venerdì 27 aprile 2012

Terre, cantina San Leonardo, anno 2008.



Per essere un vino che mi piace...mi piace !
E quando l'ho trovato, anzi l'ho ritrovato, in enoteca , piu' precisamente all'enoteca dell'amico Alessandro "Grappolo Divino" a Frascati, non ho resistito e l'ho comprato di nuovo.
Ricordavo che questa bottiglia, così com'è ora, "imprigionasse" un merlot 100% prodotto dalla San Leonardo con grande vanto e generosità.
Invece oggi i tempi sono cambiati e quello che vedete fotografato è un classico taglio bordolese che dovrebbe, condizionale d'obbligo, essere il fratello minore del piu' famoso, e piu' buono, San Leonardo.

Il Terre è un vino a se, con il fratello maggiore "c'azzecca" poco, ma è comunque un buon bicchiere.
Parliamo di un vino comunque elegante, dall'intensità abbastanza soft con una struttura che non sembra proprio da invecchiamento ed al naso molto gradevole.

Il costo della bottiglia, dieci euro in cantina e tredici in enoteca, lo rende un fantastico vino da tutti i giorni.

Che piaccia a me non fa testo, visto il folle amore verso la cantina e gli altri prodotti che escono da quella fucina di bontà, ma v'invito comunque a provarlo.
Scommetto che non rimarrete delusi...


Marco.

mercoledì 25 aprile 2012

Oggi è il mio onomastico...

Non ringrazierò mai troppo mia madre che ha scelto per me questo nome...!!!


Mi auto-omaggio con questo piccolo disegno con un anno di ritardo..volevo metterlo l'anno scorso, ma mi sono dimenticato.
;-)


Marco.

lunedì 23 aprile 2012

Arboreo,anno 2011,cantina Pietrantonj.


Uno dei vinelli riportati dalla scorribanda abruzzese, un bianco della cantina Pietrantonj,un perfetto mix tra Trebbiano (85%) e Malvasia (15%) dalla gradazione alcolica intorno ai dodici gradi e mezzo.
E' prodotto nel comune di Vittorito a circa 300 metri s.l.m.

Il colore è giallo pallido, estremamente scarico con sfumature tendenti ad un giallo piu' acceso.
Al naso non è invadente e si lascia "sentire" delicatamente.
La struttura è media e la persistenza non sembra un suo punto di forza.
In bocca è moderatamente avvolgente e lascia una buona sensazione.
Da apprezzare giovane ad una temperatura intorno agli otto-dieci gradi.
La cantina lo consiglia con carni bianche o pesce, ma secondo me anche come aperitivo, bello freschetto, non farebbe una brutta figura.

Straordinario il rapporto qualità/prezzo poichè il prezzo della singola bottiglia non arriva ad otto euro.

Consigliato.

Marco.

sabato 21 aprile 2012

Auguri alla Citta Eterna !


Qualcuno prova a sminuirla, qualcuno a denigrarla, qualcun'altro ci ha rubato un sogno che avremmo meritato.


Ma questa Città, che non ha eguali al mondo, riesce con il suo sole, il suo sorriso ad essere superiore a tutto e tutti. Auguri Citta' di Roma ! ...culla di tutti i miei Amori !


Marco.

venerdì 20 aprile 2012

La casa di Ringhiera di Francesco Recami.


Mi ero ripromesso di leggere questo libro e sono riuscito a farlo soltanto in questi giorni.
Mi è piaciuto.
La "prima" del Recami mi ha sorpreso in maniera positiva.
La storia è semplice e nella prima parte è piu' descrittiva che "pratica", ma nella seconda parte ti sorprende piu' volte.
Un libricino che si legge bene, che appassiona e che non di rado ti fa fare due risate. Il nonno, vedovo, Consonni e l'Enrico sono due personaggi che mi sono entrati nel cuore.
Non dico nient'altro sulla trama perchè preferisco che proviate a scoprirlo da soli.

Peccato che l'autore non abbia scritto null'altro sulla casa di ringhiera...

Consigliato.



La casa di ringhiera, editore Sellerio, prezzo 13 euro.

Marco.

lunedì 16 aprile 2012

Visita alla cantina Masciarelli a San Martino sulla Marrucina.

Arrivare all'appuntamento puntuali era quasi un'utopia...calcolando il numero di strade interrotte, inagibili e quant'altro, ma quando abbiamo passato le colonne d'Ercole di San Martino sulla Marrucina ed abbiamo visto la scritta d'oro immortalata qua sotto, eravamo nel giro di lancetta giusta. Incredibilmente aggiungo.


Ad attenderci la gentile Valentina che nei giorni precedenti aveva avuto la pazienza di "starmi dietro" e di organizzare con me la visita.
Messi da parte i convenevoli di rito ci ha spiegato il motivo per cui non era possibile visitare la cantina vera e propria: la festa di San Giuseppe richiamava la presenza del sig. Masciarelli senior, ed è lui l'unico ad aver le chiavi.
Seppur da fuori, Valentina ci ha dato tutte le info di cui avevamo bisogno ed anche di più'.
Ci ha dato, senza dubbio, un'ottima panoramica sull'azienda tutta: bottiglie prodotte: più' di due milioni, ettari di proprietà: più' di quattro cento, province dove sono ubicate: tutte le quattro province abruzzesi, compiti non usuali dei dipendenti: vendemmia di una vigna particolare proprio a ridosso della "prima" cantina Masciarelli.


Dopo questo, tutto sommato, breve excursus, siamo rimontati in macchina e ci siamo diretti verso il Castello di Semivicoli.
Questo bellissimo castello fu acquistato dal sig.Masciarelli prima della sua morte e sucessivamente "sistemato" quanto basta per renderlo ancor più' splendido.
E' stata una visita bella ed emozionante.
Il giardino era molto bello e caratteristico, immaginarlo d'estate con i tavoli finemente apparecchiati oppure pensare ad una degustazione in mezzo a quel paradiso...beh che dire: sarebbe bello provare.


Chissà che le nostre strade non s'incrocino di nuovo...

Dentro le mura invece, il Castello offre un'ottimo connubio tra passato e presente.
La storia del passato, lo charme e l'eleganza del presente.


Così è normale passare dalla possibilità di vedere un frantoio del 1800...


...a quella di rilassarsi in un angolo in stile moderno, adatto ad momento di relax piu' giovanile...


...ed ancora imbattersi in una sala da degustazione in stile caratteristico.
Insomma...non vorrei ripetermi, ma è stata proprio una bella visitina. Da consigliare anche al piu' astemio dei nemici.

So già la domanda che state per farmi: "Ah Marcolì...ma il vino?"
Non rinnego la genesi di queste gite che vengono programmate esclusivamente verso cantine importanti, alla ricerca di vini da assaggiare e da scoprire, ma non fare questa visita sarebbe stata un sacrilegio...
Detto ciò, alla fine del nostro giretto nelle secolari stanze del Castello, siamo stati fatti accomodare nella sala adibita alle degustazioni.


Evito di sperticarmi per descrivervi l'ambiente e spero che le foto rendano l'idea...
Accompagnati dalla bravissima Valentina e da un'altra valida collaboratrice, di cui non ricordo il nome, abbiamo degustato una batteria di vini dell'azienda.

Il primo bianco è stato un Trebbiano 100%, anno 2011, che fa dalle due alle tre settimane di fermentazione ed è parte di una linea di vini prodotti tutto l'anno. Le vigne sono quasi esclusivamente nella provincia di Chieti.
Diciamo un vino a tutto pasto,da bere giovanissimo che si lascia preferire freschetto...

Di altro passo e altra struttura è stato il secondo bianco bevuto.
Il Villa Gemma bianco, annata 2011, è un mix di uve: Trebbiano 65%, Cococciola 20% e Chardonnay 15%. Fa il ciclo della fermentazione, che in tutto dura 15-30 giorni, in vasche d'acciaio inox.
Anche per questo bianco si consiglia la bevuta da giovincello, ma l'ho trovato decisamente superiore all'altro.

Passaggio obbligatorio ai rosè...
Il primo è il Masciarelli Rosato Colline Teatine, montepulciano 100%, fermentazione in acciaio inox per circa 20 giorni e soltanto sei ore di contatto con le bucce.
Da consumare giovanissimo, molto fresco, preferibilmente in un patio nel mese di Agosto...
Molto meglio il secondo rosato della batteria: il Cerasuolo Villa Gemma.
Non mi sono appuntato l'anno degustato, ma ricordo che anch'esso fermenta in vasche di acciaio inox, che la sua gradazione alcolica è, non di rado, superiore ai 13 gradi
e che non denota una struttura da invecchiamento.
Secondo me potrebbe essere un ottimo calice per un aperitivo non di routine, magari con sfiziosi formaggi...

Sia per il precedente che per questo vino la cortese Valentina ci ha spiegato che ne viene prodotto ancora molto perchè è forte la tradizione ed il legame con il territorio e la cosa se da un lato non farà impazzire gli enosboroni, dall'altra ci fa conoscere un altro punto di vista importante dell'azienda.
Pur non essendo un esperto di vini rosati in genere...a mio giudizio Cerasuolo-Rosè 3ao !


Abbiamo, ovviamente, bevuto anche due rossi.
Il primo è stato il Masciarelli rosso, anno 2009, montepulciano d'abruzzo 100% e circa 13 gradi di gradazione alcolica.
Vino prodotto in vari vigneti della zona tra cui proprio quelli di San Martino sulla Marrucina e quelli di Corropoli, località altresì famosa per aver dato i natali alla seconda società calcistica della Capitale.
Anche per esso fermentazione in acciaio inox e l'impressione che si tratti di un vino che si lascia apprezzare da subito e non sembra portato all'invecchiamento.

Veramente diverso il secondo assaggio "rosso".
Si è trattato dell' Iskra, anno 2004, montepulciano 100% prodotto nel comune di Controguerra, in provincia di Teramo. Un I.G.T., non filtrato, al secondo anno di produzione che fermenta in vasche di acciaio inox e poi si "ricovera" in fusti di rovere.
L'invecchiamento pre-imbottigliamento è di un anno, un anno e mezzo in barriques .
La gradazione alcolica è stata per i primi due anni di 14,5 gradi.
Un vino particolare: da amare o da odiare. Sicuramente non passa inosservato e si comporta proprio come vuole che si comporti il suo ideatore, nella persona della signora Masciarelli.
La signora ha cercato e voluto un vino che desse subito una forte sensazione in bocca...diciamo un'esplosione...diciamo una scintilla di gusto.
Ed è proprio scintilla la traduzione dal serbo del nome Iskra.
Per cui il vino sia al naso che in bocca è prepotente e questa qualità lo rende piacevole o meno a seconda dei palati.
A me non è dispiaciuto per niente, anzi. Ma evito altisonanti aggettivi perchè ho bisogno di riassaggiarlo con piu' calma, tra un anno o due, quando ho l'impressione che possa trovarlo anche migliorato....Vedremo.


In conclusione, avendo poco spazio e poco tempo per dire tante cose,faccio come "quelli bravi" e divido i vari momenti della nostra visita.

Punto primo: la cantina attraverso la sig.ra Valentina è stata assolutamente gentile, cordiale, professionale e preparatissima. Non era "soltanto" li per noi, ma era lì con noi: con la sua "partecipazione" ha reso la nostra visita molto piu' piacevole ed interessante. Ha risposto a tutte le nostre curiosità e soprattutto durante la degustazione si è relazionata con noi come un'appassionata che condivide alcuni spunti dell'enoica passione, senza preconcetti. E questo, tra gli addetti ai lavori, non capita spesso.

Punto secondo: il Castello di Semivicoli è splendido, andrebbe visitato a prescindere dalla cantina, ma spero che non sarà mai così. Mi auguro che la proprietà non scinda mai il legame tra i vini che produce e quell'oasi di paradiso in cui poterli degustare. Sarebbe un autogoal pazzesco.

Punto terzo: il vino. Io l'azienda già la conoscevo nei suoi punti di "forza" per cui non ho sofferto il "ripasso dalle basi"...però non proporre qualche pezzo da novanta potrebbe essere un rischio per chi l'azienda non la conosce proprio e rischia di valutarla male con gli assaggi che vengono proposti, ai prezzi piu' bassi delle degustazioni. La mia impressione, che è anche un piccolo consiglio, è di proporre, meglio e di piu', la linea Marina Cvetic e soprattutto il Villa Gemma Montepulciano. Lo so che avrebbe costi alti, ma non farlo, concedetemi il paragone calcistico, è un po' come invitare un pullman di bimbi innamorati del calcio all'Olimpico per farli giocare e poi scoprire di aver dimenticato il pallone a casa...
A buon intenditor, poche parole.




Marco.

venerdì 13 aprile 2012

La Regina di Pomerania e altre storie di Vigatà, di Andrea Camilleri.



Con la Primavera arriva sempre in libreria il nuovo di Camilleri ed io non posso esimermi dal comprarlo.
E' una raccolta di storie, tutte piu' o meno sulle quaranta pagine, riguardanti Vigatà negli anni che vanno dai primi del novecento al primo dopoguerra.
E' di facile lettura e scorre via veloce tra una risata e una riflessione.
Sinceramente avrei voluto un racconto vero e proprio, ma anche queste piccole storielle sanno il fatto loro.
Potrei dirvi che quella che mi è piaciuta di piu' è la storia di due gelatari duellanti che si odiano, apparentemente, tanto, ma che non possono fare a meno l'uno dell'altro.
Anche le altre però sono carine.

In attesa di una storia nuova del commissario piu' amato d'Italia, come fan di Camilleri mi accontento e ve lo consiglio.


La Regina di Pomerania e altre storie di Vigatà, editore Sellerio, costo euro 14,00.

Marco.

martedì 10 aprile 2012

Visita all'Azienda Emidio Pepe a Torano Nuovo.

E' stata la prima tappa del giretto fatto nel week end del 18 marzo 2012.

Alle ore dieci e trenta si sono aperti gli sportelli della Multipla proprio davanti al palazzo che, se ho ben capito, fa da casa-cantina-ufficio della famiglia Pepe.
Ad accoglierci Sofia la figlia del sig. Pepe e la nipote di cui ricordo tutto, ma non il nome...
Ci hanno messo subito a nostro agio con un'accoglienza senza imbragature e con molta tranquillità.


L'aria frizzantina e la pace che circondava l'azienda sono state un buon viatico per cominciare la visita dalla cantina.
Mentre scendevamo in cantina ho trovato di una bellissima quotidianità vedere i giochini dei bimbi accanto ai cartoni che sarebbero serviti per l'imballaggio delle bottiglie. Pensare che in quel limbo d'Abruzzo crescano generazioni diverse all'ombra, anzi alla luce, di vigne e vitigni che fanno la storia del vino...mbe' che dire, l'ho trovato come un esempio di straordinaria semplicità italiana.
Quella buona, quella che porta grandi frutti.


La nipote del sig.Pepe ci ha mostrato le varie zone della cantina e ci ha spiegato le tecniche e le fasi della lavorazione.


Questi attrezzi fotografati sono quelli in uso a tutt'oggi e forse sono una piccola parte del segreto del successo di questa cantina.
Che spettacolo !


Riesco soltanto in parte ad immaginare quanta beata gioia ci sia durante la vendemmia...anche alla nostra "accompagnatrice" è uscito un bel sorriso sincero quando si è lasciata sfuggire "...è un po' un delirio il periodo della vendemmia!"

La seconda parte della visita consisteva nel visitare il "cavou" dell'azienda dove riposano le bottiglie di vino prodotte dal 1964 ad oggi. Bel posto, non c'è che dire.
E bella anche l'idea di preparare le bottiglie allo sturaggio che praticano in questa azienda.


La signora Rosa Pepe in persona controlla attentamente tutte le bottiglie prima che vengano messe in commercio, travasando il vino da bottiglia a bottiglia, in modo da eliminare il naturale deposito che si forma sul fondo.
Si è scelto la decantazione naturale poichè così è il vino che decide ciò di cui privarsi, mentre con la filtrazione si portano via molto spesso tante proprietà importanti.

Finito il giretto descrittivo, ci siamo accomodati nella grande sala adibita alle degustazioni. Arredata con buon gusto senza eccessi e senza sfarzi, corredata da bottiglie di vino e riconoscimenti dati all'azienda, ti fa sentire proprio all'interno della "struttura".


Insieme alla bellissima nipote del sig. Pepe abbiamo assaggiato quattro bottiglie, due di rosso e due di bianco.


Il primo bianco è stato il Trebbiano dell'anno 2010 che non si è dimostrato assolutamente pronto. Il naso, comunque abbastanza corto, era fortemente in contrasto con quanto poi si rintracciava in bocca.
Avrà bisogno di almeno quattro o cinque anni di affinamento ulteriore, ma già da adesso possiamo dire che si tratterà di un buon vino.

Il primo rosso è stato il Montepulciano dell'anno 2003.
Discorso contrario per questo vino: straordinariamente pronto.
Elegante al palato, equilibrio perfetto, tannino morbido ed elegante. Persistenza ottima. Al naso è profondo, senza stancare nè disturbare.
Veramente un buon vino che, azzarderei, è vicino al suo punto di massima evoluzione.

Il secondo rosso è stato il Montepulciano dell'anno 2001.
Un altro vino rispetto a quello sopra: al naso è piu' evanescente, in bocca piu' corto. Colore strano, per un vino di undici anni, che ci dice che questa bottiglia ha ancora molta strada da fare. La persistenza e la struttura sono in fase evolutiva. Sicuramente si va verso un "campionissimo", ma adesso è meglio lasciarlo in panchina!

L'ultimo assaggio è stato quello che piu' ci ha fatto strabuzzare gli occhi e le lingue...
Il Trebbiano dell'anno 2004 è una di quelle bottiglie che una volta che l'hai bevuto ringrazi Dio di averne avuto la possibilità.
Un vino da urlo che t'inchioda sulla tua sedia a chiederti perchè hai aspettato tutto questo tempo prima di andare all'azienda Pepe.
Naso profondo e gradevolissimo in perfetto collegamento con quello che si sente in bocca. Sapidità ed acidità quasi perfette, struttura ottima, persistenza giusta.
Un calice di emozioni positive...che l'unico dubbio che lascia è solo sulla generosità, ancora maggiore, che potrebbe essere tra qualche anno.
Dico ciò perchè ho riscontrato ancora una piccola evoluzione in atto.


Finita la degustazione abbiamo fatto una discreta scorta dei prodotti dell'azienda e proprio quando eravamo quasi ai saluti abbiamo avuto la sorpresa piu' grande: abbiamo potuto stringere la mano e scambiare quattro chiacchiere con il sig.Pepe in persona.


Un giovanotto di ottanta anni che ancora oggi cura le sue vigne con la stessa passione ed intensità di sempre. Nel suo sorriso l'orgoglio di aver creato una splendida realtà italiana e forse anche un po' di piacere per i nostri sinceri e dovuti complimenti.


A lui, a sua figlia ed a sua nipote che hanno permesso la nostra visita va il nostro sentitissimo ringraziamento.


Marco.

sabato 7 aprile 2012

Buona Pasqua a tutti !




Auguri a tanti brindisi a tutti !

Mi raccomando...bevete e brindate molllto !



Marco.

mercoledì 4 aprile 2012

Il nostro giretto in Abruzzo...

Come già annunciato in un vecchio post, domenica 18 e lunedi 19 marzo siamo stati in Abruzzo a visitare alcune cantine.
Alla partenza purtroppo è mancato Franco, detto anche "oh Franco!", "caduto" malato nella notte e quindi assente giustificato.

Ci siamo mossi in cinque con un'unica macchina e questo ha di fatto reso difficile il riporto di vino in quantità....solita.

Comunque...la prima tappa è stata la cantina Emidio Pepe a Torano Nuovo.
Siamo riusciti ad essere anche vagamente puntuali e abbiamo trovato un'accoglienza famigliare e sorridente.
Puo' sembrare una cosa scontata, ma non lo è.
Coadiuvati dalla splendida nipote del signor Pepe abbiamo conosciuto l'azienda e degustato alcuni vini nella bella sala adibita a tali "consumi".


Prima della partenza abbiamo avuto l'immenso onore di stringere la mano al padrone di casa che ha accettato anche di scambiare due parole con noi e di farsi una foto con tutto il gruppo.
Contenti e soddisfatti ci siamo mossi in quel di Torano Nuovo alla ricerca di un posto dove mangiare.
L'abbiamo trovato in un ristorante al centro del paese: "La sosta".
Abbiamo mangiato bene, speso poco e dopo un caffee e una sigaretta, per chi fuma, siamo ripartiti alla volta di San Martino sulla Marrucina.


Lì avevamo appuntamento con la gentilissima sig.ra Valentina della cantina Masciarelli che ci ha prima descritto da fuori la cantina e poi accompagnato al Castello di Semivicoli. Lì ci ha mostrato prima tutta la bellezza di quel Resort e poi ci ha guidato nella nostra degustazione. Abbiamo assaggiato anche qui molti vini e quattro olii di produzione propria...tutto molto delizioso.

Verso le 19.00 ci siamo diretti verso Gagliano Aterno dove il nostro amico Bruno ci attendeva per portarci a mangiare in un bel locale di Castel di Ieri.
E' stata una cena importante...tra vinello e pietanze appetitose abbiamo avuto il piacere di scherzare-cazzeggiare con Bruno come ai vecchi tempi.


Le stanche membra hanno riposato al B.and B Sotto il Castello a Gagliano Aterno, un'ottima struttura rimodernata da poco, ma che conserva il fascino delle antiche dimore di un tempo.


L'indomani stanchi, ma non sazi siamo arrivati fino al paesello di Vittorito dove abbiamo visitato l'ultima cantina del giro: Pietrantonj.
Con carattestiche diverse dalle precedenti, ma con un tasso di qualità nei prodotti sorprendente.
Anche qui accoglienza calorosa e famigliare.


Tutta la gitarella in Abruzzo ci ha fatto scoprire una regione che sta combattendo con energia vigorosa contro la sciagura del terremoto che tre anni fa ha sconvolto interi paesi e città.
La recettività è stata ottima, il vino assaggiato assolutamente di prim'ordine...insomma il nostro 48 fuori casa è volato via in un attimo senza che ce ne accorgessimo.

Un grande ringraziamento a Bruno che ci ha "scortato" e sopportato in questa due giorni ed uno grandissimo alle tre cantine che ci hanno dato l'opportunità di capire meglio l'Abruzzo enologico.


A breve verranno pubblicate le recensioni delle cantine con le nostre foto e con gli appunti di tutti i vini degustati.


Marco.

lunedì 2 aprile 2012

Chianti Classico Riserva, cantina Fattoria Rietine, anno 1999.



Sto stabilendo un certo feeling con il Chianti, vitigno che ho sempre colpevolmente snobbato.
Adesso un po' perchè ne ho la cantina piena, un po' perchè alcune annate sono ragionevolmente "arrivate", ci sto prendendo gusto ad assaggiarne tanti di tante case diverse.

Su questa riserva posso dirne solo bene.
Bevuta in compagnia durante una cenetta niente male, ha confermato quello che mi aspettavo.
Buona struttura da subito con evoluzione costante nel bicchiere fino all'ultimo sorso.
A naso frutti di bosco, lampone e uno stranissimo sentore di lavanda di altri tempi.Colore rosso molto carico con riflessi mattone.
In bocca è invadente, ma non troppo. Un tannino spento, ma non troppo che si lascia gustare moderatamente...come direbbe uno bravo.

In sintesi: a me è piaciuto e lo riberrei con gioia.
Non so dirvi quanto mi costò a suo tempo perchè il file contenente il prezzo fu inesorabilmente buttato...diciamo che se il costo è entro i 20 euro è un acquisto da consigliare.

Marco.

domenica 1 aprile 2012

Ciao Giorgione...



Hai sbagliato anche tanto, quasi tutto dopo il 1980, però un popolo non dimentica i suoi eroi. Addio Long John.

Salutace er maestro e prova a far goal a Bob, se ti riesce.



Marco.

Volevo dirvi che....

In seguito ad una seria riflessione sono diventato astemio e della rioma.
No davvero...ho capito che stavo sbagliando tutto e quindi, a questo punto della mia vita, era necessaria una sterzata a 180 gradi.

Ahahahahahahahahhaahaha
Ci avete creduto ?




Marco.