mercoledì 30 gennaio 2008

Fattoria dei Barbi.

Dopo quasi tre ore di viaggio, dopo un caffee preso al volo e l'ultima mezz'ora ad orientarci facendo il collage delle vecchie cartine stradali che avevamo portato...compare l'indicazione-freccia della Fattoria dei Barbi.
Mentre saliamo la stradina sterrata un occhio ci sfugge nel guardare il sole illuminare le vigne sottostanti.
I colori giallo e amaranto la fanno da padroni e mettono un po' di sana malinconia, il fenomeno della natura che si appresta al lungo letargo invernale ci dice che, in fondo, questo mondo non sarebbe poi così bello se fosse sempre estate.



Tramontana sferzante ci accoglie sul parcheggio, non molto grande, della Fattoria.
Entriamo nella sala d'aspetto delle visite e avendo costeggiato l'ottima sala da pranzo della Fattoria ci viene subito un po' d'appetito.
Ma adesso non è il momento di mangiare, siamo qui per visitare questo nome storico di Montalcino ed assaggiare qualche vinello di loro produzione.



La cortesia non è un optional qui alla Fattoria dei Barbi e la puntualità ci va quasi a "braccetto": la visita comincia solo con dieci minuti di ritardo.
Io , Stefano, Bob e mio babbo (imboscatosi all'ultimo minuto disponibile con noi) visitiamo la Cantina con altre due coppie di ospiti e con un gruppo-famiglia a stelle e striscie per cui la signora, che ci farà da guida,dovrà sciorinare tutte le info della Cantina, ad ogni tappa,in un inglese tanto fluente quanto maccaronico.



Interessante è tutta la prima parte che ci fa girare e rigirare in mezzo alle immense botti di Slavonia ed in mezzo alle piu' piccole barrique.
Tra il rasserenante aroma di sangiovese è normale fare domande e togliersi qualche curiosità, la signora con molta calma ed altrettanta passione risponde ai nostri e agli altri quesiti.



Bella è anche la ricostruzione storica di questa famiglia e di questa cantina.
La guida la spiega con molta diligenza, soffermandosi, in particolar modo, sulle volte che tra il fare vino e qualcos'altro si è sempre deciso per la prima opzione.



La seconda parte della visita invece si snoda sulla parte della Cantina ove riposano le bottiglie pregiate prodotte dalla Cantina stessa.
Ce ne sono un po' di tutte le annate "buone".Opportunamente messe al riparo dalle umane intemperanze, ce ne sono anche di antiche e di antichissime.
E' comunque bellissimo poter rimanere qualche minuto in silenzio in mezzo a tanta bontà ben conservata...



E poi la "passeggiata" continua attraverso quelle parti della Cantina una volta importanti ed adesso meno.
Piccole "stanze" che fungevano da dispensa oppure altri piccoli spazi dove già all'epoca venivano ricevuti gli ospiti che volevano visitare l'Azienda.
Sui muri e sulle pareti abbelliscono l'ambiente oggetti ormai datati, ma una volta
di primaria importanza insieme a piccoli versi di poeti che tributano a Bacco il giusto riconoscimento.



Giunti alla fine della visita vera e propria si passa agli assaggi dei vinelli della Casa.
E questa purtroppo è la nota dolente del posto.
Ci vengono fatti assaggiare con quantità infinitamente piccole due vini:Il Brunello di Montalcino anno 2002 e il Birbone anno 2003.
Soltanto dopo una nostra insistente richiesta ci viene dato (un bicchiere in quattro...) un piccolo assaggio del Brusco, vino base della Fattoria.
Il tutto in uno spazio ristretto, in piedi e, scusate se sono un po' romantico, senza un minimo di...poesia.
Ci sarebbe da appuntarsi qualcosa sui vini, ma scusate se il block notes è rimasto chiuso e così su due piedi ci ricordiamo che il Brunello non ci ha convinto ed il Birbone neanche.
Pertanto alla cassa compriamo soltanto un Brusco 2006 ed un Rosso di Montalcino 2005 a testa.



In conclusione una bella esperienza Cantinesca da ricordare, i vini della Fattoria un po' meno, ma d'altronde non tutte le ciambelle escono con il buco...


Marco.

4 commenti:

  1. C'è da dire che da un lato loro sostengono di avere 16.000 visite l'anno e questo potrebe giustificare le ristrettezza negli assaggi.

    Dall'altra, come ha notato giustamente Bob, se c'è tanta scelta, perchè ti devo dare 50 euro per un vino a scatola chiusa?

    Stefano

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  2. Forse ho messo un link sbagliato:

    era questo

    http://senzapanna.blogspot.com/2008/01/sono-stata-premiata-da-marinella-che.html

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  3. Grazie mille Daniela. Non so se sia meritato, ma il pensiero ci fa sicuramente piacere. Essere nella tua top ten è motivo di grande orgoglio per noi.

    Un abbraccio forte.

    PS ora anche noi dobbiamo predisporre la nostra, no?

    Stefano

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