Non tratta di enogastronomia, ma di un'altra passione che accomuna molti di noi.
A scriverla è un mio caro amico, che ormai da molto non vedo che mi ha rintracciato attraverso il Blog. Ho pensato che oggi fosse il giorno giusto per pubblicarla, visto che a Roma si disputa il derby.
Ha chiesto di rimanere anonimo ed io lo accontento.Per evitare ogni tipo di rintracciabilità ho cambiato anche tutti i nomi di persona che compaiono, con annessi nomignoli...
Siena-Lazio,stadio comunale Artemio Franchi.
Nella curva dello stadio di Siena riservata agli ospiti in mezzo al rasserenante celeste laziale, visi mai visti, nemmeno intuiti prima.
Mi guardo intorno: gli Irriducibili sono in contestazione ,ma Giampiero "er matto" ci dovrebbe essere, c'è sempre.
Dai...magari è la volta buona che rivedo pure il fratello e forse il mitico Fabio di Ponte Mammolo.
Più che una convinzione è un atto di fede quello che mi fa girare la testa in ogni direzione, gli occhi alla ricerca di questa Lazio inossidabile negli affetti e nel tempo, nei sentimenti e nel ricordo; niente, non c'è nessuno.
Cambio posto, vado tre file più' su.
Anche qui facce mai viste prima.
Una speranza mi folgora: magari il "grosso" da Roma non è ancora arrivato...sicuro è così.
Le carovane dei tifosi sono un po' come il quinto cavalleggeri, arrivano sempre verso la fine, quando tutti i comprimari hanno preso le loro posizioni e prossima è ormai la fine.
"A che ora arriva il "grosso" da Roma ?" chiedo finalmente rilassato al mio occasionale vicino, sciarpa celeste al collo.
"E' già arrivato, semo tutti qua."
Non può' essere, ma dove sono gli altri ? Vi prego venite, na va dei miei ricordi.
Già, ricordi.
Cristo Gianni, sono 38 ormai e come per te il tempo passa per tutti.
Cosa vuoi che la gente sia sempre li, imbalsamata in Curva oltre che nella mente ?
Gli anni passano e le situazioni si evolvono, non puoi pretendere che gli altri ci siano solo perché tu lo desideri.
La gente cambia e si ricambia,ed è giusto così.
E se questa non è la Curva, la senti un po' estranea, sappi che è lo stesso per il tuo vicino di gradinata che non ti ha mai visto prima.
"Ma il mio lavoro mi ha allontanato troppo per esserci sempre come una volta..."cerco d'impietosire la mia coscienza, e Loro erano la mia oasi, di più erano quella casa che la fredda vita di tutti i giorni,nonostante la mia meravigliosa famiglia ed i miei amici, spesso non riusciva a darmi.
Erano la convinzione di qualcosa di grande, costruito nel nome della Lazio domenica dopo domenica, spesso nel piccolo di quattro mura ricoperte d'azzurro, talora in viaggi in località sconosciute, ma sacre per il solo fatto che vi giocava la mia Lazio.
Cazzo...ma ti ricordi le trasferte a Brescia, Genova, Pescara...i derbies e le guerre vittoriose degli striscioni ? In curva a Perugia insieme agli interisti, poi Bergamo, Milano e Bari in meno di ventiquattro ore fra andata-partita-ritorno.
E Vicenza-Lazio...la serie C che incombeva.Ricordo ancora gli sfottò di chi mi conosceva, le promesse di cancellarci dalla "B" e dalla storia del calcio.
Le liti a suon di cazzotti per difendere l'onore della mia squadra, le risatine di scherno e commiserazione dei riommer.
Il lunedi dopo la trasferta saltavo ogni interrogazione per mancanza di voce...
E poi improvvisamente , il bomber Fiorni. Mi commuovo sempre, ogni volta che ritrovo nella memoria quel colpo di punta e di genio del bomber.
Anche adesso...un urlo piu' forte di quello per Simeone a Torino nel match con la Juve l'anno dello scudetto,o del raddoppio di Oddo l'anno scorso al derby, quest'ultimo davanti ad un televisore a tutto volume poichè soldini a questo presidente non ne voglio proprio dare.
Rivedo tutto e rivedo loro, quella pattuglia di fedeli a cui ogni tanto mi univo.
Chissà se...
La Lazio pareggia 1a1, mancano poco piu' di dieci minuti.
Decido di uscire.Impensabile fino ad oggi.
Quante volte restavamo ancora urlanti al nostro posto quasi convinti che l'arbitro e le squadre avrebbero fatto ritorno in campo.No , non brucia il risultato, e neanche la prestazione un po' così della Lazio.
A queste cose ci si abitua.
No, mi sento un estraneo.Dov'è la mia curva? Dove sono i miei amici, chi mi sta rubando i ricordi ? Ridatemeli, vi prego, ne ho bisogno.
E mentre mi accingo a prendere una birra nera come il mio umore, davanti ai miei occhi sfilano tutti: Antonio, Andrea, Porpetta, Lanfrank,Gino e Furietto.
Persino Capoccione di Casalbertone.Ci sono tutti ed altri ancora, nomi mai conosciuti, ma volti e voci indimentabili e dolci.E con loro sfilano tutte le mie domeniche di Lazio.
"Salute amici, vi voglio bene a tutti..."
La bocca si riempie di birra.Gli occhi di lacrime.
Bel pezzo...complimenti !
RispondiEliminaComplimenti all'amico, ma oggi non la scamperete !FORZA ROMA !!!!
RispondiEliminaAi veri laziali ...battiamo le mani !
RispondiEliminaDa Aosta con ardore...oggi ci pensa Willy Stendardo !
RispondiEliminaGod save the Ultras !
RispondiElimina...e forza Roma !!!
Post da brividi anche se è della lazie...oggi non c'è storia:tre pappine e tutti a casa !
RispondiEliminaVe mannamo in B !
RispondiEliminaFORZA LAZIO !
RispondiEliminaL'ordine è sempre lo stesso:
RispondiEliminaNON MOLLARE MAI !!
Non è detta l'ultima parola...