L'acqua toglie la sete, il cibo toglie la fame, il vino toglie i pensieri!
lunedì 23 febbraio 2009
L'Arcangelo Roma
A Roma il mio posto preferito dove mangiare è L'Arcangelo.
Si trova in prati, dietro Piazza Cavour e la mitica enoteca Costantini (altro posto preferito). Proprio da Costantini avevano la sede prima di mettersi in proprio nelle vicinanze.
E, sempre in tema di Amarcord, qui ha mosso passi importanti come cuoco il mitico Gabriele Bonci, quello di Pizzarium e del bir e fud.
L'Arcangelo è un locale piccolo, con pochi tavoli, ma grazioso e molto accogliente. L'atmosfera è definita da una piacevole luce soffusa, e da una discrezione sia del personale che degli avventori.
Non uscirete con il mal di testa dalle chiacchiere altrui, insomma.
E' il mio posto preferito, dicevo, per tanti motivi: dal locale, alla cortesia e alla puntualità del servizio al rapporto qualità prezzo.
Diciamo che tra i ristoranti di prima fascia di Roma è uno dei più economici.
La cucina spazia dalla tradizione romana a piatti ricercati e non banali, ma mai estremi. Ci siamo andati io e Roby per il nostro secondo anniversario di nozze.
Abbiamo preso:
- spaghetti di gragnano all'aglio rosso, parmigiano stravecchio e mosto cotto (un omaggio a Gabriele Bonci): delicatissimi, aglio presente come profumo ma assolutamente non invadente. Una specie di aglio e olio, con l'aggiunta di un eccellente parmigiano e del mosto, anch'esso presente ma affatto invadente;
- maccheroni di gragnano all'amatriciana: chevvelodicoafffa? La amatriciana più buona in assoluto per me. Pasta al dente, pomodoro meraviglioso e guanciale da urlo!!!!!!
- agnello con stracciatella di zafferano e puntarelle: molto buono, ma dopo l'amatriciana avevo già fatto pace con il mondo.
- filetto di scottone piemontese: veramente una bel pezzo di carne, cotto a meraviglia pur non essendo alla brace.
Come dolce io ho preso dei bignè fatti in maniera molto particolare (e buono) ma che non ricordo
e Roby una "isola di limone".
Da bere ci siamo presi un Bruciato 2006 di Guado al Tasso, che potete vedere sgargarozzato da Roby in apertura di post, che non conoscevo e che devo dire mi ha lasciato un ottimo ricordo, anche come rapporto qualità/prezzo (costava 25 euro li e sul sito di Costantini 18 euro circa).
Il conto finale è stato di 130 euro, ottimamente spesi per quanto mi riguarda.
Stefano.
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Ci sono stato una volta sola, proprio su suggerimento di Stefano.
RispondiEliminaDella cucina ho un ricordo così e così, assolutamente niente di che.
Di tutto il resto, ho un ricordo pessimo.
La sistemazione fu di fortuna, il tavolino da due ballava ed era posizionato davanti ad una scrausa macchina del caffee.
Il servizio fu lento, fin quasi allo sfinimento e non particolarmente "aggraziato".
Per questi e per altri motivi, che non sto qui ad elencare, non ci sono piu' tornato.
Così è...se vi pare !
Marco.
La Amatriciana sarà stata sicuramente fantastica!
RispondiEliminaChe bontà!
Complimenti per il racconto e le foto!
:D
... tre piatti su sei da dimenticare!
RispondiEliminaBocconcini di arzilla fritta purtroppo non commestibili. L'arzilla aveva un fortissimo sentore ammoniacale, ovvero l'odore dell'acido fenico che si sviluppa quando la polpa del pesce è deteriorata: mi è difficile immaginare un fatto più grave di questo: comunque può succedere. Fatto notare il problema e dopo un - poco simpatico - tentativo di difesa d'ufficio (... impossibile ... forse è lei che non conosce questo tipo di pesce e il suo odore ...) il piatto è stato ritirato e non messo in conto (de minimis);
Polpette di lesso davvero incommentabili data l'enorme distanza tra le attese e la realtà (due mangiate per reciproco conforto di assaggio, una lasciata nel piatto); dovrebbero bastare quattro aggettivi quasi fredde, secche, fibrose, insapori ... a nulla valendo l'accompagnamento di spinaci e puntarelle. Una domanda sorge spontanea: ma lo chef le ha assaggiate prima di proporle??!!
Pera cotta con pan speziato ... beh a questo punto un po' di silenziosa collera è stata inevitabile: lasciando pure da parte il pezzettino di pan speziato (sulla cui fragranza da frigo ci sarebbe però molto da ridire), la mezza pera era praticamente cruda (... e non mi si venga a parlare di "croccantezza"!)con una spolveratina di zucchero sulla buccia e sempre più fredda (e decisamente scura ...) mano a mano che si procedeva verso l'interno: un piatto che giudicare triste è già un eufemismo (... anche economico visto il prezzo di dodici euro)
... all'Arcangelo ci siamo stati più volte, ma questa è sicuramente l'ultima!
PS … prima di voler essere un grande ristorante bisogna saper essere un buon ristorante