venerdì 18 aprile 2008

Pinot Nero 2004 Alois Lageder.





Alois Logeder è una bella aziendina, come si può notare anche dal suo sito. A due cose tengono in particolare: al terroir e alle etichette. L’Alto Adige ben si presta alla maturazione di un uva particolare come è il Pinot Nero, le cui caratteristiche scorbutiche hanno ormai acquisito fama mondiale grazie al film Sideways. Ma terroir per Lageder è anche rispetto del territorio in cui si vive è questo vuol dire per loro anche rispetto per l’ecologia: per questo tutti i locali accessori alla vigna (cantina, amministrazione e zona per la vinificazione) sono stati costruiti con materiali e logiche a basso impatto energetico. Le etichette, invece, sono state realizzate in collaborazione con degli artisti e guardandoci dentro si dovrebbe scorgere qualcosa. Io ero a cena impegnato in conversazioni varie e non l’ho fatto, anche se un po’ me ne sono pentito.

Il Pinot Nero base proviene da vitigni con altitudine variabile tra i 300 e i 450 m slm con età media tra i 15 e i 35 anni. Dopo la vendemmia il vino fa la fermentazione alcolica e malolattica in acciaio e poi passa 15 mesi in grandi botti di rovere prima di essere imbottigliato e tenuto ad affinare per circa un anno.

Il colore, classico, è un rosso rubino molto molto scarico e si vede già dalla bottiglia (che è scura….). il profumo non l’ho potuto valutare come avrei dovuto perché non avevo il bicchiere da degustazione, ma la frutta matura nera (ciliegia in particolare) e le spezie erano abbastanza evidenti, specie con l’evoluzione. In bocca era meno pinot nero di quanto mi aspettassi: entra deciso e rotondo, con ottima struttura e tannino affatto invadente e la classica lunga persistenza.
Un buon vino il cui prezzo è però abbastanza elevato (20 euro circa). Forse con qualche anno in più sulle spalle sarebbe stato anche meglio. Il Patricia è secondo me superiore sia come vino che come rapporto q/p.

Stefano.

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