domenica 20 dicembre 2009

Sozaboy di Ken Saro-Wiwa.





La prima volta che ho sentito parlare di questo autore e’ stato nello speciale “La bellezza e l’inferno” della trasmissione “Che tempo che fa” di Fazio su rai tre (andata in onda l’11/11/2009) e condotta da lui e da Saviano. (per chi non avesse potuto seguirla il contenuto e’ disponibile su Youtube per esempio qui http://www.youtube.com/watch?v=6MCYZeC3L20 ).
La trasmissione era incentrata sul potere della parola.
Si ripercorrevano una serie di testi di scrittori e poeti che per i loro scritti o per i loro reportage o per le battaglie che hanno combattuto sono stati perseguitati e anche uccisi dai vari potenti perché era l’unico modo di far tacere il messaggio
Così Ken Saro-wiwa moriva nel 2005 in concomitanza con i mondiali; mentre la Nigeria combatteva a forza di calci a un pallone per la qualificazione, il potere nigeriano con un sommario ulteriore processo senza nemmeno l’ammissione di un difensore condannava all’impiccagione un uomo che si era battuto per i diritti dei nigeriani, che fu impiccato ben 5 volte prima che fosse veramente morto (perché non sapevano fare il nodo correttamente).
Quest’ultima immagine mi e’ rimasta veramente impressa.
Così ho comperato i libri che ha nominato Roberto Saviano un po’ per curiosità, un po’ perché veramente in materia non sono molto informata e quale migliore occasione per rimediare!
Passiamo al libro vero e proprio…
Intanto: e’ un libro fuori degli schemi ed al contempo estremamente classico.
L’uomo che si scontra con la dura realtà.
Non e’ un libro che parla di una guerra in particolare,anche se l’indicazione e’ quella del Biafra che sconvolse e martoriò quella terra dal 1967 al 1970, ma è applicabile a qualsiasi guerra.
Sozaboy, che si chiama Mene vive a Duncana che al confine del mondo e nonostante sia un apprendista autista e quindi abbia la possibilità di vedere un pezzetto di mondo in più rispetto ai propri concittadini e’ cmq vissuto in un mondo separato dalle cattiverie del mondo e della politica che vede solo nel capo villaggio e nei poliziotti che si “pappano” le mazzette.
Mene si innamora sente e capisce con le chiacchiere del paese, o quelle dei militari che stanno arrivando i “casini” e ad un certo punto, spinto dalla moglie e dalla sua voglia di indossare le uniformi lucenti e di riportare il sale per cucinare al villaggio ad arruolarsi, ma non sa perché combatte. “Sozaboy” che letteralmente dovrebbe significare ragazzo soldato e’ il soprannome che gli hanno dato nel villaggio quando ha manifestato le sue intenzioni. Lui sa che deve combattere una guerra, ma non sa il perché.
Quello che sa di questo conflitto e’ che “la guerra e’ sempre la guerra” che un bravo Soza Soldato deve fare quello che gli dicono senza lagnarsi, ma non capisce perché il nemico, prima lo combatte e poi lo cura, se la guerra e’ in atto oppure sta finendo e perché dio possa aver permesso che tanta gente finisse nei campi profughi che tutto sembrano avere tranne l’assistenza alle persone e agli infermi.
E’ un libro triste e al contempo necessario perché in un linguaggio tanto semplice pare non essere difficile spiegare ad un uomo cosa passano i suoi simili così tanto lontani nello spazio ma così vicini nel modo di vivere, mangiare,lavorare, giocare, innamorarsi etc…è cosi’ che Ken Saro WiWa attraverso gli occhi e i pensieri di Sozaboy, che ha imparato in fretta che i pensieri non sempre e’ bene tradurli in parole, un pezzo di storia dalla parte dei deboli, mai toccando pero’ i potenti sulle questioni politiche ma solo nella cattiveria e nell’avarizia.

E’ un libro che non si puo’ non leggere!


Alla prossima, Colette.

5 commenti:

  1. ancora più bello è il libro di Saro-wiwa Foresta di fiori, una dolcissima raccolta di racconti

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  2. ancora più bello è il libro di Ken Saro-Wiwa Foresta di fiori

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  3. leggero' anche quello, grazie del consiglio!...col

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  4. ...si, si vabbe'...ma meglio Camilleri !

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  5. Non che voglia sminuire Camilleri, ma e' un dato di fatto che non potra' mai eguagliare la poesia insita in questo libro. Nonostante sia scritto con terminologie che tendono a far capire il linguaggio "deviato" che si crea dagli indigeni del posto che fanno loro una lingua che non gli appartiene, risulta cmq leggibile a molti, cosa...che non si puo' dire per camilleri che ha fatto del siciliano una delle caratteristiche che lo individuano. Ken saro-wiwa si e' battuto per creare una corrente culturale che valorizzasse le tradizioni del suo popolo...camilleri le sfrutta solo...
    sono intenti completamenti diversi che si sentono anche nei contenuti.
    Colette

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