giovedì 31 maggio 2012

Gavi anno 2011, della cantina Sebaste Mauro.

E' il mio primo assaggio di questa cantina e devo dire che siamo ben oltre la soglia minima di bontà. Colore giallo scarico che non colpisce troppo, al naso è delicato con profumi di campo non eccessivi. In sottofondo mela e pompelmo. In bocca c'è un po' di contrasto tra quello che uno si aspettava dopo l'analisi olfattiva, ma prevale su tutto l'intensa componente di agrumi. Finale con una discreta persistenza e sapidità. In generale un vino da provare, equilibrato per cui va ricercato il piatto giusto con calma. Io ci provo...direi triglia o gamberi al forno. Non ne conosco il prezzo per cui non so dirvi il rapporto qualità\prezzo. Marco.

martedì 29 maggio 2012

Auguri al piu' grande di tutti...Auguri Profeta !

Anderson Hernanes De Carvalho Viana Lima, noto più semplicemente come Hernanes è un calciatore brasiliano, centrocampista della Lazio e della Nazionale brasiliana.
E' nato a Recife il 29 maggio 1985.


Hernanes è un regista di centrocampo di media fisicità, ambidestro e molto dotato sul piano tecnico. Non particolarmente veloce, si distingue per dinamismo ed efficacia nel pressing, offrendo un buon contributo alla fase difensiva. La sua dote migliore è il tiro, pur essendo abile anche nell'effettuare l'ultimo passaggio. Nonostante l'attitudine agli inserimenti offensivi, si è dimostrato non eccezionalmente prolifico. È in grado di ricoprire tutti i ruoli dell'asse centrale del centrocampo: playmaker, interno sia destro che sinistro e trequartista.



Professionista esemplare e unico a firmare tutti gli autografi del mondo con il sorriso sempre sul volto.
Una classe cristallina direttamente proporzionale all'educazione ed alla riconoscenza che ogni giorno gli tributa il popolo Laziale.

Auguri Profeta e continua a stupirci con le tue magie !

Marco.

venerdì 25 maggio 2012

Assassinio al comitato centrale, di Manuel Vazquez Montalban.


E rieccoci con Pepe Carvalho...non c'è che dire, a volte ritornano.
Con piacere direi.
Copertina a parte, direi un bel libro.
Nel Comitato Centrale del PCE, il Partito Comunista Spagnolo, il segretario generale del partito, Ferdinando Garrido, viene ucciso da uno dei presenti nella sala.
Dopo l'assegnazione del caso a Fonseca, uno degli agenti che perseguitarono i comunisti nel regime franchista, la direzione del partito si rivolge a Pepe Carvalho per un'indagine parallela, il quale lascia Barcellona per un'indagine a Madrid.
Lì conoscerà José Santos Pacheco, amico di Garrido dai tempi della Guerra civile spagnola del 1936 e alcune vecchie conoscenze del detective che, finito il periodo di clandestinità, fanno ancora parte del partito comunista.
Durante il corso dell'indagine, il detective si dovrà districare fra ingerenze di agenti segreti di ignota nazionalità e vecchi dissapori fra i membri del partito comunista.


Assassinio al comitato centrale, editore Feltrinelli, prezzo 8 euro.

Marco.

lunedì 21 maggio 2012

Big Pupi...!

Per festeggiare la nascita di Federico e Lorenzo, i papà Andrea e Stefano il giorno 30 Aprile hanno organizzato una suntuosa bevutina. Richiamati alle armi: Eugenio, Mario, Campa, Roberto, Alessio, Francesco,Igor, Aurelio oltre al sottoscritto ed ai due papà.
Qui di seguito vi metto alcune foto delle protagoniste....delle fantastiche bottiglie che si sono succedute sul tavolo.
Veramente una serata unica e da ricordare. Questa è la bottiglia che ho portato io...che analizzerò in seguito.
E questo il risultato finale...
Ovviamente sfrutterò molte di queste bottiglie per future rece del blog e avremo modo di discutere insieme di alcuni mostri sacri in maniera piu' o meno approfondita. Tanti complimenti ai due papà e tanti auguri per i vostri splendidi bimbi. Grazie per avermi dato l'opportunità di bere con voi.


Marco.

venerdì 18 maggio 2012

Trebbiano d'Abruzzo Marina Cvetic, cantina Masciarelli, anno 2008.



Un ricordo della scorribanda abruzzese, una bottiglia comprata per mia moglie che ama alla follia questo vino.
Fosse per lei bisognerebbe consumare solo questo, ma ahime' è difficile.
E' un bianco d.o.c., uve trebbiano 110%, generalmente sui 14-14,5 gradi.
L'anno in questione, appunto, di 14,5 gradi.
Colore carico con riflessi dorati.
Olfatto gigantesco...mandorla, miele, ma anche pesca e anice. Detta così sembra pazzia, ma a me piace.
In bocca rispecchia le doti già note al naso: una successione di ottime sensazioni impreziosite da note minerali non comuni e una sapidità a livelli ottimali.
Finale lunghissimo, tipo un'autostrada americana...

Il costo della bottiglia, circa 25/28 euro in enoteca, è un prezzo importante, ma io li spendo sempre volentieri.

Consigliato.

Marco.

lunedì 14 maggio 2012

Visita alla cantina Pietrantonj a Vittorito.

Il terzo ed ultimo appuntamento che avevamo fissato per il nostro week end enogastronomico abruzzese era la cantina Pietrantonj.

A tutti gli effetti doveva essere la cantina outsider da scoprire e la visita, con annessi assaggi, ci ha confermato di essere al cospetto di una bellissima realtà con molte potenzialità ancora da calibrare bene...

Quasi tutti i "consiglieri" a cui avevo chiesto di questa azienda mi avevano parlato di una realta produttiva attenta al legame con il territorio ed al rispetto dell'ambiente. La famiglia Pietrantonj che guida l'azienda da svariate generazioni, si dedica alla produzione del vino da quasi due secoli, precisamente dal 1830.
I vigneti sono in una posizione felice: vicini alla Maiella, al Sirente ed al Morrone, disposti su altezze tra i 350 ed i 400 metri s.l.m.
Questa particolare posizione garantisce alle piante delle escursioni termiche non comuni che aiutano le stesse a mantenere una ricchezza di profumi ed aromi quasi unica.
La produzione complessiva di bottiglie della cantina si aggira ormai oltre le 650 mila unità con, come ovvio, alcuni prodotti piu' "commerciali" ed altri meno.

Veniamo ricevuti da una gentilissima donna della famiglia che ci mette subito a nostro agio confidandoci, sottovoce, di preferire appassionati come noi ad aspiranti scienziati del vino che spesso passano da quelle parti...
La prima parte della visita la facciamo, ahimè, guardando delle belle e grandi fotografie poichè una parte della cantina è chiusa a causa dei danni del terremoto di tre anni fa.
Peccato...la bellezza che si riscontra da quelle foto fa nascere un sano rimpianto per non poter vedere di persona. Sarà per la prossima volta !


La parte della cantina che possiamo visitare è quella che vedete nelle foto che si alternano alle parole. Ed è anch'essa estremamente interessante.
Le botti enormi che vedete sono state costruite dentro questi locali e quando, qualche anno fa, l'azienda ha cercato un metodo per "ristrutturarle", nonostante abbia sentito tutti gli esperti del settore, si è trovata nell'impossibilità di farlo.
Almeno nei modi che voleva...


L'unico modo di averle ancora funzionanti è passato attraverso un complesso lavoro di inserimento all'interno delle stesse, di un serbatoio di acciaio...un lavoraccio: lungo e costoso, ma che da' la possibilità all'azienda di poter dire che queste mega botti, costruite nel 1880, oggi sono ancora parte del ciclo produttivo.
Seppur in nuove vesti, s'intende.


Mette di buon umore e fa "effetto" chiacchierare tra queste grandi botti, nel rassicurante freschetto della cantina. La presenza della signora che ci ha accompagnato nella nostra visita non è mai stata invadente e dove è stato possibile ci ha aiutato a risolvere alcune nostre curiosità.


Seduti nella sala apposita abbiamo degustato, conversando tranquillamente, sei vini della casa.
Abbiamo cominciato con un'ottima Malvasia di Candia 100%, anno 2011, che mi ha fatto davvero una grande impressione: poco naso, ma tutto di riguardo con note floreali e minerali. Ottimo finale con giusta sapidità. Azzardo un'accostamento: gli scampi alla griglia...
La bottiglia, come sottolineato anche dalla Signora, ha bisogno di un periodo di riposo in cantina, ma se il buongiorno si vede dal mattino...è una "piccola, grande bottiglia".
Il secondo assaggio era quello che piu' m'incuriosiva: il brut Temè. Uno spumante direttamente da uve Pecorino che nasce da una collaborazione con un'altra cantina\ditta nella zona ( e come ti sbagli?) di Valdobbiadene.
Curiosità accontentata a metà: la qualità del prodotto c'è e si sente, ma l'eccessivo perlage ne oscura oltremodo la generosità. Da rivedere, secondo me, questa componente che non ci fa godere in pieno delle bontà del bicchiere.
Il terzo assaggio è stato il Cerasuolo. La gradazione alcolica è intorno ai 14 gradi, il colore è rosa chiaretto, molto beverino, al naso note di ciliegia e seppur dotato di una gradevole sapidità....non mi ha convinto. L'unico che sui miei appunti prende il classico NO del non mi è piaciuto. Questione di gusti perchè non è un vino cattivo.
A seguire il Cerano Riserva 2007. Un vino non filtrato di 14 gradi alcolici che affina in rovere francese. Si notano le caratteristiche del vino da invecchiamento, ma già da adesso è un buon vino. Naso e palato in evoluzione non consentono di dare giudizi definitivi, ma siamo davanti ad una bella bottiglia. Alla fine tra i rossi sarà, di gran lunga, il mio preferito...Da riempirci la cantina.
Altro rosso invece è l'etichetta nera classica, un Montepulciano 100% di 12,5 gradi che non troverete neanche nelle guide. E' un vino molto "terroir" come direbbero quelli bravi...Un bicchiere leggero e leggiadro a tutto pasto, con un tannino tranquillo, forse troppo, e alcune caratteristiche nella struttura che ne sconsigliano l'invecchiamento.
L'ultimo vino assaggiato è stato il Montepulciano d'Abruzzo Arboreo:tredici gradi ben portati, un olfatto di prim'ordine con mora e frutta di bosco su tutto. Si sentono in bocca i dodici mesi in Slavonia. A me è piaciuto...in cantina riposano due bottiglie da riassaporare tra qualche tempo.


Prima dei saluti siamo passati a far una discreta scorta dei vini dell'azienda e chi piu', chi meno, abbiamo comprato un bel po' di bottiglie...

Considerazioni finali.
L'azienda Pietrantonj si è dimostrata ospitale e recettiva, ci ha offerto un mix di storia enologica abruzzese condita con le produzioni della cantina che hanno un legame notevole con il territorio da cui provengono.
Le cose belle sono state molte: la disponibilità e la gentilezza dimostrateci, la parte di cantina visitata e soprattutto il rapporto qualità/prezzo di molti suoi prodotti.
Una visita da consigliare a chi vuol capire fino in fondo come si muove, e da dove proviene, il "mondo enologico" abruzzese.
Andando via non sono riuscito a non consigliare alla proprietaria quello che un consumatore difficilmente fa e che ribadisco qui a gran voce:"Dovete alzare i prezzi!"
Alcuni vini della casa, soprattutto la riserva, sono decisamente sottoprezzati e ciò impedisce la piena valorizzazione degli stessi prodotti.
Altresì, questi prezzi troppo bassi spingono fuori queste bottiglie da un certo circuito di degustazione tra appassionati che, gioco forza, parte dal costo della singola bottiglia...

Marco.

giovedì 10 maggio 2012

Baccarossa, cantina Poggio Le Volpi, anno 2006.


Gira che ti rigira era tantissimo tempo che non bevevo un laziale...
L'occasione è stata una simpatica gricia fatta in armonia a casa, in una serataccia che non ti va di uscire.
Questo rosso itg, da uve di nero buono e di 13,5 gradi alcolici si presenta molto cupo, in un rosso porpora un po' particolare.
In bocca è invadente con sentori di ciliegia e amarena, tannino morbidissimo che non ti fa pensare per niente all'anno passato in barrique.
Direi che come abbinamento la gricia non è stato granchè "azzeccato", forse è meglio accostarlo ad un bell'arrosto.

Comunque direi un buon vinello, calcolando che il prezzo è sui 16-18 euro si puo' dire che è una bevuta tranquilla senza squilli di tromba.

Marco.

lunedì 7 maggio 2012

Moscato d'Asti, cantina Mauro Sebaste, anno 2011.


Ecco un vino decisamente intrigante.
Di colore giallo paglierino, moderatamente intenso, al naso assume profumi di frutta e miele, con preponderanti note di uva pura. Un’aromaticità degna di nota e molto duratura, nonostante l’innalzamento della temperatura (non amo mettere il vino nel ghiaccio…).
Al palato, la dolcezza esce fuori senza “strilli”: il vino inizialmente sembra un po’ compassato ma poi le noti dolci emergono con decisione. Giovano molto sia la bassa gradazione alcolica, tipica del moscato, sia un piccolo ma deciso nerbo acido, che consente di evitare melassose esagerazioni.
È decisamente un buon vino per dei “dolci” accoppiamenti.
L’avrei voluto provare con il torrone, come suggerito dal sito e di cui sono un grande amante, ma non ne avevo. L’ho provato però con dei savoiardi quelli originali artigianali, non quelli commerciali) e l’esperimento è decisamente riuscito.



Stefano.

venerdì 4 maggio 2012

Sembrerebbe che...

...riesca ad andare in vacanza qua.


Ancora non sono sicuro al 100% perchè tra lavori in casa, impegni pofessionali e quant'altro....ma vista come si era messa la situazione...già sperare di andare in vacanza è decisamente una buona nuova.

Ma l'avete riconosciuto questo paesello ?

Marco.

mercoledì 2 maggio 2012

E' il mio compleanno....

Ma come mai che man mano che l'età avanza comincio a detestare il compleanno ?

Belli quei compleanni con la fanta sul tavolino, un vassio di paste e un fiume di amici a saltare sul divano, sembra ieri, ma sono passati trent'anni...

Oggi stapperò una bella bottiglia da solo, ripetendo i gesti che mi sono stati insegnati un po' di tempo fa, da una persona speciale.
Un brindisi immaginario e poi...un altro anno sarà passato ed un altro, inesorabilmente, comincerà.

Marco.