mercoledì 23 luglio 2008

Le regole di Città del vino per i comuni doc.



Da Agi del 20 giugno:

Il piano regolatore delle Citta' del Vino - quasi 600 comuni e 30 tra province, comunita' montane, strade del vino e parchi, corrispondenti al 6,7% dei comuni, al 70% del vigneto Italia, all'89% dei vini Doc, Docg e Igt, al 15 dell'offerta turistico-ricettiva - nasce dall'idea che le aree a vocazione vitivinicola e quindi l'impianto dei vigneti, la tutela dei vigneti storici, l'uso sostenibile del suolo, il suo equilibrio idrogeologico, la lotta all'erosione, la tutela dell'ambiente rurale, la bellezza del paesaggio agrario, debbano entrare a pieno titolo nella pianificazione territoriale e urbanistica dei Comuni italiani, per incrementare la produttivita' delle aziende e permettere alla viticoltura di mantenersi aggiornata e competitiva. Con il PRCV le Citta' del Vino assistono i Comuni nella formazione del proprio strumento urbanistico generale, fornendo una traccia metodologica alle amministrazioni pubbliche che vogliano adeguare i propri strumenti di governo del territorio e perseguire lo sviluppo sostenibile delle aree rurali, adattando la metodologia generale alle situazioni specifiche.

Lanciato nel 1997 - con un Comitato tecnico-scientifico composto dal Presidente della Sezione Umbra e membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), architetto e urbanista Alessandro Bracchini, dal professore ordinario di viticoltura dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza Mario Fregoni, dall'architetto e professore ordinario di pianificazione territoriale dell'Universita' di Firenze Alberto Magnaghi, dal Direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco Giancarlo Montaldo e dall'architetto e urbanista Pier Carlo Tesi - il PRCV esige ormai di essere adeguato alla nuova realta', fatta di nuove tecniche di impianto e coltivazione, cambiamenti climatici e modifiche importanti negli strumenti urbanistici e soprattutto alla luce dell'emanazione nel 2000 della Convenzione Europea del Paesaggio, grazie alla quale il paesaggio e' giuridicamente riconosciuto come 'componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversita' del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identita'' e risulta dunque necessaria la sua integrazione 'nelle politiche di pianificazione del territorio, urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico'.

Sono queste le tematiche fondamentali del Convegno, che ha visto il confronto fra il gruppo di lavoro formato dagli architetti Pier Carlo Tesi e Luigi Zangheri e dal professore dell'Universita' di Firenze Lorenzo Vallerini - protagonisti di un'ampia e articolata azione di arricchimento del PRCV riguardo le tematiche sensibili del paesaggio, della qualita' edilizia, del miglioramento dell'efficienza energetica e con l'inserimento di un regolamento specifico in materia di edilizia, cui tutte le Citta' del Vino dovrebbero attenersi in futuro - e alcune delle piu' avanzate esperienze condotte in territori vitivinicoli di grande rilievo, come San Gimignano, Castagneto Carducci, l'area del Prosecco e i Comuni del Chianti Classico.

Il materiale raccolto durante l'incontro, le esperienze compiute ma anche i problemi posti, sara' messo a disposizione di tutti i Comuni e soprattutto sara' materia prima preziosa per la continuazione del lavoro di aggiornamento del PRCV che si concludera' con la presentazione dei documenti finali il prossimo novembre a Venezia in occasione di Urbanpromo, evento di marketing territoriale promosso dall'INU - Istituto Nazionale di Urbanistica, che si svolge a novembre a Venezia, e nell'ambito del quale avviene la premiazione del Concorso per il miglior piano regolatore delle Citta' del Vino.

Stefano.

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