mercoledì 17 ottobre 2007

Roma del Gambero Rosso 2008





2008: vent'anni di Gambero Rosso, e come al solito tante guide. Quest'anno in realtà non sapevo se l'avrei comprata (sono quattro anni di fila...), e nel mezzo del dubbio ci hanno pensato Marco e Simo a regalarmela.


In effetti vedo che quest'anno qualche cambiamento è stato fatto. Tolta la copertina, un po' anonima specie in confronto con quella dell'anno scorso che era fenomenale, ho visto che è stato dato meno spazio ai ristoranti in senso calssico e più ad altri posti bar, take, away, macellerie, forni, pasticcerie, enoteche, etc. Ovviamente la parte del leone la fanno ancora i ristoranti, dove il giudizio è più completo, però non può che far piacere trovare indicazioni interessanti anche sul dove comprare, visto che Roma pullula di posti interessanti, come mostrato anche da noi qualche tempo fa nel post: spesa di qualità.



Il metro di giudizio dei ristoranti è sempre il medesimo: in centesimi, suddivisi tra cucina (max 60), cantina (20), servizio (10) e ambiente (10). Tutti fattori rilevanti nel giudizio complessivo di un locale, specie in quelli di qualità e che si fanno pagare. Locali etnici e pizzerie non hanno il voto, mentre per i wine-bar ci sono 1, 2 o 3 bottiglie a seconda del "grado di eccellenza". Sono evidenziati i rapporti q/p e le migliori trattorie hanno 1,2 o 3 gamberi, sulla falsariga dei wine-bar.



Alcune note sui "piazzamenti" illustri. Vince come sempre Heinz Beck e la sua Pergola seguito a ruota da Colonna. In questo senso, purtroppo, niente di nuovo. Da Colonna comunque sono stato e confermo una straordinarietà globale rispetto agli altri posti dove sono stato. E' salita molto la Trota di Rivodutri: io ci ho mangiato bene e devo dire che, se pur vero che meriti voti altissimi per cantina, servizio (il migliore mai provato) e ambiente, la cucina è eccellente ma avrei premiato altri. Comunque da provare anche perchè non ha prezzi come i due precendenti. E' salito moltissimo il Pagliaccio, stranamente perchè è stato un locale che ha generato sempre amore/odio. So che è stato fatto un restyling, ma non credo sia solo quello ad aver influito. Sono felicissimo per Adriano del Tordo Matto (allievo di Colonna): si mangia divinamente, lui è simpaticissimo e gentilissimo oltre che in gamba e si merita ogni bene. Conferme anche per Osteria di San Cesario (tre gamberi) e per Antico Forno Roscioli (tre bottiglie).



Piccola nota a margine: la guida GR a me è quella che piace di più, subito dopo quella dell'Espresso.La Michelin non mi piace per niente perchè spiega pochissimo dei posti dove si va a mangiare. Il Gambero è proprio l'opposto.
A voi i commenti!



Roma del Gambero Rosso 2008

Gambero Rosso Editore

Prezzo 10 €

Stefano

9 commenti:

  1. Qualche domanda qua e la sulla guida.
    E' compresa anche la provincia
    C'è il mio locale preferito:La sora e l'arcangelo ad Olevano Romano ?
    Quanto c'è, secondo voi, di vero nei primi posti superconfermati da anni ?E quante new entry ci sono nel complesso ?
    In generale c'è qualcuno che obietta a queste guide l'assoluta supinità di fronte a nomi importanti ed ingombranti della ristorazione, esempio classico Colonna.
    Dei locali che cita Stefano visiterei volentieri il Tordo matto a zagarolo,ma non andrei mai al Pagliaccio per vicissitudini incredibili che lo hanno accompagnato negli anni scorsi.
    Sono stato due volte all'Osteria San Cesareo e non ci torno piu'.
    Non mi son trovato bene e mi son sembrate spropositate due cose:il rapporto q\p e la voglia di spingere alcuni vini...
    Attendo altri commenti ed altre riflessioni !

    RispondiElimina
  2. In ordine sparso:

    Sora Maria e Arcangelo ci sono ma non ricordo il punteggio. I primi due posti sono intoccabili da anni ma è vero che, almeno per quanto riguarda Colonna, la differenza è tangibile. E poi primegiano non solo nel GR e sono due mostri sacri italiani.

    Di Colonna poi, visto che seguendo da vicino anche se non personalmente diversi suoi progetti, va detto che è un vero imprenditore che si da da fare anche per espandere l'ambito delle sue attività sempre con ricerca e qualità.
    I posti dietro sono sempre in fermento. Tra gli altri mi piacerebbe andare alle colline ciociare.

    All'osteria di San Cesario sono stato due volte ed entrambe bene, ma ora è un bel po' che non vado.

    Il Tordo Matto se continua ha serie possibilità fra qualche anno (almeno 5) di insidiare i mostri sacri.

    Il Pagliaccio ha sempre diviso e per questo pericoloso, gastronomicamente parlando. A me piacque particolarmente, esclusa la piccola lista dei vini. Ora sembra che raccolga consensi più vasti.

    RispondiElimina
  3. Su Colonna sarà pur vero cio' che dici,ma quanti di noi ritengono giusto spendere piu' di 100 euro a testa per un pasto ?
    Non parlo neanche di permetterselo perchè è chiaro che con quei prezzi il locale chiude le porte in automatico ad una larga fetta di popolazione.
    Io sono uno di quelli che ritiene moralmente ingiusto spendere cifre folli a tavola e la mia opinione si rafforza meglio che mai ora che conosco di piu' i prezzi delle materie prime, i loro prezzi e le loro reperibilità...

    Il pagliaccio è quello che "Voi Romani di m...!" ?
    Hai capito Ste' a cosa mi riferisco ?

    RispondiElimina
  4. Non è solo Colonna che fa quelle cifre e comunque se le mettiamo in proporzione ce ne sono altre più spropositate senza motivo. E comunque in questo modo entriamo in un altro tipo di dibattito che esula dalla guida e che, oggi, vorrei evitare.

    Io dico solo che tra Colonna e tutti gli altri che ho visitato c'è una bella differenza e pertanto si merita quella posizione. Punto.

    Per quanto riguarda il Pagliaccio, premesso che non lo ricordavo, dico che in generale non me ne frega niente. Permettimi il paragone, ma se dovessi giudicare il calcio da quello che dicono gli addetti ai lavori smetterei di guardarlo. Al Pagliaccio ho mangiato bene e se dovessi incontrare Genovese e sentirgli dire una cosa del genere non mi farei tanti scrupoli a dirgli che è un coglione.

    RispondiElimina
  5. Concordo su Colonna e le proporzioni, ma rimango fermo sul punto della moralità del prezzo.
    Altro esempio:per quanto sia un grande appassionato di vino, mi rifiuto di comprare una bottiglia da 300 euro con tutto che potrebbe, a lungo andare, essere un investimento...

    Sul Pagliaccio non transigo per una questione di educazione.
    I miei soldi non li vedrà mai.
    E quando ne parlerò con qualcuno ricorderò sempre il fatto, affinchè tutti sappiano a chi vanno a dare i loro soldini...

    Non si puo' predicare bene e razzolare male, su alcuni punti occorre mantenere una certa fermezza.


    Marco.

    RispondiElimina
  6. Non mi è chiaro il predicare bene e razzolare male.

    RispondiElimina
  7. Parlo in generale e mi spiego:se il proprietario di un ristorante si macchia di un episodio decisamente da censurare, non posso avallarlo in maniera tacita cominciando o continuando ad andarci.
    Se lo faccio ci sono due possibilità:o non m'importa nulla di certe cose sperando poi che la stessa circostanza non capiti a me, oppure non lo ritengo un episodio da censurare.

    Forse mi son dimenticato di dire che questo è un mio ragionamento e di riflesso una mia opinione.


    Marco

    RispondiElimina
  8. Conosco il Pagliaccio di fama, ci ho mangiato solo una volta molto bene...ma perchè il padrone del Pagliaccio avrebbe detto quell'insulto ?

    RispondiElimina
  9. Penso che il mio ragionamento precedente rispecchi bene la mia posizione quindi evito di ripeterlo.

    RispondiElimina