoria” di Roma. Per diversi anni ha collaborato con la “Piccola Orchestra 900” di Roma, partecipando a diversi concorsi internazionali come il celebre Premio “Tosatti 2005 ” presso l’auditorium “Parco della Musica” di Roma; con l’Orchestra “Prometeo” di Roma diretta dal M° S.Genuini e con l’Orchestra da Camera di Frosinone diretta dal M°A.D’Antò. Attualmente suona col Quintetto di Fiati “Giovani Musicisti” di Roma e collabora con diverse formazioni cameristiche e sinfoniche. E’membro della Banda musicale della Marina Militare Italiana in qualità di Oboe e Corno Inglese.

Loreto Gismondi si diploma brillantemente presso il conservatorio di musica L. Refice di Frosinone , sotto la guida del M° M. Cervera . In seguito si perfeziona presso l’ Accademia di Alto Perfezionamento in Portogruaro (VE) con il M° P. Vernikov dal 1994 al 1996. Negli stessi anni risulta vincitore di varie audizioni per orchestra ,tra cui l’Orchestra Sinfonica di Savona, l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma ,l’Orchestra Regionale del Lazio.Nel 1998 vince la borsa di studio offerta dall’Accademia Nazionale di S. Cecilia che gli permette di collaborare con direttori e solisti di livello internazionale. Nello stesso periodo segue i corsi di perfezionamento per violino solista e musica da camera tenuti dai maestri K. Bogino, M. Fiorentini e L. Pietrocini, che lo portano a vincere vari premi nazionali e internazionali (1° premio assoluto al concorso tenuto in Roma dall’Associazione Culturale “Arte Musica Storia”; “Premio Vittoria “ offerto dall’ Accademia Angelica Costantiniana; 2° classificato al “Premio Formia”; 2° classificato al concorso “Citta di Bacoli”).E’ primo violino solista di varie orchestre e ensemble musicali con cui ha tenuto concerti nei più prestigiosi teatri in Italia e in Europa (Irlanda , Croazia, Ungheria).Di rilievo il concerto tenuto presso il Teatro Verdi di Trieste ,dove ha eseguito il concerto per violino e orchestra del compositore italo-croato Giornovichi organizzato per conto dell’Ambasciata di Croazia in Italia. Nell’ anno 2006 vince la borsa di studio offerta dalla Fondazione Arts Academy per la “Virtusite” in musica da camera , che gli permette di registrare un CD con musiche di Franck, Mozart, Brahms , Janacek. Nel mese di settembre 2007 è stato invitato dal Ministero della Funzione Pubblica ad eseguire “Le Quattro Stagioni “ di A. Vivaldi presso palazzo Vidoni in Roma ,in occasione dei concerti per la “Notte Bianca” organizzati dal comune di Roma. Sempre nell’ anno 2007 è stato invitato a collaborare con l’Orchestra del M° Uto Ughi in occasione di una serie di concerti tenuti dal famoso violinista nel nord Italia.

Keiko MORIKAWA
Giunta in Italia dal Giappone per perfezionare la propria vocalità al Conservatorio di S.Cecilia decide nel 1995 di rimanervi e terminati gli studi esordisce come cantante ricoprendo numerosi ruoli del repertorio lirico.
Alle esperienze teatrali negli anni si affiancano le partecipazioni a lavori sinfonici tra i quali ricordiamo “Zum Fest der Heiligen Caecilia”di F.C.H.Mendelssohn per Radio Vaticana e “Szenes aus Goethes’ Faust”di R.Schumann con la direzione di J.Tate ,per la RAI di Torino.
Alla fine degli anni ’90 incontra il pianista Stefano Giardino con il quale inizia una lunga collaborazione nel repertorio liederistico mentre con il clarinettista Bruno Di Girolamo e la pianista Federica Simonelli costituisce negli stessi anni il Trio Anxur.
Dal 2001 collabora con il Freon Ensemble diretto da Stefano Cardi con il quale ha eseguito fra l’altro,”Le marteaux sans maitre”di P.Boulez per il Teatro Comunale di Ferrara, ”Hymnen”di Carla Magnan e Carla Rebora per Radio 3 RAI.
Nel 2005 ha preso parte del Festival Scelsi della Fondazione Isabella Scelsi eseguendo “Litanie”per 2 voci femminili(con Valentina Pesciallo) e “Lilitu”per voce sola.
Nel 2006 ha collaborato con la classe di composizione tenuto da Azio Corghi presso Accademia Chigiana di Siena e ha eseguito i brani dei corsisti in prima esecuzione.
Ha inciso per Naxos,Tactus e Rai Trade.
Fa parte della Cappella Musicale della Chiesa di Trinità dei Monti di Roma.

Barbaresco Montestefano Serafino Rivella



L'azienda Serafino Rivella è una piccolissima realtà (un paio di ettari) del comune di Barbaresco, guidata da Teobaldo Rivella. Fa circa 10.000 vini, tra Barbaresco (80%) e Dolcetto (20%). Non ho ben capito se è un biodinamico, quello che ho capito è che il Barbaresco è un gran bel prodotto.





E' un vino molto buono, che ha spiccato in una degustazione di più vini, non essendo tra i primi assaggiati e questo è senza dubbio un bonus perchè col passare del tempo il palato comincia ad assuefarsi e a non riconosere più determinate sottigliezze.
E questo è anche il motivo per cui non ne faccio una vera e propria recensione (non sarei in grado).

Proviene dalla parcella Montestefano di Barbaresco, dove si producono vini baroleggianti, ossia con tratti di somiglianza col barolo molto intensi, che poi vuol dire generalmente una struttura ancora più decisa, una persistenza che sfocia in decisa eleganza.

Io ho assaggiato il 2005 e il 2004, che era decisamente superiore, anche se entrambi molto buoni.

Stefano.

giovedì 14 maggio 2009

Trattoria "Da Raimondo" a Rocca Priora (Rm).

Domenica 15 Febbraio 2009, incuranti del freddo intenso, ma rassicurati dalla bella giornata di sole, ci siamo spinti fino a Rocca Priora, in località Buero, per pranzare alla Trattoria "Da Raimondo".
L'occasione è stata il compleanno di Nonno Raffaele che ha spento le sue prime 88 candeline...
Il locale è proprio come deve essere la tipica Trattoria castellana.
Tovaglie di carta, arredamento sobrio e disordinato, sulle pareti bottiglie consumate e quadri di natura morta.
Poi anche panorami notturni dei castelli limitrofi e della natura che, per fortuna, ancora circonda i nostri paesi.

C'è una sala piu' grande e una saletta piu' piccola, d'estate quando di giorno si boccheggia per il gran caldo, vengono messi un po' di tavoli all'aperto ed è un momento di vero godimento mangiare là fuori, al fresco roccapriorese...

Come capirete non è la prima volta che ci vado a sganassare, perchè il posto è uno dei preferiti dei miei suoceri quando non hanno voglia di cucinare oppure quando c'è qualche ricorrenza soft, come puo' essere un compleanno in famiglia.
Io ci mangio sempre volentieri...certo non è il massimo della vita, ma le pietanze son buone, semplici e genuine.
Il servizio è sempre attento, cortese e, fra una battuta e l'altra, diciamo alla mano. Come deve essere in Trattoria.

In quell'occasione a tavola eravamo sette, Sofia compresa, e vado sommariamente a descrivervi le pietanze che io e Simo abbiamo mangiato.
Qui sotto vedete il mio primo piatto.
Le tipiche fettuccine ai funghi porcini: la pasta non è fatta a mano, ma la consistenza del piatto, il folto condimento e la giusta quantità, fanno si che sia sempre la mia prima scelta.


Il primo di Simo è invece questo qui sotto.
Sono dei tenerissimi fagottini ripieni di funghi porcini conditi con gli stessi porcini e salsa tartufata.
Il piatto in se è delicato ed al contempo saporito il giusto.


Tutti abbiamo preso il contorno, questo qui sotto è il carciofo di Nonna.
Molto buoni sono stati anche le patate, l'insalata e le puntarelle, prese dal sottoscritto che però erano una tanticchia poco condite...


La scelta dei secondi non è mai facile.
In un angolo della sala principale c'è un caminetto medio grande in cui vengono sbraciate le tipiche pietanze: salsicce, abbacchio, bistecche, lombate e chi piu' ne ha, piu' ne metta.
Indovinate io cosa ho scelto ?
Questo qui sotto è il mio secondo: abbacchio a scottadito.
Tenero, cotto bene e condito meglio, forse la quantità un pochettino sotto la media, ma va bene così.
Caldo com'era l'ho divorato in pochi minuti...


Simo ha invece optato per la bistecca alla brace, che vista così(sotto), non rende l'idea.
Era quasi una fiorentina: bella grossa e succosa.


Talmente grande che Simo ha avuto bisogno di un aiuto speciale per finirla...


Non satolli abbiamo anche preso il dolce.
Purtroppo avendo terminato quasi per ultimi, non c'era piu' nulla di secco, leggi ciambelline e serpette al vino.
Ci siamo dovuti "accontentare" di una crema catalana, per niente male.



Insomma, se si parte dal presupposto che non sempre si puo' andare a mangiare in posti famosi e pluristellati, questo è un indirizzo da tenere stretto nel taccuino.
Per un pranzetto veloce, per una gita ai castelli o semplicemente per evitare di cucinare e sporcare la cucina.
Tenete conto che il costo a testa è stato sui 30 euro, ma quest'ultimi comprendono anche acqua, vino della casa ed un caffè, praticamente, se si toglie l'antipasto, possiamo dire un buon menu completo ad una cifra onestissima.
Dunque mi sembra di poter dire un buon rapporto qualità\prezzo.

Trattoria da Raimondo
Rocca Priora (RM)
Via dei salici 4
Località Buero
Telefono 069406190
Chiuso il martedi.


Marco.

mercoledì 13 maggio 2009

La Stoppa.



Sostanzialmente, insieme a Dinavolo, la mia prima volta "piacentina".
Non avevo ancora bvevuto vini della zona con cognizione di causa e questa volta, pur se con le limitazioni di una manifestazione ampia, è stata istruttiva.
Anche perchè i vini dell'azienda in questione sono molto interessanti.
L'enologo è Giulio Armani, che fa anche vini suoi a marchio Dinavolo (ne parlo a parte, anzi chiedo informazioni maggiori).
Le informazioni generali le potete prendere sul loro sito. Per quanto riguarda i vini, vi descrivo brevemente quelli assaggiati:
- Ageno: unico vino bianco assagiato, ma anche piacevoloe scoperta. Malvasia al 60% e la restante parte orutgo e trebbiano, si presenta con colori molto intensi nonostante la giovane età. Nerbo acido di rilievo che lo rende molto fresco, si fa sentire al palato con carisma. Sicuramente un vino che ha qualcosa da dire e che non passa inosservato. Il migliore assaggio insieme al rosso "Stoppa";
- Gutturnio: assemblaggio di barbera (60%) e l'immancabile bonarda della zona (40%). E' un frizzantino e leggero. A me non è piaciuto molto, ma penso che la sua situazione ideale sia insieme a qualcosa da mangiare, tipo formaggi a pasta filata o salumi.
- Stoppa: un bordolese piacentino, ossia un assemblaggio di merlot e cabernet abbastanza benm riuscito. Tannino forte ma non tropo, gusto morbido e tutto sommato rotondo. Da sperimentare.
- Macchiona: l'evoluzione non frizzante del gutturnio. Anche questo non mi ha fatto impazzire (troppe spigolosità, specie nell'acidità), ma sapendo che è un vino tendenzialmente da far riposare in cantina, può darsi che con qualche anno di più sia meglio.


Stefano.

martedì 12 maggio 2009

Terre d'Eclano, Tenuta Quintodecimo.



Se il buongiorno si vede dal mattino, prepariamoci ad assistere all'ascesa di un grandissimo produttore e comunque a qualcuno che farà parlare di se nel bene (prodotto) e nel male (prezzo).
La Tenuta Quintodecimo è nata nel 2001 per iniziativa di quel Luigi Moio che tra le altre cose è stato enologo di Antonio Caggiano.

Io ho avuto modo di bere un solo prodotto, il Terre d'Eclano, di cui parlerò a breve, ma credo che ci siano tutte le premesse per mettere in piedi un'ottima produzione che tra l'altro vede o vedrà anche un Taurasi (denominato "Vigna Quintodecimo") da aglianico 100%, un fiano di avellino (Exultet), e una falaghina (Via del campo).
Venendo al Terre d'Eclano, si tratta di aglianico 100%, la cui differenza con il taurasi sta sia nell'invecchiamento che è di 18 mesi in botte (barriques) e 6 in bottiglia (contro i 24 + 12 del Taurasi) e nella provenienza delle uve che nel caso del Taurasi è una parcella specifica della vigna mentre per il Terre proviene da diverse parcelle.
Il Terre è un prodotto accattivante e a tratti beverino. Si presenta con un bel colore rosso rubino e al naso colpiscono la prugna in confettura, le spezie e qualche fiore che non sono riuscito a riconoscere. Il frutto è molto forte, specie agitando il bicchiere e la morbidezza si fa avanti con insistenza, accompagnata da una decisa succosità ma anche da un bel nerbo acido, al punto giusto. L'idea che sia beverino scompare quando i tannini si fanno setosi in bocca e quando arriva quel finale lungo ed elegante.
Il prodotto di per se l'ho trovato eccellente, specie per quella capacità di bilanciare l'acidità con una morbidezza adeguata ma niente affatto stucchevole.

Ora c'è un punto critico del quale devo senza dubbio parlare: questo prodotto di tipico non ha praticamente nulla. Nel senso che visto che di aglianico ne ho stappati un po', posso dire che data l'annata e la tipologia di vino, questo vino è già pronto da bere, cosa piuttosto insolita per la tipologia di uva, in genere molto spigolosa in giovane età e con un'acidità rilevante.
Quindi, se cercate qualcosa di tipico, di territorio tralasciate Quintodecimo.
Ciò non toglie nulla alla validità del prodotto in assoluto che, mi si perdoni il paragone ardito, ma ha tutti i tratti di un "supercampano".

Il prezzo dovrebbe aggirarsi sul 35 euro: credo che per lanciarlo a questo prezzo, oltre ai costi di produzione, avranno fatto le loro valutazioni.
Tuttavia è molto alto e ancora "peggio" sarà il taurasi.
Quest'anno, stande alle ultime informazioni, verranno prodotte solo 2.000 bottiglie di "riserva" alla modica cifra di 120 "euri".
Lascio a voi i giudizi, limitandomi a dire che qualsiasi taurasi non può avere questa cifra (se non altro per motivi di mercato).
Ma quello di Moio non è proprio un taurasi... Verificheremo in corso d'opera se li vale tutti oppure no.

Quello che è certo è che secondo me a lungo andare farà parlare di se.

Stefano.

lunedì 11 maggio 2009

Il vino dei Vip.



Oltre all'ex leader dei Police Sting sono molti i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno scelto di investire nelle campagne italiane per assumere le vesti di agricoltori: attori (Gerard Depardieu, Ornella Muti, Stefania Sandrelli, Carole Bouquet), cantanti (Adriano Celentano, Lucio Dalla, Gianna Nannini), stilisti (Ottavio Missoni, Roberto Cavalli), sportivi (Paolo Rossi, Francesco Moser).

E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla presentazione da parte del cantante Sting della sua esperienza di agricoltore a Valdarno (Firenze) presso il Teatro Garibaldi. La coltivazione delle uve e la produzione del vino è - sottolinea la Coldiretti - il settore che sembra coinvolgere maggiormente i Vip che hanno deciso di dedicare parte del proprio tempo all'attività agricola.Con una vendemmia nazionale attorno ai 45 milioni di ettolitri (+ 5 per cento) si è verificato nel 2008 - continua la Coldiretti uno storico sorpasso quantitativo dell'Italia sulla Francia dove la raccolta dell'uva è stata stimata in calo del 5 per cento per un quantitativo di 44 milioni di ettolitri. Un risultato che - precisa la Coldiretti - è il frutto anche di una crescita qualitativa della produzione Made in Italy con circa il 60 per cento dei raccolti destinati alla produzione di vini Docg, Doc e Igt.

Sono 477 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (316 vini Doc, 41 Docg e 120 Igt). Dal cinema alle vigne, Gerard Depardieu produce ottimi zibibbi e moscati nel suo vigneto di Pantelleria, così come Carole Bouquet.
Stefania Sandrelli ha puntato sul Chianti Docg, mentre Ornella Muti ha scelto il Dolcetto d'Ovada doc.

Folto anche il gruppo dei cantanti-viticoltori, da Lucio Dalla col suo vino bianco e rosso "Stronzetto dell'Etna" a Gianna Nannini ("Baccano"), da Adriano Celentano a Ron, che ha scelto l'Oltrepò Pavese. Al fascino del vino - conclude la Coldiretti - non hanno saputo resistere neppure stilisti del calibro di Roberto Cavalli, Ottavio Missoni, e Renzo Rosso. Buona anche la presenza di ex sportivi, da Paolo "Pablito" Rossi a Francesco Moser.

sabato 9 maggio 2009

Note di degustazione: anteprima del 13 maggio


L'amico Alfonso mi ha dato qualche nota di degustazione in anteprima per l'evento del 13 maggio.
Di seguito i dettagli.

Brut Mallol Gantois
Siamo ad Cramant, nella Cote de Blancs. Dunque un fino prodotto esclusiavmente con Chardonnay.
Vini che si esprimono in florealità e mineralità.: Dosaggio 8 g/l

Extra Brut Marie Noelle Ledru
Prodotto ad Ambonnay, una delle zone più vocate per il Pinot Noir, che è dominante nei vini di questa produttrice. In questo prodotto si trova all'85% con un 15% diChardonnay. Il dosaggio è di 6g/l. L'età media delle vigne fra i 30 e i 40 anni. Da qualche anno pratica la coltivazione biologica.

Millesimè 2000 Legret
Piccola casa vinicola nella Valle della Marna a Talus Saint Prix. Sono presenti i vitigni principali dello champagne, Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Meunier. Il millesimo in questione è in prevalenza 60% da uve chardonnay, 20% pinot nero, 20% pinot meunier.

Rose d'Ay Gatinois
Ay è uno dei comuni dello champagne dove il Pinot Noir si esprime al meglio. Il vino in questione è prodotto al 100% con questo vitigno, dando luogo ad un vino austero e maturo

Demisec 2000 Beaufort
Torniamo ad Ambonnay, da uno dei produttori che negli ultimi ha conosciuto il successo. Biodinamico puro da oltre quarant'anni, i suoi vini esprimono una grande mineralità. I demi-sec sono champagne dolci, con un dosaggio alto, in questo caso 35 g/l, ma compensati da una bella acidità. 70% pinot nero, 30% Chardonnay.

venerdì 8 maggio 2009

Corte Sant'Alda.



Amarone biologico da rivedere quello di corte Sant'Alda.
L'ho bevuto durante una degustazione dove era l'unico prodotto presente della zona e mi aspettavo molto: mancava di molti elementi tipici, forse per la giovane età.
Poco nerbo sopratutto e neanche tanta morbidezza che ti aspetteresti quantomeno da contraltare.
Più buono in ragione delle aspettative il valpolicella "ca' fiui", anzi decisamente superiore rispetto alla monnezza di valpolicella assaggiati da un po' di tempo a questa parte.

Menzione d'onore per la padrona di casa dell'azienda, gentile e simpatica. Soprattutto, versava amarone come se fosse coca-cola!!

Stefano.

giovedì 7 maggio 2009

Terroir Vino 15 giugno 2009


Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa di Terroir Vino, incontro tra vino, persone e web giunto alla quinta edizione e dell'incontro Vinix Unplugged.

1. TERROIR VINO
Lunedì 15 Giugno 2009 ritorna a Genova Terroir Vino, il meeting annuale organizzato da TigullioVino.it, sito d’informazione enogastronomica online da aprile 2000.Anche quest’anno la manifestazione si svolgerà nella prestigiosa cornice di Palazzo Ducale, edificio storico della città di Genova.
Saranno circa 130 i produttori personalmente presenti con oltre 500 vini ed oli selezionati dalla Commissione degustatrice di TigullioVino.it per questa Quinta Edizione del meeting.
L’incontro tra il vino, le persone e il web è il claim della manifestazione: le migliori aziende testate dal 2000 ad oggi dalla commissione di TigullioVino.it con le novità 2008/2009 relative ai vini e agli oli più fruibili per bevibilità, qualità e prezzo; l'incontro con le persone che attraverso i loro vini e la loro storia regalano emozioni e fanno cultura del territorio; un momento di verifica, reale e tangibile, tra la nostra struttura, il pubblico e gli addetti ai lavori.
Nel vasto panorama delle manifestazioni dedicate al vino, Terroir Vino si distingue da sempre per la capacità di catalizzare l’attenzione della maggior parte dei protagonisti della comunicazione enogastronomica della rete, caratteristica che quest’anno troverà ulteriore slancio in uno specifico momento d’incontro tra blogger, testate online e aziende, il giorno precedente l’evento (domenica 14 giugno), sempre a Palazzo Ducale. Si tratta di Vinix Unplugged l’open unconference sui temi del vino, del cibo e dell’interazione online sponsorizzata da Vinix, una delle maggiori community di settore.

Modalità d'ingresso, orari e costi
L’appuntamento per Terroir Vino è lunedì 15 Giugno 2009, dalle ore 11.00 per gli operatori e la stampa e dalle ore 15.00 per il pubblico. La manifestazione chiuderà intorno alle ore 22.00, con la consegna di un diploma di riconoscimento a ciascun espositore selezionato.
· Dalle ore 11.00 alle ore 15.00, accesso riservato a stampa ed operatori con invito o preaccredito · Dopo le ore 15.00, apertura della manifestazione anche al pubblico
· Ingresso Terroir Vino : 20 € (comprensivi di calice da degustazione Riedel)

Tutti i dettagli di questa Quinta ampliata Edizione :http://www.terroirvino.it/

Informazioni su Terroir Vino 2009
TigullioVino.it Meeting - L'incontro tra il vino, le persone e il web
Web : http://www.terroirvino.it/
E-mail : info@terroirvino.it
Responsabile : dr. Filippo Ronco
Cel. +39 347 2119450 - Fax +39 06 233 220 684 – Skype: filippo.ronco

Contatti stampa, inviti e hotel
Sara Maternini
E-mail : sara.maternini@terroirvino.it
Cel. +39 339 1311630
Fax +39 06 233 220 684


2. Aspettando Terroir Vino: Vinix Unplugged

L'open "unconference" sui temi del vino, del cibo e dell'interazione online.Domenica 14 Giugno 2009 - Genova, Palazzo Ducale Vinix aggrega una comunità in continuo fermento, attiva sia online che offline, luogo d'incontro tra migliaia di professionisti e appassionati del cibo, del vino e della comunicazione. Da qui l'idea di trasportare il fermento che durante l'arco dell'anno si propaga abitualmente attraverso i bit, in un contesto con clima analogo ma offline - o, appunto, unplugged - guardandosi negli occhi.Dal momento che moltissimi produttori e protagonisti del mondo enogastronomico si riuniranno a Genova per Terroir Vino lunedì 15 giugno 2009 e sapendo che alcuni di loro si recheranno a Genova già dal giorno prima per godere al meglio della manifestazione, abbiamo pensato di sfruttare al massimo questa presenza massiccia di produttori, operaori e blogger wine & food organizzando per il giorno precedente l'evento, cioè domenica 14 giugno, questa "open unconference" sui temi del vino, del cibo e dell’interazione online.Qui di seguito tutte le indicazioni utili per partecipare a Vinix Unplugged:http://www.terroirvino.it/vinix-unplugged-open-unconference.htm

Grazie a Tigullio Vino e in particolare a Filippo Ronco per la segnalazione.

Stefano

mercoledì 6 maggio 2009

La sezione aurea.

Dai tempi più antichi fino ai moderni frattali, esiste una proporzione divina che è stata spesso presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose, essa corrisponde ad un rapporto che è stato definito pari a 1,618...(numero d'oro), al quale, nell’Ottocento è stato dato il nome di “Sezione aurea".
- la piramide egizia di Cheope ha il rapporto base/altezza pari a 1,58 molto vicino a 1,6;
- il Partenone di Atene ha nell'architrave di facciata il rettangolo aureo ripetuto più volte;
- in molte loro opere, artisti del passato come Leonardo da Vinci, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, sono ricorsi alla sezione aurea, considerata chiave mistica dell'armonia nelle arti e nelle scienze;

- Beethoven, nelle "33 variazioni sopra un valzer di Dabelli" ha suddiviso la composizione in parti il cui rapporto corrisponde al numero d'oro;
- nella progettazione della Cattedrale di Notre Dame a Parigi e del Palazzo dell'ONU a New York sono state utilizzate le proporzioni del rettangolo aureo;
- negli oggetti quotidiani, possiamo trovare alcuni esempi di sezione aurea: dalle schede telefoniche alle carte di credito e bancomat, dalle carte SIM dei cellulari alle musicassette che sono tutti rettangoli aurei con un rapporto tra base ed altezza pari a 1,618;
- il rapporto aureo è riscontrabile anche in molte dimensioni del corpo umano. Se moltiplichiamo per 1,618 la distanza che in una persona adulta e proporzionata, va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all'anca, moltiplicata per il numero d'oro, dà la lunghezza della gamba dall'anca al malleolo. Anche nella mano i rapporti tra le falangi delle dita medio e anulare sono aurei, così il volto umano è tutto scomponibile in una griglia i cui rettangoli hanno i lati in rapporto aureo.



Sarà per tutti questi buoni motivi, sarà perché la cantina è posta in una bellissima posizione, sarà perché il titolare è una persona “armonica”, sarà perché un suo vino, un rosso a base di uve di Montepulciano “a tiratura limitata” si chiama “1.618”, …sarà…sarà…sarà… sta di fatto che abbiamo deciso di inoltrarci in quel di San Severino Marche per scoprire, conoscere ed assaggiare i vini della Fattoria Colmone della Marca in un tiepido pomeriggio primaverile!

L’appuntamento era alle 17 con il titolare Giovanni Meschini e con l’enologo Roberto Potentini.
Ci avevano detto che andare per vigneti in questo periodo sarebbe stato interessante poiché la cantina è nuova e non ancora completamente ultimata, mentre i vigneti, 6 ha di vitigni a bacca rossa, sarebbero stati veramente splendidi e così è stato.

Sulla simpatia e la disponibilità di Giovanni non avevano dubbi, su quella di Roberto ci siamo convinti! Lui, che è sempre molto competente, ma un po’ formale, alla fine, a furia di rispondere alle nostre domande curiose, si è lasciato andare dando il meglio di sé!

La passeggiata tra i vigneti di Sangiovese, Montepulciano, Vernaccia nera e Cabernet, Petit Verdot, Merlot in fioritura disposti secondo le pendenze e le esposizioni migliori sul un altipiano situato a circa 450m d’altezza che spazia dal Vettore al San Vicino su uno dei panorami più belli delle Marche, si è protratta piacevolmente fino al tramonto.




Quando l’aria si è rinfrescata ci siamo ritirati nell’agriturismo di proprietà della famiglia Meschini dove abbiamo gustato dei piatti eccezionali abbinati ai due vini rossi della cantina: il Rubino di Valsara e il Ciacco da Colmone, il primo (Sangiovese 60% Montepulciano 40%) più giovane e diretto, il secondo, (Sangiovese 40% Montepulciano 60%) più complesso ed elegante.

Qualcuno di noi, più fortunato, ha potuto assaggiare, in ante prima, anche il “1.618” d.o.c. I Terreni di San Severino - Moro che è già stato messo in commercio sotto forma di certificati di proprietà numerati che danno diritto a ritirare la bottiglia corrispondente al numero di emissione (anche questa una novità!) di questa prima ed irripetibile “vendemmia aurea” di Montepulciano 2006 ricco di tannini e di colore da far invidia e ben più noti nomi.
Ma la vera rivelazione sono stati gli ultimi nati, il Bianco del Moro e il Merlo Bianco che ci hanno letteralmente conquistato.
Il primo è un sangiovese vinificato in bianco e con i suoi 14%, coniuga la delicatezza e l’eleganza di un grande bianco, con la struttura e l’armonia di un rosso. Il secondo, un merlot vinificato in bianco, profumato, fresco di corpo e intrigante.

Le prime bottiglie di Bianco del Moro sono state stappate ad aprile 2008, le prime di Merlo Bianco all’ultimo Vinitaly e subito hanno riscosso l’interesse di grandi ristoranti europei che l’hanno messo in carta senza esitazione.

“Tutto questo mi lusinga come produttore, ma mi fa soprattutto piacere poter esportare e far conoscere la marchigianità anche in un mondo esigente e selettivo come quello del vino” dice il produttore che da anni collabora con una nota azienda di arredamento marchigiana di livello mondiale occupandosi dei contatti con l’extra Europa e che quindi non ha dimenticato l’importanza della qualità e dell’immagine nel proporre un marchio sul mercato!



Lui che è un uomo che ha la passione per il gusto del fare, del meditare, del costruire e dell'amare le cose belle, questa volta è stato conquistato dalla natura e dal vino visto la scelta di dedicarsi all’azienda di famiglia!

Anna Maria.

martedì 5 maggio 2009

La Capannina Beach


Cari ragazzi, è un mese denso di proposte questo. Vi segnalo questa iniziativa che arriva tramite il mitico Andrea, autore anche di un paio di ricette sul nostro blog (chissà mai se tornerà a scrivere per noi...). E' una gitarella interessante e low cost nella zona calabra di Cariati, tutto organizzato, tutto previsto, tutto compreso, divertimento included!!! Vi segnalo anche che è disponibile un'apposita pagina su facebook della Capannina Beach. La trovate anche tra i miei gruppi.
WE di inaugurazione de La Capannina beach 2009

Per l'Estate 2009 La Capannina beach di Cariati Marina ti invita alla grande inaugurazione del 20 Giugno.
Vi delizieremo con un mega aperitivo al tramonto, una fornita rosticceria, piatti caldi e freddi che accompagneranno la vostra tintarella, inoltre sapori della tradizione calabrese e di certo non mancherà il kimicotto...il nostro servizio innovativo di pizzeria e rosticceria disponibile dalla notte fino all'alba...!
Visita il nostro sito internet: www.lacapanninabeach.net e la nostra pagina FB (La Capannina).

La Capannina beach propone un pacchetto vacanze a Cariati dal 19 al 21 Giugno al costo di 150€ (viaggio di A/R + navetta privata a Cariati + festa privata con buffet il 19 Giugno + 2 pernottamenti con prima colazione inclusa + pranzo di gruppo + ombrelloni e sdraio omaggio + 1 consumazione + gadget).La partenza è prevista il 19 Giugno da Roma.

Non si accettano rifiuti o scuse e ricordate che il divertimento vero quest'estate è solo La Capannina beach.
Per info, contatti e prenotazioni:
Tel. +39 339 4862977; +39 3381932007
E-mail: info@lacapanninabeach.net
Web: www.lacapanninabeach.net


Grazie mille

Pankes, le Frittelle Americane.



Oggi descrivo una ricettina americana, quella delle frittelle che tutti abbiamo visto nei film. Non è una cosa difficile, solo che ci vuole un po’ di tempo e diverse suppellettili da utilizzare (e sporcare). Non l’ho fatta io ma Rosalba, e questo mi ha permesso di fare un mucchio di foto: spero che vi possano servire nella realizzazione.
Tra l'altro devo dire che pensavo che fosse una cosa pesante e invece non lo è affatto.

Ingredienti (per 12-14 frittelle):

200 gr. di farina 00, 2 cucchiaini di lievito in polvere (ad. es. paneangeli per
dolci), ½ cucchiaino di sale, 1 cucchiaio di zucchero, 2 uova, 250 ml di latte
scremato, 3 cucchiai di olio (di oliva preferibilmente, anche se la ricetta dice
di semi), burro, sciroppo d'acero (o miele).

Preparazione.
In un recipiente medio unire: farina, lievito, sale e zucchero. Mescolare e metterli da parte. In un altro recipiente medio battere i bianchi d’uovo finché diventano consistenti. In un terzo recipiente medio, senza lavare lo sbattitore, battere leggermente i tuorli.



Mescolare bene il latte e l’olio (altro recipiente!!!).



Aggiungere i liquidi agli ingredienti solidi (tranne i bianchi d’uovo) e mescolare finchè il composto è omogeneo.



Aggiungere infine i bianchi d’uovo montati.



Questo è il risultato finale che dovreste avere:



Passiamo alla cottura. Ungere una padella di diametro medio e riscaldare a fuoco moderato.



Mettere circa tre cucchiai del composto per pancake ottenuto nella padella. Distribuire fino ad ottenere un cerchio di circa 10 cm di diametro.




Cuocere finchè la parte superiore mostra delle bolle ed appare asciutta; girare il pancake e cuocerlo dall’altra parte finchè si scurisce.



Impilare i pancakes che ottenete in un piatto e tra uno e l'altro mettere un tocchetto di burro (mezzo cucchiaino). il burro si scioglerà a contatto con le superici calde dei pancakes.



Alla fine dovreste ottenere una roba del genere.



Versateci su del miele o dello sciroppo d'acero (consiglio quest'ulitmo) e mangiateli caldi.
Sono very very good!

Buon appetito.