mercoledì 28 gennaio 2009

Chardonnay Cuvèe Bois della cantina Les Cretes.

Piccola nota introduttiva.
Questo vino ci è stato regalato, da Federico, un collega, ma prima di collega un amico di Simona, per il primo compleanno di Sofia.
Federico dietro l'aria rassicurante dell'ingegnere buono e del papà modello, nasconde una grande passione per il vino e per altri prodotti ad alta gradazione alcolica.
Quando capitava d'uscire, un po'di tempo fa( ora con le piccole pesti in casa è molto più' difficile) riuscivamo sempre a trovare il modo di fare due chiacchiere su qualche Barolo bevuto o su qualche vino sconosciuto alla platea di esperti, ma che ci aveva colpito o ci aveva fatto emozionare.
Per questo e molto altro vi dico, che di Federico, enologicamente parlando, ci si può' fidare e non vedo l'ora che le bimbe siano un po' più' "indipendenti" e ci si possa perdere dentro qualche "bettolaccia", tra odori acri e tovaglie a quadri come abbiamo fatto qualche tempo fa...


Ma torniamo in topic.
Chi mi ha seguito in questo anno e mezzo sa che rapporto ho con il vino bianco.
Per chi non lo sapesse, lo ripeto: sono molto esigente.
Nasco "bianchista" e riesco ad essere molto più' "cazzone e criticone" sui bianchi.
Questo vino è uno chardonnay 100% di 13 gradi e mezzo.
Non ho bevuti molti bianchi valdostani, ma il color oro con sfumature molto lucenti mi hanno fatto pensare a regioni decisamente più' meridionali.
Al naso è uno spettacolo: fiori dolci e frutta esotica.
A bicchiere in movimento mi sembra di scorgere un'ottima vaniglia e poi miele e burro.
Ma è in bocca che sorprende e che ti fa capire che ci si trova di fronte ad un grande vino.
Perfetto, elegante, equilibrato si lascia bere benissimo e invoglia senza stancare.
La struttura è ottima e bilanciata con la sapidità al punto giusto.
Finale lungo, ma non troppo, comunque piacevolissimo.
Insomma una delizia per palati fini ed esigenti.

Essendo un regalo non so dirvi quanto può' costare e vista la mia scarsa preparazione sulla regione tetto d'Europa non so neanche se si possa considerare una produzione di nicchia.
Quello che so è che mi son trovato di fronte ad una buonissima bottiglia che mi ha veramente sorpreso.
Rinnovo i ringraziamenti a Federico nella speranza di bere un buon vino al più' presto seduti sullo stesso tavolo...


Marco.

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