lunedì 17 settembre 2007

Vendemmia 2007





Quella del 2007 è una vendemmia tra le più scarse degli ultimi 50 anni, denuncia l'Assoenologi, l'Associazione enologi enotecnici italiani, che divulga le tradizionali prime stime di inizio settembre. Si produrranno 43 milioni e 200 mila ettolitri di vino, il 13% in meno rispetto al 2006 (quando si registrarono 49.631.000 ettolitri), mentre le contrattazioni saranno caratterizzate da aumenti dei prezzi all'ingrosso compresi tra il 5 e il 20%. Per trovare una vendemmia inferiore a quella attuale bisogna tornare al 1957, quando si produssero circa 43 milioni di ettolitri.

Colpa del clima: la vendemmia 2007 sarà ricordata, infatti, anche per essere una delle più anticipate degli ultimi 70 anni. Le operazioni di raccolta, in alcune zone, sono iniziate nella prima decade di agosto, con un anticipo che va dai 10 ai 20 giorni rispetto alla media pluriennale. Questa situazione è stata determinata dalle condizioni climatiche, come sottolinea Giuseppe Martelli, direttore generale di Assoenologi: «L'inverno 2006/2007 è stato fra i più miti e meno piovosi degli ultimi decenni, il mese di aprile il più caldo degli ultimi 50 anni, mentre quello di luglio, in particolar modo nel Centro Sud, il più afoso degli ultimi cinque lustri; agosto ha fatto registrare temperature torride al Sud e nella media al Nord, dove alcune precipitazioni sono state alquanto benefiche per la vite».




Proprio la situazione climatica ha determinato una segmentazione della produzione che comunque, secondo Assoenologi, consentirà di ottenere una qualità eterogenea, in alcuni casi eccellente. Il decremento produttivo ha le sue massime punte nel Sud Italia ed in particolare in Sicilia dove, in certe zone, si raggiungono punte anche di -50% rispetto allo scorso anno. Dai negativi anche per l'Abruzzo, che denuncia un -20% nella produzione. Nei giorni scorsi il 90% della produzione dell'Amarone della Valpolicella - che vale decine di milioni di euro - è stato dichiarato perduto dai coltivatori della zona, a causa delle forti grandinate. In decisa controtendenza le stime di altre regioni, come il Friuli Venezia Giulia, dove si prevede una produzione superiore del 10% rispetto al 2006 e un'ottima qualità dell'uva.



«Ci aspettiamo vini di grande struttura ed eleganza - spiega Lamberto Frescobaldi, responsabile produzione della Marchesi de’ Frescobaldi Spa - Perché eccellente è la qualità delle uve che abbiamo vendemmiato e di quelle che vendemmieremo, visto che le viti non sono state sottoposte né a stress idrici né a eccessivi sbalzi di temperatura». Gli fa eco Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi, azienda leader che ha rilanciato Montalcino nel mondo: «Se il clima resta stabile ci aspettiamo una vendemmia molto buona. Per adesso, abbiamo finito la raccolta dei vitigni a bacca bianca, con risultati qualitativi convincenti e stiamo iniziando a vendemmiare i rossi precoci, merlot e syrah, dalle eccellenti caratteristiche qualitative». Più cauto Filippo Chia, giovane patron dell’azienda Castello Romitorio (creata e gestita con il padre Sandro, uno dei più quotati pittori della Transavanguardia) di cui è da poco consulente l’enologo Carlo Ferrini: «La vendemmia 2007 è molto bella per quanto riguarda le uve provenienti dalle zone più fresche dell’azienda, ma per adesso - conclude Chia - non mi sento di dare giudizi definitivi». E Filippo Mazzei del Castello di Fonterutoli nel Chianti: «Per ora abbiamo vendemmiato soltanto il merlot, procederemo con il sangiovese soltanto a metà della prossima settimana. Siamo ottimisti». Vendemmia anticipata a Montepulciano: «Abbiamo cominciato venerdì a raccogliere il merlot - spiega Miriam Caporali, a capo della Tenuta Valdipiatta, una delle piccole-grandi aziende che stanno rilanciando il territorio del Poliziano - e non cominceremo la vendemmia del sangiovese prima di domani, 10 giorni tondi in anticipo rispetto all’anno scorso. Le uve sono molto sane e, tempo permettendo, ci aspettiamo una bella vendemmia». A sud, nella zona del Morellino, è sostanzialmente rientrato l’anticipo della vendemmia. «Tra maggio e giugno eravamo veramente preoccupati - spiega Jacopo Biondi Santi, uno dei nomi più famosi nel mondo dell’Italia del vino e proprietario del Castello di Montepò, storica fortezza medioevale di Scansano - ma le ondate di caldo specie a luglio hanno riportato indietro l’orologio della vendemmia. Abbiamo, per ora, raccolto il merlot, e non cominceremo che nella prossima settimana con i sangiovese più giovani. Se il tempo rimane stabile dovrebbe essere una bellissima vendemmia».



I vigneti francesi della Champagne hanno tratto beneficio da un clima incredibilmente mite, il più mite dal 1950. In particolare, è nella parte nord – orientale della regione champenoise che le temperature medie invernali hanno superato il dato storico normale di circa 3 gradi, con solo pochi giorni di gelate fino a oggi. Queste condizioni climatiche hanno permesso alla vegetazione di conservare i suoi colori naturali, e hanno consentito ai prati della Champagne di restare verdi durante tutto l’inverno. Già l’autunno scorso era stato piuttosto clemente, e i ceppi avevano potuto mantenere fino a tardi le loro foglie: tutte condizioni favorevoli, queste, affinché i vigneti mettessero da parte le loro riserve necessarie a una futura, promettente vendemmia.
E se la vendemmia 2006 era stata generosa sia nella quantità sia nella qualità, i vigneron della Champagne ora trattengono il respiro in attesa degli esiti della vendemmia 2007. Le operazioni di potatura si sono svolte con grande regolarità durante l’inverno. Nessuna gelata significativa è sopraggiunta ad alterare lo sviluppo delle gemme. Le vigne sono state potate e sistemate; i germogli si sono inturgiditi molto rapidamente nel mese di marzo, all’apparire di un tempo decisamente primaverile. Un abbassamento repentino delle temperature a fine marzo / primi aprile – fortunatamente senza conseguenze successive – ha fatto per un attimo temere l’attacco alle viti da parte di differenti tipologie di parassiti. Grazie al sopraggiungere di giornate quasi estive, che nella valle della Marna hanno fatto toccare anche i 30 gradi, nel mese di aprile la vegetazione ha preso un grande slancio, e ha fatto registrare un anticipo vegetativo di 2 – 3 settimane sulla media delle annate precedenti. Questo è il motivo, comunque, per cui i vigneron della Champagne incrociano trepidi le dita, a scongiurare un deprecabile peggioramento delle temperature che potrebbe danneggiare la giovane e fragile vegetazione dei vigneti.



Stefano

4 commenti:

  1. Tifo per la grandine in francia....tanta grandine !!!

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  2. Che vuoi tifare? Ormai la vendemmia è fatta. Al limite si potrebbero guastare i "sauternes" e sarebbe un peccato.

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  3. Tifavo per il prossimo anno...che poi la grandine è un tifo di ripiego.
    Io tifo per le trombe d'aria...:)

    Quanto al peccato che tu nomini, non ne vedo i motivi.
    Ah,ah,ah....

    Marco

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  4. Sono sempre molto restio a credere alle previsioni quando cominciano con dei dati su consistenti cali di produzione.
    Molto spesso sono scuse per aumentare i prezzi !

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