mercoledì 1 aprile 2009

Cheese 2007: Il chiosco di degustazione della Puglia.

Marco ed io a settembre del 2007 siamo andati a Cheese! ovvero la Manifestazione Internazionale organizzata da Slow Food interamente dedicata ai formaggi che si tiene a Bra, in provincia di Cuneo.
La cronaca dell'uscita ho già avuto modo di raccontarla(articolo di lunedi), ma un post specifico merita la parte conclusiva della giornata, quella che ci è capitata, quella che non avevamo programmato, quella che ci ha davvero piacevolmente sorpreso.
Ok, alle 16 del pomeriggio il tasso alcolico che avevamo in corpo ci aveva reso molto rilassati e tranquilli e ben predisposti verso praticamente tutti e forse questo ha inciso nel clima che si è creato, ma questo laboratorio di degustazione gratuito che la regione Puglia ha organizzato per promuovere i suoi prodotti, almeno con noi, ha avuto i suoi risultati perché alla fine del laboratorio avevamo deciso che saremmo andati – prima o poi – a passare una vacanza da quelle parti.

Inoltre gli organizzatori erano davvero molto preparati, gentili e ben disposti verso il pubblico cosa che dovrebbe sembrare scontata, ma molto spesso non lo è.

Insomma sono le 16 del pomeriggio e Marco ed io passeggiamo allegramente tra i vari stand dei presidi Slow Food del mondo quando butto un occhio alla piantina e noto che ci manca di vedere una zona.
Ci avviamo e troviamo un cortile molto carino e accogliente, ma con pochissime persone a passeggio.
Ci fermiamo al primo stand – una specie di camper – e scopriamo che ci sono dei laboratori di degustazione di un qualche super alcolico con sigari e formaggio.
Abbinamento tanto strano quanto curioso al punto che decidiamo di iscriverci. Purtroppo ci sono dei posti solamente alle 10 di sera, troppo tardi per noi.
Ci spostiamo un po' più avanti e vediamo lo stand della Puglia che presenta il laboratorio intitolato “All'arma bianca”.
Mi avvicino, chiedo informazioni, mi viene spiegato in cosa consiste la degustazione e mi dicono che proprio alcuni minuti prima si sono liberati due posti. Ci iscriviamo, ma dobbiamo aspettare un'ora.
Comunico la cosa al mio consorte – che quando è un po' “allegretto” è preso dalla frenesia – e non faccio in tempo ad aprire la piantina per controllare cosa potevamo fare nel mentre che Marco mi si presenta con i tagliandi per una degustazione di vini della zona dell'Oltrepò pavese.
“Ma santa miseria Marco, possibile che non mi posso distrarre nemmeno un momento?!?!” - faccio io - “eh tanto che facevamo?” - fa lui - “ho capito, ma stiamo per degustare 8 formaggi e 4 calici di vino, è da stamattina che mangiamo, e nel frattempo ci facciamo altri 3 calici??”.
Non mi ascoltava più, era già allo stand a farsi affettare il salame e consigliare i vini. Faccio buon viso a cattivo gioco e piloto la scelta in 1 vino per ciascuna tipologia proposta, mi armo di penna e assaggiamo:
- Oltrepò Pavese Bonarda dei fratelli Guerci 2006;
- Oltrepò Pavese Riesling Cascina Gnocco Ambrogina 2006;
- Oltepò Pavese Pinot Nero Isimbarda Vigna del Cardinale 2003.
Dai commenti che trovo appuntati nel foglietto deduco che il Riesling ci è piaciuto mentre gli altri due no.
Ci spostiamo allo stand della Puglia che si presenta apparecchiato così:


Per capire lo spirito con il quale Marco ha partecipato a questo laboratorio notatelo in basso a sinistra della foto mentre compila il questionario che ci hanno dato prima di iniziare.
Notate anche gli occhiali da sole che aveva deciso di non togliere perché “così ci vedo meglio” e probabilmente non vi sembrerà strana la risposta alla domanda 9 del questionario


Io ridevo come una matta nel mentre che una coppia di signori inglesi molto distinti vengono fatti sedere al nostro tavolo e mi chiedono se sono in grado di tradurre i concetti che a loro potevano sfuggire!

Dopo un po' inizia il laboratorio “All'arma bianca” così


Iniziando in basso a sinistra abbiamo:
- una ricotta fresca
- una giuncata che si chiama così perché è un formaggio freschissimo che viene mantenuto nei giunchi ed è tipico della zona di Brindisi
- una pampanella di Torre Guaceto altro formaggio freschissimo e vegetale perché fatto con il caglio di fico - che si trova nelle zone di Brindisi e Taranto
- una burratina di Andria che è una mozzarella al cui interno c'è la stracciatella
- della stacciatella, ovvero quello che affiora dal latte appena munto (panna) versato negli sfilacci di mozzarella
Accompagniamo questo piatto con una DOC prodotta dalla Cantina Sociale di Lecce che si chiama Leverano – Vecchia Torre – 2006 – 12° composto da Malvasia bianca di Lecce (80%) e Chardonnay (20%) seguito da un Sauvignon Corte Valerio Salento IGT 2006 di Agricole Vallone.
I vini senza infamia e senza lode – anche se Marco fa delle facce schifate nel secondo vino che nemmeno lo avessero costretto a bere un cucchiaio di olio di ricino – mentre il primo piattino di formaggi decisamente notevole.
Inoltre i relatori sono veramente preparati e appassionati e ci descrivono i processi produttivi dei ciascun prodotto in maniera sintetica e puntuale.

Passiamo al secondo piattino di assaggi, anche se eravamo veramente tutti sazi


dove abbiamo, partendo sempre dal basso a sinistra:
- una mozzarella di vacca
- una mozzarella di bufala campana di Foggia (sì, ho scritto proprio così!)
- un pezzetto di scamorza
- un pezzetto di cacio ricotta
Al centro del piatto hanno messo un tarallo – tipico pane salentino fatto con farina di orzo – condito con del Pomodoro Fiaschetta che l'anno scorso (2008) è diventato presidio Slow Food.


Il signore che è con Marco è uno dei produttori di questo pomodoro e, oltre alle spiegazioni sui formaggi, ha aperto una veramente appassionata parentesi sul recupero della coltivazione di questo piccolo dolce pomodoro e sul come Slow Food abbia aiutato i coltivatori con il discorso del presidio.
Il “problema” è stato che questo discorso lo ha fatto in piedi vicino a Marco il quale alle parole “questo pomodoro è talmente dolce che può essere mangiato anche così, colto dalla pianta senza condimento” fa “posso assaggiare?”


Apriti cielo! L'omino - al commento di Marco “buono, proprio come quando ero piccolo e stavo in campagna da nonno” - si commuove e scatta l'applauso dei presenti.

La degustazione continua con i restanti due vini, uno Chardonnay Salice Salentino – Cantalupi Conti Zecca del 2006 (14°) sul quale Marco commenta con un “molto buono, da bere in compagnia” e un Negroamaro rosato Salento IGT Massaro Rosa.

Sarà stata la gentilezza degli standisti, saranno state le degustazioni della giornata, saranno stati i formaggi bianchi che ci sono piaciuti molto, ma il laboratorio della Puglia è stato il momento migliore della giornata e, finalmente, dopo due anni, questa estate ci facciamo una settimana di vacanza proprio un Puglia. Dato che noi non ci siamo mai stati e la zona non la conosciamo, vi chiedo, cari internauti pugliesi o vacanzieri affezionati di quei luoghi, se potete darci qualche dritta su cosa bere, cosa mangiare e ovviamente dove tenendo conto che la nostra base è Marina di Pescoluse.
Grazie a tutti in anticipo.



P.S. Dietro a noi nella foto potete vedere il cestino espositivo dei Pomodorini Fiaschetta che Marco, con il consenso dell'omino, ha continuato a mangiare per tutta la durata del laboratorio!





Emanuela.

1 commento:

  1. Inutile rinnovare i complimenti, ormai sei un must, cara Manu!

    Alcune note sparse:
    1) ma alla fine l'hai fatta la traduzione agli inglesi?
    2) ho bevuto qualcosa anche io di Conti Zecca e mi è piaciuto, quindi penso che quest'etsate sarà da riprovare insieme, tanto più se Marco dice che è da bere in compagnia;
    3) a parte consigli, che spero arrivino copiosi, portatevi nomi, cognomi e soprannomi di tutte le prelibatezze pugliesi che avete assaggiato, così li assaggiamo anche noi!!

    Stefano

    RispondiElimina