sabato 10 maggio 2008

La mossa del cavallo, di Andrea Camilleri.



In alcune pagine si rincorrono due dialetti: il siciliano ed il genovese.
Pazzesco, ma alla fine piacevole.
L'ho divorato nelle pause pranzo pre-derby del 19 Marzo, quando la tensione si alza difficilmente riesco a riposare.

Siamo nella Vigàta di fine Ottocento e il protagonista è Giovanni Bovara, di origine vigatese ma vissuto da sempre a Genova. Bovara è stato chiamato a fare l’ispettore ai mulini dopo che entrambi i suoi due predecessori sono stati trovati morti in circostanze misteriose. La correttezza di Bovara da subito si scontra con gli onniscienti interessi mafiosi della zona, eppure l’ispettore riesce a barcamenarsi fino a quando, casualmente, si trova ad essere testimone dell’omicidio di un prete corrotto. E’ a quel punto che le connessioni mafiose allestiranno una messinscena magistrale in grado di coinvolgere il povero Bovara, trasformandolo in poche ore da testimone ad imputato dell’omicidio. La furbizia, l’assurdità e l’omertà che lo circonda sembrano sopraffare Giovanni, che prende a piangere come un bambino. Eppure in carcere, chiuso in ostinato mutismo, egli pensa e ripensa e poi riprende a parlare. Ma quando lo fa lo fa in siciliano perché, dice, fino a quando non sarà proclamato innocente penserà e parlerà solo in siciliano. Ed è così che dal carcere, reimpossesatosi della lingua e quindi della mentalità dei propri padri, Giovanni Bovara gioca la sua partita azzardando una mossa imprevista che riuscirà a spiazzare gli uomini d’onore suoi avversari. Ma la vittoria è comunque parziale, come bene spiega il Procuratore del Re, il torinese Ottavio Rebaudengo, al giudice istruttore Giosuè Pintacuda. La verità a cui si può giungere in Sicilia sarà solo e sempre una mezza verità.

Consigliato.

La mossa del cavallo,Edizioni Bur, prezzo euro 7.50.

Marco.

1 commento:

  1. ...prima del prossimo derby, che Camilleri leggerai ?
    Ai veri laziali...battiamo le mani !

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