martedì 9 giugno 2009

Consumatore di vino e gruppi d'acquisto.



da "pronto consumatore":
Secondo una studio condotto dalla BocconiTrovato&Partners, promosso dal Centro Studi Veronafiere-Vinitaly su 1.000 italiani (uomini e donne) dai 18 anni in su, il vino è sempre più apprezzato: sette intervistati su dieci (76,3%), infatti, dicono di apprezzare il vino, che per il 42,7% risulta essere anche un’abitudine quotidiana. Ad essere veramente conosciuti sono i vini del proprio territorio (36,3%), non a caso il primo luogo di acquisto è rappresentato dalle cantine vicine a casa (40,2%), seguite naturalmente dalla grande distribuzione.

Il costo della bottiglia influisce sulla scelta del 24% degli intervistati. Lo studio ha rivelato il prezzo che il 53,1% dei consumatori è disposto a spendere per una bottiglia di vino: tra i 2 e i 4 € (addirittura il 20,7% starebbe volentieri sotto i 2 €), mentre solo il 17,3% si dichiara disposto a spendere tra i 4,5 e i 6 €. Proprio per risparmiare (oltre alla propensione per acquistare soprattutto vini del proprio territorio), il 40,2% sceglie di acquistare il vino in “cantina” o nella grande distrbuzione (il 39,1%).

In mezzo a questa ampia analisi sulle abitudini degli italiani e sul loro rapporto con il vino, emerge il dato nuovo, ovvero l’aggregarsi di persone che hanno come scopo comune quello di acquistare vini direttamente in azienda, proprio come fanno i gruppi di acquisto solidale. L’obiettivo non è solo quello di spendere meno, ma anche quello di trovare esattamente il tipo di vino che si preferisce.

Il sito http://www.winenews.it/, uno dei siti più letti del mondo del vino, ha registrato la crescita di questa categoria di consumatori, definendoli clienti appassionati che preferiscono il “fai da te” alla mediazione rappresentata dal punto vendita. Sono spesso i consumatori più esigenti, infatti, che si riuniscono in un GAV, cioè in un gruppo di acquisto vino, che grazie a questa modalità di acquisto possono permettersi di assaggiare vini ottimi, ma troppo costosi se acquistati in altro modo.

Secondo Winenews, i GAV possiedono caratteristiche peculiari e ogni gruppo d'acquisto nasce con motivazioni proprie: più diffusi al Nord ed al Centro Italia, la loro lista di acquisti rispecchia sempre preferenze enologiche ben precise. Sono composti sia da uomini che da donne, di età tra i 35 e i 55 anni, di reddito medio, che hanno trovato in questa pratica il modo di far “fruttare” al massimo anche un piccolo budget destinato al vino. Se la costituzione di un gruppo di acquisto vino conviene ai consumatori, lo stesso si può dire per i produttori vinicoli, che hanno cominciato a promuovere questa pratica: sono in crescita, infatti, le aziende che organizzano i clienti interessati per spingerli a conoscere le meraviglie di particolari tipi di vino, ospitando gruppi di acquisto o promuovendone di nuovi, nella convinzione che solo l’esperienza diretta possa aiutare ad allargare la diffusione del buon bere, specialmente tra coloro che vorrebbero, ma non possono permetterselo.

Creare un gruppo di acquisto vino è piuttosto semplice: basta riunire 5-10 persone amanti del vino, mettere in condivisione le proprie conoscenze e le proprie preferenze, scegliere il produttore che fornisce il prodotto migliore (in termini di qualità, di gusto personale o di prezzo) e mandare uno dei partecipanti ad acquistare le bottiglie direttamente in azienda, in modo simile a quanto succede per i gruppi di acquisto solidale.

È possibile anche appoggiarsi a GAS già attivi: per avere informazioni sui gruppi già costituiti nella propria zona, un valido strumento è costituito da http://www.retegas.org/, il portale che funge da Rete nazionale di collegamento dei GAS italiani, sul quale si possono reperire informazioni preziose anche sul modo di organizzarsi.


Stefano.

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