mercoledì 28 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio ottava parte...

Diario di bordo, 17 Agosto.

Stamattina abbiamo lasciato S. Remy ed il nostro splendido albergo…con un po’ di malinconia, Sofia è andata addirittura a salutare la piscina !


Ci siamo diretti ad Avignone che distava solo 20-22 chilometri ed è splendidamente collegato con delle tranquille statali.


Avignone va divisa in due parti: il cuore della città ed il resto.


Il cuore della città sono: il Pont S. Benezet e la Città dei Papi, quest’ultima assolutamente grandiosa, imponente, storica e secolare. Premetto che non ho fatto la visita “interna” per due motivi: la durata, superiore alle tre ore (sarebbe stata troppo lunga per Sofia) e per il costo superiore ai cinquanta euro, cifra che ritengo assolutamente assurda.


Abbiamo girato tutto l’intorno ed i magnifici giardini che sono dietro la Città dei Papi; splendide le mura, i palazzi ed i panorami.


Sul resto di Avignone invece…è meglio sorvolare !
Nulla di originale e tutto abbastanza scontato, la grande differenza con le altre località visitate è stato l’alto numero di accattoni, balordi, sbandati avvistati nel giro delle poche ore passate in città.

Dopo un velocissimo pasto da Mc Donald, che sarà il punto più basso della vacanza, siamo ripartiti per la penultima tappa di Francia: Roussillon, un paesino molto piccolo in cui dormiremo due notti e che ci darà modo di girare la zona senza fare sempre tanti chilometri.


Di per sé Roussillon è un villaggio d’origine romana color ocra, proprio ai nostri antenati dobbiamo la costruzione di questo villaggio con il terreno argilloso.


Il pomeriggio l’abbiamo passato a girare nei vicoletti di questa nostra quarta meta. L’impressione non è particolare.


Il paesino è bello, il contorno di roccia rossa è caratteristico, le “bancarelle” non sono proprio tutte super commerciali, però, anche qui ci risiamo, non mi ha lasciato "un’impronta" unica ed univoca.


Eppure a favore del posto dovrebbe esserci anche il fatto che presso una minuscola enoteca del posto ho trovato, e comprato, quello che sarà la maggior parte del bottino di guerra della spedizione: due chablis e un bianco del Rodano.


La signora, la solita francese che non parla altra lingua, che puzzava di sudore e aveva la puzza sotto il naso, era odiosa al tatto ed alla parola. Ho dovuto fare uno sforzo non indifferente per comprare i miei vinelli…


A cena siamo rimasti in paese e abbiamo mangiato qualcosa proprio vicino al nostro hotel: per la prima volta ho preso una di quelle insalatone che spesso ho visto nei menu…e devo dire che non era proprio malaccio. D’altronde tutta questa zona che stiamo visitando ha una spiccata vocazione agricola e tutti i prodotti che ho trovato nell’insalatona erano freschi, buoni e saporiti.


Nota di merito all’albergo in cui trascorreremo le prossime due notti. Lo hotel Clos de la Glycine, facente parte della Chateaux & hotels collection, è molto bello, pulito e finalmente ha una postazione internet per i clienti come me bisognosi di un po’ di info calcistiche.


Domani c’è l’esordio dei ragazzi nei play off di Europa League, ma che sonno…adesso vado a nanna !



Canzone del giorno: oggi sono due, diverse e distanti che più non si puo’, Adesso di M. Zarrillo e niente po-po di meno che Momenti di J.Iglesias.


Momento top: la scelta dei Chablis, se arrivano in porto arricchiranno decisamente la mia cantina.


Marco.

venerdì 23 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio settima parte...

Diario di bordo, 16 Agosto.

Premessa: mentre scrivo sono sotto il pesante effetto di due bottiglie di Vin Rosè Fontaine Du Clos che mi “dipingono” tutto un quadro angelico (o angelicato, se preferite…), ma mi offuscano i ricordi della giornata.

Allora vediamo….è stato il Saint Remy day : tutto il giorno nel paesino a parte il tardo pomeriggio.


Non ho affanni a confermare il giudizio dato in precedenza su S. Remy: non è bella, né particolare.


Vi sono tanti negozietti carini e un’ enoteca da sboroni, ma non c’è quel particolare che “infiamma”, quel locale da ricordare, quel qualcosa di… non so spiegarmi, ma scommetto che mi avete capito.


Questo non vuol dire che non vada vista e visitata e se dovrete farlo non posso non consigliarvi il “mio” hotel…bello, bellissimo come già detto qualche giorno fa. Ve lo consiglierei anche se raddoppiasse le teriffe, ed ho detto tutto.


Cosa ricorderò di S. Remy ? Una piazzetta, la place Favier con la sua creperia, il nostro albergo (aridaje !!!), il viale alberato di platani che si percorre per arrivare e per andare, la gelateria Louise Les Glaces in via Canot 48 e i pochi sorrisi della gente. Un bottino magro? Forse si, ma io vedo il bicchiere sempre mezzo pieno, quindi…


Nel tardo pomeriggio, dopo il relax in piscina, siamo andati a visitare Le Baux de Provence, un microscopico paesino a poco più di quindici chilometri da S. Remy.


Il posto è particolare, anzi particolarissimo: conta solo 380 abitanti ed è arrampicato in maniera che da sotto sembra un po’ precario…Sono tante la stradine minuscole che si snodano tra gli antichi edifici piu’ o meno ristrutturati.


Da una parte (alto a destra) ci sono resti preistorici del paleolitico, dall’altra (alto a sinistra) ci sono resti storici medioevali. Abbiamo visitato (16 euro solo perchè Sofia entrava gratis, ma senza passeggino…) il Chateaux des Baux de Provence.


Bel posticino, situato a metà tra le due rovine. Purtroppo per noi poco adatto a Sofia ed al nostro abbigliamento, se poi ci aggiungete che eravamo martellati da un sole pungente, il risultato è stato una visita frettolosa e poco esauriente, ma tant’è…questo si poteva fare e questo si è fatto.


Stasera voglio menzionare il ristorante dove abbiamo desinato il Les Bavandes a Mas Blanc Les Alpilles. Situato sulla strada in uscita da S. Remy, o da Le Baux è uguale,ha messo insieme un servizio gentile e veloce, prezzi finalmente accettabili, una buona lista dei vini e, per ultimo ma non per questo meno importante, una cucina nel complesso fatta di sapori genuini e veri senza troppi fronzoli.


Si è mangiato bene e devo al loro rosè il dolce giramento di testa che mi porta nelle braccia di Morfeo…



Canzone del giorno: Sei fantastica di Max Pezzali.


Marco.

martedì 20 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio sesta parte...

Diario di bordo, 15 Agosto.

Ferragosto in Camargue mi sembra il titolo piu’ adatto per la giornata di oggi.

Alla buon’ora, quando tutti i vacanzieri sono al primo sonno, abbiamo fatto rotta verso la Camargue francese: più precisamente prima a Saintes Maries de la mer e poi ad Aigues Mortes.

E’ stato un giorno di vacanza duro: per il caldo e per le lunghe camminate che però ci hanno regalato una zona assolutamente a se della Francia.

Prima della “prima” città ci siamo fermati al Parco Ornitologico di Pont du Gau dove le star sono gli stormi di fenicotteri rosa. Fa un certo effetto riuscire quasi a toccare questi splendidi uccelloni dalli ali rosa e le zampe nere e fine, fine, fine.
Peccato che l’orario non fosse il migliore: l’abbiamo trovati poco attivi per lo più a dormire su una zampa sola…


C’erano anche altre razze di uccelli più comuni, dalle cicogne alle paperozze, dai gabbiani ai gufi reali (che nonostante il caldo indossavano tutti la maglietta della riomma !); senza dubbio un’ora e mezza e venti euro ben spesi.


I dodici chilometri tra il parco e S. Maries de la mer li abbiamo fatti in macchina( fuori faceva 34 gradi) a passo d’uomo, poi abbiamo faticato a trovare parcheggio (nervoso…!!!!) ed infine…siamo riusciti a sederci in uno dei tanti ristoranti che affollano il litorale, caldissimo in tutti i sensi.

Pranzo veloce e buonino, ma niente di speciale, poi di corsa a visitare la cittadina che è, a tutti gli effetti, una piccola enclave spagnola in terra francese.

Il piatto del giorno è la paella, in piazza si suona musica spagnola e si balla il flamenco, le bimbe ed i bimbi vestono come vestivano gli spagnoli di una volta, etc, etc. C’è entusiasmo ed è contagioso !


La bellissima chiesetta al centro della città è un gioiellino da vedere e ricordare, peccato per il misero commercio di offerte che imperversava.


Lasciata S. Maries de la mer dopo l’ennesima sangria ghiacciata ci ha accolto una sonnacchiosa Aigus Mortes.

Aigues Mortes nasce nel 1200 per volere di non so quale re francese che, pur di far lavorare le terre putride, paludose, insalubri di quella zona, foraggia di tasca propria i temerari. Nascerà un porto tra i piu’ grandi d’Europa, in quel tempo, a cui verrà data congrua sicurezza con un’imponente cinta muraria di quasi due chilometri di lunghezza, intervallata da numerose torri.


Abbiamo comminato lungo tutto il perimetro delle torri e per Sofia è stata una “botta” non indifferente. Ma è riuscita a completare tutto il camminamento e come premio le sono stati concessi due giri di giostra !

Dalle mura il panorama è splendido ed eterogeneo, in alcuni tratti ti toglie il fiato.


Si possono ammirare le saline( piu’ grandi di Francia)dal magnifico colore rosa-celeste-bianco, la città che si snoda sotto di esso ed il mare-palude che fiancheggia alcuni lembi della struttura.


Il costo della passeggiata è stato di 14 euro (con Sofia gratis…).

Purtroppo il tempo è stato tiranno e non ne abbiamo avuto per visitare la città che avevamo ammirato dall’alto. Solo un attimo per due caffee (pessimi!!!) ed una bibita ad un bar e poi via di ritorno alla “base”.


Sempre statali, sempre bellissime….sempre tanti chilometri, il contachilometri della vacanza ha superato 1400, ma forse domani verrà aggiornato di poco. Speriamo…;-)




Canzone del giorno: Mr. Saxobeat di A. Stan.


Momento top: lo sguardo alle saline dai bastioni di Aigus Mortes ed il ricordo delle più belle saline di Mozia e Trapani. Fidatevi: quelle francesi sono belle, ma le nostre so’ mejo…molto mejo!!!


Marco.

sabato 17 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio quinta parte...

Diario di bordo, 14 Agosto.

Primo giorno a Saint Remy e prima giornata di “movimento”.

Le “escursioni” del giorno sono state Pont du Gard e Uzes, entrambe di mattina con ritorno in albergo alle 16e30.


Pont du Gard non è nient’altro che un residuo dell’impero romano: un acquedotto dell’epoca di Agrippa che ha avuto il suo max splendore nel primo secolo dopo Cristo. E’ stato, e forse è ancora, l’acquedotto piu’ alto d’Europa.


Bello, imponente e secolare…appunto, ma per uno che è abituato al Colosseo e che ha lasciato un pezzo di cuore alla Valle dei Templi di Agrigento, il grandioso Pont du Gard è “acquetta” che piu’ "acquetta" non si puo’.


Uzes è invece un piccolo, squadrato ed accogliente paesino.


Continuiamo ad avere “culissimo” nei parcheggi ed aver posteggiato la macchina ad un passo dal centro ci ha aiutato a visitare tutto nel poco tempo a disposizione. Il paesino si snoda in vicoli e vicoletti che poi spesso sfociano in piazzette ampie ed alberate, dove l’offerta di un aperitivo o di un pasto è ricca e reiterata. Aggiungerei che tutto sommato è anche a prezzi contenuti, se confrontati con quelli visti fin’ora.


Noi abbiamo optato per un Restaurant in place Aux Herbes che è anche negozio. Abbiamo gustato tapas mediocri con una salsa insipida, ma finalmente ho sorseggiato un discreto bianco, che ho, ovviamente,poi comprato per 27,90 euro allo shop prima di “telare”.

La star di Uzes è stata una ragazza che con “trabattello” a seguito, faceva esibire una marionetta con vestiti d’epoca, al suono di stagionate canzoni francesi. I bimbi accorrevano numerosi e rimanevano “encantadi” (la ragazza era spagnola ed era anche Topa…)a guardare, per la loro gioia ed anche per la gioia dei loro genitori che hanno passato interi quarti d’ora senza piagnistei vicini.


Il ritorno è stato difficile…fuori era caldo, ma in macchina, a 22 gradi e con un sonno arretrato, sommato alla stanchezza della mattina, la palpebra calava che era una bellezza. Per fortuna queste statali francesi sono davvero molto belle e le ruotatorie che s’incontrano in continuazione (caspita quante ce ne sono…)aiutano a non addormentarsi.

Appena tornati in albergo, la principessa della casa, che aveva ronfato tutto il viaggio, ha preteso la discesa in piscina e dopo accurate docce e scozzolamenti vari…si è rivisitato Saint Remy.


Oggi c’era piu’ gente, un fiume di gente. Il paese continua a non dirmi niente, ma forse oggi ero davvero troppo stanco. Registro per la prima volta un incremento d’italiani intorno a me, ma per fortuna nessun riommer.



Canzone del giorno: Paint de silence dei South.

Momento top: io e Sofia che balliamo il ballo del mattone.


Marco.

mercoledì 14 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio quarta parte...

Diario di bordo, 13 Agosto.

Stamattina ultima passeggiata ad Aix en Provence.


La cittadina si conferma grandina, vivace ed accogliente, ma anonima.
Della Provenza confermo che non ha nulla, almeno ai miei occhi. Di bello da vedere ci sono i mercati (giornalieri? Non l’ho capito) che vengono situati nelle piazze clou della città. Sono arruffati, ma non troppo e divisi in zone d’acquisto specifiche: ortaggi, legumi,pane,pesce, etc, etc.


Bar e brasserie sono dappertutto e fin dall’uscio si vede chiaramente quali sono per turisti e quali un po’ malfamati.


Comunque l’ho lasciata senza nostalgia, come si lascia l’amante di una sola notte…ed infatti ad Aix ci ho dormito una sola notte.

Il trasloco a Sant Remy de Provence, la terza tappa del nostro tour francese, è stato tutto sommato indolore e senza grandi errori. Abbiamo preferito le statali alle costosissime autoruotes francesi. Ci ha guadagnato l’occhio ed il portafoglio.

Sant Remy mi è apparsa in maniera confusa oggi pomeriggio, c’era una festa del paese che assomigliava alla corsa dei tori di Pamplona, ma molto,molto piu’ soft.


Canti, salti e balli un po’ dovunque, un po’ di sporcizia in giro e tante attrattive pseudo storiche-culturali per turisti sprovveduti…
Inutile dire che l’approccio non è stato dei migliori, spero domani di poter esprimere un giudizio piu’ completo e razionale.


Citazione d’obbligo per il nostro fantastico albergo,il Le Mas St. Joseph, in cui dormiamo: camera bellissima(suite numero 3), piscinetta da vip, boutique di prodotti propri nella reception, etc, etc.


Splendido, curato e pulitissimo.





Canzone del giorno: Senza parole di Vasco Rossi.


Momento top: la lettura del latino nella cattedrale di Aix en Provence, fatta a mezza voce di fronte ad una dozzina di francesi stupiti e ignoranti. Io Civis romanus sum voi invece…


Marco.

domenica 11 settembre 2011

Vacanza in Provenza,diario di viaggio terza parte...


Diario di bordo, 12 Agosto.

Giornata di spostamento (e di spossamento !) da Bormes ad Aix en Provence.


La città visitata in mattinata, che si trovava proprio sulla nostra strada, è stata Cassis. Piccola cittadina contorno di un porto a metà tra il turistico ed il turistico super.


Abbiamo fatto una gita in barca che definire superba è troppo poco: la visita alle Calanque, si scrive così, ma si pronuncia Calanche, è stata costosa, ma bellissima. Sofia si è emozionata tantissimo.


Il pranzo è stato molto buono ed in un posto superbo: in riva al mare, praticamente al molo di Cassis, presso il ristorante La Passionarie. Una mezza tonnellata di cozze(mules in francese) alla provenzale con un ottimo bianco ghiacciato che andava giù benissimo…. ;-)


Ma come sempre era in agguato la sorpresa negativa della giornata.
Per arrivare ad Aix en Provence dovevamo fare solo 31 chilometri, alla fine ci abbiamo messo due ore e mezzo, grazie ad una serie di errori della mogliera che ha ripetutamente sbagliato strada. Per descrive complessivamente la situazione abbiamo sbagliato autostrada, poi abbiamo trovato un maxi ingorgo, poi abbiamo proseguito su una piccolissima statale…una tragedia !!!


Siamo arrivati a destinazione spossati…per fortuna che l’albergo Adagio è fantastico, nuovo, comodo ed accogliente. La particolarità che rende originale questa struttura è quella di essere un hotel che “noleggia”delle camere appartamento, fornite cioè di cucina completa.


La prima visita frugale alla città è stata troppo frettolosa e forse anche per questo non ho avuto buone sensazioni.
Un po’ di caos e confusione, qualche clacson di troppo e nessuno spunto di rilievo.


Al primo sguardo da visitatore stanco non ho rintracciato niente di orginale. Ho buttato gli occhi su un paio di enoteche grandi, grandi, domani forse riesco ad entrarci con piu’ tempo, ma soprattutto con gli appunti dell’Oste (fan sfegatato del Real…ahahahaha) nel taschino.





Canzone del giorno: Fino in fondo di L. Barbarossa, cantata in duetto con Raquel Del Rosario.


Marco.