venerdì 19 giugno 2009

Bottega Sarra a Terracina.



Una tiepida e bella serata di primavera e la gentile ospitalità degli amici Vale e Fabio ci offre la scusa per una bella cenetta da Bottega Sarra, a ridosso del centro storico di Terracina.
Vado subito un po' in OT dicendo due cose:
1) cara Vale, il fatto che sia stata citata ufficialmente nel blog e che ormai hai un pc con potenza atomica ti impone di tener fede ai tuoi impegni: aspetto le tue ricette per il blog;
2) se vi capita, un giro per il centro storico di terracina è una bella esperienza: un posto veramente fantastico, per quanto piccolo.

Chiuso l'OT, torniamo a Bottega Sarra.
Per me è un ritorno, c'ero già stato tre anni fa a pranzo (ero fuori per lavoro).
La bontà delle pietanze è stata nuovamente confermata, così come la gradevolezza del posto.
Altro bel plus del locale è la carta dei vini: sufficientemente ampia, belle etichette italiane e soprattutto i ricarichi più bassi che abbia mai visto: onestamente questo è sempre stato uno dei loro punti di forza!

Il servizio di sabato ha però scontato una grandissima lentezza che non ricordavo. Fabio e Vale erano meno stupiti, perché i tempi nei ristoranti di terracina pare che siano molto relativi, ma secondo me questa non è scusante, in particolare per un ristorante di questo livello.

Veniamo alla serata. Il locale è molto carino e disposto su due piani. In basso c'è l'enoteca, un posto più informale dove fare uno spuntino o un dopocena. Al piano superiore c'è il ristorante con arredamenti e apparecchiatura molto eleganti, tutt'altro che da "bottega" insomma.

La carta prevede quasi solo pesce e ci sono 6-7 scelte per portata, oltre che ben 3 menù a degustazione (di cui uno a sorpresa). Purtroppo come sempre succede il menù a degustazione obbliga tutto il tavolo e non avendo gusti comuni facciamo ognuno per se.

Come appetizer (gentilmente offerto), arriva il piatto che vedete sotto. Si tratta di un tris costituito da crema peperoni, frittatina, tortino di riso venere ricotta e uova salmone. La crema di peperoni era fantastica, e lo dice uno che i peperoni li digerisce male (e non sopporta i picchi di acidità che hanno): una delizia molto ben equilibrata. Anche il tortino era molto buono, con una ricotta delicatissima che non sommerge il sapore delle uova di salmone. Un po' più anonima la frittatina.



Accanto all'appetizer ci viene offerto un Franciacorta Saten, Ricci Curbastro.
Molto buono e ovviamente azzeccato l'accostamento.
Il vino aveva anche un buon rapporto q/p (20 euro) e visto che ci alcuni avevano preso un bel piatto di carne come secondo l'ho scelto come vino anche per il resto del pasto.
Scelta rivedibile con il senno di poi perché la carne aveva un sapore molto forte e forse invece che un saten ci volevano delle bollicine più aggressive.

Come antipasto ho assaggiato da Vale un tortino verza con fiammiferi pecorino e bandiera guanciale croccante . Cotture molto ben realizzate, tra l'altro su materie prime mi pare non semplici.




Il mio antipasto erano invece dei suppli di orzo perlato, purea patate, ragout (che sarebbe la versione francese di ragù) di fragolino su letto ricotta capra. E' stato il piatto migliore della serata, per equilibrio, concentrazione di sapori e ovviamente bontà. Nessun ingrediente fuori posto, tutto si compensava benissimo.




Il primo di Roby erano dei cannelloni la cui modalità di preparazione me la sono scordata, ma mi pare insieme a dei calamaretti. Abbastanza anonimo nel complesso: i sapori erano buoni ma niente affatto decisi (considerando che c'erano anche i pomodorino è un po' strano) e la pasta dei cannelloni non era nulla di indimenticabile. Quel "senza infamia e senza lode" che non ti aspetti.


Il mio primo è stato invece il piatto che mi ha più deluso.
Ho preso un classicissimo vermicelli frutti di mare. Ero tentato anche da altri piatti, ma questo non so perché quella sera mi ispirava. E ho fatto male: a fronte di una porzione stranamente da osteria (una sperlonga piena) i vermicelli erano buonissimi e giustamente al dente. Però c'era troppo olio, le cozze erano sciape mentre le vongole eccessivamente salate. Insomma, un piatto completamente stonato e si che era anche più "semplice" di quelli con un po' più di ricercatezza. O forse il problema stava proprio li. Ero tentato di dirglielo, ma poi ho soprasseduto.



I due secondi li ho assaggiati dagli altri perché io ho passato (mestamente visto il risultato) la mano dopo il primo in attesa del dolce. Uno dei due secondi ha fatto faville: una tasca manzo con bresaola di cinghiale e cime rapa su "rosti" di patate. La carne era in effetti molto buona e tenera, e il complesso veramente interessante. Forse la bresaola di cinghiale era leggermente affossata nel suo sapore ma comunque il risultato è stato molto gradevole.



Molto buono anche il secondo di Roby, che erano sfoglie carciofi fritti e pesce bianco cotte a bassa temperatura. Ho assaggiato solo il pesce (come sapete e se non lo sapete prendete nota: ODIO I CARCIOFI) che non ho riconosciuto e che era veramente eccellente: cottura perfetta, e carne niente affatto stancante come può accadere per i pesci bianchi.



Arrivato ai dolci avevo un po' di timore per i tempi, tanto più che le "gentili" si sono incaponite nel prendere un fagottino con mele renette e pere spadellate calvados (foto sotto) che richiedeva venti minuti di cottura. Ma per fortuna sono stati puntuali, forse perché il locale si stava svuotando, e tutto è arrivato nei tempi annunciati. Il fagottino, a detta delle gentili, era molto buono.



Fabio si è sparato una specie di meringa che si chiamava biancomangiare, tra i cui ingredienti c'era anche (non so come) la mozzarella. Risultato interessante ma troppo dolce per i miei gusti.


Io sono andato sul classico prendendo una crema marsala, scaglie pastafrolla e cioccolato, una sorta di rivisitazione del millefoglie, ma molto buona (specie le scaglie di cioccolato).



I dolci comunque sono stati molto apprezzati nel complesso.
Il conto totale è stato di € 196 in 4 comprensivo di 2 acque e di due whisketti presi alla fine per allietare noi uomini!
Tra l'altro a causa soprattutto di Bob, il whisky mi sta cominciando a piacere e questa nuova deriva alcolica mi preoccupa un po'.....

Insomma, nel complesso devo dire che Bottega Sarra ha avuto più alti che bassi, anche se qualche basso c'è stato (i due primi e la lentezza del servizio).
Il rapporto q/p c'è comunque tutto e quindi direi che vale la pena di consigliarlo, poi ognuno si fa il giudizio da sé.

Stefano.

4 commenti:

  1. ...bollicine piu' aggressive....

    ;-)))))

    Marco.

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  2. Anch'io sono stato alla Bottega Sarra di Terracina.
    Sono concorde sul servizio che è assolutamente lentissimo. Nel menù degustazione a "sorpresa" fra un antipasto e l'altro bisogna attendere 20 minuti.
    Sulla bontà dei piatti, considerato il tipo di locale mi aspettavpo sicuramente qualcosi di più pregiato.
    Sull'antipasto: devi prima chiedere spiegazioni sul contenuto della pietanza
    Sul primo niente di chè (casarecce al sugo di funghi)
    Sui dolci l'attesa è sicuramente più estenuante del gusto..
    Risultato: grande delusione

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  3. Francamente sulla bontà dei piatti non mi trovi d'accordo. Dalla tipologia di locale (carino ma non uno stellato) e dai prezzi il rapporto fra la qualità del mangiato e la spesa lo trovo assolutamente equlibrato, con qualche plus ossia la ricercatezza di alcuni piatti e soprattutto la carta dei vini.

    Stefano

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  4. anche io sono stata a mangiare a bottega sarra e sono stata molto bene l'ambiente è curato il mangiare di ottima qualità e soprattutto è cucinato al momento, questo giustifica l'attesa.Personalmente DIFFIDO delle cucine veloci perchè significa che le pietanze vengono preparate prima e poi riscaldate poi ricordiamoci che non stiamo in un tempio della cucina ma in un ristorante curato che usa materie di qualità a prezzi più che onesti .E poi si corre tutta la settimana, almeno al ristorante rilassiamoci, in fondo Bottega Sarra è un bel posto per poterlo fare, spendere il giusto mangiando e bevendo meglio.

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