giovedì 11 giugno 2009

L'Enoteca Italiana spinge il Biologico.




Da Enotime:





Un censimento per disegnare una mappa del settore in Italia e dare vita ad un pool di aziende nazionali che producono vino ed olio biologico; un “portale” in Internet, dedicato al mondo dei vini e dell’extravergine “bio”; la creazione di un “corner” nelle antiche cantine del ‘500 nella Fortezza Medicea a Siena, destinato in esclusiva a bottiglie di nettari prodotti con uve coltivate mediante tecniche naturali e biologiche. E’ quanto ha in cantiere l’Enoteca Italiana (Siena), storico ente di diritto pubblico al quale fanno capo 600 aziende associate di tutta la Penisola, con il progetto “360°Bio®”, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, il cui avvio ufficiale è previsto nell’ambito del 42° Vinitaly, dove verrà allestito un corner informativo sul progetto. Altre iniziative sono poi in programma a maggio nell’ambito della Settimana Nazionale dei Vini 2008.
L’obiettivo di “360°Bio®” è quello di diffondere la cultura del biologico, in particolare per quanto riguarda vino ed olio di qualità, per ampliarne conoscenze e consumi oltre la semplice moda o tendenza. E con un occhio rivolto alle prospettive del mercato nazionale ed internazionale. Un mercato quello dei prodotti biologici che secondo l’Ifoam ha raggiunto nel mondo un volume di vendite nel 2007 pari a 40 miliardi di dollari (31 miliardi di euro), che entro il 2010 potrebbe sfiorare i 60 miliardi di dollari e che vede l’Europa tuttora leader del settore ma anche evidenti espansioni a oriente di Cina e India. I dati, emersi in occasione del “BioFach 2008”, il Salone mondiale del biologico di Norimberga, confermano il ruolo di punta delle aziende italiane produttrici di vini biologici (42) che oltre al successo di partecipazione all’evento - sono risultate seconde per numero solo alla Germania (52) -, hanno conquistato il primato della superficie coltivata a uva biologica in Europa, con 34mila ettari, il doppio di Francia e Spagna, a fronte di oltre 30.4 milioni di ettari coltivati in totale a biologico nel mondo, mentre la quota di viticoltori “bio” è valutata pari a poco più del 4% della produzione del Vecchio Continente.
Significativo inoltre è che al BioFach per l’International Organic Wine Award 2008, l’Italia abbia fatto incetta di “menzioni”; tra i vini premiati figurano tra l’altro un Brunello di Montalcino, un Nobile di Montepulciano e ad alcuni Chianti.
Per quanto riguarda il mercato interno, in Italia, secondo il rapporto Ismea-Ac Nielsen per il 2007, le bevande alcoliche incidono per lo 0,6% sul totale dei consumi domestici dei prodotti biologici. Tuttavia il vino “bio” rappresenta il 60% del comparto, con un incremento quasi del 50% nel 2006 e un volume delle vendite nello stesso anno, presso i canali non specializzati, di oltre 1.2 milioni di euro, per una quantità complessiva consumata pari a 245mila litri. Valutazione, quest’ultima, che assume particolare importanza alla luce del fatto che la spesa domestica per l’acquisto di prodotti biologici ha registrato un aumento del 10% nel 2007 rispetto all’anno precedente, nonostante una frenata dei consumi alimentari in generale. Segnali di crescita economica che rendono necessari adeguamenti legislativi, come ad esempio quelli previsti dal progetto “Orwine” attraverso il quale l’Unione Europea mira a definire un disciplinare sul vino biologico condiviso a livello comunitario, visto che oggi ufficilamente il vino biologico sulla carta non esiste!!


Stefano.

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