mercoledì 4 febbraio 2009

Cucina musulmana , seconda parte.




Riprendiamo la descrizione della cucina musulmana. Attenzione che questa parte (in fondo) è per stomaci più forti.




Diverse citazioni del Corano parlano di cibi leciti o meno.
Col passare del tempo si sono aggiunte norme che proibiscono tipi nuovi di cibo ritenuto nocivo; esse vanno dal consiglio di non consumarne (ad esempio caffè e tabacco), alla proibizione formale (le sostanze stupefacenti comunemente dette droghe). Alcune Scuole di Giurisprudenza sconsigliano anche la carne di cane, di gatto, d'asino, i rognoni, il midollo, il cervello, e gli attuali prodotti alimentari con conservanti o altri ingredienti di origine animale, indicati nelle etichette con la lettera E. Proibiti i collageni e le gelatine animali.
Sono dubbi (mushbûh) e quindi in linea di massima da evitare, i cibi contenenti colesterolo, gliceridi, monogliceridi, digliceridi, enzimi, ethoxylato mono- e di-gliceride, acidi grassi, glicerolo e glicerina, stearato di glicerolo, glocogeno, proteine animali idrolisate, pepsine, fosfolipidi, presame (caglio) e siero latteo (naturalmente non lo yogurt e ciò che lo compone, ché anzi è uno dei principali alimenti consumati dalle genti turche), materie derivate da grassi animali.
In definitiva: nel mare magno di quanto oggi l'industria alimentare propone, l'Islamic Food and Nutrition Council of America (P.O.Box 425, Bedford Park, IL 60499) ha oggi stabilito - oltre a quanto detto più sopra - un elenco degli alimenti e loro componenti leciti e illeciti.
Sono stati dichiarati leciti:Aceto, Acido acetico (aceto), Acido ascorbico, Acido citrico, Acido fosforico, Acido ossalico, Acido propionico, Amidi, Aspartame, Benzoato di potassio, Benzoato-Acido benzoico, BHA, BHT, Bromato di potassio, Burro di cacao, Carbonato di calcio, Carragenani, Cloruro d'ammonio, Destrina di malto, Destrina, destrosio, Digliceridi, EDTA, Enzima fungal-proteasi, Ergocalciferolo, Ergosterolo, Fosfato bicalcico, Fosfato di monocalcio, Fosfato tricalcico, Fruttosio, Glucosio, Gomma d'acacia, Latte in polvere non grasso, Lecitina, Lieviti, Lievito di panetteria, Malto, Melassa, Monosaccaridi, MSG (Glutammato di sodio), Nitrati, Nitriti, Olio di soia, Olio idrogenato, Olio vegetale parzialmente idrogenato, Olio vegetale, PABA, Prodotti Peptici, Propionato, Proteina di soia, Proteine vegetali idrolizzate, Saccarina, Sale, Sciroppo di mais, Soia, Solfato d'ammonio, Solfato di ferro, Sucrosio, Tapioca.
Comunque, riguardo alle carni commestibili, per l'Islam in generale:vi sono animali il cui consumo è lecito (halâl).Vi sono animali il cui consumo è dubbio, sospetto, preferibilmente da evitare (mushbûh ).Vi sono animali il cui consumo è proibito, illecito (harâm - termine che significa anche: sacro, inviolabile).
Vi sono animali il cui consumo è abominevole (makrûh).La carne di pesce è lecita.
La selvaggina è lecita solo se il cacciatore è musulmano e se sparando pronuncia la formula tasmiya (Bismillâhi, Âllâhu âkbar: Nel Nome di Dio, Dio è il più grande), o se, catturata la preda viva, la dissangua ritualmente.
Dietro il versamento di un'elemosina a un povero sono leciti anche l'onagro e la iena.L'animale trovato morto (mayta, la carogna) è proibito, tranne nei soliti casi di necessità assoluta (Corano: V, 3).



Tuttavia, la carne degli animali leciti è commestibile solo a condizione che essi siano stati macellati secondo il rituale, ossia secondo le prescrizioni sciaraitiche (termine derivato dal vocabolo arabo Sharî`a: la Legge religiosa islamica). Pertanto la carne degli animali da macello (bovini, ovini, caprini) e degli animali da cortile (conigli, pollame) è lecita solo se sono stati macellati secondo le regole islamiche, ossia:a) il macellatore deve essere musulmanob) l'animale deve essere adagiato sul suo fianco sinistro, con la testa volta alla Ka'bac) il taglio della gola deve essere eseguito: 1) con una lama affilatissima, senza assolutamente intaccare la spina dorsale, 2) recidendo con un unico, veloce colpo le vene carotidi, le arterie giugulari, la trachea e l'esofago; 3) il taglio va fatto alla base del collo se il collo è lungo (cammello, giraffa, struzzo, oca), o nella parte più alta del collo se è corto (bovini, ovini, caprini); 4) va fatto con la mano destra, mentre la sinistra tiene ferma la testa dell'animale.d) il taglio NON va preceduto da stordimento dell'animalee) l'animale deve essere trattato con rispetto; e posto in un luogo in cui non vi siano tracce di sangue o di bestie macellate, onde evitare che l'odore del sangue terrorizzi l'animale. Esso va accarezzato, tranquillizzato.f) le gambe dell'animale vanno legate, tranne la destra posteriore, affinché l'animale possa muoverla e scalciare, sentendosi così più tranquillo.g) ma, soprattutto: il taglio va preceduto dalla formula già citata prima: Bismillâhi, Âllâhu âkbar.
Se uno di questi precetti non è osservato, la carne dell'animale non è lecita.
Questa macellazione rituale ha lo scopo di far uscire il sangue dall'animale. Infatti il sangue è carico di tossine negative per l'essere umano, e se l'animale si spaventa per la morte imminente scarica nel sangue adrenalina, pur essa tossica.
Il taglio della gola fa sì che, con la mancanza di ossigeno al cervello, la morte dell'animale sia immediata, mentre i riflessi condizionati continuano a far sì che il sangue venga espulso dal corpo.
Macellazione sciaraitica in Italia.
L'Italia ha assunto la normativa della Comunità Europea, le cui norme sono diverse da quelle ebraiche e musulmane.
Tuttavia è stata prevista una deroga a beneficio delle Comunità minoritarie, e quindi la macellazione sciaraitica è autorizzata.
Pertanto è stato stabilito che la macellazione venga eseguita da macellai musulmani incaricati dalle Comunità e accreditati presso i macelli dagli organi rappresentativi musulmani, che debbono controllare il rispetto delle regole.


Stefano.

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