venerdì 4 maggio 2007

A casa dei Moroder...


Lunedi 30 Aprile, prima di ripartire alla volta di Roma, abbiamo fatto visita alla Cantina Moroder che,da quando mi sono avvicinato all'enologia marchigiana, è stata sempre per me un punto di riferimento importante.
Al nostro gruppo si sono uniti un'altra coppia di turisti che ci hanno fatto compagnia durante la visita e che sono risultati particolarmente graditi a Stefano che per tutto il proseguio della giornata ha continuato a ricordarceli nel migliore dei modi...

Nota di Stefano: i succitati turisti erano molto asociali e anche
discretamente brutti. Lui era vestito come se arrivasse da una spiaggia di Ibiza e lei aveva una scucchia comparabile alla
parabolica di Indianapolis. Quando sono andati via io mi sono
girato per salutarli ma loro neanche mi hanno guardato. Faccio altresì presente
che prima di andare via, visto che ci si stava dirigendo nella sezione
commerciale della Moroder, hanno usato un'espressione tipica: "ci
facciamo un giro e torniamo". Espressione tipica, dicevo, di quando qualcosa non
mi convince ma non ho il coraggio di dirlo a chi è stato molto gentile e
disponibile con me e tergiverso prima di andarmene e non tornare mai più.

Il ragazzo, un po' cresciuto a dire il vero, che ci ha fatto visitare il complesso è stato disponibile, gentile ed essenzialmente molto pratico.Ci ha fatto vedere gli ettari di terra da dove proviene il vino della Cantina specificando gli uvaggi che vengono prodotti.
Poi all'interno ci ha portato a vedere le varie "zone" dove riposa il vino prima di essere messo in commercio.Incalzato da domande sempre molto pertinenti il "ragazzo" ci ha spiegato il meccanismo d'uso delle molte barrique e dell'imbottigliamento del vino all'uscita delle stesse.
Successivamente ci ha fatto vedere una zona della cantina dove giace un'imponente collezione privata del Dorico (slurp...SLURP),ovviamente non in vendita, dove si possono ammirare anche dei Rosso Conero Riserva datati 1992.
Alla domanda su quante possibilità avevano quelle bottiglie di essere bevibili, il "ragazzo" non ha battuto ciglio e ci ha detto che da poco era stata stappata e bevuta proprio una bottiglia del 1992.
"Ha tenuto bene..." il suo primo commento.
Il secondo,sollecitato da un mio "...ma ha tenuto o era anche buono ?", è stato un deciso "Ha tenuto ed era anche molto buono..."

Con tutta l'ammirazione per la Cantina e con tutta la fiducia nel "ragazzo" avrei voluto assaggiarla anch'io...
Comunque ,finito il giro all'intero, ci ha fatto assaggiare due vini della casa: il Rosso Conero 2004 (penso che si possa definire il base della cantina, Emanuela correggimi se sbaglio) e poi il Dorico 2000.Anche li abbiamo avuto modo di scambiare qualche opinione sull'Aikon anno 2000, che "la truppa" aveva confrontato il giorno prima con il Ludi (vedi post di ieri),ed il ragazzo non si è fatto trovare impreparato sui miei dubbi riguardo il prodotto ribaltando la frittata e dandoci la notizia dei cinque grappoli presi dall'edizione 2001.

Nota di Stefano: faccio presente che la degustazione è avvenuta intorno alle ore
11 antimeridiane, quando il massimo dell'alcolico normalmente consentito dal
buonsenso è un crodino.



Prima di uscire abbiamo avuto modo di comprare qualche bottiglia e di fare qualche foto all'esterno della cantina da dove si gode davvero di un bel panorama.
Dopo gli scatti di rito, con il portabagagli rimpinzato di bocce, ci siamo mossi verso Portonovo direzione "Clandestino", ma questa è un'altra storia e forse qualcuno la racconterà...

1 commento:

  1. Confermo che il Rosso Conero è il prodotto base della cantina Moroder...anche se ho scoperto lì che fanno un prodotto esclusivamente destinato al mercato tedesco...chissà in cosa si differenzia dagli altri!
    Vorrei aggiungere che sono stata contenta della visita alla Cantina perché Marco si è rincuorato visto che la sera prima in enoteca è rimasto veramente abbattuto per la "delusione" che l'Ankon gli ha riservato. Prometto che appena esce il 2001 te ne prendo una bottiglia e te la porto!

    ciao ciao

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