venerdì 19 settembre 2008

Disavventure vacanziere...prima parte.

Quando si sta molti giorni in vacanza in un posto, vien da se la voglia di conoscerlo meglio insieme alle tradizioni, alla storia ed alle usanze che vi dimorano.
Così che quando ci è passato tra le mani il dépliant della “segra da paur” la domanda è stata spontanea: perché non ci andiamo ?
Il dépliant recitava così:”Passeggiata attraverso i caratteristici masi con degustazioni della cucina ladina, dimostrazione delle più’ belle tradizioni ladine, presentazioni d’artigianato ed intrattenimento musicale.”


Detto, fatto.
Ci siamo organizzati per essere ad una delle partenze che dalle 10.00 in poi , per ogni mezz’ora, sarebbero “scattate” direttamente davanti all’Ass. Turistica La Valle, nell’omonimo comune.

Primo punto critico: La Valle è un microscopico comune dell’Alta Badia e di per se la cosa è trascurabile, ma nel momento in cui la sua ass. turistica organizza queste cose dovrebbe pensare che un minimo di 50 posti auto dovrebbero essere a disposizione.
Invece no, non ci sono.
Al nostro arrivo, l’unico parcheggio che troviamo, stracolmo, è quello di fronte la piccola, ma graziosa, chiesa del paese.
Suv giganteschi e macchine di ogni tipo fanno la fila per ingrossare un intreccio di lamiere che stenta a “spicciarsi”. In breve tempo vengono parcheggiate così…come capita, cioè male.
Pino, mio suocero, riesce a stento a trovare un posto, piuttosto inventato, a quasi un chilometro di distanza dal centro del paese; io con Marco(lo jesino per capirci !), dopo un venti minuti buoni abbiamo l’accortezza di ricordarci che è domenica e che possiamo intrufolarci dentro un cantiere per posteggiare la macchina.
Va beh…”che sarà mai?”direte voi, ed infatti ho preso la cosa con molta calma e non mi sono minimamente incavolato.

Noi facciamo parte del gruppo delle 11.00.
Puntuale arriva la guida: un vecchietto simpatico del paese che , nonostante i quasi 35 gradi, indossa un gilè di lana sopra la camicia a maniche lunghe…
Premesso che dovendoci muovere con Sofia, e con tutta la roba che una bimba di sette mesi “comporta”, avevamo telefonato all’ass. turistica che organizzava l’evento per chiedere se la “gita” era fattibile anche con bimbi e passeggini.
Al telefono erano stati rassicuranti, anzi rassicurantissimi, talmente rassicurantissimi che mi ero messo il paio di scarpe comode con cui normalmente passeggio a Roma.
Le mie certezze si sono sciolte come neve al sole durante i primi cinque minuti della passeggiata: salita con pendenza del 35%.
Ma siamo ancora in gruppo e…una mano-lava-l’altra, tutti danno un aiuto a portare il passeggino con Sofia fino in cima.
In cima attacca a parlare la guida.
Simpatica quanto ci pare, ma…una parola ogni minuto in un italiano un po’ complicato dal dialetto e dalla lingua della zona.
Non vi dico…dopo un quarto d’ora con Simo decidiamo di avviarci lungo il sentiero da soli.
Grande errore.
Il sentiero è irto, sconnesso e fa caldo, tanto caldo. Soltanto in alcuni tratti si passa nel bosco all’ombra, ma i pezzi più’ in pendenza sono sotto un sole cocente.
Il passeggino pesa, l’incazzatura aumenta, ma in fondo penso “…i Masi saranno bellissimi…”

La prima sosta è vicino una chiesetta davvero graziosa, dopo una salita che me la ricorderò tutta la vita, ci sono arrivato con il cuore che mi batteva forte, sudato, stravolto…finito.


Se ci fosse stato il prete mi sarei fatto dare l’estrema unzione, tanto ero stanco.
La guida ed il gruppo ancora dietro a parlare…
Dopo la salita una piccola discesa…e poi di nuovo una mini-scarpinata e siamo arrivati a quello che doveva essere il primo maso.


Doveva...
Non so voi, ma io avevo sempre pensato ai masi come ad abitazioni rurali adibite alla pastorizia, piuttosto isolate, con l'orto, le galline, con poche comodità e tutto il resto.
Questo vi sembra un maso ?


Ho omesso di fotografare i due suv e la porche parcheggiati di li a pochi metri perché non avrei saputo poi oscurare le targhe...
In più' metteteci che le due signorine che suonavano svogliate avevano la faccia di chi ogni volta che ti guarda ti manda a quel paese..si a quel paese, proprio quello !
Vogliamo parlare del chioschetto ?
Parliamone....sponsorizzato, lo vedete, e ricco di leccornie.
Birra, acqua o succo di lampone.
Scegliamo il succo di lampone.Per due succhi di lamponi, allungati con l'acqua, serviti con bicchieri di plastica, mi vengono chiesti quattro euro.
Ovviamente senza nessuno scontrino fiscale.
Nel ritornare verso il passeggino, mia moglie e Sofia, penso per un attimo di essere su "Scherzi a parte".
La realtà è peggiore, sono alla "Segra da paur".

(continua...purtroppo!)

Marco.

6 commenti:

  1. Tutto vero...ma dal mio punto di vista un po' meno drammatico soprattutto se paragonato ad altre passeggiate fatte (avrete a breve - spero - delucidazioni sul sentiero che porta allo Scotoni!) e al fatto che in montagna difficilmente si trovano sentieri pianeggianti ;)

    Comunque, sarà stata la compagnia, ma io sono stata bene lo stesso...a parte il succo di lampone!

    ciao ciao
    Manu

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  2. Le altre passeggiate non dovevano essere "solo" passeggiate...
    Andare allo Scotoni è un escursione e come tale uno se l'aspetta.
    Andare ad una sagra, rincuorato dagli stessi organizzatori, è un'altra cosa.
    E' chiaro che in montagna non esistono sentieri pianeggianti ,ma fra la salita con pendenza da giro d'Italia e la salitella lieve(da carrozzina, per intenderci...) c'è una differenza cha capiscono anche i bimbi.
    La compagnia è sempre stata eccezionale, ma avrei voluto godermela un po' di piu'...ero troppo preso a curare le crisi cardiache che mi prendevano !
    :)


    Marco.


    P.s.la seconda parte è molto meglio, non perdetela !

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  3. ...mai andare alle sagre montanare...sei un pivello!

    :))))

    Ma almeno il vino buono c'era?


    Fabio.

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  4. Al pezzo della chiesetta-prete-estremaunzione credevo di morire dalle risate...

    Ciao,
    Zio Luciano.

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  5. X Fabio.
    Per il vino direi che...aspetta la prossima settimana.

    X Lo Zio.
    C'era poco da ridere...ho fatto una fatica assurda.
    Sai quando pensi che tutto sommato il suicidio è un'alternativa allettante ?
    Davvero Zio, una fatica mostruosa !


    Marco.

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  6. Complimenti a Marco, pezzo di rara ironia.
    Ma davvero è successo tutto quello che dici ?
    Stento a crederci...


    Paola.

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