venerdì 24 luglio 2009

Buone vacanze a tutti !


Con qualche giorno di anticipo rispetto al previsto, per via di molteplici impegni miei e di Stefano, quest'anno il blog saluta prima del classico 31 luglio...

Un saluto ed un ringraziamento a tutti coloro che seguono questo blog ed un augurio sincero di buone, serene, rilassanti vacanze.

Il blog, dovrebbe riaprire i primissimi giorni di settembre.

Ciao, ciao a tutti.

Marco e Stefano.

lunedì 20 luglio 2009

Il Melmo Blog da Biondi Santi...



Giovedì 16 luglio, in una calda e assolata giornata estiva, abbiamo risposto al cortese invito del Dott. Franco Biondi Santi che ci ha invitato a riassaggiare "una certa bottiglia" direttamente nella tenuta il Greppo.

Della visita e della degustazione vi daremo opportuna informazione a settembre perchè ora è un periodaccio e fare una recensione di fretta sarebbe un delitto.

Vi vogliamo però anticipare una cosa: è stata un'esperienza sensazionale!
Siamo stati seduti a parlare per più di un'ora con un mito dell'enologia mondiale all'interno della sua cantina.
Ci ha raccontato decenni di storia di Montalcino e del Brunello e ci ha messo a disposizione tre bottiglie di grande pregio.

Umanamente, prima ancora che enologicamente, un'esperienza incredibile, che ci porteremo dentro per tutta la vita.
I motivi per cui ci piace il mondo vino, tanto da farci investire tempo e denaro in bottiglie, viaggi, degustazioni e blog, sono due:

1. il vino (quantomeno quelli che hanno qualcosa da dire)
2. i produttori (quantomeno quelli che hanno qualcosa da raccontare)

Grazie al Dott. Biondi Santi che ci ha soddisfatto sotto entrambi gli aspetti.

Il Melmo Staff.

mercoledì 15 luglio 2009

Caso Sandri...

...dopo la vergognosa sentenza di ieri pomeriggio, sto ancora cercando le parole adatte per esprime il mio sdegno di cittadino italiano per questa giustizia che non mi rappresenta.




Mando un abbraccio alla famiglia.

Spero che il popolo Laziale in primis, ma subito dopo il popolo Italiano, soprattutto nelle vesti di chi ci rappresenta, sappia dare il giusto conforto ad una mamma, ad un papà ed a un fratello che si son sentiti dire che la vita di Gabriele vale sei anni di prigione.
Da scontare dopo il secondo appello e previa condizionale.
Sono disgustato, amareggiato, intristito...

Spero che la "ruota della vita" che gira, ponga al più' presto tutti i protagonisti di questa sentenza (giudice, avvocati difensori e imputato)dall'altra parte della barricata.


Marco.

martedì 14 luglio 2009

Capichera anno 2007, cantina Capichera.


Un altro bel bianchetto nel penultimo giorno d'attività del blog, che non è prettamente estivo, ma bello fresco e con la pietanza giusta è sempre un bel bere.

E' prodotto con uve Vermentino, vinificate in vasche di acciao inox e barriques, fa 14 gradi e si lega bene con antipasti caldi di mare, verdurine e primi piatti di pesce, meglio se elaborati un tantino...
Io l'ho sperimentato in versione dopocena, meditazione...ed è andato benone anche in questa maniera.
Dopo una bella cena, molto robusta, consumare qualche bicchiere sulla sdraia al fresco è stato molto rilassante e mi ha permesso di gustare fino in fondo questo particolarissimo vino.
Il Capichera ha colore giallo paglierino brillante con leggeri riflessi dorati.
Al naso i profumi si aprono lentamente ed in maniera non invadente.
Su tutto glicine e banana.
In bocca è avvolgente senza essere potente.
Grandissimo equilibrio.

A me è piaciuto moltissimo e non vedo l'ora di riberlo !
Consigliato.


Marco.

lunedì 13 luglio 2009

Un vino per la pizza ?

Da "Il Tempo.it"



Un vino giovane? Nemmeno! Oddio, le strade da intraprendere sono tutte praticabili secondo il concetto del de gustibus, ma attenzione che anche la pizza ha toccato il fondo con il genere di farcitura alle patatine fritte. A questo punto vado a prendere le mie dispense e, secondo la scuola dell'Associazione Italiana Sommelier - se non ho imparato male - il vino da abbinare alla pizza deve avere la medesima "persistenza gustativa" del piatto, quindi una succulenza moderata, attenuata proprio dalla presenza della pasta.
Poi, il vino non deve essere troppo acidulo, giacché il pomodoro fresco ha già una propria componente di acidità che andrebbe a sommarsi a quella del vino. Quindi se il vino deve essere bianco, quasi quasi va bene un Verdicchio dei Castelli di Jesi; ma perché no anche un Fiano d'Avellino sapido, tanto per rimanere in zona.
C'è poi il problema del basilico, che vuole che il suo aroma si abbini volentieri a un altro aroma enoico.
Una Malvasia? Infine c'è la mozzarella, che se mangiata fresca non tollererebbe alcun abbinamento, ma cotta va più che bene. Ci siamo: una Malvasia secca è il vino giusto. Senza alcun dubbio.
E l'olio? Già l'olio che condisce la pizza e che rende il boccone untuoso, come lo pulisci? Con una Malvasia frizzante, ok? Magari di quelle che producono nel Piacentino.
Bene, ora ho la coscienza a posto.
Ma in realtà cosa bevo io quando mi trovo davanti a una pizza tonda come quelle che fanno i pizzaioli di Tramonti?
Se fossi in loco non avrei dubbi: un vino di Lettere, che è un rosso frizzante e delicato, piacevolissimo con quel boccone saporoso.
Poi, in verità, quando la pizza la cucino a casa mia (e guai a farla bassa e anoressica come ci propinano certi pizzaioli ai quali si dovrebbe ritirare la patente!), io apro volentieri una bottiglia di Champagne. Sì, uno Champagne, perché la pizza è il piatto internazionale più buono che ci sia, è festa, è piacere puro e infantile.
E allora via con il vino più celebrato al mondo (l'ho fatto pochi giorni fa, alla pizzeria I Tigli di San Bonifacio di Simone Padoan, lo farò stasera al compleanno della pizza).
Ma attenzione: se la pizza è una margherita o una marinara (sì perché la "napoletana" cosiddetta, farcita con le acciughe, pare non abbia origini partenopee), vada per un più equilibrato brut di casa nostra. Ma in ogni caso - ormai l'avete capito - io la pizza me la mangio con le Bollicine, rosse, bianche o rosè che siano.
Sul mio palato, insomma, ho bisogno di godere di un boccone dopo l'altro, e quindi di pulire il palato e di ricominciare, perché una pizza è come un bacio; mangiare la pizza è come fare all'amore.

sabato 11 luglio 2009

Transformers, il film.

Eh...lo so che al cinema sta uscendo il numero 2, ma io non ho tempo di vedere questi film quando sono prime visioni.
A dire il vero neanche quando sono seconde e terze visioni, ma tant'è il blog è anche mio e vi beccate sta mini-rece sul primo episodio uscito nel 2007.
Che poi, parlo per i fans scatenati della macchine che si trasformano, un po' di ripasso non vi fa neanche tanto male...


Due razze aliene in guerra, gli Autobot e i Decepticon, trasferiscono il loro campo di battaglia dallo spazio alla Terra, alla ricerca di una potentissima fonte di energia, l'All Spark.

Effetti speciali da paura, dolby sorruond a palla e muri della casa che tremano mentre queste macchine infernali si incontrano, si scontrano, si danno battaglia tra la simpatica ingenuità di Sam Witwicky (Shia LaBeouf) e la bellissima Mikaela (Megan Fox)

L'ho visto mentre mi scolavo due Tennens super e mi rilassavo dopo il doppio impegno per l'esame di stato.
L'ho trovato tutto sommato divertente...e vedibile.
Spero che il secondo sia migliore, fra qualche lustro ve lo recensirò !


Marco.

venerdì 10 luglio 2009

Buona prova dei vini laziali in UK.




Dall'Ansa:



"Sono rimasta davvero molto sorpresa dalla qualita' dei vini del Lazio in degustazione, una qualita' medio/alta, diffusa su tutte le tipologie di vino presentate, che testimonia come la regione Lazio abbia un potenziale vitivinicolo del quale molti di noi non eravamo a conoscenza".
Cosi' si e' espressa nel corso di un'intervista alla Cnn dedicata esclusivamente ai vini del Lazio, Jancis Robinson del Financial Times, considerata uno dei piu' importanti giornalisti di vino al mondo, durante il workshop organizzato a Londra nell'ambito del progetto Castelli di Bacco - Tour Europeo 2009.
La manifestazione, voluta dalla Regione Lazio e organizzata da Arsial per sostenere la conoscenza e la commercializzazione dei vini laziali sui piu' importanti mercati esteri, dopo una prima tappa nella Loira, in occasione del Vitiloire festival, e' arrivata a Londra dove ha registrato la presenza di oltre 500 addetti ai lavori, per continuare al Wine Expo di Bordeaux e concludersi nelle tappe tedesche di Monaco e Berlino.
E ''grande'' e' l'entusiasmo che ho rilevato da parte dei nostri produttori, commenta il commissario straordinario di Arsial, Massimo Pallottini. ''Abbiamo presentato il sistema 'Vino del Lazio' in uno dei mercati piu' difficili e qualificati del mondo, in una maniera altamente professionale che ha garantito un elevato riscontro negli incontri commerciali.
La nutrita partecipazione all'iniziativa, l'attenzione ricevuta dai giornalisti e dai buyer britannici e i numerosi contatti commerciali avviati dai nostri produttori ne sono la conferma. In un momento di crisi come questo - conclude Pallottini - che vede anche flessioni preoccupanti nell'export, e' necessario che le istituzioni investano su iniziative mirate per dare un sostegno concreto alle aziende e creare presupposti commerciali solidi per il presente e, soprattutto, per il futuro''.
Queste le aziende presenti: dalla provincia di Viterbo, Ronci di Nepi, Isabella Mottura, Tenuta Sant'Isidoro e Tre Botti; dalla provincia di Roma, Damiano Ciolli, Pallavicini, Castel de Paolis e Gelso della Vacchetta; dalla provincia di Latina, Donato Giangirolami, Marco Carpiteti e Sant'Andrea; dalla provincia di Frosinone, Terenzi.
Contento per la performance, sorpreso per qualche assenza di lusso.
Questo è il mio giudizio sulla notizia.
Comunque, la cosa mi fa in generale piacere e spero che sia un'altro input per una crescita generalizzata dei vini della mia regione.
In relazione alla quantità di ettari coltivati, la qualità è ancora veramente scarsa, ma continuando a insistere ai visto mai che prima che divento vecchio....
Un'ultima cosa: grazie a Fabrizio Santarelli (Castel de Paolis) che da sempre traina la crescita dei vini laziali e anche in questa occasione non si è tirato indietro!



Stefano.

giovedì 9 luglio 2009

Greco di tufo, cantina Benito Ferrara.



Scusate per la qualità della foto....il vino in questione è stato bevuto in una tranquilla serata di Giugno in quell'incantevole posto che sono "Le Vie dei Canti" a Frascati.

I dati tecnici ci dicono che la vinificazione in bianco viene fatta con una pressatura soffice e la fermentazione controllata, tutto in acciaio inox aisi 316. Maturazione in acciaio per 7 mesi.
Il prodotto in questione gode di un'affinamento di uno o due mesi in bottiglia.
Il vigneto è ubicato in Campania in provincia di Avellino nel territorio del comune di Tufo con esposizione ad est.
Il grado di alcolicità si ferma a 13,5 gradi ed il colore è un giallo paglierino piu' o meno "forte" a seconda delle annate.

A me ha destato una buona impressione, mi è piaciuto abbastanza e lo consiglierei a chi è "malato" di Greco, ma anche a chi vuole assaggiare vini campani all'altezza.
Unico cruccio, piccolo per altro, il prezzo:io l'ho pagato circa 22 euro.
In quella fascia di prezzo la guerra è intensa e qualche battaglia si finisce per perderla...
Aspetto Vostri giudizi.


Marco.

mercoledì 8 luglio 2009

Maratona del vino.


Per tutti i runners, tra cui me :)

Ad Ottobre (il giorno 4 ) si terrà la prima "Maratona e maratonina delle città del Vino" in Friuli Venezia Giulia. Un evento eccezionale che toccherà bene 8 comuni appartenenti alle città del vino italiane.
Gli organizzatori hanno voluto proporre questa maratona già da quest'anno anche se ormai è chiaro che il tempo a disposizione è poco, ma confidano che i podisti ed i maratoneti risponderanno in maniera più che ottima a questo evento perché è stato organizzato nei minimi particolari ed è infatti per questa ragione che la comunicazione a tutta la stampa è avvenuta leggermente in ritardo rispetto i tempi canonici abituali.
Il Podismo Buttrio, organizzatore dell'evento, ha voluto coinvolgere tutte le realtà locali, gli sponsor, la provincia di Udine e di Gorizia , gli otto comuni attraversati durante la maratona, il quotidiano sportivo on-line foxsport.it (media partner per l'occasione) , la regione Friuli Venezia Giulia e soprattutto tutto il mondo vitivinicolo della regione e non solo, basti pensare all'appoggio dell'associazione nazionale "le donne del vino" entusiaste dell'evento , prima di proporre l'evento , ed ora, certo di tutte queste pedine, ne da l'annuncio ufficiale.

Un evento davvero particolare ed unico nella regione Friuli Venezia Giulia che vuole unire lo sport con il vino e la cultura proponendo pacchetti turistici che verranno proposti nelle prossime settimane proprio per permettere alle famiglie, ai podisti ed a tutti gli appassionati di poter trascorrere alcuni giorni scoprendo le bellezze delle nostra regione.

Sul sito www.maratonadellecittadelvino.it troverete tutte le informazioni necessarie per poter partecipare a questo evento.

La prima edizione della Maratona del Vino partirà da Buttrio, e attraverserà i Comuni di Premariacco, Cividale del Friuli, Prepotto, Dolegna del Collio, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Manzano per poi ritornare a Buttrio su un percorso che si svilupperà su asfalto e prevalentemente in un paesaggio collinare, la mezza maratona invece partirà da Prepotto dieci minuti dopo il passaggio del primo concorrente della maratona, mentre a Buttrio, in attesa dell'arrivo dei concorrenti della maratona e della mezza, si svolgerà una passeggiata non competitiva di 10 km attraverso le colline circostanti.

Il percorso attraverserà la città longobarda di Cividale del Friuli toccando proprio il centro storico di essa e attraversando alcuni dei luoghi più antichi ed inoltre attraverserà i comuni dove si coltivano i migliori vini Friulani come il Merlot, il Cabernet, il Friulano (ex Tocai), il Pinot nero e bianco, il Sauvignon conosciuti in tutto il mondo oppure di antichi sapori tipo il Tazzelenghe , il Riesling , il Forresco e tanti altri ancora meno conosciuti e da scoprire grazie proprio a questi eventi.<

Si passerà a poca distanza del confine dell’ex Iugoslavia ora Slovenia, passando nei comuni di Corno di Rosazzo dove si possono ammirare molte ville padronali e nel comune di San Giovanni al Natisone con la sua splendida Abbazia di Rosazzo, dalla quale lo sguardo si allarga sullo splendido panorama del Friuli Orientale e che merita una visita per scoprirne tutte le sue bellezze.
A Manzano si potrà vedere la sedia più grande del mondo che misura di base 9,75 X 9,75 metri con un’altezza massima di 20 metri e a Buttrio dove si potrà ammirare il campanile della chiesa con l’orologio all’incontrario.

Il numeroso gruppo che sta lavorando a questo evento cercherà di offrire ai partecipanti il "più possibile" e naturalmente cercando la qualità, al minor prezzo possibile , considerato anche i tempi di crisi che stiamo attraversando, ed infatti già le iscrizioni sono state contenute al massimo, 15 € per la maratona e di 10 € per la mezza maratona senza limite di data per l'iscrizione, anche se il pacco gara sarà garantito solo agli atleti che si iscriveranno entro il 21 Settembre.

martedì 7 luglio 2009

Vino e pizza secondo Paolo Massobrio...

Oggi riporto con piacere un articolo apparso qualche giorno fa su il Tempo ad opera di Paolo Massobrio.
L'argomento è il vecchio dilemma dell'abbinamento vino - pizza. Vi lascio alla sua lettura, che tra l'altro trae spunto dal compleanno (24 lustri) della pizza.
Un vino per la pizza, sì ci vuole un vino per i suoi 120 anni, via!
Un vino invecchiato dunque? No.
Un vino giovane? Nemmeno! Oddio, le strade da intraprendere sono tutte praticabili secondo il concetto del de gustibus, ma attenzione che anche la pizza ha toccato il fondo con il genere di farcitura alle patatine fritte.
A questo punto vado a prendere le mie dispense e, secondo la scuola dell'Associazione Italiana Sommelier - se non ho imparato male - il vino da abbinare alla pizza deve avere la medesima "persistenza gustativa" del piatto, quindi una succulenza moderata, attenuata proprio dalla presenza della pasta. Poi, il vino non deve essere troppo acidulo, giacché il pomodoro fresco ha già una propria componente di acidità che andrebbe a sommarsi a quella del vino. Quindi se il vino deve essere bianco, quasi quasi va bene un Verdicchio dei Castelli di Jesi; ma perché no anche un Fiano d'Avellino sapido, tanto per rimanere in zona.
C'è poi il problema del basilico, che vuole che il suo aroma si abbini volentieri a un altro aroma enoico. Una Malvasia? Infine c'è la mozzarella, che se mangiata fresca non tollererebbe alcun abbinamento, ma cotta va più che bene. Ci siamo: una Malvasia secca è il vino giusto. Senza alcun dubbio.
E l'olio? Già l'olio che condisce la pizza e che rende il boccone untuoso, come lo pulisci? Con una Malvasia frizzante, ok?
Magari di quelle che producono nel Piacentino. Bene, ora ho la coscienza a posto.
Ma in realtà cosa bevo io quando mi trovo davanti a una pizza tonda come quelle che fanno i pizzaioli di Tramonti? Se fossi in loco non avrei dubbi: un vino di Lettere, che è un rosso frizzante e delicato, piacevolissimo con quel boccone saporoso.
Poi, in verità, quando la pizza la cucino a casa mia (e guai a farla bassa e anoressica come ci propinano certi pizzaioli ai quali si dovrebbe ritirare la patente!), io apro volentieri una bottiglia di Champagne.
Sì, uno Champagne, perché la pizza è il piatto internazionale più buono che ci sia, è festa, è piacere puro e infantile. E allora via con il vino più celebrato al mondo (l'ho fatto pochi giorni fa, alla pizzeria I Tigli di San Bonifacio di Simone Padoan, lo farò stasera al compleanno della pizza). Ma attenzione: se la pizza è una margherita o una marinara (sì perché la "napoletana" cosiddetta, farcita con le acciughe, pare non abbia origini partenopee), vada per un più equilibrato brut di casa nostra.
Ma in ogni caso - ormai l'avete capito - io la pizza me la mangio con le Bollicine, rosse, bianche o rosè che siano.
Sul mio palato, insomma, ho bisogno di godere di un boccone dopo l'altro, e quindi di pulire il palato e di ricominciare, perché una pizza è come un bacio; mangiare la pizza è come fare all'amore.

Indegnamente preso a prestito dalla penna di Paolo Massobrio!

lunedì 6 luglio 2009

Brunello di Montalcino, Casanuova delle Cerbaie.


Bevuto un po' di tempo fa durante una rimpatriata a casa di Stefano.

Per essere un Brunello prodotto con uve Sangiovese grosso al 100%, di 14 gradi,devo dire che non è andato malissimo.
E' chiaro che i brunelli di case minori come questa soffrono molto spesso i paragoni con i grandi brunelli ed i supertuscan e finiscono per scadere nell'anonimato anche quando il prodotto è generosamente fatto bene.

Ricordo un bel rosso rubino ed una buona apertura al naso.
Soprattutto cuoio e ciliegia.
Molto invadente in bocca con discreta potenza abbinata ad un tannino forse troppo fitto.
Particolare la chiusura...diciamo sul dolciastro.

Da una mia ricerca, mi risulta che questo vino faccia tre anni di rovere di Slavonia da 40 hl per poi affinare 4 mesi in vetro.
Sul prezzo non so cosa dirvi perchè la bottiglia fu portata da Bob, ma se fosse intorno ai 20-22 euro, sarebbe sicuramente da provare e riprovare.


Marco.

sabato 4 luglio 2009

La danza del gabbiano, di Andrea Camilleri.



E' difficile non amare il personaggio Montalbano.
Creazione forse unica, sicuramente originale di Camilleri.
L'ennesima avventura che vi recensisco, finisce per essere come al solito intrigante e sorprendente.
Forse un po' compassata nel centro delle circa trecento pagine, ma comunque con un finale come non mai da film giallo.

Non riuscendo piu' ad avere una vera e propria classifica dei romanzi su Montalbano, posso solo dire che questo mi è piaciuto abbastanza.
L'ho gradito assai ed adesso che lo vedo riposto in libreria, ahimè, non posso non pensare a quanto tempo mi mancherà fino alla prossima avventura.

La storia comincia con un fatto anomalo: il nostro commissario vede morire un gabbiano.
Prima di morire i gabbiani agitano freneticamente le ali in una sorta di danza macabra. Montalbano si lascia incantare dal gabbiano morente dalla finestra della sua casa di Marinella, ma fa presto a dimenticarlo....


La danza del gabbiano, editore Sellerio, prezzo 13,00 euro.


Marco.

venerdì 3 luglio 2009

Bolgheri Superiore Ornellaia anno 1995, cantina Tenuta dell'Ornellaia.



E' stata, senza dubbio, la bottiglia "toscana" migliore del big Mattia.
Da un misto uve di Merlot(30%), Cabernet Franc (5%) e Cabernet Sauvignon (65%), con una gradazione alcolica sui 14 gradi e mezzo se ben ricordo.

Questa bottiglia è Bolgheri.Basta berne un sorso e chiudere gli occhi per ritrovarsi in mezzo a quella splendida terra, a quei panorami particolari, a quei sapori unici.

Il colore è un rubino scuro con tonalità ottima.
Al naso è grandioso, in prima linea mora e liquirizia, poi a seguire frutta selvatica
e un tantino di tabacco e prugna.
In bocca è potente, ma non troppo.
Accarezza il palato dando anche una sensazione di freschezza abbinata ad un tannino morbido ed equilibrato.
Persistenza molto lunga, armonia e equilibrio sensazionali.

Sulla mia scheda Melmo arriva a 93 punti.

Marco.

giovedì 2 luglio 2009

Fantastica: da leggere subito !


Insomma parlare di un colpo al cerchio e uno alla botte in questo caso potrebbe sembrare blasfemo.
Certo è che l'Italia degli automobilisti si sta dividendo in due sui limiti di tasso alcolico presnti nel sangue. Oggi a dar ragione ai sostenitori del «tre bicchieri di vino non fanno male» arriva persino un prete. È stato fermato alla guida della sua auto con un tasso alcolico pari a 0,8 e gli è stata ritirata la patente dai carabinieri, all'uscita dell'autostrada Milano-Torino. La curiosità è che alla guida c'era un sacerdote, don M.C., 41 anni, originario di Bologna. Lui ha spiegato di non aver bevuto volutamente, ma di aver celebrato nel corso della giornata ben quattro messe, con la relativa assunzione di Vino santo. L'episodio è accaduto intorno alle 22 di ieri.
Il sacerdote è stato fermato subito dopo il casello di uscita e sottoposto al alcoltest per due rilevazioni: è risultato positivo con una percentuale di alcool di 0,8 e 0,7, di poco superiore a quella consentita per legge di 0,50.
Gli è stata comunque ritirata la patente di guida e ora farà ricorso al Giudice di pace di Milano, assistito dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, per dimostrare che l'eventuale stato alcolico non era addebitabile ad una volontaria e cosciente assunzione.
I limiti in Italia sono davvero bassi ma va detto che in alcuni stati non è tollerata neppure una goccia di alcool nel sangue del guidatore, beati gli astemi in questo caso.
D'altra parte va detto che gli agenti preposti al controllo dovrebbero metterci del loro e capire che un prete che ha celebrato 4 messe è differente da una ragazzino di vent'anni che esce dalla discoteca alle tre del mattino.Se il prete vincerà il ricorso potrebbe essere la volta buona per riportare i limiti almeno a 0,8.

mercoledì 1 luglio 2009

Idee "verdi" per rinconquistare i clienti


Da Ansa:
Dal salame halal, per intercettare i gusti degli 1,4 milioni di musulmani arrivati in Italia, al "cow pooling", l'acquisto collettivo della carne di mucca per risparmiare, fino all'orto consegnato a domicilio in barca tra i canali veneziani. Sono alcune delle idee delle giovani imprese per battere la crisi, messe in risalto dall"Oscar Green', il premio per l'innovazione in agricoltura promosso dai giovani della Coldiretti, con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
I vincitori sono stati premiati nel corso di una cerimonia svoltasi a Palazzo Rospigliosi. Con il numero degli immigrati più che raddoppiato negli ultimi dieci anni, il cibo halal - sottolinea Coldiretti - rappresenta oggi un mercato in ascesa, con un giro d'affari di 67 miliardi di dollari in Europa.
Da qui l'idea di Antonio Fernando Salis (premio "Esportare il territorio"), dell'azienda "La Genuina" di Ploaghe (Sassari), di produrre salumi preparati secondo le regole halal (per i musulmani) e kosher (per la religione ebraica), utilizzando carne di pecora e di capra.
I prodotti vengono controllati e certificati dall'Imam, la principale autorità religiosa per l'Islam, e dal Rabbino.
In tempi di crisi, Ferdinando Cornalba (''Stile e cultura d'impresa''), dell'azienda agricola Cornalba di Locate Triulzi (Milano) ha puntato invece sul ''cow pooling''.
In pratica l'azienda da' la possibilita' a piu' famiglie di acquistare parti o anche una mucca intera e di dividersi poi la carne.
Un'esperienza che, in tempo di crisi, sta avendo un grande successo negli Stati Uniti.
Ma tra i premiati all'Oscar Green c'e' anche chi fa giocattoli.
Nell'antico fienile dell'Oasi agrituristica Baugiano di Quarrata (Pistoia), Stefania Corrocher (''Sviluppo locale'') ha messo in piedi una vera e propria ''fabbrica'' a impatto ambientale zero dove si realizzano fionde, fucili a molla, burattini.
Una menzione speciale e' andata infine a Carlo Finotello, orticoltore di Venezia che si e' inventato il servizio ''miglianautichezero'', ovvero la consegna della spesa, raccolta nel proprio orto nell'isola di Sant'Erasmo, direttamente in barca alle famiglie veneziane.