venerdì 14 dicembre 2007

Manca lo Champagne!



CORRIERE DELLA SERA
Francia, tutti chiedono le bollicine ... “Lo Champagne non basta più ... Vigneti insufficienti.

L’idea: estendere la denominazione a 40 villaggi... La Champagne non basta più allo Champagne, ovvero le vigne della regione Champagne non bastano più per la produzione dello Champagne, il vino con le bollicine più famoso al mondo. Lo Champagne è vittima del suo stesso successo e non c’è più materia prima, cioè l’uva, per produrre il celeberrimo vino inventato dall’Abbé Dom Perignon quasi quattrocento anni fa. Il successo dello Champagne si fonda su una regolamentazione severissima che molti anni fa ha fissato con precisione i confini del territorio dove si possono coltivare le uve – pinot noir, chardonnay e pinot meunier - con le quali si può produrre il vino.

Il territorio della champagne vitivinicola è stato fissato a 35nilla ettari, il problema è che oggi ne sono piantati già 32.500 e quindi si è vicini alla saturazione. Cosa che ingenera molti problemi, dal momento che con l’espansione sui nuovi mercati dell’Est Europa (Russia soprattutto) e dell’Asia (india in particolare), il prodotto non basta più a soddisfare le richieste di bottiglie provenienti da tutto il mondo. Nell’ultimo anno sono state vendute sul pianeta ben 330 milioni di bottiglie di Champagne, con un aumento dì quasi il 5% sull’anno precedente. Ma in alcuni mercati la crescita e semplicemente esplosiva - come In India, dove il processo è stato del 128%. Per porre rimedio, nelle vigne della Champagne si è autorizzato per cinque anni un aumento della resa per ettaro che è passata da 13400 kg/ettaro a 15.500 kg/ettaro (ma una frazione dl questa deve essere tenuta come riserva). Cosi si potrebbe elevare la produzione potenziale di bottiglie ad un totale di 400 milioni di pezzi. Tutto questo - sembra - senza nessun pregiudizio per la qualità dello Champagne, la cui produzione è attentamente sorvegliata in ogni fase della filiera grazie ai rigorosi controlli del Civc (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne).

Ma anche questo provvedimento, che ha reso ancora più prosperi i viticoltori della regione, potrebbe non bastare a soddisfare la sete mondiale di Champagne, soprattutto quando si moltiplicheranno i consumi di Paesi come la Cina, dove il reddito pro capite sta crescendo esponenzialmente. Quindi si sta facendo strada un’ipotesi che fino a qualche tempo fa era assolutamente impensabile, a meno di non voler essere accusati di eresia: l’allargamento della zona di produzione. Il Civc ha preso in considerazione sia di aumentare la superficie di vigneto nei 324 comuni intorno a Reims ed Epernay già inclusi nella Champagne ufficiale, sia di aggiungere 4 nuovi villaggi alla denominazione.

Un comitato di geologi e tecnici è al lavoro per scegliere i luoghi dove saranno piantati i nuovi vigneti, la maggior parte dei comuni sono lungo il corso della Marne, gli altri nell’area satellite dell’Aube. La questione non è di poco conto per i fortunati agricoltori prescelti, che vedranno moltiplicare il valore dei loro terreno di 350 volte, fino ad una media di 800 mila euro, quanto è oggi il valore medio di un ettaro di Champagne (ma le stime sono al ribasso perché nei comuni classificati Prèmieres Cru e Grand Cru il valore è molto superiore). Una sola cosa è certa: se lo Champagne non sarà sufficiente per le richieste, ci sarà spazio per un’ulteriore crescita degli altri vini di qualità europei con le bollicine. In Italia Franciacorta, Trento Classico e Oltrepò Pavese si stanno già preparando.

3 commenti:

  1. Un appello a tutti gli esperti di marketing italiani: MUOVETEVI!!!! IL NOSTRO METODO CLASSICO E' ALMENO AL PARI DEL PIU' PUBBLICIZZATO CHAMPAGNE!!!

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  2. Evviva lo spumante e abbasso lo champagne !

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  3. Cara Emanuela il problema è lungo e articolato. Diciamo solo che io non farei la corsa sullo champagne, ma su altri vini spumanti esteri.

    In ogni caso, mi hai in parte anticipato: per forza di cose non sono riuscito a finire prima un pezzo sullo champagne dove parlo un po' di questo particolare vino e di come viene prodotto.

    Quando uscirà leggiti le conclusioni, forse potresti avere una sorpresa!

    Un abbraccio.

    Stefano

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