lunedì 8 dicembre 2008

La Carbonara...questa sconosciuta!


Vi siete mai chiesti perchè la carbonara si chiama così? Beh, io si e ho fatto qualche indagine che vi propongo di seguito (grazie a Wikipedia).
Taluni imputano le origini della carbonara a Roma, altri le collegano ai carbonai dell'Umbria, c’è invece chi ne attribuisce la paternità ad Ippolito Cavalcanti, nobile napoletano che ne aveva pubblicato la ricetta in un suo libro.

Altri dicono che sia legato agli aderenti ai moti carbonari e che sia stato inventato da loro, nei nascondigli essendo ingredienti molto facili da trovare.
Il telegiornale Studio Aperto il 18 settembre 2008 ha riportato la notizia che il piatto sarebbe stato inventato durante la seconda guerra mondiale a Riccione dallo chef Renato Gualandi che ispirato ad un piatto della cucina slovena lo avrebbe rielaborato a suo modo per utilizzare la pancetta e le uova comprate al mercato nero dal reggimento canadese che il 22 settembre 1944 si recò a pranzo presso l'hotel nel quale era cuoco (Hotel Des Bains) per un pranzo-riunione.
Questa ipotesi sarebbe del resto avvalorata dal fatto che non esiste alcuna testimonianza letteraria dell'esistenza di questo piatto prima del 1944, e che a Roma esso era sconosciuto prima della seconda guerra mondiale. Questa teoria è però criticata da molti chef ed esperti del settore.
Arcangelo Dandini, noto ristoratore romano ed erede di una storica tradizione, commenta così la questione: "Il giorno dopo l'intervista a Gualandi, la stessa troupe di Italiauno mi fece una controintervista, dove ho potuto fare chiarezza su questa vicenda.
La carbonara è l' evoluzione del piatto che anticamente si chiamava cacio e ova, di origine Laziali e Abruzzesi, che i carbonari usano portare nei loro "tascapane", preparati anche il giorno prima e consumati freddi, con il solo utilizzo delle mani (uguale per la cacio e pepe quando non avevano le uova). Le fonti? Mia nonna che era una cuoca professionista, nata ai primi del novecento che aveva appreso queste notizie da sua nonna anch essa cuoca etc etc, mi parlava di questo piatto che negli anni cinquanta nella sua trattoria di Rocca Priora(RM) cominciavano a chiedeglielo con il guanciale oppure, orrore, con la pancetta, spiegandomi che gli Americani avevano aggiunto questo ingrediente che confondevano per il loro bacon (poiché una volta si affumicavano anche i guanciali al fumo dei camini) e che fa tanto prima colazione Americana."
Un'ipotesi sul nome è infine collegata alla presenza del pepe nero macinato sopra il piatto di portata che ricorda la polvere di carbone, cosa verificatasi ai lavoratori delle miniere quando preparavano questo piatto, dagli ingredienti facilmente reperibili per l'epoca, nel passato molto diffuso nei quartieri popolari dove si ritiene sia l'origine del piatto.
Nel ricettario romano sono entrati così, nel tempo, molti piatti e tecniche di cottura provenienti da altre tradizioni gastronomiche, italiane e non, che hanno poi finito per essere contaminate dalla secolare e schietta cucina romana. I romani infatti hanno sempre snobbato manipolazioni dei cibi troppo complicate o raffinate e hanno puntato invece alla conservazione di una cucina popolare e rustica: la cucina delle origini della grande Roma, legata alla pastorizia ed ai prodotti della terra.
È noto infatti l'amore sviscerato dei romani per i primi piatti di pasta.
Un robusto piatto di rigatoni, bucatini o spaghetti è l'inizio ideale per ogni tipo di pranzo.
Anche in questo caso gli abitanti della capitale hanno recepito le tradizioni dei loro antichi progenitori che mangiavano il laganum, fatto con acqua e farina e cotto con una tecnica sconosciuta.

Insomma, di tesi ce ne stanno tante, più o meno credibili.
Io propendo per quella di Arcangelo, perchè è il mio ristorante preferito!

Stefano.

5 commenti:

  1. Stasera, vado da Arcangelo se è aperto!

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  2. Tanto per dire evviva il pesceratto...!
    Questo è un piatto che non riesco proprio ad ordinare al ristorante.

    Vivo nella speranza di cucinare la migliore carbonara del mondo...e non voglio mai svegliarmi !

    Marco.

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  3. In genere non ordino mai cucina romana al ristorante, a meno che non sia rivisitata oppure che sia obbligatorio prenderla (vedi ristorante di sola cucina romana).

    Però delle eccezioni ci sono: la amatriciana di Arcangelo è da leccarsi proprio i baffi e la rivisitazione del cacio e pepe con l'aggiunta dei fiori di zucca dell'antico arco è da provare.

    stefano

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  4. sono d'accordo con Stefano!

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  5. Caro Anonimo su cosa sei d'accordo con Stefano ?

    Marco.

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