giovedì 28 febbraio 2008

Bruno di Rocca, Vecchie Terre di Montefili.

Oggi abbiamo la fortuna di ospitare per la prima volta un nuovo amico del Blog, un appassionato come noi di vino e di bottiglie buone.
Giorgio di Grottaferrata, con il quale ci siamo conosciuti attraverso il forum del gambero rosso, ci lascia questo articolo come antipasto a tutto quello che ci potrà raccontare in futuro...



Roccaldo Acuti, industriale tessile di Prato innamorato del vino, nel 1979 acquistò la tenuta "Vecchie Terre di Montefili" nelle colline tra Panzano in Chianti e Mercatale in Val di Pesa, e iniziò a dedicarsi alla sua passione.


Nel 1983 debuttò con le prime 3.000 bottiglie di "Bruno di Rocca", il
fiore l'occhiello della tenuta, anche se degnamente accompagnato dall' "Anfiteatro", ottimo Sangiovese in purezza di cui parleremo in futuro e che prende il nome dalla particolare conformazione delle colline intorno alla cantina.
A occuparsi della viticoltura Remigio Bordini, uno dei maggiori esperti di Sangiovese,mentre l’enologo è Tommaso Paglione, genero di Roccaldo, supportato da Vittorio Fiore.

Il "Bruno di Rocca" è un blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese (60% - 40% nelle prime annate, poi è cresciuta la parte del vitigno bordolese), maturato 12 mesi in carati di Rovere da 350 litri e poi affinato 12 mesi in bottiglia.


Nelle annate più felici mostra le migliori caratteristiche dei vitigni d'origine:
invecchiamento, eleganza e carattere...

Purtroppo la nostra degustazione non ha confermato pienamente le positive impressioni delle esperienze
precedenti: sarà stata l'annata "minore", ma ci aspettavamo di meglio...
Bello il colore, rubino profondo, molto carico con riflessi violacei, inchiostrati.
Al naso si è rivelato un po' debole e non pulitissimo nonostante emergesse una nota di frutti neri, ribes e amarena, piacevole e abbastanza netta.
In bocca, tutto sommato abbastanza equilibrato, ma senza acuti. Belle note minerali, legno non eccessivo,ma tannini non perfettamente "distribuiti" e la componente acida non del tutto armonica con quella alcolica...
Il Cabernet decisamente dominante sul Sangiovese. Naso e bocca non molto corrispondenti, anche se una nota speziata (pepe bianco?) di fondo, abbastanza persistente, accompagna un finale non lunghissimoma decisamente godibile...

Un buon vino, di cui si percepisce una complessità di fondo interessante ma, per certi versi, indecifrabile,scomposta... Un peccato, specialmente pensando al prezzo che si aggira intorno ai 45 euro in enoteca.
Ci siamo ripromessi di fare un paragone con una bottiglia del 1997, annata che dovrebbe offrire ben altre emozioni.

Da abbinarsi a primi con sughi saporiti, carne rossa, selvaggina da pelo, formaggi stagionati...

Per visite in azienda, e provare l'incredibile accoglienza calda e familiare dei proprietari:
Azienda Agricola Vecchie Terre di Montefili
Via San Cresci 45 - Panzano
50022 Greve (FI)
Tel. 055 853739
info@vecchieterredimontefili.it

Giorgio.

2 commenti:

  1. Ciao Giorgio: benvenuto e lieti del tuo primo di lunghi post. Ti sedi fregato con le tue mani... :) Scherzo ovviamente.

    Una cosa non ho capito dal tuo post: qual'è il millesimo che avete degustato voi?

    Stefano

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  2. Grazie per l'accoglienza!
    Il millesimo era il 2002 :-)

    Gio

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