
L’eccellenza di questo Barolo si coglie bene al naso, perché il colore, come per tutti i Barolo ci direbbe di lasciar perdere subito. All’olfatto invece si presenta già elegante e fine: a bicchiere fermo il profumo di frutta matura, quasi confettura sale piano ma senza fermarsi, così come i fiori (rosa canina in particolare). Anche il balsamico è ben presente. A bicchiere in movimento la frutta matura è un trionfo (tanto che non se ne distingue tanta) ed emergono delle forti note speziate. In bocca, è molto fine e sussurratore: rotondità eccellente, struttura meravigliosa e persistenza, per chi ha la pazienza di aspettare una quindicina di secondi con gli occhi chiusi, eccezionale.
Un vino consigliatissimo, anche se bisogna mettere da parte qualche quattrino perché costa su 50 euro in enoteca.
Stefano.
10 e lode a Stefano per la definizione del vino che in bocca è "fine e sussurratore"!!
RispondiEliminaLa posso ridire se mi capita?
Ciao
Manu
A me invece comincia a preoccuparmi questa deriva da enosborone che ha messo su dopo il corso....:)))
RispondiEliminaSignori e signoriiii,
lady and gentlemen,
ecco a voi:
Stefano Scrabba in degustation !
Marco.
P.s.Serio.
Complimenti a Stefano.
Una cosa che ho imparato bene nel corso e nel tempo, è la differenza fra i vitigni che urlano (quelli che orgininano i vini parkerizzati se volete) e quelli che sussurrano: aglianico, nebbiolo e pinot nero su tutti.
RispondiEliminaManu, tu puoi dire quello che vuoi, l'importante che è mi mandi qualcosa da rivendere anche a me! :)
Per quanto riguarda la deriva da enosborone, il fatto è che devo immedesimarmi negli enosboroni per comprendere perchè sono enosboroni. Però posso garantire che ho sentito ben di peggio.
Secondo me il vero enosborone è quello che sente al naso la pietra focaia e l'anice stellato!!! :)
Io aggiungerei alla definizione dell'enosborone anche il "mallo di noce"!!
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