sabato 21 aprile 2007

"Le pecore e il pastore" di Camilleri


Ho stentato parecchio a comprarlo perché temevo di dovermi trovare di fronte ad un libricino goffo e pesante .
Per dirla tutta, di Camilleri sono un affezionato lettore e ho letto tutti i libri che raccontano le indagini di Montalbano, ma quando sono uscito da quel seminato la lettura si è fatta piu’ dura, meno scorrevole ed a tratti anche meno interessante.
E’ pur vero che l’unico, a mio giudizio, veramente di basso profilo è “La presa di Macallè”
“Le pecore e il pastore” è invece un bel libricino pieno di frasi in dialetto siciliano, mai pesante, e quanto mai attuale.Ci riporta , anche se per vie arzigogolate, ad un problema dei nostri giorni partendo da un avvenimento che stuzzica fantasia e ricerca, più la seconda della prima, dello scrittore.
Da leggere senza perdere una parola la descrizione dei luoghi e la storia originaria che muove la situazione principale.
Il tutto intriso dal sapore, i profumi e le contraddizioni inconfondibili della Sicilia.
Vivamente consigliato per un pomeriggio di relax, magari in giardino oppure distesi al sole per la prima tintarella primaverile…



“Le pecore ed il pastore”, Sellerio editore, prezzo € 10,00


Marco.

2 commenti:

  1. In effetti la letteratura di Camilleri al di fuori di Montalbano è controversa, almeno per me. Si passa da opere veramente interessanti e simpatiche, come "La sconmparsa di Patò" ad altre che assolutamente non mi hanno entusiasmato, come la "Bolla di Componenda" (che invece ho capito sia piaciuta a Marco). Della scomparsa di Patò ho apprezzato lo stile (che si ritrova anche nella "concessione del telefono") di non scrivere una prosa, ma di fra interpretare la vicenda attraverso vari strategemmi: articoli di giornali, referti di carabinieri e pubblica sicurezza, etc.

    Stefano

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  2. premetto che nonostante abbia comprato il suddetto già da tempo non l'ho ancora letto, volendo finire di leggere libri di Camilleri scritti in precedenza.
    Sono un grande FUN dell'emerito, avendo già letto una quindicina di libri. Ho iniziato, non senza qualche difficoltà a leggere le storie di Montalbano, anche su consiglio del picciotto Marco, che ringrazio. Capita la scrittura e la modalità dialettale mi sono appassionato ed ho provato anche i romanzi del Camilleri, riscontrando subito un gran piacere se non superiore, analogo ai gialli di Montalbano. Sono quindi qui per spezzare un lancia a favore di tutta l'opera letteraria di Camilleri. Anche io ho avuto qualche difficoltà (ho meglio illusione) nel leggere "La Bolla di Componenda" o "La strage dimenticata" non tanto x il modo in cui sono stati scritti, ma x gli argomenti trattati, strettamente storici. Quell'amaro in bocca di cui parlavo prima è stato comunque notevolmente stemperato dall'interesse che i fatti storici e le tradizioni popolari raccontate mi hanno suscitato. In conclusione ritengo anche i romanzi di Camilleri opere molto coinvolgenti e fluide nella lettura con dei picchi secondo me di genio come nel "La concessione del telefono". La lettura delle opere di Camilleri mi ha anche invogliato a rivalutare e ad approntare una rilettura di altri scrittori siciliani forse superiori al nostro: Pirandello - Sciascia -Verga.
    Tanto dovevo alla causa.
    Igor

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