martedì 2 dicembre 2008

La domenica che non ti aspetti...

Questo è uno dei tre o quattro articoli che stanno in cantiere nella mia mente da circa un anno.
Lo so, principalmente sono una lavativa; potrei portare la motivazione che ho tante cose da fare, a volte 3 lavori, la casa, me stessa (sì esisto pure io e ogni tanto me lo devo ricordare) e quando torno a casa dopo 10 ore davanti al PC non mi va di riaccenderlo, ma, diciamo la vera verità, spesso mi manca la voglia.
Dovrei avere un chip direttamente collegato dal cervello ad un computer, perché man mano che mi accadono le cose nel corso della giornata la mia testolina se le racconta e le rivive in continuazione di fatto scrivendo dei veri e propri pezzi virtuali......comunque, tornando a bomba, potrei portare mille motivazioni stavo dicendo, ma una cosa sola mi sento di dire: vedrete, se avrete la pazienza e la voglia di continuare a leggere i miei pezzi, che tutto accade per un motivo.

Ora, per esempio, se avessi scritto questo pezzo nel novembre del 2007, quando ho conosciuto Fabiola e il suo bellissimo mondo, non avrei potuto dirvi tante cose che in questo anno è riuscita a costruire!

Procedo con il racconto.

È novembre, un mese che molti tendono a dimenticare o a far passare così perché non succede niente, ma a me piace tanto perché è il mio mese, sono nata il 26.
La settimana prima del mio compleanno, vengo a sapere di un nuovo negozio aperto a Jesi da poco.
Il posto è fuori mano per i miei giri abituali, ma il negozio mi incuriosisce molto e vado a vederlo.
Il negozio si chiama “Cose di tè” e il bigliettino mi promette un posto in cui si può acquistare tutto ciò che ha a che fare con il mondo del tè, niente altro.
Vado.
Il posto è piccolino - ce l’ho presente perché prima c’era un negozio che vendeva cose brasiliane dove ero entrata un paio di volte. Arrivo. Parcheggio. Scendo e mi avvicino. C'è la luce, ma nel negozio sembra non esserci nessuno. Mi affaccio alla vetrina.
Da fuori sembra tutto un altro posto rispetto a come lo ricordavo. Si vede il bianco del pavimento di legno, alle pareti scaffali di barattoli grandi di latta. Nei ripiani teiere di vari colori e materiali, tazzine, tazze, bicchieri e delle confezioni regalo molto carine.
Il primo impatto mi predispone bene, forse pure troppo! Non c'è che dire, saper fare bene il proprio lavoro è una gran cosa e devo fare tanti complimenti all'architetto Susanna Batazzi che ha arredato il negozio di Fabiola perché al primo sguardo mi ha conquistata.



Però, non voglio entrare. Qualcosa me lo impedisce. È il mio solito timore verso le cose nuove: il tè mi piace, se entro mi compro tutto...poi però si capirebbe che non ne so praticamente niente. Mentre faccio tutti questi pensieri, ma va l'occhio su un mini-cavalletto appoggiato in vetrina con una locandina che dice: “Fabiola Ruggiero e lo chef Susanne Dillingham ti invitano ad un evento speciale: English Tea Party: un rito con oltre 200 anni di storia. Vieni a scoprire questa tradizione affascinante, e preparare insieme a noi le antiche ricette.” Segue il menù, il costo e la data: Domenica 25 novembre delle 17:30. Controllo il numero per prenotare, è lo stesso del bigliettino. Vado via.
Dal negozio a casa non faccio che pensare che vorrei proprio andarci. Solo che odio far le cose di domenica senza Marco quando siamo tutti e due a casa e lui non ci verrebbe, già lo so...se era in enoteca magari sì, ma qui proprio no...e poi da sola...qualcuno potrebbe mangiarmi viva!!!! Mamma! La chiamo, la convinco e telefono....facciamo che è un regalo per il mio compleanno (lo so lo so, è da pazzi, ma a me serve sempre una giustificazione per spendere dei soldi senno' mi sento sempre profondamente in colpa).
Arriva domenica 25. Mi chiama mamma. Ha avuto un incidente domestico (lacerazione della cornea!!) e non può uscire di casa. Mi accerto che comunque stia bene e lei stessa mi sprona ad andare. Mi armo di coraggio e vado (da sola in mezzo a degli sconosciuti...sicuramente qualcuno mi mangerà con tutti i vestiti!!).

Entro e mi accoglie una ragazza sorridente e dal viso gentile.
È proprio Fabiola che poi mi presenta Susanne, la chef della serata che altro non è che...una ragazzina!


Poi mi portano nell'altra stanza e vedo una cosa che mi manda in brodo di giuggiole. E cioè questo.



Mi sembra di essere entrata in uno dei libri di Jane Austen, allora i sogni diventano pure realtà?!?! Alzo gli occhi e non capisco perché le donne portano i jeans e non i corsetti e perché gli uomini presenti hanno i maglioni di lana e non il panciotto e il sigaro!!
Comunque, passato questo momento di disappunto, mi rendo conto che sono tra le prime ad essere arrivata e mentre aspettiamo chi ancora manca, Fabiola ci offre un aperitivo.
E qui vorrei riaccreditarmi agli occhi di quanti da quanto hanno iniziato a leggere stanno pensando cose del tipo “ma tu guarda questa....è pure sommelier...e si inflippa con il tè”, oppure “ma che leggo a fare qui non c'è niente di vagamente alcolico che poi si può replicare!”. E invece no. Cosa ci offre la mitica Fabiola come primissima cosa? L'Earl Grey Martini, ovvero il cocktail appositamente creato per la Regina Madre a Tallin in Estonia da un celebre hotel: il Three Sisters hotel. Una cosa spettacolare di cui alla fine del post vi metto le dosi.

Siamo tutti e inizia il pomeriggio.
Fabiola ci fa una premessa storica sulla cerimonia del tè inglese e nel corso della serata ci illustra con tanta competenza quanta passione tutti i tè che degustiamo spiegandoci i “segreti” per una perfetta preparazione di ciascuno, le differenze, la storia e gli abbinamenti. È un po' emozionata e a tratti le trema la voce, ma siamo tutti così attenti ed interessati che presto tutto diventa una chiacchierata tra amici. Veniamo a sapere che il tè è stata una grandissima forma di emancipazione femminile perché le foglie di questa bevanda erano considerate preziosissime (erano molto costose), ma solo la padrona di casa aveva diritto a possederlo custodendolo nascosto sotto chiave in camera da letto.
Scopro che i tè verdi, i bianchi e i gialli (di cui ignoravo proprio l'esistenza) sono i più delicati e non fanno fermentazione, mentre quelli fermentati possono fare più di una infusione.
Fabiola ci spiega anche come deteinare in maniera naturale il tè (ma ve lo dirò solo su esplicita richiesta!)
Beviamo e mangiamo:
- Brownies al Tè Nero
- Cheese Scones
- Croccante di Cheddar al Tè di Ceylon
- Sponge Cake al profumo di Dark Vanilla
- Fantasie di Sandwiches alla moda Anglosassone
- Cioccolatini all'Earl Grey Fiore Blu
- Tè Earl Gray Fiore Blu
- Tarry Lapsang Souchong (un tè cinese affumicato da abbinare con il salato)
- Tè alla vaniglia (che credo fosse la fantasia che si chiama Kashmir)


Nel corso della serata passiamo dalla sala degustazione alla cucina dove Susanne – che è incredibilmente simpatica e bravissima, sembra a tratti un cartone animato – ci fa vedere il procedimento per realizzare i buonissimi cibi che stiamo degustando.



E' stato proprio un bel pomeriggio, sicuramente inaspettato.



Da quella domenica il negozio di Fabiola è una tappa fissa per me anche perché lei è una persona meravigliosa che ha una cosa che le invidio tantissimo e cioè la passione per il lavoro che fa. Mi ha raccontato di venire dal mondo del marketing e di aver lavorato per importanti gruppi marchigiani che sono internazionali. Per uno di questi ha lavorato e vissuto a Parigi dove ha approfondito la passione e la conoscenza del tè. Ha avuto la magnifica idea – e il coraggio – di trasformarla in una attività con cui viverci, di aprire questo che sto continuando impropriamente a chiamare negozio. In realtà, come lei stessa lo definisce “Cose di tè” è un aTèlier dove si possono acquistare i Tè (nella sua lista divisa per categorie ne ho contati 93 più quelli tematici che si possono trovare solo in determinati periodi dell'anno – come i meravigliosi Tè di Natale che hanno fatto la felicità di amici e parenti lo scorso anno), si possono fare le degustazioni (ogni giorno Fabiola prepara un Tè diverso da offrire a chi la va a trovare) e in cui diffonde la cultura del Tè. Fabiola infatti ha creato e organizzato tutta una serie di iniziative culturali, e gastronomiche legate al Tè e ai suoi abbinamenti, oltre a proporre eventi ad hoc per le aziende della zona (che sono tra l'altro molto apprezzati).
D'altra parte il “claim” di cose di Tè è “the beauTEA leaves experience” che in italiano Fabiola ha voluto fosse “Infusioni di Piacere”.
Dal canto mio vi invito a visitare il sito web dell'aTèlier che è www.cosedite.it dove potete anche acquistare on-line i Tè in degustazione.

Il post è iniziato con il racconto di una esperienza passata ed è proceduto con le attività quotidiane di Fabiola e della sua passione.
Vorrei concludere raccontandovi qualcosa del futuro, prossimo. Sabato 18 ottobre nell'aTèlier di Fabiola c'è stata una troupe di Italianfoodnet, la prima webTv al mondo interamente dedicata alla cultura enogastronomica italiana, che ha realizzato un servizio per la creazione di un canale internazionale interamente dedicato al Tè. Trovate maggiori notizie nel sito di Cose di Tè (http://www.cosedite.it/rassegna_stampa.php?id_rassegna_stampa=8). Mi aveva invitato a partecipare, ma purtroppo ho avuto da fare una cosa tanto brutta quanto improvvisa e non sono potuta andare.

Concludo qui. Se poi passate da Jesi, datemi una voce e sarò ben felice di accompagnarvi da lei, e, come promesso:




EARL GREY MARTINI
Ingredienti:
tè Indiano Earl Grey Fiore Blu Martini Bianco (che, per chi non lo sapesse è un Vermuth, cioè un vino aromatizzato)
una fettina di arancio per la guarnizione

Fare il tè – mi raccomando seguendo le due regole fondamentali che sono il tempo di infusione e la temperatura dell'acqua che potete trovare alla fine del post – e lasciarlo raffreddare.
Mescolare 1 parte di tè e tre parti di Martini bianco, aggiungere del ghiaccio se si vuole e servire come aperitivo.
Chiaramente rispetto alla ricetta originale si possono variare le dosi:
2 parti dei due ingredienti oppure 3 parti di uno e 1 dell'altro, dipende da 1. quale è il sapore che vi piace di più sentire e 2. quanto volete farlo alcolico.

P.S. Per chi non può fare a meno dell'alcol Fabiola mi ha spiegato come molti tè si abbinano benissimo con alcuni liquori. Ad esempio il tè affumicato che ho degustato quella domenica può essere tagliato con il whiskey, mentre quello alla vaniglia può essere corretto con il Burbon.

Tempi e Temperature di Infusione
Te' Nero 95° 2-3 min
Oolong 90-95° 3-5 min
Te' Verde 80-90° 2-3 min
Te' Bianco 70-85° 3-4 min
Infusi 95° 10-15 min





Emanuela.

6 commenti:

  1. Ma che posto fantastico !
    Se solo non fosse così distante...

    Giusy.

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  2. Cara Emanuela, complimenti per il bellissimo racconto. Non so se è stato più interessante leggere dello svolgimento del pomeriggio o della tua indecisione, che poi è quella di tutti quando si deve andare in un posto dove vi sono solo sconosciuti.

    Ora però ti faccio l'esplicita richiesta che chiedevi sulla deteinizzazione (o come si chiama) e soprattutto gradirei le ricettine di quello che vi siete ingollato, se ce le puoi fare avere. In particolare mi interessa quella del Croccante di Cheddar al Tè di Ceylon.

    Infine, se non sono troppo invadente, volevo sapere che cosa c'era nelle fantasie di Sandwiches alla moda Anglosassone.

    Un ultima osservazione. La voglia di rimettermi al pc in serata o durante il week end non si avvicina neanche lontanamente dalle mie parti, per cui ti capisco benissimo in merito alla faccenda. E anzi ti ringrazio della collaborazione che ci dai per mantenere in piedi questo blog.

    Stefano

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  3. ciao Stefano.
    torno adesso adesso dalla Sardegna.
    Ti rispondo la prossima settimana alle richieste che mi fai!

    ciao ciao
    Manu

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  4. WOW! Ciao from America and Grazie per tutto!

    -Susanne Dillingham aka "The Tiny Chef"
    susdillingham@yahoo.com

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  5. Ciao Susanne, è un piacere sentirti! Grazie per il commento ma che stai facendo in America? Torna in Italia!!

    Melmo Staff.

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  6. Ebbene, questa segreta tecnica per deteinare?
    Sono curioso.

    Per caso consiste nell'immergere la bustina in poca acqua calda per pochi secondi per poi riutilizzarla (la bustina) in una seconda infusione?

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