Ora siamo quasi in primavera, dall'armadio tiriamo fuori magliette a maniche corte e felpe leggere, ma oggi vi voglio raccontare di una nostra barolata-nebbiolata-piemontesata svoltasi ai primi di dicembre dello scorso anno.
L'idea di ritrovarci per una polentata era stata di papa' Mario che, un po' per sdebitarsi per la bellissima giornata passata a Montalcino, un po' perchè nasce organizzatore, si era esposto con tutti.
Polenta si , ma con l'accompagno di tanti Piemontesi...
Purtroppo un impegno dell'ultim'ora costringeva due pezzi del Melmo Club alla ritirata.
Stefano & Roberta, di solito agguerriti combattenti sulla tavola, dovevano alzare bandiera bianca per un impegno che si sarebbe trascinato piu' a lungo di quanto avessero previsto.
Per festeggiare questo incontro il primo brindisi è stato made in Franciacorta.
Un fugace cin-cin in preparazione della "battaglia"...
Ma torniamo alla pappa.
Con l'antipasto misto all'italiana abbiamo bevuto il Nebbiolo Ginestrino Conterno Fantino.
E, per dirla tutta, non abbiamo reso onore al mitico antipasto che Aurelio,il mi' cognato avvinazzato, aveva preparato.
Sempre con l'antipasto,abbiamo degustato anche il Nebbiolo delle Langhe 2004 di B. Giacosa.
Assolutamente impresentabile a giudizio di tutti ed immediatamente scaravellato nel lavandino.
Le cose son cominciate ad essere serie con l'arrivo in tavola del Gattinara, vitigno molsino, anno 2000 di casa Nervi.
Ottimo il colore, straordinario il sapore anche se il legame con la polenta che inondava i nostri piatti, era difficile.
Vino di tutto rispetto e con voto superiore al sette per tutti.
Poi venne il momento dell'intruso...Langhe Rosso, della casa Ca' Viola.
Aurelio ci presentava un 95% Barbera e 5% Nebbiolo.
Inutile dire le proteste e le imprecazioni dei presenti...
Tuttavia anch'esso veniva assaggiato e giudicato,all'altezza per alcuni e non all'altezza per altri (soprattutto per me che non sono amante della Barbera).
Quando invece si presentava in tavola il Barolo Conterno riserva 01, la
standing ovation era generale.
Un vino straordinariamente equilibrato, buono, nel suo esser classico e di "classe" unico.
Nessuno obiettava nulla, ma il gusto delle spuntature e della polenta facevano anche la loro parte...
L'unica vera diatriba si sarebbe consumata, tra i presenti, nell'assegnazione del titolo di vino della giornata.
A tal proposito al Conterno si opponeva il Massolino Riserva 1999, vigna Rionda.
Per me il migliore, come anche per Andrea.
Dall'altro lato del "ragionare" Aurelio ed il mi' babbo.
Il Massolino veniva comunque riconosciuto da tutti, come un vino "tosto che non passa inosservato al palato.
A chiudere, faceva la sua apparizione un Langhe 2003 della cantina Ceretto.
Nebbiolo 100% e un po' ruffiano, sicuramente scontava il fatto di esser bevuto per ultimo con i fuochi del sacro bere ormai "astutati".
Nel mezzo della bicchierata, e della magnata, non sono mancati momenti anche aspri di confronto e di dibattito...
Tutti hanno cercato di riempirsi il bicchiere con il vino preferito anche a discapito del malcapitato vicino di posto alzatosi per bisogni fisiologici.
Ma le nostre bicchierate sono così.
Fedeli al marchio S.G.B.(solo grandi bottiglie), non deve mancare mai la gogliardia ed il confronto sulla passione comune.
A fine pranzo rimarranno insieme ai ricordi annebiati dall'alcool, tappi di bottiglie da ricordare...
...foto ricordo da tramandare ai posteri e pubblicare sul blog...
Marco.
che meraviglia sarebbe stato esserci.....
RispondiEliminaMa quando vi traferite a Roma ?
RispondiEliminaVa beh....dai ne organizziamo una per quest'estate in montagna ?
Già m'immagino Marco con la borraccia stile cane san bernardo...
Marco.