Antonio e Manola gestiscono questo locale in Belvedere Ostrense in provincia di Ancona, in cui ci rechiamo domenica 29 aprile a pranzo. Antonio è un giovane cuoco di grande talento e di grande sfortuna: qualche anno fa lo scoppio di un raudo lo ha reso cieco, ma lui non ha mollato e si è rimesso in cucina e ha ricominciato da capo.
L'ambiente è rustico e grazioso: soffitti con travi di legno, archi, una bella mostra di bottiglie intorno e vicino al nostro tavolo una scala a chiocciola, ricavata da un vecchio pozzo, che porta nell'interrato.
Siamo in sei, reduci già da un paio di abbuffate più una colazione faraonica (dove il vasetto di nutella non è stato aperto soltanto per quel che è rimasto del rispetto verso se stessi). L'accoppiata Marco ed Emanuela opta per dividersi un antipasto, un primo ed un secondo, quel brutto di Marco scarta l'antipasto e va su primo e secondo, Roberta Simona e Stefano decidono per un antipasto ed un secondo. Nel frattempo i due Marchi in combutta con Emanuela scelgono il primo nettare: Livio Felluga, Tocai - 2005 )
Prima delle comande un entrée offerto dalla casa tra cui spiccava uno stecco di bresaola con le fave. Arrivano poi a tavola per i vari commensali: antipasto freddo e caldo (pallina di pane fritta, parmigiana di melanzane, petto d'oca con finocchio all'aceto balsamico, mozzarellina di bufala e crescia alla polenta con le erbe di campo) e tagliere di pata negra, dove oltre al celebre prosciutto spagnolo vi sono altri salumi come il maialino di cinta senese e una fettina di pane con fois gras. Il primo di Marco sono le tagliatelle alle castagne con funghi porcini, all'arrivo delle quali si ripete lo storico teatrino con Stefano:
"Mannaggia - dice Marco - mi dispiace che Stefano non le possa
assaggiare".
"Non ti preoccupare - dice Stefano".
"Ma non ti piacciono proprio i funghi?"
"No, non li sopporto, non li mangio mai".
"Vabbè, dai, ma prova ad assaggiarli".
"No, non le voglio!"...
Questa storia si ripete ogni volta che Marco prende i funghi, cioè sempre.
Emanuela e Marco si sono rivolti verso dei ravioli alle pere e gorgonzola in salsa di burro e cannella .
I secondi erano filetto degli archi (filetto di manzo con provola affumicata e prosciutto) e bocconcini di maiale, fifty fifty tra Simona e Roberta. L'altra spartizione è stata tra Stefano, Emanuela e Marco ed ha riguardato 1,2 kg di fiorentina (cotto benissimo il filetto, un po' troppo il resto), infine per Marco il romano mailino porchettato con salsa di peperoni. Il tutto è stato innaffiato da un vergognoso Syrah della maremma giunto sulla nostra tavola al posto dell'originaria scelta siciliana di Miceli.
A fine pasto, dopo che sulla tavola sono arrivati anche un misterioso ma gradevole gelato al pepe e pistacchio, troppo satolli per un qualsiasi dolcetto, non abbiamo però disdegnato la crema di limoncello imprudentemente lasciata sul tavolo dalla cameriera. In più, un cestino di cioccolato con "quella roba verde dentro" (citazione da una mail di Emanuela).
Senza indagare sui singoli piatti, possiamo dire che nel complesso è una buona cucina, più spostata verso la tradizione ma con qualche innovazione. Per quanto riguarda i vini, come succede un po' in tutta Italia c'è qualche difficoltà a reperire vini che non siano del territorio o bottiglioni da parecchi euri, anche se sono presenti in lista.
Taverna degli Archi
Via del Comune Vecchio, 26
Belvedere Ostrense (AN)
visitato: domenica 29 aprile a pranzo
Belvedere Ostrense (AN)
visitato: domenica 29 aprile a pranzo
Roberta e Stefano
PS Prima di andare via, la vista di un cartello stradale alquanto lugubre ci ha scosso e cercando di non farci notare l'un l'altro, più o meno tutti abbiamo avuto modo di sfrugugliare i nostri cabasisi (anche le femmine) per allontanare scaramanticamente la minaccia che aleggiava sopra di noi...............
Bello bello! Se ripenso al pranzo ancora mi viene l'acquolina...
RispondiEliminaVorrei ricordare - se a qualcuno interessa la testimonianza visiva - che esiste una foto di qualcuno che mostra e addenta un certo osso di una fiorentina da 1,200 Kg!
Poi tornando alla colazione, vorrei precisare che ho erroneamente detto che il latte era di bufala come lo yogurt...invece no, il latte era latte vaccino (quindi più magro)!.
Un saluto a tutti
Manu
...Stefano un giorno mangerà i funghi e scoprirà di aver perduto tanto tempo !!!
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