L'acqua toglie la sete, il cibo toglie la fame, il vino toglie i pensieri!
giovedì 5 luglio 2007
Ristorante Il Grappolo d'Oro - Roma
Era da tanto che volevo andare al Grappolo d'Oro, un po' perché ne avevo sentire parlare parecchio bene da un sacco di persone (un solo commento negativo, invece), un po' perché mi ispirava andava a mangiare al centro di Roma o meglio la sfida di andare a mangiare bene in un posto che se fosse semplicemente turistico come tanti altri di certo non perderebbe danaro, vista la posizione che ha.
L'occasione è stata di festeggiare il mio primo "semestriversario" di matrimonio con Roberta, un lunedi sera di metà giugno.
Il posto si trova a Piazza della Cancelleria, in pieno centro a un passo (anzi meno) dal celebre Campo de Fiori, che tanti turisti attira. Non solo, intorno è tutto un fiorire di locali più o meno di ristorazione che annoverano nelle loro file persino un indiano e un porchettaro in trasferta dai castelli.
Arriviamo verso le 21, dopo aver parcheggiato sul lungotevere all'altezza di via Giulia (sono 5 minuti a piedi). Per arrivare passiamo davanti al Gonfalone (a via del Gonfalone) un posto simpatico dove si mangia bene e che ha anche un lounge bar con musica dal vivo, e soprattuto passiamo davanti al Pagliaccio, uno dei mostri sacri di Roma.
Ci accodiamo all'interno per mia scelta (non c'è la ZTL nel lunedì e passano un sacco di macchine e non mi piace mangiare all'aperto in questo modo). L'interno è carino e decisamente curato, anche se spicca la gran quantità di tavolini da due. Ci portano il menù e le prime due insoddisfazioni della serata:
1) il pane: sulla guida dei ristoranti si fantasticheggiava di pane fatto in casa, invece ci arriva del normalissimo pane casereccio, a quel punto anche un po' indigesto;
2) l'acqua: anzitutto la chiediamo leggermente frizzante e arriva liscia e poi, cosa ben peggiore, ci portano l'acqua denaturalizzata.
Io questa cosa non me la posso proprio abbozzare sia perché non mi fido della gestione dei filtri sia perchè non vedo il motivo di pagare due euro una cosa che alla fonte costerà meno di un centesimo. Se fossi un ristoratore e decidessi legittimamente di usarla la regalerei o la inserirei nel coperto.
Fortunatamente l'insoddisfazione dura poco e arrivano i piatti (ottimo gestione dei tempi). Decidiamo come antipasto per un baccalà mantecato con polenta, che praticamente rispecchia la ricetta del baccalà alla veneta, fatta da Roberta su questo blog. Nel complesso non mi è piaciuto molto anche perché invece l'altro antipasto era eccellente: un millefoglie di burrata e alici.
Per i primi optiamo per un classico cacio e pepe, per provare la loro gestione della normalità romana, e dei ravioli con riserva di parmigiano 30 mesi, limone ed emulsione di basilico. Il cacio e pepe era buonissimo (e non è facile farlo rispettando le giuste proporzioni e soprattuto senza dar si che il resto del pasto non sappia di nulla) ma i ravioli sono stati di gran lunga il miglior piatto della serata. Si scioglievano in bocca e il parmigiano dava un tocco di classe e di sapore veramente favoloso.
Sospettosi che antipasto e primo sarebbero stati sufficienti, avevamo optato per un solo secondo, una tagliata di angus argentino con riduzione di aceto balsamico. Molto buona anche se probabilmente con carne danese o chianina sarebbe venuta ancora meglio.
Una nota a parte per i vini: non tantissime etichette, ma il giusto per perderci un po' di tempo e sopratutto i ricarichi mi sono sembrati onesti. C'è ne era per tutti i gusti, tuttavia ci siamo accontentati (per vari motivi) di prendere due bicchieri a degustazione di Morellino di Scansano, di cui non ho identificato né marca né anno, ma non era affatto male.
Nel complesso l'esperienza la definirei positiva, anche se alcune cose possono migliorare: in primis il pane e l'acqua. Se su una guida c'è scritto che fanno il pane in casa qualche motivo ci sarà. Forse lo fanno solo nel fine settimana, e se così fosse è decisamente un punto in meno! Per quanto riguarda il baccalà , invece, è un gusto personale. Rimane comunque il fatto di aver mangiato bene, in un locale non affollato anche se centralissimo, serviti bene e con i tempi giusti.
La spesa è stata di 65 euro in due, compreso un rum invecchiatissimo offerto gentilmente.
Il Grappolo d'oro - Zampanò
Piazza della Cancelleria, 80.
Tel. 06.6864118
Chiuso martedi e mercoledi a pranzo
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sinceramente il pane non me lo ricordo proprio com'era!
RispondiEliminae il baccalà non l'ho provato ma avevo preso dei ravioli con baccala e ceci che erano davvero buoni.
Quanto tempo fa ci sei stata?
RispondiEliminaImmagino che con la tua faccia di bronzo te lo sei fatto offrire il rum, magari con la scusa che il menù era rivestito in finta pelle o che il peso specifico delle posate per un buon pasto non era quello giusto.
RispondiEliminaSi, me lo sono fatto offrire (anche se i realtà se l'è sgargarozzato Roby).
RispondiEliminaE' stato semplice: è bastato dire di mandare il conto alla Pamaroma e di caricarlo un pò...
mi sembra una recensione abbastanza in linea con quella che ti avevo fatto io quando avevo preferito non tornarci.
RispondiEliminaMi sembrava che tu avessi avuto un giudizio decisamente negativo, anche riguardo all'accoglienza.
RispondiEliminaA me poi non è dispiaciuto affatto, certo dovrebbe limare alcune cose, ma il rapporto prezzo/qualità mi sembra buono.
Bè direi che acqua e pane a parte, era tutto molto buono!
RispondiEliminaI ravioli con riserva di parmigiano 30 mesi, limone ed emulsione di basilico sicuramente saranno stati ottimi!