mercoledì 4 luglio 2007

Vino e Grande Distribuzione.

Da quasi tre anni, cioè da quando mi sono sposato, ogni sabato mattina il rito della spesa settimanale.
Detta così sembra che una cosa che odio ed invece no. Mi diverto abbastanza a girare con il carrello le corsie sempre piene di famiglie, single, massaie e chi più' ne ha più' ne metta.
Anche l'ubicazione della mia abitazione rende facile lo spostamento e imbarazzante la scelta del supermercato dove rifornire la dispensa.Nel giro di 20 chilometri ce ne sono davvero tanti, tant'è che alla fine si finisce per andare una volta la ed una volta qua.
Grazie a queste destinazioni diverse posso confrontarmi anche con tanti diversi "scaffali di vino".

Oggi la scelta del vino presso uno qualsiasi di questi supermercati c'è ed è quasi completa.
La grande distribuzione si sta sempre di più'staccando dallo stereotipo di qualche anno fa in cui sugli scaffali la facevano da padrone fiaschi impagliati e "lampadine" da cinque litri dei peggiori vini sfusi in circolazione.
Oggi la Grande distribuzione, per fortuna, si è aperta a fior fiore di produttori e di prodotti. Comincia a prediligere formati più' discreti e lascia la possibilità al cliente di poter scegliere buoni vini a prezzi modesti.
Alcune catene offrono ormai anche prodotti di fascia medio alta.
Non è più' impossibile trovare sugli scaffali un buon Tignanello, un romantico Duca Enrico e tanti ottimi brunelli vicini al Sassicaia.

Sono contro chi dice che certe Cantine facendo così si "sputtanano" e sinceramente come consumatore se posso risparmiare qualche eurino sull'acquisto di una boccia sono contento.
L'unico a non rimetterci sarà proprio "il mondo del vino" poiché sui soldini risparmiati ci metto il resto e acquisto un altra boccia...
E poi mi piace guardare tutte quelle bottiglie in fila.
In cinque metri, o forse meno, tante cantine famose...i nomi più' gettonati dell'enologia italica.
Bello ed anche utile per provare piano, piano vitigni e cantine diverse.
Io la vedo anche come un'opportunità indiscussa di assaggiare prodotti nuovi.
E siate sicuri che parla uno abituato a dare un giudizio sul prodotto al di la di dove lo compri.
Dal pizzicagnolo sotto casa, all'enoteca dell'amico o al supermercato di Tor Vergata per me conta sempre il prodotto che metto nel bicchiere.
Per cui, in tutta sincerità, potrei raccontarvi di un Ca' Del Bosco che "sapeva di tappo" comprato in una famosa enoteca della capitale e di un fantastico Schidione comprato da Panorama...


Marco

8 commenti:

  1. Bravo Marco. Concordo con te.
    Tra l'altro vorrei aggiungere che molte cantine, proprio per farsi conoscere e per attirare l'attenzione sui prodotti migliori, fanno delle linee di prodotto di buona qualità appositamente per la grande distribuzione. Spesso poi il contenuto di questi prodotti è lo stesso del vino - sempre di buona qualità - che danno alla ristorazione chiamiamola "senza troppe pretese" solo con una etichetta diversa. In questo modo il consumatore assaggia il vino perché costa meno, prova la cantina e magari si avvicina al suo prodotto di punta. Tra l'altro due anni fa qui nelle Marche alcune catene di grandi supermercati hanno organizzato alcune degustazioni con sommelier coinvolgendo l'Enoteca Regionale proprio perché hanno tra gli scaffali bottiglie dei "soci" di Assivip (per chi non lo sapesse Assivip è una associazione di produttori marchigani che gestisce l'Enoteca della Regione Marche di Jesi); l'iniziativa ha avuto un grande successo.

    Ciao ciao
    Emanuela

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  2. Siamo sulla buona strada ma ancora lontani da quello che accade in Francia dove praticamente tutti i grandi produttori sono in grande distribuzione.

    In effetti lo trovo più comodo che andare in enoteca che, ammessso che se ne trovi una, sconta tutti i limiti del mono-business e quindi finanziari. Di conseguenza ciò che ti aspetteresti di trovare raramente coincide con ciò che realmente c'è.

    Similmente a quanto segnalato da Emanuela, ricordo che quando abitavo a Terni ci fu l'evento dell'apertura dell'Ipercoop. Ebbene la coop centro-Italia aveva deciso da qualche mese di puntare sul vino e aveva allesttito il settore come una vera e propria enoteca (con legno, sommellier, ripartizione per regioni, etc.). Buona scelta e un ambiente per così dire "piacevole".

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  3. Stefano, sei mai andato al centro commerciale Roma Est a Lunghezza ?

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  4. da enotecario sommelier e pure ristoratore devo dirvi che il mio rapporto con il vino in GDO è di amore odio...nel senso che ogni tanto ci compro un pò di vino, specie se devo farmi una idea di qualche doc o docg che non conosco, però sui grandi vini sono sempre stato un pò scettico...però come hai detto tu, più se ne compra meglio è! Ma la mia domanda era, quanto siete disposti a spendere all'esselunga (o alla coop o da panorama...) per una bottiglia di vino? Le statistiche dicono che solo il 5% dei consumatori spende più di 10 euro per il vino...

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  5. Io credo che la maggiorparte delle bottiglie esposte costi meno di 10 euro e quindi la statistica che citi tu è pienamente comprensibile (anche per quanto mi riguarda).

    Diciamo che è arduo trovare vini che costino più di 20 euro e che in molti di questi supermercati tali vini sono conservati in apposite teche, cosa che secondo me non facilità il processo di acquisto tipico dei prodotti in GDO che non è certo un acquisto ragionato.

    Dall'altro lato, quando decido di spendere più di una certa cifra per il vino, mi piace avere più possibilità a disposizioni, per stimolare la fantasia e per fare comparazioni.

    Questo vale almeno per i supermercati che frequento io.

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  6. Sembrerà strano, ma stavolta sono d'accordo con Stefano...
    Sia sulla statistica, sia sulle teche della gdo.

    Il nostro nuovo amico Burde chiede quantro siamo disposti a spendere all'Esselunga e gli rispondo che se devo comprare il Sassicaia ed in enoteca lo trovo a 150 , mentre da Panorama lo pago 109....io quel vino lo compro da Panorama e spendo 109 euro.
    Non ci trovo nulla di strano.
    In Gdo ho comprato un po' di tutto:Caprai, Ornellaia, Biondi Santi, etc,etc.
    Tutto quello che ho aperto era buono e rispetto alle enoteche ho risparmiato almeno, ripeto almeno, il 20%.
    Certo, ci sono altri canali, magari ancora piu' sicuri , dove si puo' comprare e risparmiare ancora di piu', ma questo è un altro discorso...

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  7. Avete mai sentito parlare di case italiane,ed anche famose, che buttano su circuiti esteri vini che qui vendono a 50 euro, a prezzi scandalosamente bassi ?

    Forse è per questo che qualcuno non stravede per la grande distribuzione...

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  8. Direi che è un problema di sistema più che di grande distribuzione. Ne parlavo poco tempo fa con Mariella, della Taverna del Capitano. Mi diceva che anche gli Incisa della Rocchetta lo fanno col Sassicaia (tra l'altro ho visto anche delle bottiglie da mezzo litro in giro).

    E' logico che così sputtani il prodotto ma il senso della questione è un altro, ossia quello di avvicinare il grande pubblico ai vini di qualità media (e non più o non solo alle ciofeche in fiaschi da 5 l.).

    Stefano

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