sabato 29 novembre 2008

Un giorno dopo l'altro, di Carlo Lucarelli.



E' il primo romanzo che leggo di Lucarelli e devo dire che l'ho trovato molto diverso dai tre polizieschi che ho letto e recensito qui sul blog.

Tre personaggi diversi tra loro:un'ispettrice di polizia, un killer professionista ed un ragazzo normale che è stato da poco lasciato dalla sua ragazza.
Cosa avranno in comune queste tre persone così lontane per stili di vita ?
Quale evento puo' unirli e trasformare le loro vite ?
In una Bologna freddina di inizio autunno, puo' succedere di tutto...

E' stato un piacere leggere pagina dopo pagina questo libro che non arriva a trecento pagine, ma che ti sorprende fin dall'inizio.

A me è piaciuto un bel po' e ve lo consiglio.


Un giorno dopo l'altro, Editore Einaudi Tascabili, prezzo 11 Euro.

venerdì 28 novembre 2008

Flaccianello della Pieve 2003, Tenuta Fontodi.

L’azienda Fontodi la conobbi per caso un po’ di tempo fa.
Di fronte all’espositore dell’enoteca mi colpì l’etichetta del Flaccianello della Pieve così diversa dal resto “del gruppo”, così tradizionale ed originale insieme.
Vi tolgo subito il dubbio: non ho comparto Flaccianello quella volta.
L’ho comprato e poi ricomprato, e poi ricomprato piu’ e piu’ volte, ma in quella occasione no.



Parlarvi del Flaccianello della pieve , anno 2003, è molto difficile almeno per due motivi.
Il primo è che esso è entrato come un caterpillar nella mia scala dei vini preferiti e dunque potrei sbandare di partigianeria.
Il secondo è perché penso di dover ancora conoscere a fondo i prodotti della casa e di bere ancora altre annate di questo vino.

Rimaniamo all’anno in oggetto, con poche , semplici spiegazioni, ammesso che io sia in grado di darle.
Si presenta con un magnifico color rosso rubino, che racchiude in se l’idea di “spessore”.
Non so se sia in una delle migliori annate, ma il Sangiovese è elegante.
Al naso odori balsamici e di spezie subito, poi a seguire amarena, cuoio e tabacco.
In bocca da l’idea di essere ancora giovane, ma dimostra già un invidiabile consistenza.
Secondo me ha ancora molta strada da fare e tutte le potenzialità per migliorare molto.
Consiglierei la murata della bottiglia in cantina…

In enoteca il prezzo è sui 40/45 euro, a mio giudizio spesi bene.


Marco.

giovedì 27 novembre 2008

La Madonnina del pescatore.

Sabato 27 settembre scorso i miei genitori hanno festeggiato i 33 anni di matrimonio.
Insieme a Marco e a Gabriele (mio fratello) abbiamo pensato di regalare loro una cena un po' particolare.
Vi abbiamo già parlato del Clandestino Susci Bar di Portonovo e in molti conosceranno l'estro dello chef Moreno Cedroni.
Ebbene, la scelta del locale per la cena è caduta nel suo “Madonnina del Pescatore”. Il locale si chiama così perché si trova lungomare a Marzocca e davanti, proprio sulla spiaggia c'è una figuretta con una Madonnina appunto e, appoggiate nella spiaggia le tante barchette dei piccoli pescatori locali.
Questo ristorante più che un locale è definibile con il termine “un'esperienza”.
Appena entrati una ragazza ci prende gentilmente le giacche e i cappotti (sì era quella settimana in cui più che a settembre sembrava di essere a novembre inoltrato, almeno da noi) e li appende per noi. Successivamente uno dei camerieri ci accompagna al tavolo. Devo dire che la tavola apparecchiata e l'atmosfera mi ha messo un po' in soggezione e non sono riuscita a scattare nemmeno una foto ai piatti (scusa Marco!!), ma poi anche perché il nostro tavolo era posizionato al centro esatto della sala, sotto agli occhi di tutti e in diretto contatto con lo scorcio di cucina che Cedroni ha deciso di far vedere agli ospiti del suo ristorante.
Comunque, veniamo alla cena.
Data la fama del posto e la curiosità di provare i piatti, abbiamo tutti optato, come prima volta, per i menù degustazione proposti dal ristorante stesso (e che Marco ed io conoscevamo a memoria essendo anche disponibili nel sito web della Madonnina).
La proposta conta di 2 menù: uno più tradizionale e l'altro più ricercato e particolare. I menù li fanno solo per almeno 2 persone e nel prezzo indicato non sono comprese le bevande (nessuna!).
Mentre decidiamo e analizziamo anche le altre proposte del menù, rimango un po' male nel realizzare che nessun “aperitivo di benvenuto” viene offerto dal locale (ma di questa cosa si faranno in parte perdonare più avanti nella cena).
Mia mamma ed io scegliamo il menù più estroso (13 mini portate a 140 Euro), mentre i maschietti optano per il menù tradizione (10 mini portate a 100 Euro).
Nell'attesa dopo aver ordinato, ci portano un piattino ciascuno con il pane composto da due grissini ai semi di sesamo, 2 crackers integrali, un pane normale e uno al nero di seppia caldi e ci versano un olio in un piattino da degustare con il pane.
Ci portano anche una specie di pellicola fotografica con i nomi dei piatti che andremo a degustare e l'anno di ideazione del piatto stampati sopra che possiamo consultare durante la cena e portare a casa...ecco perché di questo trovate la foto qui sotto.



Riguardo a quanto abbiamo mangiato mi limito ad elencare i nomi dei piatti.

MENU' TRADIZIONE:
- 2003 Viaggio intorno ad un'alice con Gelatina di Americano
- 1998 Scaglie di baccalà salate in casa, paté di olive nere e riso croccante
- 1996 Ventresca di tonno in porchetta con patate e fagiolini
- 2002 La scatoletta di pesce gusto Simmenthal
- 1984 Brodetto alla senigalliese con testola e granchio
- 2003 Gnocchetti di patate ai frutti di mare in salsa aglio, olio e peperoncino
- 2002 Bocconcini di rombo fritti con zucchine e salsa giardiniera
- 2006 Magnum al cioccolato
- 2003 Tiramisù con il pane del giorno prima
- 2007 Tropico del cancro

MENU' INNOVAZIONE
- 2008 Pinzimonio di germogli con ACE
- 2008 Il mare
- 2008 Gambero rosso croccante, granita al lemon grass e salsa di cocco
- 2006 Capesante brasate con pomodori gratinati, salsa ai finocchi
- 2007 Rigatone all'arrabbiata con alici fresche e melanzane
- 2006 Tortellini di carciofi con rombo e fegato grasso
- 2007 Baccalà con insalata sbollentata e maionese al cappero
- 2008 Coscia d'anatra arrostita
- 2006 Sorbetto di toma
- 2006 Bounty di seppia
- 2007 Zuppa di mango Fisherman e ciliegie, gelato all'acquavite di visciole, spuma di yogurt di capra
- 2006 Zabaione ghiacciatissimo
- 2007 Tropico del cancro

Per quanto riguarda il mio menù posso dire che il pinzimonio iniziale non mi ha lasciato proprio nulla, come pure la zuppa di mango (ma quello per via del balsamico delle Fischerman che proprio mi da fastidio, ma è una cosa mia personale), mentre tutto il resto era sicuramente ottimo, eccezionale direi.
Mi hanno particolarmente colpito la Coscia d'anatra e il fois gras del piatto precedente (lo so, lo so ... non è pesce .... ma a me il pesce piace fino ad un certo punto....in questo tipo di ristoranti piace sempre devo dire!) probabilmente perché in genere sono piatti che non gradisco ed invece erano strabilianti (mi sono sentita per un attimo Ego di Ratatuille quando assaggia appunto la ratatuille cucinata dal topino) e il baccalà con il cappero che aveva un gusto assieme delicato e piccante in una armonia di sapori difficile da descrivere.
Come un'altra cosa eccezionalmente ed inaspettatamente sorprendente è stata il Buonty di Seppia. Gli ingredienti sono proprio quelli che il nome suggerisce: cioccolato, cocco e seppia che letti così fanno quasi quasi salire un conato di vomito dallo stomaco; vi assicuro che appena assaggiato l'istinto è quello di chiamare il cameriere e chiederne un'altra decina!

Venendo invece all'altro menù, riporto le sensazioni di Marco.
Quello che lo ha colpito del menù tradizionale è stato ritrovarsi in bocca tutti sapori già conosciuti perché assaggiati a casa o in altri ristoranti della zona, ma decisamente nuovi perché rielaborati e presentati in modo artistico. Dice che se dovesse sceglierne uno su tutti sarebbe la Ventresca di tonno in porchetta e il Viaggio intorno ad una alice che è consistito in 3 assaggini a base di alice cucinati in maniera estremamente diversa da tutto (dalla gelatina, al gelato): sublime.

Anche i dolci veri e propri sono stati degni di nota.
Su tutti lo Zabaione ghiacciatissimo che è stato per me la realizzazione di una curiosità morbosa che avevo. Seguendo diversi blog di cucina mi avevano incuriosito moltissimo le muosse fatte con il sifone e le letture che avevo fatto qua e là sulla tendenza degli ultimi anni di alcuni chef di cucinare con l'azoto liquido (che io conoscevo in quanto è stata l'unica cura efficace per sconfiggere una concentrazione di verruche che avevo su un tallone e che mi sono portata dietro per 3 o 4 anni!!). Lo Zabaione ghiacciatissimo è esattamente le due cose: un cucchiaio di spuma di zabaione fatta con il sifone, immerso per pochi secondi dell'azoto liquido e servito immediatamente – tutto il processo avviene infatti al tavolo.
Una cosa divertente da mangiare per le sensazioni tattili che si provano in bocca (a parte mia mamma che si è ustionata una piccola porzione di lingua) e ottima al gusto per la bontà della crema!
Torniamo alla narrazione.
Dato che le portate del menù innovativo erano 3 in più dell'altro, Cedroni è stato così carino che ci ha fatto portare anche per i maschietti del tavolo 2 delle 3 pietanze dolci di differenza e Marco, che è stato l'unico di noi a prendere il caffè, ha fatto in modo anche noi quattro potessimo letteralmente godere del cremino e della granita al Varnelli (il liquore all'anice più famoso delle Marche) che ci hanno portato.

Che altro dire su questa cena.
Unica e particolare sono i soli aggettivi che mi vengono in mente.
Come dicevo all'inizio del post “un'esperienza”.
Abbiamo avuto 14 cambi completi di posate e la sostituzione del tovagliolo di Marco quando si è alzato per andare in bagno....questo forse un po' eccessivo.
Moreno Cedroni è uno chef estroso, uno sperimentatore e decisamente un creativo. Molti dicono che andare alla Madonnina è ogni volta diverso perché se Moreno è in vena di sperimentare puoi apprezzare oppure proprio no.
Devo dire che per questa cena siamo stati tutti in piena sintonia con lui.
Mi avevano detto che lui al ristorante non c'è quasi mai perché preso dagli impegni in giro per l'Italia in trasmissioni televisive o simposi di grandi chef, invece quel sabato era lì e dalla nostra posizione con vista cucina lo abbiamo potuto anche vedere all'opera....e, anche se molti non lo sanno io non sono una persona molto fortunata!
Certo abbiamo speso molto (652 Euro per 5 persone compresi di 2 bottiglie di vino, una da 30 e una da 25, 4 bottiglie d'acqua e un caffè), ma lo sapevamo già prima di prenotare, però la composizione di ogni piatto, l'accostamento cromatico e la perfetta armonia dei sapori ha appagato quasi tutti i nostri sensi in maniera completa.

Ultima nota riguardante il settore vini.
Abbiamo preso il Sauvignon cileno Santa Rita (mi pare) perché io lo adoro e mi piace tantissimo e Marco ha scelto una IGT siciliana di cui non ricordo il nome né la cantina, ma meglio così perché non ci è piaciuto per niente.
La carta dei vini mi è sembrata completa ma non enorme...per fortuna perché non sopporto di passare mezz'ora davanti alla carta dei vini per leggere nomi e nomi di bottiglie con dei ricarichi pazzeschi che per la maggior parte non si conoscono e si ha timore di ordinare per quello che costano (e se poi non ci piace??).
Io sono per il vino al bicchiere servito in abbinamento al piatto che mi stanno servendo...magari alla fine pago lo stesso 30 o 40 euro di vino, ma almeno ho degustato 7/10 vini diversi....certo è uno sforzo in più per il sommelier, ma abbiamo studiato per questo!
E, a proposito del sommelier. Quella sera, il nostro non ci è sembrato particolarmente preparato, oppure decisamente non era la sua serata.
Oltre ad aver continuato a versare il vino a mia mamma dopo che lei gli aveva ripetutamente detto che non ne voleva più (con il risultato che abbiamo buttato un calice intero di vino), oltre a non ricordarsi per ben due volte il nome del vitigno autoctono del vino siciliano e a non aver riconosciuto due miei suggerimenti come vitigni siciliani, alla fine mi ha pure portato via quel goccino di Sauvignon che mi ero lasciata per chiudere la cena prima dei dolci.

Hanno detto tutti che sarei stata meglio io, ma i miei, si sa, sono di parte.

Madonnina del Pescatore Ristorante
Lungomare Italia 11, Marzocca di Senigallia, AN
tel. +39.071.698267
www.madonninadelpescatore.it

mercoledì 26 novembre 2008

Un'enoteca sui generis...



L'enotecaro, si sa, è un mestiere difficile.
Avere in carico (leggi magazzino per una visione aziendalistica) tante bottiglie è un rischio alto, a causa della forte quantità di patrimonio immobilizzato.
In enoteca vengono sempre più enosboroni, il che rende difficile un qualche consiglio.
Bisogna ingegnarsi ad inventare corsi ed eventi, quanti più possibile e quanti più diversi per attrarre persone, in mezzo a mille altre manifestazioni più o meno limitrofe e più o meno enologiche.

Mi è sembrato così interessante inserire questo articolo (de Il Sole 24 ore) a propostito di un'enoteca sui generis.

Sono le enoteche e i wine bar, di solito, a invitare le aziende vinicole alle degustazioni e alle presentazioni presso il locale. Curioso, invece, il contrario: che un'enoteca organizzi eventi direttamente sul territorio, presso una cantina… Buona idea quella dell'enoteca La Zaira, aperta da poco più di un anno a Bazzano (Bo).
Organizzazione La cosa, peraltro, si lega all'idea di fondo e al posizionamento che Belinda Cuniberti e il marito Fabrizio Baldi (di origine marchigiana) hanno voluto dare alla loro piccola (26 posti) ma dinamica enoteca.
Cioè, creare un punto di riferimento nel paese più importante e centrale di un comprensorio ricco e con una certa tradizione vinicola - i Colli Bolognesi, a metà tra Bologna e Modena -, ma dove curiosamente in un ampio raggio mancava completamente un posto dove bere e comprare bene. Hanno poi puntato a instaurare un feedback stretto con le realtà della zona e le cantine stesse.
Ecco quindi, soprattutto d'estate, quando generalmente i locali del vino subiscono un forte rallentamento, l'organizzazione di degustazioni e cene a tema: ad esempio, Pignoletto e zucca presso la vicina azienda La Mancina di Montebudello o altre. Esperienze Del resto, la coppia proveniva da differenti e non banali esperienze in vari settori commerciali.
E anche l'apertura del locale, pur dettata da un vecchio sogno e da una passione, è stata preceduta da riflessioni, studi e analisi del mercato per quasi due anni. «Abbiamo capito che, pur in tempi di crisi, il 30-50enne appassionato non si priva del piacere di uscire e di conoscere il vino: ecco che la discriminante diventa il prezzo onesto».


E allora, l'accorgimento fondamentale per mantenere l'attività entro una giusta soglia è stato individuato nell'assortimento, basato non sui vini di blasone - bollicine a parte, che sono state introdotte in un secondo tempo, a grande richiesta - ma su quelli caratterizzati da un prezzo ragionevole.
Assortimento «È vero - dice Blinda - non vantiamo grandi numeri: abbiamo solo da 150 a 180 etichette e una carta di piccola ristorazione (piatti freddi) a base di prodotti di alta qualità. Ma ne siamo ben felici. Così riusciamo a far ruotare tutto l'assortimento per 3 volte l'anno». La maggior parte delle battute di bottiglie è da 8 a 20 euro. Altissima è anche la rotazione al calice, di cui si offrono una ventina di etichette generalmente a 3,5 euro (inferiore alla media dei prezzi di Modena e Bologna).
Scelte Un'altra scelta controcorrente, permessa dal basso numero di referenze: non c'è la carta dei vini. «Invitiamo il cliente a scegliere dagli scaffali. Ogni vino è in vista e così rimane spazio anche per i nostri consigli», spiega Fabrizio Baldi. Per i calici ovviamente rimane la lavagna. Capitolo a parte merita l'approccio ai vini locali dei Colli Bolognesi, a cui Belinda e Fabrizio hanno voluto dedicare uno spazio significativo e differenziato in scaffale (da 5,5 euro per il Pignoletto frizzante a 18-20 euro dei Cabernet Sauvignon riserva più titolati). Un mercato particolare, però: il cliente di queste parti li conosce già (o crede di conoscerli).
E allora tende ad ordinare quell'azienda a cui è affezionato. «Noi però abbiamo fatto una selezione di quelle 7-8 aziende che ci piacciono e che riteniamo più dinamiche e pronte a recepire le nostre idee, anche in termini di collaborazione».

Stefano.

martedì 25 novembre 2008

L'autunno vero ? Perchè no...?

Con il tempo si cambia...
Quando si arriva a star più' vicino ai trenta cinque che ai venti cinque anni, si cominciano a scoprire tante piccole cose che prima neanche si notavano.
Una di questa è l'autunno.
Quando il cielo si riempie di nubi ed in lontananza il color rossastro promette quiete, ma dopo la tempesta.
Quando il vento soffia forte che la macchina si sposta da sola e le foglie che cadono fanno una finta-fitta nevicata.
Quando gli angoli della città che fino a qualche giorno prima servivano per ombrarsi, ora servono a farci ammirare cocktail di colori amaranto e giallognoli.
Quando una o tutte di queste cose accade, significa inevitabilmente che l'autunno è arrivato.


E poco m'importa che a qualcuno non piaccia.
Io non sono un uomo-serpente a cui piace stare al sole neanche d'estate, per cui quando settembre giunge al termine finisco per implorare alla stagione di cambiare per regalarci prima possibile i boschi che ingialliscono, le viti che diventano rossastre e tutti i colori dell'autunno.
Comincio ad osservare i comignoli delle case per vederci uscire il primo fumo...comincio ad assaporare il sapore delle castagne cotte sulla brace e del vino rosso, bello tosto, da berci insieme.
E poi, vuoi mettere un bel bollito con una schiera di piemontesi ?
Mamma mia che goduria !
Oppure un abbacchio al forno con patate e un buon brunello...
E gli antipasti ipercalorici:bruschetta con il lardo oppure con la coppa.
Quasi meglio di un pomeriggio di pioggia passato sul divano, con la copertina, in cui si finisce per alzarsi solo quando i ciocchi nel camino sono brace e bisogna metterne dentro degli altri.
Sarò retro, forse troppo malinconico, ma l'autunno con il tempo sta diventando la mia stagione preferita.
Ho l'impressione che ci sia meno frenesia in giro, che la musica non strilli più' da ogni altoparlante, che la nebbia nasconda qualche problema delle nostre città e ce le faccia sembrare più' libere e più' pulite.


Non c'è problema di smog e di concentrazione di ozono, al massimo fuori dal tunnel del metrò ci si può' trovare un assembramento di ragazzi di colore che vendono ombrelli...
I venditori di caldarroste agli angoli delle strade sembrano più' naturali e meno sintetici che in estate.
Ci sta più' simpatico addirittura il vigile, sorpreso dal temporale e costretto a rimanere sulla pedana ad imbarcare acqua dal colletto della giacca.
E poi si sta di più' a casa.
Amici, parenti, conoscenti...ogni scusa è buona per la bella bottiglia o per la seratina sempre rimandata.
"Una verticale di Barbaresco ?"
"Ma si, dai..che fuori fa freddo e ci scaldiamo un po'!"
"Magari stappiamo anche un Amarone con il risotto..."
"Ahoooo, ma mi vuoi far assaggiare l'olio nuovo? "

E via, verso nuove avventure enogastronomiche !




Marco.


P.s. Le tre splendide foto che vedete sono di Elisa che con l'occasione ringrazio per la gentile concessione.

lunedì 24 novembre 2008

Amazon e il vino.

Confermate le voci di cui avevamo parlato a suo tempo: clicca. Vi riporto di seguito quest'articolo tratto dalla Reuters.

I consumatori di più di metà degli Stati Uniti potranno presto usufruire di una migliore selezione di vini ad un prezzo più vantaggioso -online.
Amazon, il rivenditore online noto più per la vendita di libri che di bevande, si propone di entrare nel mercato americano del vino, con una mossa che potrebbe cambiarne la distribuzione e il prezzo negli Stati Uniti. "Amazon potrà cambiare le regole del gioco," ha detto Tyler Colman, autore del libro "La politica del vino. Come i governi, gli ambientalisti e i critici influenzano i vini che beviamo".
"Le aziende vinicole avranno un raggio di clientela molto più ampio", ha aggiunto, stimando che i consumatori assisteranno a una diminuzione dei prezzi del 20%, poiché Amazon "eliminerà un intero gradino del sistema di distribuzione". Mike Veseth, economista presso l'Università di Puget Sound di Tacoma, Washington, pensa che i risparmi potrebbero essere addirittura superiori.
"La distribuzione è l'unico grande collo di bottiglia nel mercato del vino", ha sottolineato Colman, precisando che rappresenta circa il 50% del costo di una bottiglia di vino.
Amazon non ha aperto bocca sui suoi progetti. Il direttore del programma sul vino, Michael Gelvin, che è un educatore e consulente certificato del vino, si è rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda.
Ma lo Wine Spectator, la rivista mensile il cui motto è "Impara di più, bevi meglio", ha riferito che la proposta di marketing e il contratto con le aziende vinicole proposti dalla sede di Seattle di Amazon offriva ai vinai non solo l'opportunità di diminuire i propri prezzi, ma anche quella di rifarsi del 47% delle vendite.
Alle condizioni attualmente vigenti negli Stati Uniti, il produttore di vino riceve circa un terzo del prezzo pagato dal consumatore.
"Se un distributore vende del vino al dettagliante per 10 dollari, significa che lui lo ha pagato circa 5 dollari. Successivamente il dettagliante, per avere un margine di guadagno, aumenta il prezzo per il consumatore di altri 5 dollari, poniamo", ha spiegato Veseth.
A seguito dei problemi provocati dal proibizionismo negli anni 30, alla maggioranza delle aziende vinicole è stato impedito di spedire i propri prodotti attraverso i confini di stato, ma una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti del 2005 ha reso più flessibili le regolamentazioni. Anche se ci sono altre contestazioni che si fanno strada nel sistema giudiziario, la maggior parte degli stati permette ai consumatori di ordinare vino online.
Il mercato americano del vino ha un valore di circa 25 miliardi di dollari all'anno, a detta di Rich Bergsund, direttore generale di Wine.com, attualmente il maggiore venditore di vino online, che ha accolto l'ingresso di Amazon nel mercato sostenendo che "sia una buona cosa. La vendita di vino online rappresenta soltanto l'1 o il 2% del mercato".
Bergsund ha spiegato che i venditori online come Wine.com permettono ai consumatori di accedere ad una vasta selezione, ad ottimi prezzi, alla possibilità di consegna a domicilio e ad informazioni che li tranquillizzano rispetto a ciò che stanno acquistando.
Quindi in breve tempo, i consumatori americani potranno ordinare non soltanto bicchieri da vino, cavatappi e secchielli per il ghiaccio, ma anche vino stesso -- e a prezzi inferiori di quelli che pagano adesso.

Stefano.

sabato 22 novembre 2008

Il Casellante, di Andrea Camilleri.



Libricino controverso questo di Camilleri.
Avevo letto che doveva essere collegato con Maruzza Masumeci, in realtà non è cosi',se non fosse per un tentativo di metamorfosi appena, appena abbozzato.
In comune hanno la Sicilia, una strana mentalità, il periodo storico ed alcune sottiliezze...

Il libro è comunque veloce da leggere, e tra una parola di dialetto e l'altra, ti fa fare quattro risate e qualche sorriso amaro.
Diciamo che mi aspettavo di piu' e che personalmente non lo consiglierei proprio tanto.
Ma il giudizio è molto personale.


Il Casellante, Editore Sellerio, prezzo 11,00 Euro.


Marco.

venerdì 21 novembre 2008

Tendenza confermata: beviamo meno ma meglio



Da Agi 20 ottobre
Investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino a partire dalle giovani generazioni puo’ contribuire a fermare gli abusi che negli adolescenti sono spesso provocati dal consumo di bevande alcoliche mascherate da bibite alla frutta. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati divulgati dalla Consulta nazionale sull’alcol e sui problemi ad esso correlati nell’ambito della prima conferenza nazionale sull’alcol. Da un’analisi della Coldiretti sugli acquisti domestici si conferma la tendenza degli italiani a bere meno ma meglio, con una riduzione del 5,2 per cento nel numero delle bottiglie acquistate, ma un aumento dell’uno per cento dei vini a denominazione di origine confezionati (DOC/DOCG) che ha praticamente raggiunto in valore quella per i vini da tavola, sulla base dei dati Ismea/AcNielsen relativi al 2007. L’esperienza dimostra l’efficacia della formazione poiche’ tra molti giovani si sta anche affermando un consumo responsabile di vino che e’ divenuto l’espressione di uno stile di vita ‘lento’ attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a ’stare bene con se stessi’. E il fatto che si stima che almeno il 40 per cento degli oltre 30mila sommelier italiani sono giovani, dimostra - sottolinea la Coldiretti - che cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole del vino, da contrapporre al consumo sregolato di alcol. Bisogna invece fermare - conclude la Coldiretti - la diffusione di cocktail, superalcolici e ‘alcolpops’, bibite che contengono spesso vodka e rum mascherate da innocui analcolici ‘ready to drink’ che si presentano con una immagine accattivante di divertimento e socializzazione che favoriscono gli eccessi e il bere fino ad ubriacarsi.

Ok, devo dirlo: d'accordo su tutto tranne che su una cosa. Ma chi l'ha detto che bere una Doc vuol dire bere meglio? Certo il vino da tavola o quello del contadino non saranno il massimo della purezza, della complessità. Ma vuoi mettere quante (scusate il francesismo) CAGATE (scusate il francesismo) di Doc ci sono in giro (vedi vini nella foto per esempio)?
E quanto siano laschi i disciplinari che fanno si che tra due vini della stessa doc ci siano delle differenze abissali (vedi chianti per esempio). A questo proposito se avete tempo e voglia (quando li avrò io lo farò sul blog) andatevi a leggere un po' di disciplinari, metteteli a confronto e scoprirete cosine molto interessanti. Queste cavolo di Doc mi mancheranno poco sono sincero.


Stefano.

giovedì 20 novembre 2008

Azienda Vinicola Niedermayr.



L’azienda vinicola Niedermayr è una delle tre aziende visitate a Cornaiano nel nostro enotour altoatesino, insieme a Girlan (cantina cooperativa) e Colterenzio. Devo dire che a differenza delle altre due non la conoscevo, ma a tratti sono rimasto piacevolmente stupito.

L’azienda nasce nel 1892 a Cornaiano (Girlan in lingua sassone) a pochissimi chilometri da Bolzano. Ha a disposizione 15 ettari di vigneti ai quale aggiunge un’altra quarantina di conferitori. Circa 3/4 della produzione è di vino rosso, e la restante bianco comprendendo anche alcuni vini dolci. Dal 2002 hanno cominciato a ristrutturare la vecchia cantina, che ormai è un vero e proprio stabilimento produttivo dalla capacità di più 550.000 litri di vino, una giacenza di oltre 250.000 bottiglie e tantissime botti tra barriques, la maggior parte, e botti di rovere da oltre 40 hl. Oltre all’acciaio, chiaramente.
La cantina è veramente molto bella, da vedere. Accanto alla zona di maturazione del vino è stato allestito una museo con sala degustazione. Di seguito alcune foto, vi consiglio poi il filmato a fondo pagina.



Niedermayr produce 3 linee di vini, sulla falsariga della strategia di diversificazione attuata un po’ da tutti da quelle parti. Le tre linee si chiamano: club tradition (20 tipologie di vino diverso) che è la base, club finesse quella intermedia e club gourmet quella di gamma alta. Tra le ultime due in effetti la distinzione (così come per certi versi per la cantina sociale Girlan) è sottile, in quanto solo due sono i vini presenti in entrambe le linee: il pinot nero e il sauvignon. Tra l’altro la riserva del pinot nero è nella linea finesse. La vera differenza sta nel fatto che solo nella linea gourmet tutte le uve vengono solo dalla produzione propria.



Io ho assaggiato il Due Vigne IGT e il Lagrein di Gries. Il primo l’ho trovato molto buono: è un assemblaggio di Cabernet Sauvignon e Lagrein. Colore rosso rubino intenso, profumo intenso anche se poco ampio (frutta rossa sotto spirito in evidenza) e sapore vellutato e rotondo, con buona persistenza. Un ottimo rapporto qualità prezzo, poco sopra i 7 euro in cantina, che conferma che quando non si esagera con il cabernet, si possono ottenere buoni risultati anche se non si è a Bolgheri.
Per quanto riguarda il Lagrein di Gries (Lagrein aud Gries alla tedesca...), l’ho trovato buono ma nulla di eccezionale. In effetti l’aver assaggiato sin dal primo giorno la linea alta di Termeno ha alzato le mie aspettative verso l’alto degli altri produttori di questo uvaggio, caratteristico della zona. In questo caso anche il prezzo (intorno ai 13-14 euro) sconsigliava l’acquisto a scapito dell’altro.






Stefano.

mercoledì 19 novembre 2008

Ryanair e l'ipocrisia...


Prima Rossi e poi Bossi (che fa anche rima) ma nessuno sembra abbozzarsi le campagne di comunicazione della Ryan Air. Il fatto è, come al solito, che noi possiamo dire tutto quello che ci pare su di noi stessi, ma se lo dice qualcun altro scatta l'orgoglio nazionalista e W l'Italia!
Ora vengo e mi spiego.



E' vero che io da Bossi non mi aspetto niente di diverso da quello che ho visto fargli. E' vero pure che quando si siedono a tavolino e ragionano hanno le loro ragioni. Però il dito alla bandiera... E' stato ripreso da tutti bipartisanamente, però se te lo dice la Ryanair vuoi le scuse.
Ma perchè?
Lo trovo, francamente, molto ipocrita.
Penso che invece queste cose servano a riflettere. Una volta sentii un'intervista ad Adriano Celentano in cui gli chiedevano se gli dava fastidio che molti lo imitassero. E lui tranquillamente rispose di no e che anzi, gli serviva a capire quali difetti di gestualità e frasario doveva correggere o comunque erano macroscopici.
Certo, non fa piacere venire presi per il c.... su scala mondiale, però bisognerebbe pensarci prima di fare certe stupidaggini.

Stefano.

martedì 18 novembre 2008

No alla legge ammazzablog !

Contro una legge ingiusta che farebbe chiudere questo blog.

Dalla commissione Cultura della Camera arriva un nuovo disegno di legge (DdL C. 1269) che obbligherebbe molti blog e siti (che fanno "attività editoriale") ad iscriversi al registro dei comunicatori con la possibilità di essere perseguiti per i reati a mezzo stampa.
Un anno fa ci provarono con il DDL Levi che facemmo ritirare.
Ora ci riprovano, nel silenzio assoluto dei media.
Con la partecipazione di tutti possiamo difendere la libertà di parola online, di blog, siti d'informazione indipendenti e non solo!






Ci siamo anche noi....



Melmo Staff.

lunedì 17 novembre 2008

I miei vini della vacanza...parte undicesima.



Ecco il secondo vino bevuto nella seratina passata con Bob.
Si tratta del Rosso di Montalcino, cantina Salvioni, anno 2004.
13,5 gradi, colore rosso rubino intenso e abbastanza , per essere un Rosso, lungo in bocca.

Personalmente mi trovo sempre in evidente difficoltà con i Rossi di Montalcino, perché molti sono proprio cattivi ed altri sono piccoli brunelli.
Questo di cui vi parlo fa parte della seconda categoria.
Davvero un buon vino: elegante e persistente, ma non invadente.
Al naso pulito e ricco con note di ciliegia.
Se il prezzo è quello che si ricordava Bob, è buono anche il rapporto qualità\prezzo.


Voto: 7,50.


Marco.

sabato 15 novembre 2008

11 Novembre 2007, l'uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia per la Repubblica.

E’ uscito il giorno prima del compleanno di Gabbo, il libro scritto da Maurizio Martucci, edito da Sovera Multimedia, patrocinato dal Comune di Roma, che racconta tutto quello che c’è da sapere su quella tragica mattinata di piu’ di un anno fa.



E’ un libro inchiesta dal titolo duro e dalle pagine “pesanti” che mira a farci fare un’ idea attraverso la descrizione dei fatti e le parole di tante autorità indipendenti e al di fuori del mondo ultras in generale.
Comincia con la descrizione di Gabriele e finisce con il racconto di quella giornata attraverso le notizie battute dall’Ansa e le dichiarazioni di chi era coinvolto nei fatti.
Utilissimo per chi vuol capire come andarono le cose.
Utile per capire il peso della comunicazione al giorno d’oggi.
Importante per sostenere la richiesta di giustizia di una famiglia distrutta da un ignobile gesto.


11 novembre 2007. L’uccisione di Gabriele Sandri, una giornata buia della Repubblica”. Editore Sovera, prezzo 11.00 euro.

Marco.

p.s. parte del costo del libro finisce alla Fondazione Gabriele Sandri.

venerdì 14 novembre 2008

Nature Brut - Azienda Monsupello


Questo spumante ha un po' diviso il giudizio tra me e Roby. A me non è piaciuto molto, anche se ne condivido l'impostazione particolare, a roby invece si. E' uno spumante metodo classico da sole uve pinot nero, vinificate in bianco. Per le tecniche e la descrizione dell'azienda vi rimando al loro sito, che è fatto molto bene.

Per quanto riguarda lo spumante in oggetto, che ha ricevuto anche dei premi, posso dire che il colore e il perlage sono veramente molto belli.
Al naso è abbastanza interessante la contrapposizione di quel che ti aspetti dal colore bianco e i sentori di frutta rossa, sottobosco e liquerizia.
In bocca è molto potente, ma l'ho decifrato sienceramente poco.
Il costo dovrebbe aggirarsi sul 25 euro.

Stefano.

giovedì 13 novembre 2008

Spaghetti alli Mortacci...!

Avete presente una ricetta semplice, con ingredienti semplici, ma buoni, e pochissimo tempo per farla ?
Allora avete presente gli spaghetti alli Mortacci, un mio cavallo di battaglia per cene furtive o amici che si presentano senza preavviso...

Ingredienti per 4 persone:


- 1\2 kg di spaghetti Garofalo (se gli infiltrati magnano poco...!);
- 1\2 di pomodorini ciliegini di agricoltura biologica;
- 2 hg di pecorino di Castelluccio di Norcia stagionato;
- 2 peperoncini della costiera amalfitana fatti essiccare;
- un bello spicchio d'aglio intero;
- olio di oliva di frantoio.


Pelare con pazienza i pomodorini e metterli in una padella con lo spicchio d'aglio intero, l'olio ed i peperoncini opportunamente tritati.
Lasciare sul fuoco fin quando i pomodorini cominciano a perdere una certa consistenza.Togliere lo spicchio d'aglio.
Aggiungere un po'd'olio man mano che la cottura avanza.

Scolare la pasta un minuto prima del tempo di cottura stampato sulla confezione della stessa e buttarla nella padella dove ci sono i pomodorini.


Tenere il fornello a fuoco vivace per circa un minuto mentre si amalgama il contenuto.
Aggiungere mollllllto pecorino e servire caldi.




Marco.

mercoledì 12 novembre 2008

Un assaggio di autunno, brunello di Montalcino Castelgiocondo.


Domenica 12 ottobre, per accompagnare una splendida mangiata di funghi porcini freschissimi, mi' cognato Aurelio ci ha omaggiato di questa bottiglia di brunello di Montalcino della rinomata casa Frescobaldi.
Pur essendo un 99 non ha risentito troppo del poco tempo intercorso tra lo sturaggio e "la messa in bicchiere".
Il colore era un rosso granato che all'inizio mostrava lacrime lente sul bicchiere.
Al palato offriva un equilibrio e una rotondità inaspettata.
La materia sembrava da subito di buona qualità e forte, ma elegante, si sentiva un tannino presente e d'impeccabile fattura.
Al naso cuoio, liquirizia e forse un tantino di more in confettura.

Come prezzo dovremmo stare sui 35 euro a bottiglia e, secondo me, il rapporto q\p è assolutamente a favore del prodotto.


Marco.

martedì 11 novembre 2008

A che punto è la giustizia ?

Un anno fa veniva ucciso Gabriele Sandri.
Copio ed incollo una pagina del quotidiano "Il Tempo" che riporta uno stralcio del libro-inchiesta dedicato al suo assassinio, affinchè tutti possano farsi un'idea precisa di quello che successe.



Fulgido e giocondo. Cielo sereno, temperatura autunnale ma molto generosa per essere praticamente a ridosso del cuore appenninico. Di solito in questa stagione qui fa freddino. ma oggi il vento tira poco, in questa piacevole mattina di Domenica 11 Novembre.
Sono passati una manciata di minuti dalle ore 9 e l'agente scelto della Polizia Stradale Luigi Spaccarotella è in servizio lungo l'A1 direzione Sud, nel tratto prossimo all'uscita di Arezzo, allo svincolo per Civitella in val di Chiana. Distintivo di un galloncino rosso a V di 135°, Spaccarotella lavora in toscana da poco meno di 2 anni ed è operativo nella Sottosezione di Battifolle, praticamente a ridosso del casello aretino... I colleghi lo considerano esperto. Al poligono di tiro, tappa periodica di richiamo per l'aggiornamento all'uso dell'arma, colleziona sempre ottimi punteggi.
Finora una carriera costellata da lodi, encomi, e riconoscimenti professionali... Siamo al km 362,3 nel tratto tra Arezzo e Monte San Savino, nell'area di servizio denominata Badia al Pino Ovest, in direzione Roma. Spaccarotella è lì vicino con la gazzella di servizio, insieme ad un collega. Sono accompagnati da un'altra auto della Polizia con dentro altri due poliziotti. In tutto 4 agenti di pubblica sicurezza su 2 volanti con un capo pattuglia...
Nel frattempo, dopo circa due ore di viaggio da Roma, nella dirimpettaia area di servizio Badia al Pino Est, A1 direzione Nord verso Firenze, giunge la Renault Clio con a bordo i primi 4 della comitiva laziale partita davanti l'Excalibur di Piazza Vescovio. Il viaggio prosegue bene. Musica in CD dalle casse dello stereo. Cazzeggio, risate. Discorsi frivoli. Previsioni calcistiche, qualche sbadiglio. Inni alla Lazio... Devono fare anche rifornimento, ma a farli sostare è forse più la voglia di respirare un po' d'aria fresca, sgranchire le gambe e fare colazione con cornetto e cappuccino nello snack bar in attesa dell'arrivo degli altri 5 del gruppo rimasti un po' più indietro: una manciata di minuti d'attesa e qualche chilometro ancora da percorrere prima dello stop. Poco distante, invece c'è il parcheggio davanti all'ingresso dell'Autogrill.
Lì, a circa 50 metri, si sono fermate altre due auto, entrambe Mercedes. Una è nera, modello Classe A. Anche su questa a bordo 5 ragazzi, romani pure loro, ma tifosi juventini iscritti allo "Juventus Club di Roma", lo storico Doc dal 1963 con sede la Ristorante Passaparola di Via Palmiro Togliatti 1497. Uno indossa una felpa con il logo zebrato torinese... In quel momento, giunge però nell'area di servizio Badia al Pino Est anche la Renault Scénic grigia metallizata con a bordo Marco, Federico, Francesco, Simone e Gabriele, quest'ultimo con gli occhi abbottonati per il sonno perso lavorando al Piper Club. Scendono dall'auto per raggiungere gli amici e fare colazione. In un attimo, c'è l'abboccamento tra gli occupanti delle 4 auto. Nella zona dell'ingresso antistante il locale, tra la cassa e la porta d'uscita, i due gruppi si riconoscono, si fiutano... Sfottò. Una parola messa male. L'alterco. «Che cazzo ti guardi...». Travisamenti. Poi il primo insulto. Non c'è un «chi per prima», né un «chi dopo». Come istintivamente non di rado accade, i gruppi dalle opposte fazioni si trovano a fronteggiarsi in un batter d'occhio, in campo neutro, davanti l'autogrill. Un urlo, grida, offese. Infine il contatto. Una bottigliata. Uno spintone, una strattonata e via calci, pugni e colpi di manico d'ombrello. La poca gente che è nell'area si allontana. Terrore. Dura tutto poco tempo. Pochissimi secondi, forse meno di un minuto al massimo. Trenta o quaranta secondi. Talmente pochi che i benzinai in servizio alla Total riescono a malapena a capire che un contatto sciagurato si è trasformato in rissa. Dipendenti, camerieri e gestori dell'autogrill invece non notano proprio nulla e continuano a servire i pochi clienti, tant'è scarso il tempo del contendere.
Di qualcosa invece si sono accorti i poliziotti dall'altra parte dell'autostrada. Tra questi, l'agente scelto della Polstrada Luigi Spaccarotella. Immediatamente vengono interrotti gli accertamenti sulle persone fermate. In linea d'aria gli agenti sono ad oltre 70 metri di distanza dal luogo in cui gli occupanti della auto romane si stanno scontrando. Lontanissimi e con l'aggravante di tutte le altre macchine in quel momento in transito nei due sensi di marcia dell'A1. Confusione. I poliziotti non possono fare nulla, proprio nulla per fermarli. O almeno, non potrebbero fare nulla per fermare lo scontro.
Sentono le grida, queste sì. Vedono la zuffa... E nell'intento di rendere nota la presenza di forze di pubblica sicurezza, uno risale prontamente sulla gazzella azionando il segnale acustico d'emergenza. Come richiamo. Suona la sirena, a tutto volume. Uahhh...;;;
Nonostante il rumore delle macchine sfreccianti alla più o meno consentita velocità nelle due diverse direzioni autostradali, la sirena si sente bene e forte anche da quella considerevole distanza. Si sente, eccome se si sente. Scattato il lampeggiante, volendosi dividere i compiti con il collega, l'agente scelto Luigi Spaccarotella si sposta velocemente a piedi alla ricerca di un punto d'osservazione più favorevole. Corre per 50 metri per controllare dall'alto la situazione dei litiganti. In linea d'aria si porta a circa 66 metri di distanza, dirigendosi verso il confine più estremo dell'area di sosta Badia al Pino Ovest, sorpassando l'area coperta dalla visuale di 2 out-door, i maxi-cartelli pubblicitari di 6x3 metri gestiti da Autostrade per l'Italia. Lì trova un riporto di terra, lo sbancamento dei lavori in corso, un accumulo di sassi e detriti, un rialzo di circa 2 metri. Spaccarotella grida. Sale sul terriccio. Urla per farsi sentire. Si sbraccia mentre dall'altra parte, nell'area Badia al Pino Est, la lite si ricompone immediatamente, rientrando in men che non si dica. Le Invettive dell'agente scelto ed il richiamo della sirena stanno sortendo l'effetto desiderato.
Gli animi dei contendenti si stanno placando. La prima Mercedes di juventini riesce a divincolarsi dalla zuffa, riparte e lascia in un baleno la stazione. Lo stesso fanno gli altri, a rotazione...
A seguire, Francesco sale per primo sulla Renault Scénic. Cerca di metterla in moto ma non ne conosce i comandi: fa cilecca perché non riesce a far partire il dispositivo d'accensione elettronico con card. Allora Marco, seppur dolorante alla spalla, si rimette nuovamente al posto di guida, cambiando con Francesco. Risalgono all'istante a bordo anche Simone, Federico e Gabriele. Gli occupanti si ricompongono ai loro posti, in fretta e furia. In mezzo ai 2 sul sedile posteriore, Gabriele è sbalzato e viene posizionato al centro, cioè stretto dalla morsa degli amici - uno alla sua destra, l'altro alla sua sinistra - che confinano con le portiere posteriore della macchina. Quando anche Marco mette in moto la Scénic sterzando il manubrio verso l'imbocco della rampa per lasciare il luogo del tafferuglio, l'auto è ancora nei pressi delle strisce bianche orizzontali che delimitano il parcheggio.
È il quel preciso momento che sull'altro versante dell'Autostrada del Sole l'agente scelto della Polizia Stradale Luigi Spaccarotella si vede fuggire anche la quarta e ultima auto coinvolta nella rissa. E strilla: "Fermi!!! Polizia!!!" Vorrebbe farlo da solo, ma lo urla verso il benzinaio: "Prendigli la targa", indicando la Scénic. Potrebbe limitarsi a trascrivere i numeri identificativi su un blocchetto. Ma fa dell'altro: va oltre... Ma da una parte c'è un'auto in corsa con a bordo dei civili e dall'altra un agente di pubblica sicurezza armato che prende di mira il veicolo. Spaccarotella rallenta la sua corsa a piedi e mira verso la macchina, forse perchè se la vede sfuggire e non vuole perdersela dopo aver osservato la lite. Non vuole lasciarla andare via così. Forse. Ecco perché mira per una decina di secondi verso quel bersaglio mobile con 5 persone a bordo. Con la pistola in pugno, mira proprio alla Renault Scénic, ora avviata verso l'uscita del parking dell'Autogrill ed in linea d'aria con il distributore Total.Siamo a una distanza di circa 66 metri, dove tutto appare in scala ridotta ed anche una persona alta 2 metri - fatte le debite proporzioni - pare un'ombra di qualche centimetro. Figurarsi un veicolo a 4 ruote. L'auto ha un ingombro ottico reale di 1 metro e 20 e per giunta sta in movimento. Sembra tagliata a metà, essendo visibile solo l'abitacolo a discapito della zona inferiore dei pneumatici tolti completamente dalla visuale. Ma l'agente non ci pensa su...e preme il grilletto. E fa fuoco. Booom......!!!
La pistola sputa una lingua ardente ad altezza d'uomo. Si alza del fumo. È un attimo. Il bossolo, 8 grammi mantellati ottone-rame, parte dritto per dritto. Parte e schizza. Schizza velocissimo verso l'obiettivo. 385 metri al secondo, la linea di mira di 115 millimetri, gittata massima (impugnata l'arma a 45°) di ben 1.700 metri. È un proiettile "camiciato", con più forza perforante. Come un lampo, il proiettile supera i due guard-rail a tripla onda che separano le due corsie di senso opposto dell'A1. Supera anche una rete posta sul new-jersey centrale. Correndo parallelo all'asfalto, percorre una traiettoria di circa 66 metri. Volteggia tra 6 corsie autostradali (4 di marcia, 2 di emergenza) dove passano auto e moto di grossa cilindrata (oggi i Tir sono interdetti). Come una saetta. Come un missile, ma non è un missile: è un proiettile. Evita le macchine in transito. Evita chi da Firenze viaggia per Roma e chi da Roma va verso Firenze. Evita tutto. Evita tutti ed infine il proiettile centra, entrando inesorabilmente all'interno del finestrino posteriore del lato sinistro della Renault Scénic. È un proiettile beffardo. È un proiettile infame. In una frazione di secondo, un tuffo al cuore... Che stia succedendo qualcosa di incontrollabile a Gabriele, ormai gli amici lo hanno realizzato.

Gabriele Sandri, 26 anni, è stato ucciso. Così.


Aggiungo soltanto che, ad oggi, non mi risulta che l'assassino abbia fatto un solo giorno di galera.

Marco.

lunedì 10 novembre 2008

I miei vini della vacanza...parte decima.



Questo vino l’ho bevuto in compagnia di Bob, sabato 23 Agosto.
E’ stato un po’ come un addio all’estate in salsa “Montefalchiana”…
Cazzate a parte, l’avevo già bevuto e quindi per me si tratta di un rafforzamento di idea che già avevo.
Si tratta del Rosso di Montefalco, cantina Antonelli, anno 2004.
E’ un buon vinello.
Con primi ai funghi o secondi di carne puo’ essere addirittura esaltante.
Parliamo sempre di un livello medio, ma che trova forza nel rapporto qualità-prezzo,siamo intorno ai 12 euro a bottiglia.

Particolare la composizione del mix delle uve:Sangiovese in maggioranza (65%), a seguire Sagrantino(15%), Merlot (10%) e Cabernet Sauvignon (10%).
13,5 gradi e un buon color granato non molto carico.

Voto: 6,50.


Marco.

sabato 8 novembre 2008

L'età del dubbio, di Andrea Camilleri.


E rieccoce con il commissario Montalbano...
Questo personaggio di Camilleri è come il buon vino, invecchiando migliora.
In questo episodio ritroviamo un Montalbano piu' frizzante che mai.
Meno "spirituale" e piu' pratico, con tutte le sue fisse e tutte le sue battute, ma piu' veloce e piu' dinamico.
L'ho comprato domenica 26 ottobre mattina e martedi sera l'avevo già finito, anche perchè sono solo 260 pagine.
E' stato ancora piu' bello perchè non avevo letto nulla circa la sua imminente uscita.
C'è una piccola parte del libro in cui il nostro commissario è a colloquio con il questore Bonetti in cui ho rischiato di morire dalle risate...
Forse il pezzo piu' divertente di tutta la serie di Montalbano.

Lo consiglio fortemente a tutti i suoi fans e anche agli altri, con un avvertimento: l'episodio da per scontato che voi conosciate il mondo di Montalbano, dunque non leggetelo per primo.


L'età del dubbio, editore Sellerio, prezzo 13.00 euro.


Marco.

venerdì 7 novembre 2008

Arunda Vivaldi - Meltina


La visita da Arunda Vivaldi è stata la più grande soddisfazione nella gita in Alto Adige ma anche il mio più grande cruccio. La più grande soddisfazione perchè ho avuto conferma che oltre al Marianna, già recensito sul blog (clicca) la produzione di questa cantina è tutta di altissima qualità. Il cruccio deriva dal fatto che pur essendoci messi d'accordo per la visita, sono capitato in un giorno in cui c'erano dei lavori straordinari in paese e avevano staccato temporaneamente la corrente. Ciò ha reso difficile la degustazione ma impossibile la visita: un vero peccato non solo per l'eccellenza della produzione di questa cantina, di cui dirò a breve, ma anche perchè ancora devo visitare un'azienda di produzione metodo classico.




Arunda Vivaldi si trova a Meltina, a 1.200 km di altezza. Sono a una quindicina di km da Bolzano e a 12 da Terlano, dove c'era la nostra base logistica (= albergo). A quest'altezza la coltivazione delle uve non è possibile, e infatti l'azienda le compra da pochissimi e selezionati viticoltori a Cornaiano, Appiano e Terlano. Il clima e la tranquillità del paese alpino, invece, devoo essere straordinariamente efficaci (insieme alla mano dei proprietari) per la maturazione del vino.




Ci ha accolti direttamente la signora Marianna, la donna dell'azienda, che porta la sua sensibilità e dolcezza alla produzione curata anche dal boss Josef e da poco dal giovane Michael. "Arunda" è il nome di una montagna della val Venosta, cui è stato aggiunto il musicale "Vivaldi" per la produzione destinata al mercato italiano.






La produzione è in tipico stile Talento, l'alter ego dello champagne in Trentino-Alto Adige, ossia metodo classico, con tutto il contorno di remuage e degorgement. Le uve utilizzate sono le classiche: chardonnay, pinot bianco e pinot grigio. Nessuno dei loro vini fa meno di due anni di permanenza sui lieviti che arrivano a cinque per i vini di maggiore prestigio.




L'ingresso della cantina è piccolo e stretto, ma è l'unico posto dove il sole che arriva dalla porta permetteva di sistemarci per la degustazione. In totale l'azienda produce otto diversi tipi di vino: cuveè bianche, rosate e blanc de blancs. Ne abbiamo assaggiati (con somma gioia) ben cinque.

Arunda Brut: è qui che comincia il nostro viaggio nel ricco universo Arunda, con un vino che pur essendo il base dell'azienda è già di per se delizioso. Bello e fine il perlage, ottimi i profumi e lunga persistenza in bocca. Se il buongiorno si vede dal mattino...

Arunda Extra Brut: fragrante ed elegante con un fine perlage; al naso profumi di fiori e miele; in bocca lunga persistenza e piacevole freschezza.

Arunda Rosè Excellum: per i rosè ho un debole e devo dire che questo conferma in pieno la mia passione. Generato da una cuvèe in cui la pressatura soffice del Pinot Nero altoatesino forma il caratteristico colore, si denota per i profumi di frutta di bosco. Era tra l'altro una novità, se ho capito bene, di quest'anno, poichè finora l'azienda faceva solo un rosè base.

Arunda Blanc de Blanc's: solo uve chardonnay per questo straordinario spumate che tramuta in bollicine tutto il meglio del suo vitigno internazionale. In bocca è lungo e cremoso, con una spiccata componente acida che lo fa andare bene a tutto pasto.

Arunda Cuvèe Marianna: è il vino che ci ha fatto conoscere questa cantina ed è dedicato alla signora che ci ha ospitato e fatto degustare i vini. Ne ho gà parlato (vedi il link ad inizio post) ma ogni volta che lo assagio scopro qualcosa di differente e spettacolare. D'altronde, si poteva il signor Joseph inguaiare dando il nome della sua signora ad uno spumante meno che eccellente?




Completano la gamma il già citato rosè base, l'extra brut millesimato, il Reiterer Reiterer, che non so se fosse ancora in produzione perchè non è stato proprio nominato, e il Parlein, da uve solo biologiche.

I prezzi? Assolutamente competitivi. Considerate che si parte da una base di 13 euro per i base per arrivare ai 19 di quelli di maggior pregio.
Ergo: che aspettate a provarli?



Stefano.

giovedì 6 novembre 2008

Il diritto di tappo.



Il diritto di tappo è quella simpatica usanza che permette al consumatore di portarsi la boccia che vuole al ristorante e pagare un piccolo emolumento al ristorate (appunto il diritto d tappo) per lo stappaggio, eventuale secchiello e così via.

L'avete mai fatto?
Ora vengo e mi spiego.
Io solo di recente, anche perchè i ristoratori con i quali ho confidenza sono pochi e, pur se l'idea mi stuzzicava, non ho mai avuto il coraggio di chiederglielo. Che poi andrebbe fatto anche se il ristoratore non è in confidenza con te, anzi forse ti viene meglio pure.

Esaminiamo la questione dai diversi punti di vista:

1) Punto di vista del consumatore: il vino al ristorante costa tanto, in alcuni casi troppo. Non c'è una legge, se non morale e di mercato, che impedisce ricarichi eccessivi. In ogni caso rimane sempre valido il concetto che il vino di pregio me lo compro in enoteca e me lo bevo per conto mio. Ma questo potrebbe essere fatto anche direttamente al ristorante. Anche perchè penso che nessuno sia così scemo di abbinare un "aia" (Sassicaia, Ornellaia, Solaia, Gaja, etc) ad un bucatino all'amatriciana e quindi teoricamente si opterebbe per una cucina un minimo ricercata, se non altro per la qualità. Ma questo è un altro discorso. In fondo io sarei contento che me lo lasciassero fare e, sempre che la cucina sia valida, conserverei un bel ricordo e tornerei.

2) Il punto di vista del ristoratore: se fossi ristoratore mi potrebbe prendere un pochino a male, perchè rinuncerei ad un'entrata (la differenza fra il ricarico e il costo della bottiglia) e sopratutto perchè con i vini della cantina che ho allestito per il ristorante che ci faccio? In particolare, se fossi uno onesto, mi dovrebbe rodere più per il secondo motivo visto che il primo è meno ostentabile (che diamine, faccio il ristoratore non l'enotecario).

3) Cosa accade all'estero: ovviamente non sapendo bene il meccanismo in Italia, figuratevi quanto ne so all'estero, però da una ricerca su internet ho scoperto che questa cosa è abbastanza in voga nei paesi anglosassoni (Usa, Canada, Australia e Nuova Zelanda) con gli acronimi di BYOB (Bring Your Own Bottle, più o meno letteralmente "portate la boccia tua") o Corkage Fee (equivalente del nostrano diritto di tappo).

Avevo letto che digitando diritto di tappo su google sarebbero usciti fuori dei ristoranti che praticano questa simpatica iniziativa ma la mia tolleranza di lettura di pagine google di risultati (+ o - 3) ha dato esito negativo.

Comunque la si veda mi sembra che alla fine un compromesso di può trovare, in modo da lasciare tutti soddisfatti. Anche perchè penso che non siano molti quelli che si porterebbero le bocce al ristorante e in tal modo le finanze dei ristoratori non ne risulterebbero granchè decurtate nell'immediato, e anzi in prospettiva si guadagnerebbero dei clienti.

Voi che ne dite?

Stefano.

mercoledì 5 novembre 2008

Un paio di gewurz: Termeno e Cornaiano


Una sera a cena con qualche amico è stata l'occasione per assaggiare qualche prodotto riportato giù dall'Alto Adige.
In questo caso ci siamo scolati due gewurztraminer: il base di Termeno, Tramin in tedesco (prezzo in cantina circa 8 euro) e la fascia "premium" di Cornaiano, Girlan in tedesco (prezzo in cantina circa 11 euro).
Della visita ad entrambe le cantine avete già letto o leggerete a breve sul blog. Sono entrambe cantine cooperative, sistema piuttosto in uso in Alto Adige.



Entrambi buoni, anche se il Termeno lascia più a desiderare non solo rispetto all'altro, ma sopratutto avendo i ricordi dell'eccezionale Nussbaumer, il vino di punta della cantina. In questo senso onestamente i circa 10 euro di differenza (in cantina) si sentono tutti.
Il Girlan Aimè è stato una bella conferma: l'avevamo assaggiato in cantina, ma anche a distanza di qualche giorno e di parecchi km dalle sue terre non ci ha tradito, dandoci tutte le piacevoli sensazioni al naso e in bocca che solo uno straordinario vitigno come il traminer aromatico sa dare.

Stefano.

martedì 4 novembre 2008

I tre bicchieri del 2009.

Questa guida è quella a cui sono maggiormente affezionato.
La compro sempre, perchè grazie all'omonimo forum son riuscito a capirci un pochettino di piu' riguardo al vino.
Mi piace spulciarla per vedere se rintraccio qualche vinello di cui si è blaterato, durante l'anno, sul forum e mi piace vedere come esso è stato valutato dagli esperti.
Non di rado vi trovo sorprese...
Comunque anche questa è da consigliare.



Calabria
Cirò Rosso Cl. Duca Sanfelice Ris. 2005 Librandi
Moscato Passito 2007 Luigi Viola

Lazio
Grechetto Latour a Civitella 2006 Sergio Mottura

Valle D'Aosta
Référence 2006 Brégy & Gillioz - Podium
Valle d'Aosta Chardonnay Cuvée Bois 2006 Les Crêtes
Valle d'Aosta Chardonnay Élevé en Fût de Chêne 2007 Anselmet
Valle d'Aosta Fumin 2006 F.lli Grosjean

Basilicata
Aglianico del Vulture Gudarrà 2005 Bisceglia
Aglianico del Vulture Re Manfredi 2005 Terre degli Svevi
Aglianico del Vulture Titolo 2006 Elena Fucci

Sardegna
Alghero Marchese di Villamarina 2003 Sella & Mosca
Alghero Torbato Terre Bianche Cuvée 161 2007 Sella & Mosca
Barrua 2005 Agricola Punica
Cannonau di Sardegna Dule Ris. 2005 Giuseppe Gabbas
Cannonau di Sardegna Josto Miglior Ris. 2005 Antichi Poderi Jerzu
Cannonau di Sardegna Keramos Ris. 2004 Tenute Soletta
Carignano del Sulcis Arenas Ris. 2005 Sardus Pater
Carignano del Sulcis Sup. Terre Brune 2004 Cantina Sociale di Santadi
Dettori Bianco Un anno dopo 2006 Tenute Dettori
Malvasia di Bosa 2005 F.lli Porcu
Turriga 2004 Antonio Argiolas
Vernaccia di Oristano Antico Gregori Attilio Contini

Puglia
Artas ’06 Castello Monaci
Castel del Monte Rosso V. Pedale Ris. ’05 Torrevento
Lui ’06 Cantina Albea
Masseria Maime ’06 Tormaresca
Primitivo di Manduria Es ’06 Gianfranco Fino
Primitivo di Manduria Zinfandel Sinfarosa ’06 Accademia Dei Racemi
Salice Salentino Rosso Selvarossa Ris. ’05 Cantina Due Palme

Umbria
Cervaro della Sala 2006 Castello della Sala
Lago di Corbara Rosso Villa Monticelli 2004
Barberani - Vallesanta
Montefalco Sagrantino 2005 Perticaia
Montefalco Sagrantino 25 Anni 2005 Arnaldo Caprai
Montefalco Sagrantino Colle delle Allodole 2005 Fattoria Colle Allodole
Montefalco Sagrantino Gold 2004 Còlpetrone
Torgiano Rosso Vigna Monticchio Ris. 2004 Lungarotti

TrentinoRosso Faye 2005 Pojer & Sandri
San Leonardo 2004 Tenuta San Leonardo
Teroldego Armilo 2006 Bolognani
Trento Altemasi Graal Brut Ris. 2001Cavit
Trento Brut Cuvée dell'Abate Ris. 2003 Abate Nero
Trento Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Brut 1999 Ferrari
Trento Methius Brut Ris. 2002 F.lli Dorigati

Emilia Romagna
C. B. Cabernet Sauvignon Bonzarone 2005 Tenuta Bonzara
C. P. Cabernet Sauvignon Luna Selvatica 2006 La Tosa
C. P. Malvasia Passito 2006 Il Negrese
C. P. Malvasia Passito V. del Volta 2006 La Stoppa
Marzieno 2004 Fattoria Zerbina
Sangiovese di Romagna Sup. Avi Ris. 2005 San Patrignano
Sangiovese di Romagna Sup. Michelangiolo Ris. 2005 Calonga
Sangiovese di Romagna Sup. Terra di Covignano Ris. 2005 San Valentino
Sangiovese di Romagna V. del Generale Ris. 2005 Casetto dei Mandorli

LiguriaRiviera Ligure di Ponente Pigato U Baccan 2006 Bruna
Riviera Ligure di Ponente Vermentino 2007 Maria Donata Bianchi

Molise
Molise Don Luigi Ris. 2006 Di Majo Norante

AbruzzoMontepulciano d'Abruzzo 1998 Emidio Pepe
Montepulciano d'Abruzzo 2006 Villa Medoro
Montepulciano d'Abruzzo Bellovedere 2005 La Valentina
Montepulciano d'Abruzzo Cerasuolo 2006 Valentini
Montepulciano d'Abruzzo Colline Teramane Zanna Ris. 2005 Dino Illuminati
Montepulciano d'Abruzzo Malandrino 2006 Luigi Cataldi Madonna
Montepulciano d'Abruzzo Marina Cvetic 2005 Masciarelli
Montepulciano d'Abruzzo Solàrea 2003 Agriverde
Montepulciano d'Abruzzo Valle Reale 2006 Valle Reale
Montepulciano d'Abruzzo Villa Gemma 2005 Masciarelli
Pecorino 2006 Luigi Cataldi Madonna
Trebbiano d'Abruzzo 2005 Valentini

Marche
Barricadiero 2006 Aurora
Conero Rossini Ris. 2005 Piantate Lunghe
Erasmo Castelli 2006 Maria Pia Castelli
Fedus Sangiovese 2006 San Savino - Poderi Capecci
Regina del Bosco 2005 Fattoria Dezi
Rosso Piceno Sup. Roggio del Filare 2005 Velenosi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Misco Ris. 2005 Tenuta di Tavignano
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Plenio Ris. 2005 Umani Ronchi
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. San Sisto Ris. 2005 Fazi Battaglia
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Stefano Antonucci Ris. 2006 Santa Barbara
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Podium 2006 Gioacchino Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. S. Michele 2006 Vallerosa Bonci
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Villa Bucci Ris. 2006 Bucci
Verdicchio di Matelica Collestefano 2007 Collestefano
Verdicchio di Matelica Mirum Ris. 2006 La Monacesca

Lombardia
Franciacorta Au Contraire Pas Dosé 2001 Cavalleri
Franciacorta Brut Cabochon 2004 Monte Rossa
Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi 2001 Ca' del Bosco
Franciacorta Dosage Zéro 2004 Ca' del Bosco
Franciacorta Extra Brut 2004 Monzio Compagnoni
Franciacorta Extra Brut Comarì del Salem 2003 Uberti
Franciacorta Gran Cuvée Brut 2004 Bellavista
Franciacorta Satèn 2004 Ferghettina
Lugana Sup. Sel. Fabio Contato 2007 Provenza
OP Barbera Poggio Della Maga 2005 Cigognola
OP Pinot Nero Brut Cl. Nature Écru 2003 Anteo
OP Pinot Nero Cl. Nature Monsupello
OP Pinot Nero Giorgio Odero 2005 Frecciarossa
Valtellina Sforzato Albareda 2006 Mamete Prevostini
Valtellina Sfursat 2005 Nino Negri

Campania
Costa d'Amalfi Fiorduva 2007 Marisa Cuomo
Falerno del Massico Camarato 2004 Villa Matilde
Fiano di Avellino 2007 Colli di Lapio
Fiano di Avellino 2007 Rocca del Principe
Fiano di Avellino Vigna della Congregazione 2006 Villa Diamante
Gladius 2006 Tenuta Adolfo Spada
Greco di Tufo 2007 Pietracupa
Greco di Tufo Cutizzi 2007 Feudi di San Gregorio
Greco di Tufo Novaserra 2007 Mastroberardino
Montevetrano 2006 Montevetrano
Taburno Aglianico Bue Apis 2004 Cantina del Taburno
Taurasi 2004 Contrade di Taurasi
Taurasi Naturalis Historia 2004 Mastroberardino
Taurasi Vigna Cinque Querce 2004 Salvatore Molettieri
Terra di Lavoro 2006 Galardi

Sicilia
Cerasuolo di Vittoria V. Para Para 2005 Poggio di Bortolone
Chardonnay 2006 Tasca d'Almerita
Contea di Sclafani Rosso del Conte 2005 Tasca d'Almerita
Contessa Entellina Milleunanotte 2005 Donnafugata
Deliella 2005 Feudo Principi di Butera
Don Antonio 2006 Morgante
Etna Bianco Sup. Pietramarina 2004 Benanti
Etna Rosso 2005 Cottanera
Etna Rosso Outis 2005 Vini Biondi
Etna Rosso Prephilloxera La V. di Don
Peppino 2006 Tenuta delle Terre Nere
Faro Palari 2006 Palari
Harmonium 2006 Firriato
Mandrarossa Cartagho 2006 Settesoli
Nerosanloré 2005 Gulfi
Sàgana 2006 Cusumano
Saia 2006 Feudo Maccari
Santa Cecilia 2006 Planeta

Alto Adige
A. A. Bianco Beyond the Clouds 2006 Elena Walch
A. A. Cabernet Sauvignon Lafòa 2004 Cantina Produttori Colterenzio
A. A. Gewürztraminer Kastelaz 2007 Elena Walch
A. A. Gewürztraminer Nussbaumer 2007 Cantina Termeno
A. A. Gewürztraminer Passito Terminum V. T. 2006 Cantina Termeno
A. A. Lagrein Abtei Ris. 2005 Cantina Convento Muri-Gries
A. A. Lagrein Scuro Prestige Line Ris. 2006 Cantina Gries/Cantina di Bolzano
A. A. Lagrein Scuro Ris. 2005 Erbhof Unterganzner - Josephus Mayr
A. A. Moscato Giallo Passito Serenade 2005 Cantina di Caldaro
A. A. Pinot Bianco Dellago 2007 Cantina Produttori Santa Maddalena/Cantina di Bolzano
A. A. Pinot Bianco Sirmian 2007 Cantina Nals Margreid
A. A. Pinot Nero Ris. 2005 Stroblhof
A. A. Sauvignon Praesulis 2007 Gumphof - Markus Prackwieser
A. A. Sauvignon St. Valentin 2007 Cantina Produttori San Michele Appiano
A. A. Spumante Hausmannhof Ris. 1997 Haderburg
A. A. Terlano Pinot Bianco Vorberg Ris. 2005 Cantina Terlano
A. A. Valle Isarco Riesling Kaiton 2007 Kuenhof - Peter Pliger
A. A. Valle Isarco Riesling Praepositus 2006 Abbazia di Novacella
A. A. Valle Isarco Sylvaner Praepositus 2007 Abbazia di Novacella
A. A. Valle Isarco Sylvaner R 2007 Köfererhof - Günther Kershbaumer
A. A. Valle Isarco Veltliner 2007 Garlider - Christian Kerchbaumer
A. A. Valle Isarco Veltliner 2007 Hoandlhof - Manfred Nössing
A. A. Valle Venosta Pinot Bianco 2007 Falkenstein - Franz Pratzner
A. A. Valle Venosta Pinot Bianco 2007 Tenuta Unterortl - Castel Juval
A. A. Valle Venosta Riesling 2007 Falkenstein - Franz Pratzner
A. A. Valle Venosta Riesling 2007 Tenuta Unterortl - Castel Juval

Friuli Venezia Giulia
Blanc des Rosis 2007 Schiopetto
Carso Malvasia 2005 Kante
Carso Malvasia 2006 Zidarich
COF BiancoSesto 2007 La Tunella
COF Friulano 2007 Giordano Sirch
COF Merlot Filip 2004 Miani
COF Pinot Bianco Zuc di Volpe 2007 Volpe Pasini
COF Rosazzo Bianco Terre Alte 2006 Livio Felluga
COF Tocai Friulano V. Cinquant'Anni 2006 Le Vigne di Zamò
Collio Bianco 2007 Colle Duga
Collio Bianco Broy 2007 Eugenio Collavini
Collio Bianco Fosarin 2007 Ronco dei Tassi
Collio Bianco Ronco della Chiesa 2006 Borgo del Tiglio
Collio Bianco Zuani Vigne 2007 Zuani
Collio Friulano Vigna del Rolat 2007 Dario Raccaro
Collio Pinot Bianco 2007 Isidoro Polencic
Collio Pinot Bianco 2007 Doro Princic
Collio Pinot Bianco 2007 Russiz Superiore
Collio Pinot Bianco 2007 Franco Toros
Collio Pinot Bianco 2007 Villa Russiz
Collio Pinot Grigio 2007 Branko
Collio Sauvignon Ronco delle Mele 2007 Venica & Venica
Collio Tocai Friulano 2007 Edi Keber
Friuli Grave Merlot Vistorta 2006 Vistorta
Friuli Isonzo Friulano 2007 Mario Drius
Friuli Isonzo Malvasia Istriana Dis Cumieris 2006 Vie di Romans
Refosco P. R. Morus Nigra 2006 Vignai da Duline
Ribolla Anfora 2004 Gravner
Sauvignon Picol 2006 Lis Neris
W.... Dreams... 2006 Jermann
Winter Rosso 2004 Casa Zuliani

Veneto
Amarone della Valpolicella 2003 Marion
Amarone della Valpolicella 2004 Trabucchi
Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2004 Tenuta Sant'Antonio
Amarone della Valpolicella Cl. 2004 Allegrini
Amarone della Valpolicella Cl. 2001 Cav. G.B. Bertani Veneto
Amarone della Valpolicella Cl. Caterina Zardini 2004 Giuseppe Campagnola
Amarone della Valpolicella Cl. Sergio Zenato 2003 Zenato
Amarone della Valpolicella Cl. Terre di Cariano 2004 Cecilia Beretta
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Ca' Bianca 2003 Lorenzo Begali
Amarone della Valpolicella Cl. Vign. Monte Sant'Urbano 2004 F.lli Speri
Amarone della Valpolicella Cl. Villa Rizzardi 2004 Guerrieri Rizzardi
Amarone della Valpolicella Proemio 2005 Santi
Capitel Croce 2006 Roberto Anselmi
Colli di Conegliano Rosso Ser Bele 2005 Sorelle Bronca
Colli Euganei Cabernet Girapoggio 2005 Ca' Lustra
Colli Euganei Fior d'Arancio Passito Donna Daria 2006 Giordano Emo Capodilista
Colli Euganei Rosso Arquà 2004 Vignalta
Custoza Sup. Amedeo 2006 Cavalchina - La Prendina
Gambellara Cl. Riva del Molino 2007 Luigino Dal Maso
Montello e Colli Asolani Il Rosso dell'Abazia 2005 Serafini & Vidotto
Refolà Cabernet Sauvignon 2004 Le Vigne di San Pietro
Relógio 2006 Ca' Orologio
Soave Cl. Calvarino 2006 Leonildo Pieropan
Soave Cl. Le Bine de Costjola 2006 Tamellini
Soave Cl. Monte Carbonare 2007 Suavia
Soave Cl. Monte Fiorentine 2007 Ca' Rugate
Soave Cl. Staforte 2006 Prà
Soave Sup. Il Casale 2007 Agostino Vicentini
Valpolicella Cl. Sup. Campo Morar 2005 Viviani
Valpolicella Sup. Mithas 2004 Corte Sant'Alda
Valpolicella Sup. Vign. di Monte Lodoletta 2004 Romano Dal Forno

Piemonte
Barbaresco Asili Ris. 2004 Bruno Giacosa
Barbaresco Bric Balin 2005 Moccagatta
Barbaresco Cottà 2005 Sottimano
Barbaresco Gaiun 2004 Tenuta Cisa Asinari dei Marchesi di Grésy
Barbaresco Maria Adelaide 2004 Bruno Rocca
Barbaresco Pora 2004 Ca' del Baio
Barbaresco Rombone 2005 Fiorenzo Nada
Barbaresco Sorì Burdin 2005 Fontanabianca
Barbaresco Sorì Paitin Vecchie Vigne 2004 Paitin
Barbaresco V. Erte 2004 F.lli Cigliuti
Barbaresco Vign. Brich Ronchi 2005 Albino Rocca
Barbaresco Vign. Starderi 2005 La Spinetta
Barbera d'Asti Bricco della Bigotta 2006 Braida
Barbera d'Asti Sup. Montruc 2006 Franco M. Martinetti
Barbera d'Asti Sup. Nizza A Luigi Veronelli 2006 Brema
Barbera del M.to Sup. Barabba 2004 Iuli
Barolo Bricco Boschis 2004 F.lli Cavallotto – Tenuta Bricco Boschis
Barolo Bricco Luciani 2004 Silvio Grasso
Barolo Broglio 2004 Schiavenza
Barolo Brunate 2004 Mario Marengo
Barolo Cannubi 2004 Michele Chiarlo
Barolo Cannubi 2004 Damilano
Barolo Cannubi Boschis 2004 Luciano Sandrone
Barolo Cannubi S. Lorenzo-Ravera 2004 Giuseppe Rinaldi
Barolo Cascina Francia 2004 Giacomo Conterno
Barolo Case Nere 2004 Enzo Boglietti
Barolo Ciabot Mentin Ginestra 2004 Domenico Clerico
Barolo Enrico VI 2004 Monfalletto - Cordero di Montezemolo
Barolo Falletto 2004 Bruno Giacosa
Barolo Ginestra Ris. 2001 Paolo Conterno
Barolo Ginestra V. Casa Maté 2004 Elio Grasso
Barolo Lazzarito 2004 Vietti
Barolo Le Gramolere 2004 Giovanni Manzone
Barolo Monfortino Ris. 2001 Giacomo Conterno
Barolo Parafada 2004 Vigna Rionda - Massolino
Barolo Prapò 2004 Ettore Germano
Barolo Ravera 2004 Elvio Cogno
Barolo Rocche dell'Annunziata 2004 Rocche Costamagna
Barolo Romirasco 2004 Aldo Conterno
Barolo S. Giovanni 2004 Gianfranco Alessandria
Barolo S. Lorenzo 2004 F.lli Alessandria
Barolo Sarmassa 2004 Giacomo Brezza & Figli
Barolo V. del Gris 2004 Conterno Fantino
Barolo V. La Rosa 2004 Fontanafredda
Barolo V. Rionda 2004 Luigi Pira
Barolo Vign. La Villa 2004 F.lli Seghesio
Barolo Vign. Rocche 2004 Renato Corino
Boca 2004 Le Piane
Colli Tortonesi Bianco Pitasso 2006 Claudio Mariotto
Colli Tortonesi Timorasso Derthona 2006 Vigneti Massa
Colli Tortonesi Timorasso Il Montino 2006 La Colombera
Dogliani Papà Celso 2006 Abbona
Dogliani Sirì d'Jermu 2006 Pecchenino
Dogliani V. Tecc 2006 Einaudi
Dolcetto d'Alba Barturot 2007 Ca' Viola
Dolcetto di Dogliani Briccolero 2007 Quinto Chionetti & Figlio
Gattinara Tre Vigne 2004 Giancarlo Travaglini
Gattinara Vign. Osso S. Grato 2004 Antoniolo
Gavi del Comune di Gavi Bruno Broglia 2007 Gian Piero Broglia
Ghemme 2004 Torraccia del Piantavigna
Langhe La Villa 2006 Elio Altare - Cascina Nuova
Langhe Nebbiolo Costa Russi 2005 Gaja
Langhe Nebbiolo Sperss 2004 Gaja
Lessona S. Sebastiano allo Zoppo 2004 Sella
M.to Rosso Pin 2006 La Spinetta
Nebbiolo d'Alba 2006 Hilberg - Pasquero
Piemonte Chardonnay Monteriolo 2005 Coppo
Roero 2006 Filippo Gallino
Roero Audinaggio 2006 Cascina Ca' Rossa
Roero Mombeltramo Ris. 2005 Malvirà
Roero Srü 2006 Monchiero Carbone

Toscana
Amor Costante 2005 Brunelli - Le Chiuse di Sotto
Avvoltore 2006 Moris Farms
Bolgheri Rosso Sup. Grattamacco 2005 Grattamacco
Bolgheri Sassicaia 2005 Tenuta San Guido
Bolgheri Sup. Argentiera 2005 Argentiera
Bolgheri Sup. Ornellaia 2005 Tenuta dell'Ornellaia
Brancaia Il Blu 2006 Brancaia
Brunello di Montalcino 2003 Biondi Santi
Caberlot 2005 Podere il Carnasciale
Cabreo Il Borgo 2006 Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari
Camartina 2005 Querciabella
Carmignano Villa di Capezzana 2005 Tenuta di Capezzana
Casalferro 2005 Barone Ricasoli
Cepparello 2005 Isole e Olena
Chianti Cl. 2006 Badia a Coltibuono
Chianti Cl. Castello di Ama 2005 Castello di Ama
Chianti Cl. Cortevecchia Ris. 2005 Fattoria le Corti
Chianti Cl. Il Margone Ris. 2005 Il Molino di Grace
Chianti Cl. Montegiachi Ris. 2005 Agricoltori del Chianti Geografico
Chianti Cl. Rancia Ris. 2005 Fattoria di Felsina
Chianti Cl. Ris. Ducale Oro 2004 Tenimenti Ruffino
Chianti Cl. Tenuta di Capraia Ris. 2005 Rocca di Castagnoli
Colline Lucchesi Tenuta di Valgiano 2005 Tenuta di Valgiano
Flaccianello della Pieve 2005 Tenuta Fontodi
Fontalloro 2005 Fattoria di Felsina
Galatrona 2006 Fattoria Petrolo
I Sodi di San Niccolò 2004 Castellare di Castellina
Il Carbonaione 2005 Podere Poggio Scalette
Il Corzano 2005 Fattoria Corzano e Paterno
Kepos 2006 Ampeleia
Livernano 2005 Livernano
Lupicaia 2005 Castello del Terriccio
Montecucco Sangiovese Lombrone Ris. 2004 Colle Massari
Mormoreto 2005 Marchesi de' Frescobaldi
Nambrot 2005 Tenuta di Ghizzano
Nobile di Montepulciano Asinone 2005 Poliziano
Nobile di Montepulciano Bossona Ris. 2004 Maria Caterina Dei
Nobile di Montepulciano Ris. 2004 La Calonica
Pietradonice 2005 Casanova di Neri
Poggiassai 2006 Poggio Bonelli
Pugnitello 2006 San Felice
Redigaffi 2006 Tua Rita
Rocca di Frassinello 2006 Rocca di Frassinello
Saffredi 2005 Fattoria Le Pupille
Sammarco 2005 Castello dei Rampolla
Siepi 2005 Castello di Fonterutoli
Tignanello 2005 Marchesi Antinori
Vignamaggio 2005 Villa Vignamaggio
Vin Santo 1996 Avignonesi


E pure per quest'anno abbiamo finito...ma che fatica !


Marco.

lunedì 3 novembre 2008

I vini della vacanza...parte nona.



Con i vini dolci non ho un buon rapporto per due motivi: mi piacciono troppo e sviluppano in me quella che autodefinisco la golosità negativa.
Nel senso che difficilmente riesco a moderarmi se in tavola ne compare uno buono.
Ma Stefano è molto piu’ preparato di me, in materia di vini dolci, così che quando mi ha proposto questo vinello non son riuscito a dirgli di no…
Si tratta del Roan vendemmia tardiva della cantina Tramin, annata 2004.

Ovviamente mi ha garbato molto: finale lungo pieno di…“frutta”.
Color oro, tipo la medaglia della Vezzali all’olimpiadi, gusto morbido e buona consistenza e sapidità.
Da uve Gewurztraminer(90%) e Riesling(10%).
Sicuramente lo immagino ottimo in accompagnamento con dolci tipici della zona, che so’ uno strudel o una foresta nera.




Attendo qualche ulteriore precisazione da Master Stefano…

Per me, considerando la mia scarsa preparazione in materia, è…voto: 7+


Marco.

sabato 1 novembre 2008

Harry Potter e il principe mezzosangue.



Eccoci al penultimo capitolo della saga del maghetto Harry Potter.
Pensavo inizialmente di pubblicare la rece in occasione dell’uscita del film in Italia il prossimo 21 novembre, ma poi ho deciso di continuare la mia missione che consiste nel cercare di incuriosirvi talmente da farvi leggere il libro e quindi vi devo dare un po’ di tempo per questo prima di andare a vedere il film.

Harry Potter e il Principe Mezzosangue è un volumetto di 588 pagine che termina in un lampo e assolve la sua missione: capire come cavolo vada a finire questa storia che non ti aspetti!

La storia.
Non riesco a riassumere efficacemente la storia di questo sesto libro perché gli avvenimenti sono tanti, meno che nel quinto, ma sempre tanti.
A scuola Harry prende in prestito il libro di Pozioni e scopre che questo è appartenuto ad un misterioso allievo che si firma “Principe Mezzosangue”. Essendo gli appunti del Principe determinanti per il successo a Pozioni di Harry, questi decide di tenere il libro e di scoprire chi sia stato il misterioso allievo. C’è però un altro mistero da svelare nella scuola quest’anno e cioè la missione di Draco Malfoy. Quest’anno il nostro protagonista deve affrontare delle divergenze con tutti e due i suoi migliori amici: Hermione perché vuole che Harry si sbarazzi del libro del Principe Mezzosangue, e Ron perché Harry si scopre innamorato cotto di sua sorella.
Harry quest’anno più che in passato stringe un forte legame con il preside Silente che periodicamente lo incontra e gli mostra stralci di vita del giovane Tom Riddle (ovvero il futuro Lord Voldemort) e lo porta con se in missioni rischiosissime mirate al recupero di alcuni oggetti chiamati Horcrux.
Scopriamo quindi chi è stato Lord Voldemort, cosa è diventato e perché; scopriamo anche che Piton (che tutti in fondo in fondo sapevamo stare dalla parte dei buoni) proprio buono non è; scopriamo che Harry molto spesso ci fa arrabbiare per il suo perdersi in enormi bicchieri d’acqua e arriviamo ad un epilogo talmente tragico che quello che è accaduto fino ad ora è stato praticamente una passeggiata.


Che dire del sesto libro. Anche se per me il terzo è il libro della svolta, sono molto affezionata a questo. Personalmente è stato il primo libro che ho dovuto attendere. Ho iniziato il “trip” di Harry che già i primi 5 libri erano usciti e ho avuto l’approccio “abbuffata” per più della metà della saga. Era una ricerca alla “dose” prontamente soddisfatta, dopo il terzo ho comprato quarto e quinto insieme per evitare di rimanere senza ed avere un giorno di stop alla lettura. Ma il sesto….cavoli se l’ho aspettato! Finito il quinto mi sono sentita persa perché sapevo che ancora non solo non era uscito il successivo, ma doveva addirittura essere completato! Una tragedia!!! Comunque ricordo ancora quel 5 gennaio 2006….sì lo so è uscito il 6 gennaio di quell’anno, ma io ho fatto la posta alla mia libreria di fiducia finché non mi hanno dato la copia con la promessa di tirarla fuori solo a casa in modo da evitare l’assalto il giorno prima. Era una specie di trofeo. E ricordo anche la lettura di questo tanto atteso sesto libro e il capovolgimento di ogni certezza arrivata all’ultima pagina.
Se quello che era accaduto con l’Ordine della Fenice ci aveva lasciati dispiaciuti e tristi, il Principe Mezzosangue atterrisce e devasta. Troppi sconvolgimenti, troppo dolore, troppa cupezza, troppo diverso il mondo che conoscevamo da quello che ci viene presentato, e da quello che ci si prospetta, in una parola FANTASTICO.
Chiaramente potete immaginare come finita la lettura i miei amici Potterofili ed io siamo caduti in un profondo stato di depressione e di forte senso di abbandono…..non solo per i fatti accaduti, ma per la consapevolezza che questo è il penultimo libro e che ne sarebbe restato soltanto uno…e che uno!!
Alla prossima.


Harry Potter e il principe mezzosangue, Salani Editore, prezzo 22,00 Euro


Emanuela.