venerdì 18 gennaio 2008

Una visitina a Le Macioche...

Venerdi 2 Novembre 2007.

Il passaggio a Montalcino è delizioso in questa stagione: il colore arso dell'estate non c'è più', ma ha lasciato lo spazio ai caldi colori autunnali.
Amaranto, rossiccio, giallo in tante sfumature...mentre procediamo con la macchina sapientemente guidata da Andrea (detto Bob), verso l'Azienda Le Macioche, sembra di stare davanti ad un paesaggio che ad ogni curva cambia e si ricambia per diventare sempre più' bello.
Ad attenderci c'è il Signor Mazzocchi.
Proprietario della piccola Azienda ed è lui stesso che durante i giorni precedenti, ha risposto ai miei messaggi email oppure alle mie telefonate.
Una gentilezza squisita che, scopriremo durante la visita, non è l'unica qualità del Patron.
Ci viene in contro sulla porta, sorriso in volto e giacchetto sulle spalle.
Ci fa accomodare, ci illustra la parte tecnica della sua Cantina; traspare un senso di appartenenza ed una passione genuina.



Ogni termine tecnico è accompagnato da gesti e spiegazioni inappuntabili, ma è soprattutto l'estrema cordialità che mette tutti a proprio agio.



Parliamo della vendemmia malandrina del 2002 (la Cantina non ha prodotto bottiglie in quell'anno...complimenti sinceri), di quella seguente forte di molte aspettative e dell'ultima appena conclusa che : "sarà la migliore degli ultimi vent'anni...!"

Dopo la prima parte della visita, il signor Mazzocchi ci fa entrare nella Cantina vera e propria.



Per quanto le foto possano...non riescono a rendere l'idea.
Il buio dell'ambiente è rischiarato solo da una piccola luce proveniente da una abajour sull'angolo di uno scrittoio in legno.
Dietro questo scrittoio, una "biblioteca" conserva qualche centinaio di bottiglie e qualche decina di bicchieri destinati a far da tramite tra la poesia del posto e i viandanti di turno.



Mentre continua a parlarci del suo prodotto e di alcune soddisfazioni che gli ha fruttato il signor Mazzocchi ci fa assaggiare tre vini:il Rosso di Montalcino 2005, il Brunello 2000 e quello 2001.
Straordinario il Rosso.Il migliore che abbia bevuto in vita mia, senza ombra di dubbio.Sapevo che il 2005 è un anno fortunato per il Rosso, conoscevo di fama l'Azienda, avevo letto commenti sparsi su questo vino, ma...andiamo oltre ogni aspettativa.
Un vino che si fatica a definire piccolo Brunello e che strappa applausi e sorrisi a 54 denti a tutti.
Il secondo assaggio è il Brunello targato anno 2000.
Su questo anche concordiamo che si tratta di un ottimo prodotto, ma che, come altri brunelli, risente un po' dell'annata.Stiamo sempre parlando di un buon vino, ci mancherebbe, ma se prima con il Rosso eravamo quasi a quota nove su dieci, adesso, considerando che parliamo del Fratello maggiore, girovaghiamo intorno al sette e mezzo.
Il signor Mazzocchi lo definisce un Brunello femmina.Mi sembra di poter dire che ha coniato il termine giusto.
Il terzo assaggio è da fantascienza enologica.
Ci apre, praticamente su mia richiesta, il Brunello 2001.
Che dire....mi ripeto: fantascienza enologica.
Un vino straordinario, ottimo, unico...vorrei trovare altri aggettivi, ma non ci riesco.
Quasi, quasi mi commuovo a ripensare ai noi quattro che abusavamo della pazienza del signor Mazzocchi, intorno a quello scrittoio con in mano il nostro bicchiere di nettare, rischiarati solo dalla luce fioca della piccola lampada e dal calore che da' un incontro ben riuscito.


Prima dei saluti, il tempo è sempre tiranno, passiamo ad acquistare la nostra piccola parte di paradiso.
Nel frattempo conosciamo anche la signora e riusciamo a farci questa foto ricordo proprio sul ciglio della Cantina.



Davvero una bella ora passata a parlare di vino, tra appassionati che si scambiano opinioni e si confrontano senza mai esagerare e con un unico protagonista: il Vino buono.
A margine della visita e degli ottimi assaggi non è piacevole dichiarare che l'assoluta cortesia dei "proprietari di casa" è in stridente contrasto con un ospitalità mai troppo offerta in Montalcino.

Quando ho avuto tra le mani la lista delle cantine del Consorzio del Brunello ho composto come primo numero quello de "Le Macioche", tanta era la voglia di conoscere nei dettagli questa piccola realtà che farà parlare moltissimo di se' negli anni a venire (accetto scommesse), tuttavia non posso non rendermi conto che l'offerta di visite e degustazioni è totalmente deficitaria in una zona ambita da ogni enoturista del mondo.
E per questo consiglio fortemente a tutti gli appassionati di Brunello buono e di vino in generale la fermata a Le Macioche per scoprire questa Cantina ed il suo produttore.
Sulla splendida bonta' del prodotto non si può' più' nutrire alcun dubbio, sulla cortesia con cui verrete ricevuti siamo pronti a scommetterci una bottiglia delle migliori che abbiamo in cantina: un brunello de Le Macioche.




Marco.

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