mercoledì 21 dicembre 2011

Ultima seratina dell'anno...

Mercoledi 7 dicembre, presso Aurelio's House, si è organizzata in fretta e furia, una bella cenetta tra vecchi e nuovi amici, accumunati dalla voglia di stare insieme e dal desiderio di bere buon vino.


Il tempo non era molto e, per non scontentare nessuno, si è deciso di non puntare su una regione specifica, ma di spaziare su tutta la buona produzione vinicola della penisola.


Da registrare la partecipazione attiva del Melmo, presente, oltre che con il sottoscritto, con Andrea/Bob che ha garantito un "regolare" svolgimento della serata.


Insieme ai padroni di casa, a Mario ed ai due Melmo's boys c'erano, rigorosamente in ordine sparso: Fabio(che da un po' era latitante...), Felice (coltellaio dai modi fintamente burberi...),Daniele (per cui ogni parola sarebbe poco...), Roberto (piacevole new entry, socio in affari e "compagno di merende" di Fabio...) e Mauro (formidabile cavadenti ed ancor piu' abile degustatore...).


Le bocce prescelte sono state: Tignanello 2008(Antinori), Sagrantino di Montefalco 25anni 2006 (Caprai), Turriga 2001 (Argiolas), Barolo Cannubi 1995 (Prunotto), Barolo Riserva 1998 Vigna Rionda (Massolino), Brunello di Montalcino Riserva 1995 (Le Macioche), Duca Enrico 2002 (Duca di Salaparuta), Amarone 2008 (Bertani), Brunello di Montalcino 2001 Poggio alle mura (Banfi), Barolo 1999 (Scarpa), Barbaresco 1999 (Scarpa),Gattinara Riserva 2001 (Travaglini), Giromonte (Frescobaldi), Taurasi Riserva 2003 (Terredora).

La prima curiosità della serata è stata un nebbiolo sardo...Ebbene si avete capito bene: grazie a Mauro abbiamo potuto assaggiare un vino nebbiolo 100% proveniente dalla parte alta della sardegna.
Ho appositamente fatto in modo di servirlo per primo, in modo che tutti potessero "sentire" bene questo prodotto dalla genesi diversa dal solito.


Come companatico della serata....si ricorda l'ottimo antipasto, fatto in piedi davanti al caminetto, composto da coppa, caciotta e pane.


A seguire un buonissimo piatto di rigatoni alla pajata per cui tutti gli aggettivi superlativi che si potrebbero usare sono poca cosa....non renderebbero merito.
Complimenti a Tiziana, moglie di Felice, che riesce di volta in volta a superarsi ai fornelli.


E adesso passiamo ai vini.
La prima riflessione che nasce spontanea è che...ne abbiamo fatta veramente tanta di strada da quando, le prime volte, ci si vedeva intorno a bottiglie "improbabili" e a produttori "incerti".


La qualità è alta, dire quale è stato il vino migliore è difficile, anche perchè ognuno ha i propri gusti ed il proprio palato.


Io vi dico la mia, spassionatamente come sempre.
Premesso che vado a tralasciare il Giramonte, bevuto ormai quando la serata era in alto mare, ed il nebbiolo sardo a cui andava data una maggiore attenzione.


I due 2008 confermano che l'anno di Sofia è stata una buona vendemmia.
Il tignanello e l'amarone sono due progetti di vino, hanno ancora tanto tempo per affinarsi e noi glielo concederemo sicuramente, ma sappiamo adesso che la nave salpata tre anni fa, ha un approdo sicuro dove arrivare tra almeno un altro lustro.
A mio giudizio meglio il toscano che il veneto, sia al naso che in bocca.


Per i piemontesi, giudizio altalenante sulle bottiglie di Andrea/Bob. Prunotto 95 semi-morto, Vigna Rionda sugli scudi.
Il Massolino si conferma su standard di bontà assoluti, se avessi avuto la scheda sarebbe stato un 93/94 su 100. Unico, granitico, superbo...quanto ancora potesse migliorare, Dio solo lo sa.
I due prodotti Scarpa si assomigliano molto: delicati al palato, con morbidi tannini e beverinità eccessiva. Non conosco la casa e non so se la struttura che hanno mostrato sia frutto dell'annata o sia una caratteristica della Cantina.
La cosa che comincia a preoccupare è che del 1999 non si riesca a bere un piemontese "fatto bene", purtroppo. Ne abbiamo le cantine piene e siamo in eterna attesa che quest'annata "arrivi". A questo punto è lecito chiedersi se mai arriverà...
Una buona impressione invece l'ha data il Gattinara.
Mandato al patibolo con i mostri sacri di cui prima, si difende alla grande e questa riserva 2001 non fa la parte del fratello povero. L'unico rimpianto è associato ad una maturazione non proprio giunta al termine. Mauro quante altre ne hai in cantina ? Almeno un'altra tiettela stretta !


In rappresentanza delle isole maggiori, fra Turriga e Duca Enrico non c'è stata partita.
Il Duca sconta in maniera eccessiva l'annata non proprio eccelsa: tantissimo naso, pochissimo del resto. In bocca sembra quasi un mezzo vino che ha perso per strada parte della sua leggendaria struttura.
Bottiglia fallata ? Direi di no. Annata sfortunata e poco altro.
Il Turriga invece si conferma molto bene. E' un vino difficile: si ama o si odia. A Bob per esempio non piace, a me fa impazzire.
Il 2001 è un'annata ancora in fase di rodaggio, ma vola altissima. L'ho riassaggiato con mucho gusto.
Nonostante gli sforzi che richiede...continuerò la verticale.


Due parole sul Banfi, che si conferma un vino buono, ma da grandi numeri di distribuzione. Non mi permetto di dire che è cattivo, perchè non lo è, ma certo non è un vino che ti emozioni, che si ricordi dopo una serata del genere.
Tutt'altro giudizio e spessore per il prodotto dell'Ingegner Mazzocchi.
Sono follemente innamorato dei suoi brunelli riserva che non sbagliano un colpo. La riserva 1995 non è la piu' buona che ho bevuto, ma è stata una bottiglia fantastica da 90/91 su cento tranquillamente. Fa ancora piu' effetto ricordarla visto che è scesa nell'arena per penultima dopo 14 bottiglie...


Ho lasciato per ultimo volutamente il Taurasi poichè a molti di noi, che non lo conoscevano, ha fatto una buona impressione.
E' naturale fare una buona impressione per i vini della scuderia di Walter Mastroberardino, non è la prima volta e scommetto che non sarà l'ultima.
Il mio parere era tra quelli meno entusiastici forse perchè vi ho rintracciato un qualcosina di "industriale"....molto in senso lato. Diffido sempre molto delle cantine che produco quantità elevate di bottiglie, anche se per la scuderia campana si tratta generalmente di vini apprezzabili.

La riflessione finale non puo' non parlare della bella serata in generale e
un complimento sentito a tutti i partecipanti è d'obbligo.

Le ore che si trascorrono vicino agli amici ed al buon vino corrono sempre in troppo in fretta....e di serate come queste bisognerebbe farne di piu', ma poi gli impegni, il lavoro e tutti gli altri cazzi (e scusate per la parola altri...) le rendono difficili da organizzare e da gestire.
Le perle di saggezza enoica di Mauro insieme agli scatti ai fornelli di Fabio,i giudizi taglienti di Bob, le barzellette di Daniele...formano un mix d'ingredienti unici che dobbiamo risperimentare al piu' presto.

Aggiungo soltanto altre due parole per i tanti che leggeranno il pezzo e criticheranno la loro non chiamata alla cenetta.
Finchè ci muoveremo sulle basi dei "regolamenti Melmo", non si faranno mai ammucchiate sia alle cene che alle gitarelle. Presupposto del divertimento e dell'avvicinarsi al buon vino è anche il numero ristretto di commensali e di gitani.
Che nessuno ci rimanga male...ma la selezione all'entrata rimarrà rigorosissima !

Alla prossima !!!

Marco.

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