mercoledì 25 giugno 2008

Melmo Pos.



Mercoledì 18 giugno si è svolta una bella serata a degustazione chiamata scherzosamente "MELMO LIVE" - degustazione che non si muore nè di fame nè di sete" da Marco che ha coinvolto, oltre a me e Roby, anche tutto l'ufficio (per questo l'ho chiamata Melmo Pos).
Sostanzialmente una trasferta del Melmoday, visto che le procedure utilizzate sono state le stesse.
Hanno partecipato, in rigoroso ordine di posti a sedere a partire dalla mia destra: Marco, Fausta, Daniela, Claudia, Matilde, Valentina, Andrea, Alessandro e la mia dolce metà. Alla fine della serata ci ha fatto l'onore di venirci a trovare anche Alessandra (non so come sia riuscita ad entrare... avevo sbarrato la porta).


Tutto il cerimoniale del Melmoday è stato rispettato: bottiglie coperte con carta stagnola, schede di valutazione Melmo, scelta casuale delle bocce e, last but not least, nella conta dei voti, scarto del voto più alto e di quello più basso. Forse nella spiegazione sono stato un poco noioso, anche perché pensavo di essere assistito dal buon Marco, che sul vino la sa lunga vista la sua cantina che un giorno l'altro svuoterò.
Ma lui si è limitato a un centinaio di domande... :)


Ben 7 i vini degustati, 4 piemontesi, tutti dell'azienda Demarie, un pugliese, un toscano e un abruzzese. Per la precisione:


  • Demarie - Nebbiolo d'Alba 2005

  • Demarie - Roero 2005

  • Demarie - Barbera d'Alba 2005

  • Demarie - Dolcetto delle Langhe 2006

  • Castelli del Grevepesa - Chianti DOCG Pontorno 2004

  • Quercia del Colle Ducale - Montepulciano d'Abruzzo 2003

  • Cantina Sociale di Nardò - Nardò Rosso 2005




  • L'ultimo, purtroppo è andato a farsi benedire, poichè era abbondantemente marsalato. Andrea, che l'ha portato, dovrà farci riprovare!
    Alcune note sparse sugli altri. I vini della Demarie erano forse un po' giovani, anche se il potenziale in alcuni c'era.
    Il Nebbiolo, che è stato anche il primo degustato, non ha sfigurato affatto: eleganza e persistenza c'erano. Anche qualche spigolosità, specie sul tannino. Di contro il Dolcetto non mi è piaciuto molto: troppo alcool e per nulla complesso, e si che lo danno come un vino in gran crescita. In effetti ad alcuni, ad esempio Valentina, è piaciuto molto quindi trattasi di un giudizio puramente personale. La Barbera così come il Roero, li ho trovati meglio al naso che al gusto: evidentemente ancora dovevano maturare un pochino. E' vero pure che tutti i vini sono stati stappati e bevuti nel giro di poco, forse andavano anche aerati un poco.


    Per quanto riguarda il Montepulciano, è un vino che ha messo d'accordo quasi tutti: come di regola accade per questo vino abruzzese. Il colore è proprio bello: un bel granato intenso.
    Al naso è moderatamente ampio e sicuramente intenso. In bocca, la struttura è buona, meno la qualità che perde un pochino.


    Infine il Chianti: Castelli del Grevepesa è una grande azienda, autrice tra l'altro del famoso Chianti Classico Clemente VII.
    Il vino secondo me ha però qualche limite e penso che sia quello che ha risentito di più del poco tempo tra apertura e degustazione. In realtà non sono un grande amante del Chianti, che trovo esageratamente sopravvalutato. Tuttavia riconosco che è un vino piacevole in una zona dove obiettivamente se ci pianti un cactus e ci fai il vino viene bene comunque. E a questo vino a mio giudizio è mancato qualcosa: quella semplicità e quell'immediatezza che contraddistinguono il chianti. Al naso, faceva comunque la sua figura ma al gusto è nettamente calato, squilibrando tutto.


    Durante la serata non tutti i degustatori resistevano alla selezione naturale generata in parte dallo sfiancamento della giornata lavorativa, in parte dall'orario e in parte dalla carenza di mezzi pubblici. Comunque, nonostante l'arrivo di Alessandra (senza gianduiotti...), la serata trascorreva allegra tra un voto e una bicchierata.
    Alla fine si sistemano i conti anche se la stanchezza è tanta e allora il calcolo viene rimandato. Vi do io la classifica ufficiale finale:

  • Montepulciano

  • Roero

  • Nebbiolo

  • Barbera

  • Chianti

  • Dolcetto

  • Che vi piaccia o no, questo è il risultato delle urne e tanto basta!
    L'importante, come sempre nella Filosofia - Melmo ben illustrata al consesso da Roby, è che siamo stati bene, che ci siamo fatti due risate e che qualcuno è uscito dalla serata sapendo qualcosa in più sul vino.


    Stefano.

    4 commenti:

    1. Bravo Scrabba!
      Ma come hai fatto a ricordarti colori, odori e sapori di tutti i vini? I POSiani erano devastati...

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    2. I colori è facile, sono sicuro che te li ricordi anche tu. I sapori non erano poi tanti e grazie anche ad un po' di esperienza li rimetti assieme. I profumi .... quella è classe. :)

      Molto più complicato è stato ricostruire i Taurasi. Domani vedrete.... :)

      Stefano

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    3. Non ve lo vorrei dire...ma ha vinto il montepulciano in mezzo a 4 piemontesi...un po' stranuccio !



      Marco.

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    4. E manco era nobile... :)

      Però, come detto, il giudizio della corte è insindacabile e tanto basta!

      Stefano

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