martedì 6 maggio 2008

Winegate al SuperBowl

Riporto una notizia trattada Corriere.it del 17 febbraio che mi ha fatto ridere ma anche pensare a quanta ipocrisia ci sia in giro per l'America.

WASHINGTON – Agli occhi di molti americani, la supermodella brasiliana Gisele Bündchen aveva già commesso un reato imperdonabile annunciando di volere essere pagata in euro e non più in dollari a causa della svalutazione del biglietto verde. Ma al super bowl, la finale di football americano di una settimana fa, vinta dai Giants contro i Patriots, ne ha commesso uno assai più grave: si è gustata lentamente un bicchiere di vino rosso in un salotto della tribuna, in piena vista dei tifosi e delle telecamere. Apriti cielo! «Gisele, sei al super bowl, non sei in un bistrò francese» ha tuonato la tv Msnbc. «Amor mio, qui si ingurgita birra, è all’opera che si consuma vino» le ha ricordato la National public radio. E sui blog in Rete si è letto di tutto. Un bicchiere? Ma allo stadio si beve dalle tazze o le bottiglie di plastica. Chi è questa snob, è antiamericana? Vietatele l’ingresso alle partite! «Un winegate», lo scandalo del vino, ha commentato sarcasticamente il Wall street journal. Lo scandalo non è nato solo dallo scontro tra il partito della birra – in America il più forte – e il partito del vino. Ha anche un retroscena sentimental-mondano.
Gisele è la fidanzata di Tom Brady, quarterback dei Patriots, uno dei migliori giocatori di tutti i tempi. Come a dire la fidanzata del Alessandro Del Piero americano. E ha contribuito a farne una celebrità. Ma al super bowl, Tom, che per la sua avvenenza è considerato il George Clooney dello sport, è venuto meno alle aspettative. I tifosi si sono imbestialiti, hanno accusato Gisele di avere reso il loro idolo così presuntuoso e arrogante da sottovalutare l’avversario, e di averlo distratto durante la partita. Ha scritto Jeff Boswell, uno dei bloggisti: «A cosa pensava Tom? Al gioco o al vino della sua bella? A come Gisele lo avrebbe festeggiato se avesse vinto?». Insomma, i Patriots, vicini a un record storico – erano rimasti imbattuti per l’intero campionato - avrebbero perso a causa di un bicchiere. Di vino, non di birra. Il Wall street journal ha cercato di scoprire il corpo del reato. Che vino era? ha chiesto alla IMG Models di New York, dove Gisele lavora. Californiano, italiano, francese, australiano? Risposta: «Non commentiamo le vite personali dei clienti». Forse il giallo del super bowl non verrà mai risolto.


Stefano.

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