mercoledì 9 luglio 2008

Collio Sauvignon Ruttars 2006, Azienda Agricola Giovanni Puiatti.



È un vino che divide sicuramente.
Molto diverso tecnicamente da altri sauvignon perché sostanzialmente la ferma convinzione dell’azienda è che la fermentazione debba avvenire senza macerazione sulle bucce, senza contatto con i lieviti, senza la malolattica, senza il legno e senza superare i 12,5°. Anche la maturazione avviene solo in acciaio prima e in bottiglia poi. Difficile trovare un sauvignon con queste caratteristiche ma condivido l’opinione di Giovanni Puiatti che preferisce dare un volto suo ad un vino fatto con un vitigno internazionale, che altrimenti rischierebbe di confondersi con tanti altri. Quello che non condivido è risultato che non mi è piaciuto. A titolo informativo si consideri che formalmente è un sauvignon 100% ma che nasce da tre differenti cloni di questo vitigno.
Il colore è un giallo carta molto scarico, con note verdognole. Al naso a bicchiere fermo è decisa l’intensità così come l’ampiezza. Note di frutta gialla acerba (pesca e kiwi) e di agrumi.
Ovviamente l’immancabile nota di sauvignon (pipì di gatto).
A bicchiere in movimento, se possibile, le note acerbe aumentano, anche se nel complesso non sono affatto fastidiose.
In bocca la freschezza acidica lascia un po’ a desiderare così come la sapidità. Pochina anche la struttura mentre la persistenza è interessante.
In enoteca costa sui 9 euro, che essendo i Ruttars sostanzialmente i cru aziendali, tra l’altro nella zona del Collio, non è molto.
Tuttavia, come detto, non l’ho gradito.

Stefano.

2 commenti:

  1. bhè

    grazie dell'avviso...

    plauso all'intento di differenziazione come dici tu... ma se il vino poi risulta tutto "abbastanza" mi sa che gli sforzi non siano ancora compiuti:

    aspetterò ad assaggiarlo quando me lo dirai tu!!

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  2. Grazie Silvia!

    Non so quanto sia facile trovarlo, ma sono curioso di riassaggiarlo. Puiatti è qualificabile come un'artista, per riallacciarmi al discorso che stavamo facendo sul del tuo blog, però diciamo che a differenza di altri "artisti" (specie quelli dalle sue parti che fanno maturare il vino nelle anfore...) non ti fa pagare cifre folli e questo mi piace di più.

    Il prodotto è da rivedere, ma senza dubbio almeno ha un'anima diversa dalle altre!

    Stefano

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