lunedì 21 aprile 2008

Ben Ryè, Cantina Donnafugata.

Altro vino assaggiato da Giorgio il nostro amico avvinazzato di Grottaferrata, che ci fa sempre molto piacere leggere.

Ben Ryé, il Figlio del Vento


E' stato un vino dolce, un Passito di Pantelleria D.o.c., che nella sua annata 2006 è riuscito nella difficile impresa di metter d'accordo tutte le guide e i critici d'Italia: il Ben Ryé di Donnafugata.
Sebbene abbia ricevuto vari riconoscimenti sin dalla nascita, nel 1989, il Figlio del Vento (sua traduzione dall'arabo) del 2006 è stato nominato «Vino Dolce dell'anno/miglior tre bicchieri di categoria» da Gamberorosso-Slow Food, «5 Grappoli» da AIS Duemilavini, «Super 3 stelle blu» dalla Guida di Veronelli, «Vino Frutto» da Luca Maroni e via dicendo...
Nasce da uve Zibibbo (o Moscato d'Alessandria che dir si voglia) vinificate in purezza, che provengono da 11 diverse contrade dell’isola, uniche per microclima. Le viti sono allevate ad alberello, con alte densità e bassissime rese, e godono dei tipici terreni vulcanici dell'isola sulla quale la famiglia Rallo possiede 42 ettari e le cantine di Contrada Ghirlanda. Alla vendemmia, che si tiene dal 15 di agosto al 15 di settembre, segue un periodo di appassimento naturale al sole e al vento che varia dalle tre alle quattro settimane. Dopo la vinificazione, il Ben Ryé affina quattro mesi in vasca e sei mesi in bottiglia prima d'esser messo in commercio. E il risultato è un vino veramente caratteristico, di straordinaria personalità e complessità.

Colore dorato con riflessi ambrati brillanti, caldo e profondo. La componente alcolica (14,5% Vol) e quella zuccherina gli conferiscono corpo e struttura già allo sguardo. Versandolo si nota immediatamente la consistenza.

Al naso è ampio, suadente... Dopo le prime intense, polpose note di albicocca matura arrivano nuances fruttate e dolci, fichi secchi e miele, che sfumano verso delicate note di confettura di agrumi. Una complessità che stupisce e che varia con la temperatura.

In bocca impressiona per la notevole complessità data dalla fusione di dolcezza, sapidità e morbidezza. E' avvolgente, con note di dattero, albicocca matura, agrumi canditi, mandorla e miele; delicata mineralità nel finale con una sfumatura sapida di grande persistenza. Mai stucchevole, è sempre sostenuto da una nota fresca che ne stempera la complessità. Grande lunghezza della nota retrolfattiva, che riporta armonici profumi fruttati, erbe aromatiche venate da note minerali, sapide di mare.
Un vino di una profondità ed una finezza senza precedenti, in grado di competere con molti dei più blasonati Sauternes francesi. Ideale l’equilibrio, che lo rende di piacevolissima beva e di personalità inconfondibile, con una profondità ed un'ampiezza memorabili. Piacevole, elegante, promette evoluzione e longevità. Eccellente espressione del territorio, entusiasma con la pasticceria siciliana, dolci a base di ricotta e frutta secca, pasta di mandorle e cioccolato. Particolarissimo in abbinamento a formaggi erborinati o molto stagionati, e al fois gras. Straordinario da solo, come vino da meditazione. Va servito in calici a tulipano di media grandezza, e non necessita di respirare dopo esser stato stappato. La temperatura di servizio consigliata è di 14°C.

La scheda:
Ben Ryé Donnafugata 2006
Passito di Pantelleria D.o.c.
Tipologia: Bianco dolce
Uvaggio: Zibibbo 100%
Gradi: 14,5% Vol
Prezzo: € 18 circa (0,375 lt.)
Voto: 95/100


Giorgio.

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