mercoledì 24 settembre 2008

Qualche vinello assaggiato quest'estate...




Stando giù a Taurasi, durante la fiera enologica, come non assaggiare qualche vinello in quel dell'irpinia, capitale delle docg italiane (ben tre!)?

Dunque, vado subito al sodo dei buoni o cattivi, perchè non ho avuto modo di appuntare nulla e perchè diverse condizioni ambientali impedivano una sana degustazione con tutti i crismi. Ringrazio comunque Anna Maria per la consulenza tecnica indiretta (nel senso che mi ha fatto ragionare su degli aspetti di quel che bevevo che non avevo considerato).

Degnissimi di nota:
- Taurasi Poema 2004 di cantine Manimurci. Molto buono con menzione d'onore per i profumi complessi e per gusto moderatamente equilibrato nonostante deve fare ancora qualche anno in cantina e fosse appena stappato (sotto i nostri occhi).
- Taurasi Don Ciriaco 2001 - Mier Vini: sveliamo subiuto che questo vino è dedicato a Ciriaco De Mita, come del resto non ne fa mistero il produttore (impegnato politicamente). Il vino è comunque interessante, specie in bocca (al naso era più ovattato), in particolare per i suoi tannini setosi.
- Sella di Sella delle Spine: Luigi è un amico, una brava persona. Il suo Taurasi lo tengo in cantina per qualche anno, perchè ancora non è pronto. Io lo so, meglio di molti altri perchè ho assaggiato il prima e il dopo il problema che lo ha portato a tergiversare nell'imbottigliamento. Il Sella è invece pronto e battezzabile. Mi è piaciuto molto sia per i profumi che per il gusto, meno spigoloso del taurasi ma deciso come deve essere un aglianico e sopratutto elegante: si apre piano piano!

- Fiano di Avellino Colli di Lapio: il fiano è un vino che non mi ha mai fatto particolarmente impazzire (io sono un Greco-fan), però devo dire che questo come intensità e complessità dei profumi e come gusto è veramente da assaggiare.
E dopo il terzo assaggio di questo vino (due volte il 2007 e una il 2006) il fanatismo per il Greco comincia a vacillare.

- Don Luigi Di Majo Norante: questo non credo che sia dedicato a nessun politico. Anche questo scoperto grazie ad Anna e sopratutto la mia prima esperienza di un vino molisano. Evolve molto nel bicchiere e sicuramente se lo fai stare li un paio d'ore ti sa sensazioni nettamente diverse. Buonissimi e amplissimi i profumi che emergono pian piano.
- Apianae Di majo Norante: è un moscato dolce, veramente di rilievo. Non ricordo benissimo i suoi tratti ma di sicuro ricordo fosse buono.

Meno degni:


- Taurasi Montesole. A primo acchitto non mi era dispiaciuto, specie per la sua morbidezza e per i profumi, ma devo dire che di tipico, ossa di Taurasi, aveva ben poco. Tannini zero, acidità bassa, alcol assente. Non so l'anno ne se nelle altre annate era così.

Da rivedere:
- Taurasi Colli Di Lapio: solo legno, è quello che si sente in questo Taurasi di Clelia Romano. Però una bottiglia me la sono comprata perchè se le premesse sono quelle del Fiano, fra qualche anno avrà qualcosa da dire anche lui!


Stefano.

2 commenti:

  1. ...possiamo dire che ti stai specializzando sui Taurasi ed i vini campani in generale ?


    Marco.

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  2. I vini campani sono moltissimi e molto diversi fra loro. Sul Taurasi comincio ad avere una discreta esperienza, più che altro tecnica, in termini di caratteristiche del vino e del territorio, anche perchè sono molti i vini da provare. Poi Greco e Fiano è un mondo a parte. Il bello dell'Italia enologica è anche questo.

    Stefano

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