martedì 6 novembre 2007

Passione Novello


Moda o tendenza ?
Nessuno puo’ dirlo, ma i numeri parlano chiaro e ci raccontano di un successo senza se e senza ma.
Da oggi nei supermarket, negli alimentari e nelle enoteche sono pronte per essere vendute piu’ di quindici milioni di bottiglie di vino novello, tre volte quelle prodotte nel 1987, circa due milioni in piu’ rispetto al 2004.
Il fascino del ritrovarsi con gli amici e bere il vino nuovo contagia soprattutto chi di vino ne beve poco, chi non deve sentirci il tannino e chi vuole un sapore poco impegnativo, ma piacevole.
L’abbinabilità estremamente variegata del Novello lo fa piacere a fasce di pubblico che prediligono il facile approccio.
Il vino Novello ha il sapore dell’autunno, dei primi freddi, del primo stare in casa dopo le vacanze estive...ok tutto vero, ma come si produce ?
In cosa si discosta dal vino “vero” ?
Vediamo di spiegarlo. L’uva appena raccolta, con gli acini interi, viene posta all’interno di apposite vasche da 50-70 ettolitri, nelle quali viene prima prodotto il vuoto d’aria e poi viene immessa l’anidride carbonica.I grappoli che si trovano sul fondo vengono letteralmente schiacciati dalla massa d’uva e lasciano andare il mosto ed i lieviti, in essi contenuti, innescando la fermentazione intracellulare.
Al termine di questo ciclo descritto, basta una lieve pigiatura e un ulteriore fermentazione di qualche giorno.
Questo ciclo conferirà al vino un sapore, un colore e un profumo caratteristico.



E' un po' da tutti accettato che le origini del vino novello siano in Francia e risalgano intorno al 1930.
Fu il ricercatore Flanzy che sperimento' per primo la conservazione dei grappoli sotto anidride carbonica ed ottenne involontariamente un mosto gradevole e profumato.
La produzione di questo mosto divenne routine per i vignaioli di Beaujolais, una regione a sud della famosa Borgogna, essi ricavavno il Novello esclusivamente da uve Gamay e l'appellativo che gli davano era Beaujolais Noveau.
In Italia invece, la "palma" del Novello va data quasi ad ex equo a due famiglie molto importanti nell'enologia italiana.
Alla famiglia Gaja con il "Vinot" ed a quella Antinori con il "San Giocondo", per entrambi parliamo di primi anni settanta.
La differenza con i cuginastri francesi è che noi, oggi, usiamo molti vitigni( si pensi che il disciplinare si ferma a 59) con prevalenza di Merlot,Sangiovese e Cabernet Sauvignon.
La maggior parte delle bottiglie vengono prodotte al Nord, quasi il 65%, e le regioni che guidano la classifica sono, in ordine sparso, la Toscana, l'Emilia Romagna, il Veneto e il Trentino.
Da segnalare un recupero portentoso della Sicilia negli ultimi tre anni che , se confermato, potrebbe portarla ai vertici insieme alle altre regioni.








Nel Novello il colore è importantissimo.
Esso non deve essere molto carico, ma neppure scarso.La cosa migliore è un rosso tendente al pieno e semplice: nessun contrasto,nessuna pesantezza, ma vivacità ed armonia.
Al naso deve arrivarci un nota olfattiva che ci dia piacere intenso ed immediato.
Vi devono essere note secondarie non prepotenti che non hanno avuto tempo "d'indurirsi".
A meno che nell'uvaggio non debba prevalere una componente ben specifica di un carattere aromatico spiccato.
Infine il carattere gustativo.Delicato si, ma anche poco domabile. Sorprendente, ma con garbo.Poichè, non lo dimentichiamo, i rossi novelli, ancor prima di essere tali, sono neonati e possiedono una certa frazione polifenolica allappante, quasi amarognola che stride con l'indispensabile caratteristica di pronta beva che debbono avere,"conditio sine qua non", direbbe Lotito.

9 commenti:

  1. Solo un appunto. Il vino novello non è vino nuovo.
    La differenza è che il vino nuovo è quello che in genere il contadino considera già pronto per essere consumato (e quindi lo vende), ma che deve ancora finire di maturare. Se lo comprate e lo assaggiate lo troverete ancora dolciastro (ottimo quello sì con le castagne che hanno tendenza dolce) e con pochi profumi oltre che molto squilibrato.
    Il vino novello, invece, è un vino pronto e finito da consumarsi a strettissimo giro di posta.
    Qui da noi diciamo che se il vino novello vi rimane indietro e da novembre lo consumate a giugno potete provarlo con il pesce perché sarà diventato al pari di un vino bianco di poco corpo!
    Ovviamente l'abbinamento con le castagne che in genere si propone non è l'ideale...magari starebbe meglio con i salumi o con qualche piatto di pasta non troppo condito......certo è che il colore violaceo accattivante, lo scarso corpo, i pochi tannini, e i profumi caramellosi lo rendono ideale per passare una serata tra amici in allegria, magari davanti al fuoco a dire due cavolate.....Si è capito che considero il novello un non-vino??

    ciao ciao
    Manu.

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  2. A chi piacesse il novello (bontà sua) possiamo segnalare l'interessante sito dell'Istituto Nazionale del Vino Novello (www.vinonovello.org) che contiente notizie e numeri.

    Qualche piccola segnalazione:

    1) tra i grandi produttori di novello italiano troviamo il gruppo Zonin e il Gruppo Italiano Vini (ossia i maggiori gruppi per fatturato e produzione).
    2) il prezzo del novello dovrebbe oscillare tra i 3 ed i 6 euro massimo (ovviamente in GDO), quindi se lo trovate a di più fatevi qualche domanda.
    3) una differenza da rimarcare tra Italia e Francia sul novello è che il Beaujolais è una regione (tipo il Chianti per intenderci) mentre in Italia si produce dalle Alpi alla Sicilia.
    4) un'altra differenza tra Novello Italiano e Beaujolais Noveau è.... beh, assaggiateli entrambi e la capirete (anche se i Francesi c'hanno il trucco...).

    Stefano

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  3. Emanuela, ma all'enoteca regionale lo "spacciate" il novello marchigiano?

    Stefano

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  4. non vedo l'ora di assaggiarne di quest'anno...devo però presentarmi di poche pretese...considerando gli ultimi assaggi fatti.

    W il novello.

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  5. Sì...con più o meno palese disappunto di tutti i sommelier..i novelli marchigiani sono in vendita in enoteca al costo fisso di 5 euro (l'anno scorso). C'è anche il premio per il miglior novello e le serate a 5 euro cartoccio di castagne + assaggio libero dei novelli dei diversi produttori....vai col business!!!

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  6. Per Stefano:
    La precisazione numero tre mi sembra effimera...nel pezzo era ben specificata la questione.
    Sulla numero quattro invece devi ricordati la teoria del pesceratto che vale sempre.Anche e soprattutto al cospetto di un prodotto particolare.

    Marco.

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  7. Per Bob:
    Ma quando beviamo ?
    Come ci organizziamo ?
    Tu quanti ne compri ?

    MArco

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  8. Certo che da Montalcino al novello...

    Stefano

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  9. Per Marco:
    E' incredibile: avevo scritto "segnalazione" invece di "precisazione" proprio per non indispettirti, ma ti sei indispettito lo stesso.

    Stefano

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