giovedì 11 settembre 2008

Rischio estirpazione vigneti storici.


Volevo segnalare e commentare questa notizia tratta dall'agenzia giornalistica italia:
Roma, 31 lug - "Solo Trentino Alto Adige e Sicilia hanno consegnato gli elenchi dei vigneti da salvare.
E le altre regioni?". La segnalazione arriva da Valentino Valentini, presidente di Citta' del Vino, associazione dei comuni a piu' alta vocazione vitivinicola d'Italia. Valentini e' molto critico nei confronti delle amministrazioni regionali che non hanno segnalato i vigneti di interesse storico, ambientale e paesaggistico a rischio di estiprazione, secondo il decreto del ministero delle politiche agricole dello scorso 23 luglio.
Le Regioni avrebbero dovuto presentare entro il 28 luglio al Ministero una lista delle aree vitate da salvare in virtu' del loro elevato pregio.
Ma, sottolinea Valentini, "solo Sicilia e Trentino Alto Adige l'hanno fatto. Veneto, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Molise, Lazio, Valle d'Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Marche non hanno consegnato il loro elenco: Lombardia, Abruzzo, Campania e Calabria probabilmente lo faranno, mentre Umbria, Liguria e Basilicata restano nell'incertezza".
Per il presidente di Citta' del Vino "le grandi regioni vitivinicole italiane hanno dimostrato poco coraggio o, peggio, una scarsa cultura e conoscenza dei propri territori. Di fatto non si e' voluto dare un segnale, seppur piccolo, che avrebbe rafforzato l'immagine della vitivinicoltura italiana e del made in Italy di cui il vino e' tra i piu' importanti protagonisti".
A questo punto, spiega Valentini, la parola passa ai viticoltori che decideranno o meno l'estirpo anche dei vigneti di particolare pregio, presentando semplicemente la domanda di contributo per l'estirpazione alla Comunita' Europea entro il 15 settembre 2008.
"Bastava poco - aggiunge il presidente dell'associazione - per mettere al riparo da ogni rischio di estirpazione aree viticole di alto pregio, quali i terroir vitivinicoli delle Isole Giglio e Elba, dei Colli Apuani e della Val d'Orcia in Toscana; l'area del Soave Superiore e quella del Cartizze a Valdobbiadene, e, sempre per rimanere nel Prosecco, le colline terrazzate di San Pietro di Feletto in Veneto; l'intera zona di confine con la Slovenia del Collio e dei Colli Orientali in Friuli Venezia Giulia; la Val di Susa e il Canavese in Piemonte; i 'vigneti delle sabbie' del ferrarese in Emilia Romagna e le aree vitate del Parco dei Colli Romani nel Lazio".



Commento: in realtà ci sono due cose che mi fanno pensare. Ma come si fa a dare contributi per l'estirpazione? E' un po' come i soldi che vengono dati agli allevatori per il solo fatto che detengano mucche. La cosa mi fa un po' specie. Si danno soldi (nostri) a chi ha vigneti del cavolo o li ha buoni e non li sa far fruttare. Ma perchè? Perchè nessuno vuole più rischiare in proprio in questo mondo?

La seconda è "ma chi cavolo se ne frega dei vigneti storici?" specie se non sono di pregio. E' il solito pensiero che mi coglie quando vedo i lavori interminabili a Roma. perchè dobbiamo bloccare tutto perchè negli scavi per fare un tombino è stata trovata un'anofora? Per interesse storico culturale? Sarebbe anche giusto se qualcuno comunque si muovesse. E noi nel frattempo rimaniamo paralizzati dai lavori che non continuano, dal traffico che si crea e dalla puzza di smog.
La storia dei vigneti spero che non prenda la stessa piega.

Stefano.

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