venerdì 16 maggio 2008

Metti una sera a cena...

Esistono tre tipi di cene.
Quelle che bisogna fare per forza.
Quelle che si fanno tanto per farle.
Quelle che quando non si fanno, se ne sente la mancanza.
Da quando è nata Sofia il tempo per invitare gli Amici a casa è sempre meno, nè posso raccogliere tanto volentieri gli inviti che mi fanno.
Dunque sento sempre piu' spesso la mancanza del Terzo tipo.

Spostarsi con una bimba neonata diventa impresa tipo la colonizzazione del polo Nord, con orari di preparazione che vanno dal molo della motonave della ditta di Fantozzi, a quelli del lancio della Shuttle a Cape Caneveral.
Dunque quale occasione migliore di quella di avere una lasagna fatta da mamma Carmela nel surgelatore ed un sabato sera con posticipo serale in diretta ?
Così è stato per due sabati sera di seguito.
Al primo si sono uniti al nostro desinare Stefano e Roby.
La lasagna era quella rossa a quindici strati fatti in casa, piena di ragu' fatto in casa, con olio di frantoio.
Scelta obbligata perchè Stefano non ama, anzi odia proprio, i funghi.
Nella serata, mentre Sofia collezionava una compilation di sussulti e grida, la Juventus rifilava un pallino alla riomma, abbiamo bevuto uno Sfursat Nino Negri 2004.



Sul grande nome non mi soffermo, sappiamo tutti che è simbolo di una tradizione consolidata di buoni prodotti.
Sul vino due parole vanno dette in maniera spicciola.
Vi dico le mie impressioni che poi potranno essere adeguatamente completate da quelle di Stefano.
Mi è sembrato troppo alcolico.
Al naso mi è apparso subito troppo invadente e troppo carico.
E dire che lo sfursat a me piace da morire, tuttavia a questo non riesco a dare la sufficenza.
Anche durante la serata i miglioramenti non hanno portato ad una apertura che lo potesse rendere piu' appprezzabile.
Ho dato "la colpa" alla gioventu'del prodotto e mi sono ripromesso di comprarne qualche bottiglia per poi farlo maturare in cantina.
Dell'evoluzione dello stesso vi renderò conto.

Il sabato seguente, altro giro, altra corsa.
A cenare con noi stavolta, tra urla,strilli e pannolini da cambiare di Sofia, sono Bob e Dona.La lasagna è quella bianca con funghi porcini sempre di mamma Carmela.
Oddio, Oddio, odddio...è troppo buona! Mangerei solo quella e lo farei fino a scoppiare.
Il vino lo porta Bob...e quando poggia il cartone sulla credenza...trema tutta casa!
Due grandissime bottiglie: Flaccianello della Pieve 2003 e San Leonardo 2000.
Che dire? Vi chiamo i resti...
Subito si accende in tutti e quattro la curiosità di confrontarli e di giudicarli mettendoli "contro".
E' sbagliato, lo sappiamo, ma noi siamo bischeri e ci piace così...
Il Flaccianello è...la Toscana in bocca.



Sposa in pieno la lasagna e l'avvolge dando tutte le sue potenzialità, o almeno così mi è sembrato.
Per Dona e Simo è senza dubbio migliore.Sofia si astiene, ma a giudicare da come guarda la bottiglia...le piace piu' l'etichetta del Flaccianello.
Bob lo promuove a pieni voti,ma...ne parliamo dopo.
Io sono in difficoltà. Mi fa davvero una grande impressione questa bottiglia, nel compilare la mia scheda personale il giorno dopo gli darò un voto altissimo.
Considerando poi che stiamo parlando di un 2003, mi sembra di poter dire che i margini di miglioramento ci sono e sono estremamente grandi.
Passiamo al San Leonardo.



Non piace proprio a Simo, pollice verso per Dona e sguardo superficiale di Sofia...che di dormire proprio non ne vuol sentir parlare!
Per Bob invece è un grandissimo vino.
Lo gradisce molto e ne esalta tutte le qualità prima, dopo e durante la degustazione.
Sicuramente mi sembra di capire che questo vino entra di prepotenza nella sua top ten personale.
Io confermo la mia "positività" verso questa bottiglia, ma ribadisco che non mi ha fatto impazzire e che altre annate dello stesso vino mi avevano dato emozioni piu' forti; sulla mia scheda va comunque oltre la generica sufficenza.


Marco.

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