domenica 13 dicembre 2009

I Pilastri della Terra, di Ken Follet.





L’avevo iniziato molto tempo fa e poi accantonato quasi alla fine…un po’ per la lunghezza e un po’ perche’ sembrava avere un ritmo molto lento.
Pero’, avendo acquistato, in un periodo di carenza di letture interessati, “Il mondo senza fine” dello stesso autore, mi sono accorta che era il seguito di questo solo a casa (quando si dice la fortuna eh?!), e visto che anche rivoltando casa di mia madre da lei non l’ho trovato, l’ho dovuto comperare nuovo.

Per iniziare potrei dirvi che il libro, che conta tantissime riedizioni, e’ stato pubblicato per la prima volta nel 1989 e rimase nella classifica come best-seller del Time per 18 settimane.
E’ un libro “diverso” dal ramo “giallistico” (con tendenze piu’ da “triller” che da “noir”) che solitamente attrae lo scrittore e ha richiesto una notevole documentazione non solo sugli stili medievali, così ben descritti che vanno dal precetto benedettino, alle usanze popolari medievali ma anche una buona conoscenza dell’architettura e dell’arte che nel periodo da lui descritto passavano dall’architettura Romanica a quella Gotica passando fra le piccole abbazie dei monaci cistercensi (chiese cistercensi, infatti individuano un capitolo a se stante dell’architettura) sulla via di Santiago De Compostela.

In tutta questa storia raccontata e più o meno abbellita a seconda dell’esigenza, si snodano una serie di vicende che coinvolgono più nuclei famigliari le cui vicissitudini, amori e disavventure si intrecciano e si scontrano in continuazione. Tom sogna di essere il mastro costruttore di una cattedrale, la storia di Ellen la “strega” del luogo che a dispetto della sua nomea e’ una bellissima donna con una grande umanità ma poco avvezza a scendere ai compromessi essendo sempre stata costretta a combattere per se stessa e suo figlio per la sopravvivenza, la figlia del conte Aliena defraudata insieme al fratello del suo feudo e che non vuole sposarsi finché non lo riavrà, jack che da ragazzo ingenuo cresciuto nella foresta che attraversa l’Inghilterra, la Francia e poi la Spagna alla ricerca della propria identita’ e per imparare di piu’ sulle nuove cattedrali gotiche etc etc…tra le note (ho un piccolo programmino dove sto mettendo la trascodifica di tutti i libri che sto leggendo o che ho letto) ho aggiunto e’ che e’ un po’ lungo, in effetti 1030pg., ma comunque notevole.
L’unica cosa ho l’impressione che il deus ex-machina che serve a chiudere i tanti sospesi delle varie storie personali, e’ stato usato un po’ sbrigativamente quasi tutto insieme…rimane pero’ un libro da leggere….veramente!



Buona lettura,
Colette.

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