domenica 1 aprile 2012

Ciao Giorgione...



Hai sbagliato anche tanto, quasi tutto dopo il 1980, però un popolo non dimentica i suoi eroi. Addio Long John.

Salutace er maestro e prova a far goal a Bob, se ti riesce.



Marco.

1 commento:

  1. Nove




    “Minuto nove. Candreva, il romanista,

    scarica senza reticenze le sue paure più profonde,

    le vede sfilare sotto la pancia di De Sanctis,

    e col potere di Long John, le allontana.




    Svanisce la paura della libertà, in quella corsa sotto la Nord,

    impossessatasi di questo ragazzo,

    dalla fede giallorossa.




    Con una pacca sulla spalla, lo hai 'autorizzato',

    perché da leader dello spogliatoio ne hai spalancato le porte, col tuo 'Go'.




    Poi, non contento, camminando irrequieto lassù,

    hai pensato a come trascinare ancora una volta la tua Lazio.

    Giungendo ad un alto muro bianco che costeggia lidi inarrivabili,

    hai inquadrato Mauri, e lo hai portato un po' vicino a te.




    Lo hai alzato in cielo, facendogli compiere un gesto dei tuoi,

    con quel 6 sulla maglia che, ai tuoi occhi, è apparso capovolto: 9.

    Non soddisfatto, hai sfiorato gli scarpini di chi custodisce il tuo numero,

    donandogli quello scatto bruciante di cui necessitava per prendersi il rigore della tranquillità.




    Ho chiuso gli occhi. Ed ancora una volta ho visto il tuo sorriso.

    Perché lentamente muore chi non ha capovolto nulla nella sua vita,

    chi non si è permesso di sfuggire alla routine,

    chi non ha sbagliato per amore, e chi non ha visto il mondo.




    Il tuo dito immortale, invece, c'era. E da un telo della Nord,

    ha puntato il distinto Sud, la curva del Napoli,

    e in barba ai 'rumori' in quel minuto di raccoglimento,

    hai caricato i cuori biancocelesti con un 'Andiamo, Chinaglia, Andiamo!'.”

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