domenica 30 settembre 2007

La Nostra incredibile voracità.

La redazione ha deciso di comune accordo di "riportare a nuovo" questo pezzo poiche' esso, se pur pubblicato molto tempo fa, continua a ricevere interventi ed opinioni sempre molto interessanti
Così facendo speriamo di farvi un gradito accorgimento...
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Da Panorama on line di Lunedì 6 agosto 2007 e pubblicato dal Melmo Blog la prima volta il giorno 7 Settembre 2007.



Sushi di cervo o con anatra affumicata.Sono le nuove varianti della più famosa specialità del Giappone. La crescita esponenziale della domanda di sushi e sashimi in paesi come Stati Uniti, Russia, Corea del Sud, Cina, e anche Italia, ha prodotto infatti nel Sol Levante un significativo aumento dei prezzi e una progressiva insufficienza di pesce fresco, soprattutto di tonno: la pietanza più prelibata del Paese, quella che in Giappone, dal maguro all’otoro, presenta tante varietà quante quelle dei formaggi francesi.
Anche un incremento dei volumi del pescato non sarebbe sufficiente a colmare la scarsità di tonno. Perché negli ultimi anni la pesca intensiva non ha fatto altro che sfoltire i banchi di pesce. Per stabilizzare la popolazione marina, il governo ha deciso nel 2005 una riduzione del 20% dei volumi di pesca ma, anche a distanza di due anni, il tonno più rinomato, quello dalla pinna blu, nelle varianti nordica, del Pacifico e meridionale, continua a scarseggiare. In mare, nei ristoranti e nei supermercati.
Shigekazu Ozoe, proprietario di un famoso sushi bar di Tokyo, Fukuzushi, ha raccontato all’International Herald Tribune che “filetti di cervo e di cavallo possono diventare una buona alternativa al tonno perché hanno il medesimo colore rossiccio.Inoltre, la carne è morbida e, soprattutto, non emana cattivi odori”. Tadashi Yamagata, vice direttore dell’unione nazionale degli chef di sushi, evidenzia invece come cogliere i vantaggi della globalizzazione culinaria. Dal suo punto di vista, anche i giapponesi dovrebbero “importare” le varianti di sushi più in voga negli Stati Uniti, come quella con anatra affumicata e maionese o quella con ricci di mare e daikon (una sorta di grande ravanello bianco) triturato. Ma cosa piacerà davvero ai giapponesi?

Di Claudia Astarita.


Riporto quest'articolo, pur essendo ormai vecchio di un mese, perchè mi da modo di fare una riflessione sulla razza umana e sul suo...appetito.
Nel particolare si parla di sushi e in primo piano ci sono i giapponesi.
Se questi famelici "musi gialli"(detto con simpatia) dopo aver messo le mani sui tonni, dopo aver fatto fuoco e fulmini per cacciare le ultime balene rimaste, se dopo aver infranto ogni regola per mangiare quel che a loro garba di più', senza rispetto alcuno delle regole dell'ecosistema si buttano sui cervi e sulle anatre...addio ad altri due esemplari della natura !
Scherzi a parte, non staremo esagerando con la nostra insaziabile voracità ?
Mi chiedo e vi chiedo se ci sono limiti e quali essi siano in materia di gastronomia, anche e soprattutto verso specie che sono molto vicine all'estinzione.

Marco

33 commenti:

  1. La domanda che fai è troppo difficile per rispondere a quest'ora del mattino.

    L'unica cosa è che a me il sushi piace parecchio e spero di trovarne ancora in giro!

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  2. ...per quello che ho assaggiato io, posso dire che il sushi non mi fa impazzire.
    Ma il discorso non è quello...
    Mangeresti sushi fino ad estinguere una specie ?
    Mangeresti le balene fino ad estinguerle ?
    La riflessione che volevo fare è interna, e forse troppo semplicistica, al discorso.
    E' giusto che se una cosa mi piace io debba mangiarla fino all'ultima unità ?
    A me sembra che qualcosa non torni...

    Marco

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  3. Hai ragione quando dici che la riflessione,se pur fondata, è messa su termini essenzialmente semplici.
    Poichè la conseguenza della tua semplicità sarebbe mangiare solo tutto ciò che è allevato.
    E personalmente farebbe un po' schifio...:)

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  4. Innanzitutto ciao Luca e ben tornato sul nostro blog !

    Ok...hai ragione la riflessione è troppo semplice,ma d'altronde ci dovrà pur essere una via di mezzo tra lo sterminare alcune razze, fino a portarle all'estinzione, e mangiare solo cibi d'allevamento, o no ?
    Marco

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  5. In linea di massima sono d'accordo con te Marco,ma soltanto se la si vede in maniera semplicistica.
    Poichè ho sempre molti dubbi su chi manda in giro i cosidetti numeri...Mi spiego meglio:chi dice che le balene sono sulla via dell'estinzione ?Quanto potere ha il "popolo", in senso lato, di essere sicuro delle informazini che gli arrivano ?

    Ti faccio un esempio: qualche anno fa si diceva che alcuni tipi di cervi o di cerbiatti fossero in estinzione nei vari parchi alpini.E' stata chiusa la caccia a furor di popolo,oggi si è scoperto che negli stessi parchi quegli animali sono troppi e bisogna ucciderli in massa.
    O chiavano come turchi,passami la parola osè, oppure prima ci hanno venduto una fandonia...
    E' chiaro che questo è solo un esempio,ma forse capirai il mio discorso.

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  6. Caro Luca, se vuoi essere aggiornato settimanalmente su tutti le novità e gli argomenti del melmo, mandaci la mail all'indirizzo che trovi sul blog!

    Ciao.

    Stefano

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  7. Caro Stefano, preferisco passare di tanto in tanto...la mail la tengo per cose piu' importanti.:)

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  8. Concordo con Luca, colei che firma l'articolo denota una gravissima forma di ignoranza sulla cultura giapponese. Non e' previsto l'utilizzo di carne che nei tempi passati, fin dall'inizio, sull'isola nipponica scarseggiava. Pertanto non solo si e' da sempre fatto a meno della carne per mancanza ma nel tempo nella cultura giapponese si e' anche instaurata la tradizione che la carne sia "impura" come impuro e' chi si occupa di ammazzare le bestie (vedi maiali e polli), chi lavora le pelli e chi si occupa di seppellire i morti. Posso anche tentare di capire chi cerca di difendere i tonni (anche se prima si dovrebbe preoccupare di altri fattori quali l'inquinamento dell'acqua) ma pensare di proporre il sushi di cervo equivale a non tenere conto delle usanze altri e scrivere delle cose gratuite e mi stupisco che qualcuno possa averla solo minimamente pensata!
    Colette

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  9. Non entro in merito componenti-sushi poichè l'argomento è stato magistralmente spiegato da Colette.
    Tuttavia rientro nel concetto che a me premeva esprimere.
    La conservazione di alcune specie che possono essere cancellate dalla nostra voracità.
    Luca dice non mi fido delle info che ci danno....Ok d'accordo, rispetto la tua opinione,ma allora dimmi tu di chi ci dobbiamo fidare.
    E' chiaro che ognuno ha le sue fonti e tende a testarne l'attendibilità in continuazione.
    Però alla fine di qualche voce bisogna fidarsi.Non mi risulta che abbiamo il dono dell'ubiquità...

    Per finire ve lo chiedo in maniera esplicita: se le balene(esempio) dovessero estinguersi perchè le abbiamo cacciate, e mangiate tutte, non vi sentireste un po' in colpa ? E non sarebbe un danno gravissimo ?

    Marco

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  10. perdona marco ma anche voi partecipate all'estinzione animale! In prima persona,quando pagate nei ristoranti (molto spesso sloofood) questo o quel tipo di carne proveniente da questo o quel paese che sia pero' ruspante e non d'allevamento (non credo che comprino carne d'allevamento)
    che te ne portino 1 piatto pieno o solo un assaggio in nome della cucina minimalistica, anche tu a caro prezzo paghi l'estinzione di razze.
    Fondamentalemnte e' sempre meglio accusare qualcun'altro!non si mangia piu' la buona carne o il buon pesce e' colpa degli allevamenti intensivi,c'e' il buco dell'ozono e' colpa dell'inquinamento;pero' alla fin fine...tu prendi la macchina per andare in ufficio e se devi andare dal pescivendolo invece di una trota di allevamento magari preferisci una di mare..
    tutto questo per dire che fondamentalmente un po' e' ipocrisia un po' e' ignoranza..delle volte e' meglio la fettina dell'animale di allevamento che quella dell'animale ruspante...ci perde in sapore? e' brutto allevare animali per ucciderli?...smetti di mangiare carne...le stagioni cambiano?...succede non solo per l'inquinamento o il buco dell'ozono, ma anche perche' l'asse terrestre tende ad inclinarsi e quindi e' chiaro che ci siano delle variazioni..c'e' l'inquinamento?....prova a prendere i mezzi...
    se poi le balene si estinguono, sara' colpa di chi come noi non ha rinunciato alla macchina alla buona cucina e le prefrisce a mezzi alternativi..
    io della lasagna destrutturata ne faccio gia' a meno...quindi sono un passo avanti a voi :D
    ps: molti piatti siciliani si basano anche sull'utilizzo del tonno...prova a sostiuire in qualcuno di questi la carne di cervo...e poi raccontami come sono venuti :p

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  11. Buongiorno Simo,
    innanzi tutto oltre le tue rispettabilissimi opinioni apprezzo anche il fatto che alle 13 di una domenica noiosa di settembre ti sia buttata in un ragionamento assai articolato.
    Non ti nego che ho dovuto rileggere il pezzo un paio di volte per centrare tutti gli spunti che tu solleciti.
    Provo a risponderti,non per convincerti,ma essenzialmente per spiegarti la mia posizione...
    Allevamento o estinzione delle specie.Le due cose non le vedo collegate.Tutti mangiamo,io per primo, molte cose che provengono da produzioni di allevamento.Oggi ci sono anche quelli biologici, o almeno così ci dicono.
    Ribadisco che secondo me,se una specie cacciata esclusivamente per fini alimentari viene estinta è una grande cavolata.Non si puo' interrompere la caccia per 20 anni e poi riprenderla?Non si riesce a frenare la nostra incredibile voracità ?
    Se io nei ristoranti chiedo il filetto di manzo argentino non sto chiedendo l'ultimo filetto dell'ultimo manzo che c'era in argentina....se sapessi che fosse l'ultimo non lo ordinerei mai.

    Discorso inquinamento-asse terrestre-e specie di animali.
    E' vero io(ma il discorso non è su di me,ma in generale) per andare a lavoro prendo la macchina. Macchina nuova con tutti i piu' moderni meccanismi antinquinamento,pagata fior di soldini per inquinare di meno.L'ho dovuta comprare perchè una figurina di sindaco,che si dice ecologista, mi fa andare a lavoro con la macchina.Se dovessi prendere i mezzi per andarci non ne basterebbero 5(frascati-roma,non polo nord-polo sud,ok ?).Calcolando che un giorno su due dovrei prendere il taxi perchè c'è uno sciopero di qualche categoria.Ma il taxi è una macchina...ed allora prendo la mia che fa 20 km con un litro ed ha il filtro antiparticolato...
    E' poi bene dire che se alcune razze si estinguono non è per l'inquinamento.Ma solo per i bisogni bulimici dell'uomo.Che sia alimentazione o altro.
    In ultimo ti dico:io non sono per sostituire ingredienti a cavolo in piatti che perderebbero totalmente di "senso"...io sono per mangiare tutto quello che è consentito dall'ecosistema.Senza uova non faccio la carbonata, senza guanciale non faccio la matriciana.
    E se un giorno non si dovrà piu' mangiare un alimento qualsiasi perchè c'è il rischio che venga meno quella specie, io sarò il primo a farlo.

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  12. Il qualunquismo della brava Colette ( a proposito bel nick !)non mi appartiene.
    Non faccio un unico discorso:inquinamento,specie da salvare e piatto che gronda di sangue di animali selvaggiamente cacciati.
    Qui il riferimento di Marco è chiaro, o almeno mi sembra di averlo inteso bene.Il singolo individuo,che pure si opera per l'ambiente, puo' far poco verso fenomeni planetari...ci deve pensare il sindaco figurina e futuro leader di governo !
    A noi servono informazioni per poter sapere come comportarci bene oppure meglio.
    Sia sulla tavola che in generale.
    Ed io questo contesto !!!!
    Contesto che ci vengano dati solo numeri che le lobby che stanno al potere vogliono darci.
    Dire di no,per giusta causa, a qualcosa, sia essa la macchina o la bistecca, e farlo tutti insieme potrebbe essere l'unica arma che abbiamo.
    Peccato che sia un discorso al limite dell'utopistico in una società frammentata sull'individualità...
    E adesso torno alla sezione vini !

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  13. Francamente di qualunquismo nell'intervento di Colette non ce ne vedo, se per qualunquismo si intende, come comunemente è, la sfiducia o l'avversione nelle istituzioni sociali e politiche. Al limite superficialismo, ma secondo me ha invece espresso un'opinione, coerente con un modo fi agire, che mi sembra ben ponderata.

    Stefano

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  14. Qualunquismo è per me cercare di dire un'opinione, ma buttarci dentro tutto ed il contrario di tutto.
    Un po' come si fa quando si frullano molti ingredienti in cucina per fare un "pappone".
    O sbaglio io, ed allora chiedo scusa, o chi ha introdotto il discorso voleva portarci da un'altra parte rispetto quello che dice Colette...
    Non si puo' mischiare la possibile estinzione di una specie per cause alimentari con l'inquinamento.
    Questo per chi sa leggere è qualunquismo.
    L'Italia con la Francia non ha vinto perchè io non ho preso l'autobus per andare a lavoro.Perdonami, ma che senso ha ?Colette se la "prende" con tutti: no all'allevamento e no alla caccia, una via di mezzo no ?

    Alla prossima ragazzi...e occhio a non giocare troppo !

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  15. Il pezzo (e lo stile del blog) aveva proprio lo scopo di alimentare una discussione, e di questo ne sono contento e spero che si continui (su questo e su altri).

    Detto questo, non sono d'accordo con la tua definzione di "qualunquismo", ma non vorrei focalizzarmi sulla parola in sè.

    Per quanto riguarda Colette, rileggendo il suo intervento (e credimi so di riuscire a leggere bene) francamente non ci vedo quel che dici tu. Anzi, mi sembra che entrambi partiate da un punto in comune, ossia esaminare il problema a monte: lei sull'ipocrisia di chi scrive l'articolo e di chi in generale si preoccupa di certi temi solo quando non ha di meglio da fare, tu di chi si preoccupa di dare i dati senza citarne la fonte (e sono d'accordissimo con te) o dandoci solo quelli che vuole.

    Poi è possibile che mi sbagli e infatti mi piacerebbe che Colette rispondesse per meglio chiarire il suo punto.

    PS per quanto riguarda la partita con la Francia, visto che siamo in tema di opinioni, secondo me l'Italia non ha vinto con la Francia perchè aveva un deficiente presuntuoso in panchina vestito con un polo bianca (che poi si è anche dovuto cambiare). Però pure tu...potevi prendere sto cavolo di autobus! :)

    Stefano

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  16. Ieri per andare a lavoro andata e ritorno con l'autobus.
    Il risultati si vedono...

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  17. chiariamo la mia posizione, perche' credo che sia stata un pochino travisata...

    1° non sono un'attivista ambientalista contro la tecnologia..non abbraccio gli alberi, ma chi mi conosce sa che alla mattina prima di uscire sorseggio in caffe' controllando la mia posta, uso la macchina e mangio carne e pesce...
    quindi la mia posizione non e' quella di fare proseliti, ma quella di dire che molto spesso si demanda...a chi ha piu' potere, chi queste cose le conosce meglio...ai giornali...a chiunque..
    non si pensa che in prima persona le *nostre abitudini* impattano su decisioni di multinazionali e governi...se luca da modena prende un giorno l'autobus, non cambia nulla....ma se lo prende per un mese...e poi convince qualcun'altro che a sua volta fa proseliti...sicuramente la questione cambia..il principio e' quello del *buon esempio*.

    2° definire qualunquista un'opinione, al di la di chi l'ha espressa e' un gesto di poca tolleranza. sminuire il contetto di qualcuno, al di la del significato della parola in se, puo' risultare alquanto *antipatico* e sinceramente la prima risposta che mi era venuta non era affatto diplomatica.
    se rispondo e' perche' sono stata invitata a finire un discorso iniziato a suo tempo...

    a prescindere da questo fatto, per luca che prende l'autobus un giorno...quando dico che rinuncio allo slowfood e che sono cosi' un passo avanti agli altri...non e' perche' sono ambientalista...ma e' solo che sono un'acerrima nemica dei pranzi lunghi una quaresima...infatti chi mi conosce sa che non amo molto star ferma a tavola..per me in certi ristoranti,che la tirano per le lunghe,dopo l'antipasto chiederei il caffe' ed uscirei...tutto qua.

    rimane il fatto che l'estinzione dei tonni, non e' colpa solo del sushi...ma anche delle varie cucine tradizionali..per esempio italiane...e di tutto il mondo.Il fatto che i tonni si estinguano e' dovuto al surriscaldamento e all'inquinamento, alla pesca...e ad altro.
    ma per cambiare non basta che si aspetti che qualcuno faccia qualcosa. Bisogna trovare quella mediazione che ci fa gustare piatti buoni, senza che necessariamente vengano da animali in via di estinzione. Oppure scegliere di rinunciare a qualcosa...tipo la macchina per il bus...insomma bisogna cambiare mentalita'..perche' come vedi i nostri *dipendenti* che governano (non solo adesso ma anche quelli di prima e prima ancora)non fanno nulla contando sul fatto che non cambieremo.Il tuo voto lo darai sempre secondo coscienza e non secondo quello che hanno effettivamente fatto.E' un gatto che si morde la coda. E siamo solo noi artefici del nostro destino e del futuro di coloro che verranno dopo di noi.

    Colette, la qualunquista...

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  18. Buona sera, mi permetto di intervenire in questa garbata discussione perché affetto da un fastidioso quanto insopprimibile difetto: la pedanteria.
    1) Spesso si taccia di qualunquismo chi esprime opinioni di buon senso, o chi segue una rigorosa catena di conseguenze logiche. In primo luogo perché è comodo e veloce, soprattutto se si è a corto di argomenti per ribattere e in secondo luogo per omogeneizzare il pensiero altrui, amalgamando i concetti espressi fino a renderli un tutto unico e poter rispondere non in modo puntuale, ma, piuttosto, continuando il filo del ragionamento precedente. Quando questo succede o non si ha capito o si è in malafede. Per questo motivo io evito di usare questo termine, uso un sinonimo: banalità, tautologia, etc. a seconda dei casi, esponendomi al confronto dialettico e non sottraendomi ad esso. Ognuno è libero di valutare se questo sia uno di questi casi. A mio modesto parere è così, ma non volermene Luca da Modena, lungi da me l’intento di offenderti, è solo che mi hai dato lo spunto per questa riflessione e Colette mi è molto simpatica.
    2) In merito al motivo del contendere non entro nel particolare perché sono troppo ignorante dal punto di vista gastronomico per poter valutare dal punto di vista storico e culturale cosa comporti una “contaminazione” della tradizione culinaria nipponica.
    Per quanto riguarda gli altri argomenti tirati in ballo il discorso sarebbe lungo e complesso, troppo per un post che deve essere leggibile. Vorrei solo dire che il nocciolo del problema mi sembra stia nel rapporto individuo-società, intendendo questa ultima come insieme di istituzioni, aggregazioni sociali, culture e via dicendo. Questo in un unico termine è Politica, si, con la P maiuscola, quella “cosa” che dovrebbe indirizzare il nostro presente per rendere il migliore possibile il nostro futuro.
    Se si sbaglia a programmare la crescita demografica dei cervi in riserva esiste la definizione: errore di previsione. Se si permette lo sfruttamento indiscriminato delle risorse marine esiste un modo per definire la cosa: incapacità o miopia delle istituzioni (internazionali e nazionali). Anche l’inquinamento è frutto di scelte. Tutto risponde coerentemente ad una scala di priorità decise a livello politico e alla capacità degli individui che agiscono in questi campi.

    Hai ragione Colette quando dici che ognuno di noi deve fare qualche cosa, metterci del suo, ma non perché se io usassi i mezzi invece della macchina avrei un impatto significativo (prova ne siano le domeniche a piedi, basta guardare i dati per rendersi conto che sono del tutto ininfluenti, il problema risiede nel riscaldamento degli edifici e negli scarichi industriali che impattano per una percentuale enormemente superiore agli scarichi delle auto), ma perché se cambia la sensibilità generale forse diventerà conveniente per qualcuno farsi portavoce di queste istanze. Per ora chi lo ha fatto ha solo dimostrato di essere un incompetente demagogo: hanno rovinato la possibilità di una seria azione di difesa dell’ambiente gridando mille volte alla catastrofe per poi essere smentiti, la favola del pastore che gridava “al lupo”, ormai non ci crede più nessuno, la loro stoltezza causerà più danni di Chernobyl e dei pescherecci giapponesi.

    Abbiamo chiuso il cerchio mi pare: un piatto in più o in meno di prosciutto d’orso non farà la differenza, se nelle riserve ci saranno persone competenti, così come non dovremo fare a meno del tonno o di andare a guardare le balene soffiare al largo di Genova, ma siamo noi a decidere, con l’esempio e con la responsabilità di demandare a certe persone di occuparsi di questi problemi.

    Certo, di politici in gamba io ne vedo pochi, forse è colpa nostra, forse sono il nostro specchio, forse parliamo tanto ma non ci importa niente e viviamo a breve fregandocene di quello che lasceremo alle generazioni che verranno: ma questo è un discorso qualunquista.
    Io spero che i miei nipoti potranno ancora gustare un buon sushi di tonno, un brasato di cervo con salsa di ribes e condire qualcosa con del “vero” aceto balsamico, che non rischia di sparire per ora, ma chissà domani…

    Alessandro (pedante e prolisso) da Milano

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  19. Complimenti a Colette, ad Alessandro e a tutti gli altri.
    Se tutti,sepur con opinioni divergenti, mantenessero la vostra stessa capacità educativa di conversare, probabilmente oggi,in Italia, ci sarebbero meno problemi.

    Visto l'interesse per il pezzo...potremmo riportarlo in prima pagina nel week end.
    Almeno si potrebbe continuare a parlarne.

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  20. in effetti sarebbe piu' semplice andre a cercare se hanno risposto o no al post...:))

    per Alessandro, le posizioni sono abbastanza similari....la logica del buon esempio in pratica mira a cambiare le posizioni su cui si sono adagiati i vari governi..

    colette :)

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  21. E' fondamentale leggere le parole e darle il loro significato.
    Oggi come oggi dire qualunquista a qualcuno gli, o le, fa venire l'orticaia...ma non dovrebbe esser così.
    Rileggete il secondo pezzo scritto dalla simpaticissima Colette.
    Non voglio essere antipatico, ne professore filosofico,ma c'è scritto tutto ed il contrario di tutto.
    Allevamenti intensivi, buco dell'ozono, asse terrestre, stagioni che cambiano e per finire mezzi per andare a lavorare.
    Per dire cosa ?
    Un po' come quelli che t'incontrano per strada e ti dicono:"Siamo cugini da parte di Adamo ed Eva."

    Permettimi Colette, anzi permettetemi Colette ed Alessandro (tifoso di milan od Inter ? così, tanto per saperlo...!!)qualcosa che non torna c'è...

    Sono invece d'accordissimo con Alessandro quando fa quelle considerazioni sulla Politica con la P maiuscola.
    Le avrei fatte io se avessi avuto piu' tempo per scrivere un intervento maggiormente adeguato
    alla questione.

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  22. Egregio Luca da Modena, hai ragione quando dici che è fondamentale assegnare alle parole il loro corretto significato, ma qui, appunto, non si tratta di essere simpatici o antipatici, o professori di filosofia, si tratta solo di capirle.
    Mi spiego: sono lieto che tu condivida una parte della mia analisi, perché almeno sono sicuro che tu abbia compreso che il mio intervento non sposava completamente la visione di Colette, piuttosto era critico nei confronti di entrambe, la sua e la tua.

    La tua posizione mi sembra un facile trincerarsi dietro i classici “cosa posso farci io”, “non è mia la colpa se il mondo è così” ed “è colpa dei politici e poi siamo sicuri che ci dicono la verità?” che portano al “tanto vale fregarsene e pensare solo a se stessi, meglio un uovo oggi …” insomma … tante belle e comode scuse per fare ciò che ci pare o conviene sul momento. Quello che tu imputi ai politici non dico che non sia vero, ma è esattamente il comportamento che tu metti in atto: egoistico e miope, quando avrai mangiato tutte le uova non ci saranno più pulcini, quindi galline, di conseguenza resterai senza entrambi … non mi sembra una gran furbata …
    Inoltre, pur glissando sulla mancanza di stile nel dare della qualunquista a Colette (e per me lo stile è importante, soprattutto quando ci si rivolge al gentil sesso) non hai colto il senso profondo del suo discorso: mettendo insieme vari argomenti cercava di controbattere alla superficiale presa di posizione ”cosa ci posso fare io?” spiegando che i problemi sono complessi e non possono essere liquidati sommariamente e che qualche cosa anche il singolo può farla, dare l’esempio.

    Per quanto riguarda Colette invece, si allontana dalla mia visione in due cose: nell’essere fondamentalmente molto più ottimista di me e nel sottovalutare il fatto che in una società come la nostra i movimenti di massa non raggiungono nessun risultato apprezzabile se non hanno una guida all’altezza.
    E’ più ottimista perché crede che davvero la sola forza dell’esempio possa muovere le montagne, mentre il 90% almeno delle persone, pur sincere, vivono certi movimenti come una moda e tornano alle vecchie abitudini come al vecchio vestito, molto facilmente, è lì nell’armadio che aspetta e costa meno di uno nuovo.
    Colette sottovaluta poi il fatto che agire oggi per avere dei risultati differiti di anni richiede conoscenza, impegno e possibilità, tutte cose che la massa difficilmente possiede: la conoscenza per ovvie ragioni (soprattutto quando il livello dei problemi scientifici è tale da mettere in disaccordo anche gli specialisti); l’impegno perché la massa è debole, egoista, la puoi convincere, certo, ma poi, con il tempo, si stancherà, perché non vede i risultati; la possibilità invece … beh, purtroppo certe scelte costano e non tutti possono permettersele.
    Gli unici movimenti di massa che hanno davvero raggiunto l’obiettivo in passato erano caratterizzati per la gran parte da forti interessi personali dei singoli partecipanti, le rivoluzioni per esempio: le persone lottavano per la sopravvivenza, per la giustizia sociale, ci sono voluti centinaia di anni di soprusi per portarli all’esasperazione e il loro obiettivo era semplice ed immediato, tagliare la testa o fucilare qualcuno, ma sappiamo tutti che poi le cose non migliorarono di molto, soprattutto nel breve periodo (vedi il Terrore in Francia o il regime Comunista in Russia).
    Purtroppo mia cara Colette alla fin fine è questione di … fattore c … Platone ne “La Repubblica” lo aveva detto: il governante desiderabile è il filosofo, ma il filosofo non vuole fare il governante.
    A parte le battute si tratta di sperare che una persona, non dico eccezionale, ma almeno consistentemente sopra la media voglia prendersi la bega di portare avanti delle idee giuste e augurarci che la gente lo sostenga (e non rispondermi “troppo comodo aspettare che lo faccia un altro”, io lo farei anche, ma mi sento come uno dei venti milioni di commissari tecnici della nazionale, solo averci pensato mi qualifica come inadatto …).

    Detto questo caro Luca, sono sicuro, visto quanto affermi, che non ti offenderai se ti dico che tra voi due chi mi sembra più “qualunquista” sei proprio tu.

    Alessandro (milanista) da Milano

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  23. ok Alessandro...tu aspetti il messia della politica e io invece no....
    l'unica falla nel tuo ragionamento per il mio punto di vista e':
    ma visto l'appiattimento generale della politica, come pensi che il messia capisca che e' arrivato il momento di cambiare?

    a Luca, non rispondo...tanto farlo o no e' inutile..

    Colette

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  24. Per Alessandro.
    Una visione superficiale ed una lettura poco attenta dei miei pezzi scritti fino ad oggi potrebbe averti confuso.
    Io ho scritto che la riflessione che cominciava Marco era essenziamente molto semplicistica.
    Ho scritto che spesso non mi fido di chi ci da "alcuni dati"in materia.
    Ho scritto che è al limite dell'utopistico pensare che questa società possa cominciare a fare qualcosa che non faccia in tema di inquinamento e specie da salvare.
    Magari ho argomentato poco, ma se tu vedi in questi "succhi" di discorso qualunquismo, io me lo prendo.Non lo considero un insulto e se lo è , non è il peggiore.
    Io ho il sospetto che ,"i succhi", siano molto piu' vicini ai tuoi discorsi di quanto tu creda.

    Io non nascondo le mie responsabilità, nè faccio come lo struzzo che di fronte al leone mette la testa sotto la sabbia e aspetta...Ma se io sono responsabile a quanto ammonta la mia parte ?E a quanto la parte di chi, messia o no, decide "cose" che mi portano a comportarmi in una maniera o in un'altra ?Ecco perchè non penso che io mi comporti come i politici, con la p minuscola, che tu citi.
    Io posso dare l'esempio, ma lo faccio sulla mia pelle.Se non prendo la macchina, ma l'autobus per andare al lavoro, mi devo alzare mezz'ora prima.
    E non sono il solo.
    Leggi il pezzo di Marco in risposta a colette.Conosco poco la zona, ma so che Frascati da Roma dista poco.
    Ebbene lui dice di dover prendere 5 mezzi per arrivare sul posto di lavoro.Non immagino quanto prima si dovrebbe alzare lui...
    Esempi semplici che servono per capire che la colpa, quella vera, è di chi ci ha abituato ed obbligato a questi comportamenti.
    Magari la stessa lobby che oggi ci fornisce dati catastrofici chissà a qual fine.
    Spero di non esser stato qualunquista...

    Per colette.
    Non accettare il confronto è da sempre negativo.
    Dire a lui non rispondo tanto farlo è inutile, si commenta da solo.
    E vorrei, su ciò, un commento di alesandro, che inneggia allo stile quando ci si rivolge al "gentil"(in questo caso è una parolona) sesso.

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  25. A me sembra, nel complesso, che vi stiate incartando tutti su questa o quella parola, sull'interpretazione dei rispettivi pensieri o del vostro "life style".

    Io per primo sono intervenuto fuori luogo, lo so, ma volevo semplicemente dire la mia su quello che ritengo un equivoco terminologico (qualunquista è un'altra cosa rispetto a quello che dite voi e vi invito a fare una ricerca sul vocabolario, su wikipedia o dove volete).

    Liberi di continuare, ma secondo me la discussione sta prendendo tutt'altra piega rispetto all'impostazione iniziale, che invece ritenevo interessante.

    Poi magari sbaglio io!

    Stefano

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  26. Nessun messia, Colette, anzi, diffido degli “uomini della provvidenza”, mi basterebbe qualche “servitore dello stato” lungimirante e un po’ meno pirla, qualcuno che riesca ad essere onesto e intelligente contemporaneamente, pare che siano una rarità …
    A me ne bastano relativamente pochi … tu invece ne cerchi una intera nazione … secondo te chi ha più probabilità di vedere il “sogno” avverarsi?
    Ai POSTER l’ardua sentenza … :-)

    Comunque, nel caso, spero mi sarà riconosciuto lo status di "Battista", anche se non ha fatto una bella fine, San Giovanni almeno ci aveva visto giusto (stando alla tradizione cristiana).
    Colette, spero che una parte degli uomini e delle donne migliori della nazione arrivino al limite della sopportazione e decidano di sacrificarsi per il bene comune, in questo senso hai ragione, il sacrificio è una connotazione messianica nella cultura cristiano-cattolica.
    La risposta alla tua domanda l’ho già data implicitamente, ma continuando la metafora risulta ovvia: se di messia si tratta, una delle cose che meglio comprende è il giusto momento della sua venuta … altrimenti che messia sarebbe o sarebbero?

    Alessandro da Milano

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  27. vedi Luca, io la discussione l'avrei finita li' al qualunquista...

    io alla mia vision ci credo fermamente e cerco di applicarla anche nella vita, giornalmente, senza troppo preoccuparmi di vedere se qualcuno segue o no il mio esempio.

    pero' il rispetto innanzi tutto..e siccome io e te frequentiamo dizionari di italiano differenti (vedi la definizione di qualunquismo usata con cotanta leggerezza come quella di superficiale), e' probabile, anzi sicuro, che tu non perderai tempo a cercare di capire cio' che dico e continuerai a bollare la mia opinione come qualunquista.

    io ho solamente chiuso una discussione che non puo' iniziare nemmeno, perche' tu con questo atteggiamento hai tolto di mezzo qualsiasi momento apertura e confronto.

    ti ripeto:
    - se i tonni sono in estinzione non e' solo perche' si mangia il sushi
    - proporre di mettere carne in una pietanza senza minimamente pensare e conoscere una cultura e' un gesto di grande ignoranza
    - preoccuparsi dell'estinzione parlandone non serve a nulla, vedi quello che oggi succede ai tonni o alle balene dopo che se n'e' discusso ampiamente
    - puoi scegliere di sederti e aspettare oppure riflettere su una possibile soluzione.

    se sei disponibile al dibattito...se ne puo' continuare a discutere....altrimenti la finiamo qua...tu torni ai tuoi vini...e io alle mie attivita'.

    colette

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  28. Per Luca: si effettivamente queste cose le hai dette e sono per la gran parte condivisibili, infatti la mia critica nei tuoi confronti era rivolta all’atteggiamento che evidenziavi verso i problemi, atteggiamento che io considero poco “utile” per risolvere le cose. Non sono confuso, ho solo preso al balzo l’occasione datami dal tuo modo di rivolgerti a Colette.

    Per Colette: effettivamente devi ammettere che Luca, per quanto lontano dalle tue idee, merita risposte adeguate, magari un “mi sento offesa e pretendo le tue scuse”, vedrà lui se fartele e tu, nel caso, se accettarle.

    Per Stefano: si, hai ragione, siamo andati fuori tema, ma: 1) quanto riportato su dizionario poco ha a che fare con il significato che comunemente si assegna al termine (che si riferisce più ad una apoliticità pregiudiziale piuttosto che conseguente); 2) la discussione si è evoluta così, e non ho resistito perché la trovavo interessante, vista anche l’attualità di questi giorni (vedi VaffaDay e polemiche derivanti: l’Italia è piena di gente con i cabasisi roteanti); 3) giustamente tu, come responsabile del blog ci richiami a non andare in off topic, ti chiedo scusa, ma il mio “complesso del cavaliere” mi ha preso la mano, la damigella Colette è stata destinataria di un aiuto che forse non le necessitava.

    Con questo ritengo chiuso il mio intervento: mi riservo di intervenire ancora per rispondere educatamente o per dire la mia su altri argomenti.

    Alessandro da Milano

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  29. Mi scuso per un errore dovuto ad un evidente attacco di dislessia: nel post precedente ho invertito due aggettivi nella frase "(che si riferisce più ad una apoliticità pregiudiziale piuttosto che conseguente)", la frase corretta è "(che si riferisce più ad una apoliticità conseguente piuttosto che pregiudiziale)", conseguente riferito al termine di uso comune e pregiudiziale riferito al termine corretto nella sua accezione da dizionario.

    Se fosse possibile la correzione prima della pubblicazione ... grazie.

    Alessandro da Milano

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  30. Mi dispiace per Alessandro, ma il commento precedente era già stato "moderato".
    Non ho potuto far altro che pubblicare la rettifica...

    Colgo l'occasione per ringraziare tutti i partecipanti alla discussione e gli rinnovo l'invito a passare quando vogliono su questo "blogghetto" !

    Marco.

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  31. Non entro nel merito di quanto sollevato da questo post, ma vorrei semplicemente fare i complimenti ad Alessandro (che se non sbaglio ha iniziato a fare degli interventi qui e non ha mai scritto prima) perché scrive in maniera pregevole, chiara, corretta e senza mai andare fuori tono. Alessandro è veramente un piacere leggere quello che scrivi!

    Ciao
    Emanuela

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  32. Emanuela, ti ringrazio dei complimenti, sono lusingato, effettivamente ho cominciato a scrivere qui, purtroppo, pur essendo un discreto fruitore di vino e cibi, sono molto ignorante in materia (ma leggendo imparerò). In futuro mi riprometto di intervenire se riuscirò a trovare un argomento in cui non fare brutta figura. Certo, ora dovrò combattere anche contro la timidezza: dopo aver ricevuto dei complimenti per la mia prosa avrò timore di deludere, comunque mi farò coraggio perché sono molto vanitoso e presuntuoso. :-)
    Grazie ancora degli apprezzamenti immeritati, hai un’anima generosa.
    Ciao

    Alessandro da Milano

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  33. Ecco Alessandro: seguici spesso e continua a commentare. Ne saremo lieti!

    Stefano

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